Agenda Che cosa: La politica di coesione e gli obiettivi della Strategia Europa 2020 Come:Concentrazione tematica ed approccio strategico Quanto: Allocazione finanziaria per “categorie di regioni” e per la Regione Basilicata Perché:Smart specialization strategy : percorso e priorità Quando: siamo già nel nuovo ciclo di programmazione …
Le strategie di ricerca ed innovazione con i Fondi strutturali e le relazioni con Horizon
Cornice giuridica della nuova programmazione V Rapporto di Coesione (Barca) 2.EUROPA Parlamento UE – Quadro pluriennale 4.Regolamenti comunitari (quasi definitivi) 5.Quadro Comune Strategico (QCS – integrazione tra Fondi ) 6.Position Paper dei Servizi della Commissione per l’Italia 7.Piano Nazionale delle Riforme (PNR) e condizionalità 8.Accordo di Partenariato CE -Stato Membro-Regione 9.Programmi Operativi Regionali
Politica di Coesione dell’UE Quale Europa nel nuovo quadro finanziario pluriennale ? 1.Un’Europa più attiva a parità di risorse finanziarie 2.Un quadro Finanziario pluriennale ORIENTATO a sostenere gli Obiettivi di Europa Nuova disciplina di bilancio ( orientata ai risultati, condizionalità, strumenti finanziari innovativi, semplificazione) 4.Impegni nel 2013 per 7 anni= 1025 mld =1,05% reddito nazionale lordo
Gli Obiettivi di Europa 2020 La Commissione valuta i progressi dell’Italia verso UE 2020 Crescita intelligente (innovazione, ricerca e competitività) Crescita inclusiva ( occupazione e povertà) Crescita sostenibile ( riduzione inquinamento; attenzione al cambiamento climatico; mobilità intelligente)
Confronto tra attuale e nuova programmazione 6
Bilancio Politica di coesione 33% ( 336 Mld) Connecting Europe facility4% ( 40 Mld) Altre politiche (Agricoltura, Ricerca)63% (649 Mld) 7
Obiettivi della nuova politica di coesione 1. Rafforzare l’approccio strategico - Concentrazione tematica su Europa Programmazione Integrata -(QCS) per l’insieme dei Fondi - Rafforzamento della Coesione Territoriale (città ed aree interne) 2. Migliorare l’efficacia e la performance – risultati nell’Accordo di Partenariato 3. Semplificare l’attuazione 4. Rafforzare la gestione finanziaria
Rafforzare l’approccio strategico: 3 categorie di regioni PIL/pro-capite* 90% della media UE PIL/pro-capite* *index EU27=100 9
Bilancio della politica di Coesione 2013 Miliardi di EURO (prezzi 2011) Fondo di Coesione68,7 Regioni meno sviluppate 162,6 Regioni transitorie39 Regioni più sviluppate53,1 Cooperazione11,7 Stanziamento supplementare per le regioni ultraperiferiche e a bassa densità di popolazione0,9 TOTALE336 Connecting Europe facility per trasporti, energia e ICT 40,0 (+ 10 da Fondo di coesione) TOTALE Bilancio della Politica di Coesione post 2013
1.Rafforzare l’approccio strategico: concentrazione territoriale 11
Rafforzare l’approccio strategico: concentrazione tematica delle risorse Concentrazione degli investimenti FESR su: Efficienza Energetica e Energie Rinnovabili Ricerca e Innovazione Competitività delle PMI 12
Funding priority (1) FESR e FEASR Ob. 1)Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione Ob. 2)Migliorare l’accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione Ob. 3) Promuovere la competitività delle PMI, il settore agricolo (per il FEASR) e il settore della pesca e dell’acquacultura (FEAMP) Ob. 4)Sostenere la transizione verso un'economia a bassa emissione di carbonio in tutti i settori Ob. 5)Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi Ob. 6)Tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse (6) Ob. 7)Promuovere sistemi di trasporti sostenibili ed eliminare le strozzature alle principali infrastrutture di rete 13
Funding priority (2) FSE e FESR Ob. 8)Promuovere l’occupazione e sostenere la mobilità dei lavoratori Ob. 9)Aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, promuovere l'inclusione sociale e migliorare la qualità del capitale umano Promuovere l’inclusione sociale e combattere la povertà Ob. 10)Investire nelle competenze, nell'istruzione e nell'apprendimento permanente Ob. 11)Favorire la qualità, l'efficacia e l'efficienza della pubblica amministrazione. Rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente 14
