Il welfare, dalle politiche di austerity allo sviluppo della persona Arezzo 18 settembre 2015 Intervento di David Recchia Area Politiche di Cittadinanza - Acli Nazionali Politiche di Cittadinanza
Indice Politiche di Cittadinanza L’Europa e la crisi Welfare sociale e sanitario: da cittadini a consumatori di cure Il nuovo mercato della cura e i suoi attori principali L’Italia e il progetto costituzionale Le nostre attività Sappiamo riconoscere che le cose non stanno andando bene in un mondo dove ci sono tanti contadini senza terra, molte famiglie senza casa, molti lavoratori senza diritti, molte persone ferite nella loro dignità? Riconosciamo che le cose non stanno andando bene quando esplodono molte guerre insensate e la violenza fratricida aumenta nei nostri quartieri? Sappiamo riconoscere che le cose non stanno andando bene quando il suolo, l'acqua, l'aria e tutti gli esseri della creazione sono sotto costante minaccia? Se riconosciamo tutto questo diciamo senza timore: abbiamo bisogno e vogliamo un cambiamento. (Papa Francesco-Discorso ai delegati dei movimenti popolari)
Dove eravamo rimasti? Politiche di Cittadinanza 3 Il Modello Sociale Europeo: lungo il suo progressivo e non sempre facile cammino l’Unione europea ha mirato a coniugare la dimensione “sociale” con la costruzione del marcato unico e, dunque, con la prospettiva economica. Tanto che oggi il Modello Sociale Europeo (MSE) è divenuto l’elemento fondamentale di ciò che l’Europa rappresenta nel mondo, forse ancor più della sua forza economica. In generale il MSE si fonda su una serie di valori, conquiste ed aspirazioni, che comprendono l’ampia condivisione del rischio nella società, il contenimento delle disuguaglianze che potrebbero minacciare la solidarietà sociale, la tutela dei soggetti più vulnerabili attraverso un intervento sociale attivo, la promozione della consultazione nelle relazioni industriali, l’ampio spettro di diritti di cittadinanza economica e sociale per le popolazioni comunitarie. Storicamente è stato una risorsa per lo sviluppo economico e sociale del nostro continente e del nostro Paese, garantendo accesso ai diritti, coesione sociale, stabilità politica e continuità democratica senza le quali nessun progresso economico può essere duraturo.
Il Modello Sociale Europeo e la crisi Politiche di Cittadinanza 4 A causa di fenomeni esterni all’Unione europea - come i processi di globalizzazione o di allargamento - ed interni alla Comunità – come i cambiamenti demografici, i mutamenti nella struttura familiare, i flussi migratori, e, negli ultimi anni, la crisi economico-finanziaria - la sostenibilità del Modello Sociale Europeo è divenuta sempre più controversa. Secondo alcuni una sua profonda riforma in senso restrittivo sarebbe necessaria per rendere competitiva l’economia europea. Rilevante, in questo senso, è stata la lettera che il 16 maggio del 2013 la JP Morgan ha scritto sui Paesi dell’area euro. In essa si sostiene che i Paesi dell’area mediterranea hanno costituzioni troppo improntate a principi socialisti che impediscono riforme in senso liberista. Le politiche dell’Unione attuali e, di conseguenza, dei singoli Paesi europei sembrano accettare tale logica. I drastici tagli alla spesa pubblica richiesti in sede europea all’Italia (e ad altri Stati), più che rinnovare il sistema dei diritti e delle tutele sociali appaiono orientati a smantellarlo. Con effetto diretto sui cittadini, che continuano a pagare per una crisi che non hanno causato e vedono contrarsi i propri diritti.
Il ruolo della società civile Politiche di Cittadinanza 5 Del resto i cittadini italiani sono già da tempo alle prese con un sistema dei servizi che non garantisce piena e costante tutela e spesso sopperiscono al progressivo disimpegno delle istituzioni pubbliche con un surplus di attivismo. È la famiglia che spesso provvede a molte necessità sostituendo lo Stato Sociale nel fornire le prestazioni. Altrimenti sono gli stessi cittadini che si mobilitano nel volontariato. Quest’ultimo sta sempre più assumendo un ruolo significativo nel settore sociale. I dati lo confermano: la maggior parte delle associazioni è attiva nei settori della sanità e dell’assistenza sociale; circa 18% in più il numero di volontari tra il 2001 e il 2010, con un’età media che tende a salire; +152% le associazioni in 8 anni.
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