La questione sociale nella seconda metà dell’800
L’Internazionale e i movimenti socialisti
La Prima internazionale La diffusione dell’industrializzazione e delle conseguenti problematiche sociali favorisce il collegamento tra le formazioni socialiste. Nel 1864 nasce a Londra l’Associazione Internazionale dei Lavoratori che ha come promotore lo stesso Marx.
La posizione di Marx Marx propose all’organizzazione due principi: L’emancipazione della classe operaia è compito della stessa classe operaia (no al “socialismo di stato”) Obiettivo principale della classe operaia doveva essere la conquista del potere politico (no alle rivendicazioni puramente economiche).
Il fallimento Nonostante gli sforzi di Marx, l’Internazionale fu il terreno di scontro di opposte visioni del socialismo. Il conflitto più grave fu quello che oppose Marx al russo teorico dell’anarchia M. Bakunin. Nonostante la vittoria di Marx (1872), l’Associazione decise di sciogliersi nel 1876.
Le tesi di Bakunin L’origine dell’ingiustizia: l’esistenza dello stato. Mezzo per la liberazione: la rivolta di tutte le classi oppresse. Obiettivo: distruzione dello stato e affermazione della libera associazione.
La Seconda Internazionale Gli anni seguenti videro la formazione di Partiti Socialisti e di organizzazioni sindacali. La Seconda Internazionale nacque nel 1889 come luogo di confronto delle varie esperienze locali. Subì l’influenza dei dibattiti interni al Partito Socialdemocratico Tedesco (1875), il più forte partito socialista europeo.
Riforme o rivoluzione? Il nascere di partiti socialisti rappresentati nei parlamenti pose il problema del loro ruolo politico; si doveva: condurre un’opposizione totale al sistema borghese, nell’attesa che maturassero le condizioni per la rivoluzione, oppure collaborare con le forze borghesi più illuminate per ottenere riforme favorevoli al proletariato (suffragio universale, legislazione sociale, pensioni, ecc.)?
Nella S.P.D. E. Bernstein difese il riformismo sostenendo l’erroneità dell’idea marxiana dell’autodistruzione del capitalismo (revisionismo). K. Kautsky si schierò a difesa della rivoluzione (massimalismo), obiettivo che tuttavia non poneva in alternativa al “programma minimo” delle riforme.
La crisi dell’internazionalismo Pur risolto con soluzioni di compromesso, il dibattito rimase aperto e sfocerà, nel ’900, alla frantumazione del movimento socialista in vari partiti. Contemporaneamente si eclissava la solidarietà internazionale dei lavoratori: allo scoppio della guerra mondiale i partiti socialisti si schierarono gli uni contro gli altri seguendo i governi nazionali.
L’Internazionale Il canto, con il testo composto da E. Pottier. ai tempi della Comune di Parigi (1871), fu adottato ufficialmente dai partiti della Seconda Internazionale nel 1910 ed è stato l’inno dell’Unione Sovietica dal 1917 al Debout, les damnés de la terre Debout, les forçats de la faim! La raison tonne en son cratère C’est l’éruption de la fin. Du passe faisons table rase Foules, esclaves, debout, debout Le monde va changer de base Nous ne sommes rien, soyons tout! C’est la lutte finale Groupons-nous, et demain L’Internationale Sera le genre humain
La Chiesa e la questione sociale
Nel corso dell’800 si sviluppano tra i cattolici iniziative spontanee volte a migliorare le condizioni delle classi più deboli (cooperative, società di mutuo soccorso, casse rurali). Il nuovo papa, Leone XIII ( ) incoraggia questa attività, pronunciandosi ufficialmente con un’enciclica.
Rerum Novarum (1891) Condanna del capitalismo liberista: Il lavoratore non può essere considerato una merce, l’uso della ricchezza non è moralmente indifferente. Condanna del socialismo: La proprietà è un diritto naturale. Invito alla collaborazione delle parti (corporativismo) e riconoscimento delle associazioni di operai.
Papa Leone XIII ( ) in un filmato del 1898.