11 Obiettivi tematici e azioni chiave FESR: tutti gli obiettivi tematici Fondo di coesione: ambiente, sviluppo sostenibile e RTE FSE: occupazione e mobilità del lavoro; istruzione, competenze e istruzione/apprendimento permanente; promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà; rafforzare la capacità istituzionale; ma anche contribuire agli altri obiettivi tematici FEASR: crescita intelligente, sostenibile e inclusiva nel settore dell'agricoltura, dell'alimentare e delle foreste, e complessivamente nei territori rurali FEAMP: sostenibilità e competitività della pesca e dell'acquacoltura; sostenibilità ambientale, coesione sociale e occupazione nelle comunità dipendenti dalla pesca. 15
Elementi del QCS 11 Obiettivi tematici e azioni chiave Coerenza e consistenza con la governance economica dell'UE Rafforzare il coordinamento e l'integrazione tra i fondi del QSC e con le altre politiche e gli altri strumenti dell'UE Principi e obiettivi orizzontali Dimensione territoriale della crescita intelligente, sostenibile e inclusiva Coordinamento e complementarietà (Accordo di Partenariato) tra i Fondi del QSC (FESR, FSE, FEASR,FC, FEAMP) tra i Fondi del QSC e altri strumenti e politiche dell'UE (HORIZON 2020, COSME …) tra i vari obiettivi tematici 16
Position Paper dei Servizi della Commissione (9/11/2012) Il coordinamento delle politiche e la complementarietà degli interventi sono condizioni fondamentali per il successo dei Fondi QCS I fondi QCS devono affrontare congiuntamente gli 11 OBIETTIVI TEMATICI I FONDI DEVONO OPERARE IN MANIERA INTEGRATA PER MIGLIORARE IL COORDINAMENTO DELLE POLITICHE
18 Obiettivi Ue ,8M€; 66% Ri-focalizzazione degli obiettivi strategici
19 Smart specialisation Condizionalità ex-ante Risorse disponibili
140 regioni UE + 13 paesi UE + 2 regioni non UE
LO SCENARIO 21 Fonte: ISTAT Fondi strutturali 2007 – 2013 su innovazione - 15,3 Mdi Euro Convergenza - 5,2 Mdi Euro CRO
LE STRATEGIE RICERCA E INNOVAZIONE DELLE REGIONI ITALIANE RISPETTO ALLA DEFINIZIONE EUROPEA DI SMART STRATEGIES Assenza di un strategia unitaria (documento strategico sull’innovazione e la ricerca) INNOVATION INTENSITY (R&D/ GDP, 2009) Fase 1: Elaborazione di un documento strategico (analisi macroeconomica del contesto, ricerca di sinergie, analisi stakeholders) Fase 2: (fase 1 + risorse, identificazione priorità, meccanismi di decisione e sorveglianza) Fase 3: (fase 2 + società dell’informazi one e definizione indicatori) Smart specialization: (fase 3 + coinvolgimento attori esterni, KMS, premialità, innovazione procedure appalto, analisi priorità, meccanismi coinvolgimento capitali privati) ABRUZZO BASILICATA BOLZANO CALABRIA CAMPANIA EMILIA ROMAGNA FRIULI LAZIO LIGURIA LOMBARDIA MARCHE MOLISE PIEMONTE PUGLIA SARDEGNA SICILIA TOSCANA TRENTO UMBRIA VALLE D’AOSTA VENETO 0,4% 1,2% 2 %
U n'agenda per la trasformazione economica RIS3 "Research and innovation strategies for smart specialisation" È un processo dinamico ed evolutivo – non è una struttura né un documento – inserito nel contesto di un meccanismo di scoperta imprenditoriale "entrepreneurial discovery process" dove le amministazioni pubbliche sono facilitatori piuttosto che in una posizione di controllo e comando 23
24 Da RIS a RIS3 Costruire sul passato Esperienza diffusa di strategie regionali/nazionali di innovazione nel quadro della politica regionale dell'UE Maggiore cooperazione tra i soggetti interessati (pubblici e privati) e migliore comunicazione tra fornitori di tecnologia e clienti Rompere con il passato Spesso non in sintonia con il tessuto industriale ed economico delle regioni Visione troppo ristretta di innovazione "tecnologica" Pratica di "copiare" le regioni più avanzate o di distribuire risorse in tutti i settori Mancanza di prospettiva internazionale o interregionale
25 Guida RIS3 Fasi-chiave dello sviluppo di una RIS3 Step 1 – Analisi del contesto e potenziale regionale Step 2 – Governance Step 3 – Visione per il futuro Step 4 – Selezione delle priorità Step 5 – Policy mix Step 6 – Monitoraggio e valutazione RIS3 AnalysisProcessVisionPrioritiesPolicy mixMonitoring
26 La nostra esperienza dei peer-review workshops concentriamo l'attenzione sulle novità discutiamo gli elementi di cambiamento - Orientamento all'esterno - Stakeholders - Innovazione in senso lato - Priorità come attività - Massa critica - Strumenti di policy - Strumenti di monitoraggio
27 Attività prioritarie Le risorse di una regione sono anche le sue connessioni verso l'esterno, in termini di conoscenza / commercio / tecnologia Imprese Ricerca / Università Fonti finanziarie Capitale umano Regione / Paese X
PROPOSTA REGOLAMENTO GENERALE
LE COMPONENTI PRINCIPALI DELLA SMART SPECIALISATION Individuazione degli obiettivi e priorità: analisi, vision e priorità. Piano delle azioni: risorse, azioni e piano temporale. Governano della strategia: management, comunicazione e indicatori. SMART SPECIALIZATION STAKEHOLDERS (attori interni) OUTWARD (attori esterni) 29
Vision Identificata a partire dai bisogni di sviluppo regionali (pace-based)coerenti con le caratteristiche territoriale e le specializzazioni produttive esistenti; Si concentra sull’importanza di portare avanti uno sviluppo innovativo basato sulle caratteristiche regionali con una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e alla coesione sociale
Idee alla base del confronto Le 3 idee della Regione possono essere riassunte in: –Produzione ed uso sostenibile dell’energia e gestione «democratica» delle risorse energetiche; –Sistema di servizi sociali pubblici e privati di qualità in città diffuse; –Agglomerazioni competitive (turistiche, industriali, agricole) trainate dalla innovazione ed attrattive per i giovani; Trasversale: quale mobilità al servizio delle policies regionali
Gli approcci 1.Analisi della vision (attraverso le 3 idee) 2.la strumentazione analitica classica dei policies studies (analisi di SWOT, ecc.) 3.la mappa regionale degli agglomerati di policy 4.l’ascolto e l’interrelazione con gli stakeholders locali Capacity Lab adotta una metodologia mista, non-ortodossa, che combina metodi top-down e bottom-up, sviluppando /utilizzando:
Key Policies il team di progetto e il gruppo direttivo si concentrano su 4 policies sviluppate attraverso tre idee principali del team regionale: 1.Assicurare una maggiore inclusione delle risorse ambientali nel ciclo di sviluppo locale e delle risorse energetiche, attraverso un loro utilizzo più democratico; 2.Rafforzare la protezione sociale garantendo la compatibilità con il bilancio pubblico, di posti di lavoro la creazione nel settore sociale e innovazione; 3.Potenziare i sistemi produttivi esistenti, migliorare sulla base del numero di potenziali connessioni con altri settori, per creare connessioni produttive (approccio Boschma); 4.il rafforzamento della logistica e dei servizi di trasporto considerati come strumenti per servire e dare attuazione alle azioni sopra citate.
PRINCIPALI DISCONTINUITÀ/ ATTIVITÀ DA AVVIARE 1. Posizionamento delle regioni per priorità 2. Catena di generazione del valore 3. Spesa privati e imprese (di finanziamento e capitale di rischio) 4. Innovazione processi public procurement 5.Comunicazione 6.Partenariati intelligenti (imprese, fornitori servizi pubblici, università, opinioni pubbliche) 7.Partnerships con altre territori su scala internazionalie (FDI, altre amministrazioni, università, diaspora) 8.Sistemi di monitoraggio e indicatori (di esiti e risultato, attraverso indicatori di prestazione chiave) condivisi 9.Incentivi istituzionali e per gruppi di lavoro 10.Sistemi di generazione della conoscenza (accettazione della diversità, del fallimento, lavorare per problemi – soluzioni,..) 35
Grazie per l’attenzione