La crisi del predominio asburgico in Europa
La Spagna dopo Filippo II Filippo III ( ) non ha le capacità e la personalità del padre. Affida il governo al duca di Lerma che deve adottare una politica di pace e far fronte alla difficile situazione finanziaria (nuova bancarotta nel 1607). Filippo IV ( ) si avvale del più abile conte-duca di Olivares cui la Spagna ritorna in guerra.
Gaspar de Guzmán, duca di Lucar e conte di Olivares, detto il “conte duca” ( ). Dipinto di Velasquez
Filippo IV d’Asburgo
Situazione nell’Impero Il compromesso di Augusta non riesce ad assicurare la pace alla Germania: Le istituzioni dell’impero sono divise. Il calvinismo, diffusosi in Palatinato e in Boemia, non è previsto dall’accordo. Sorgono due opposte alleanze (1608-9): L’Unione evangelica, con a capo Federico V Elettore del Palatinato. La Lega cattolica guidata da Massimiliano duca di Baviera.
L’imperatore Rodolfo II ( ) ritratto dal suo pittore di corte Arcimboldo
La guerra dei trent’anni Dopo un periodo di tolleranza, gli Imperatori Mattia ( ) e Ferdinando II ( ) tentano di impedire la diffusione del calvinismo in Boemia. Ne nasce una ribellione con l’appoggio di Federico V (fase boemo-palatina ) La vittoria è degli Asburgo Federico perde il trono. Massimiliano di Baviera diventa Elettore.
La “defenestrazione di Praga” (1618) fu l’atto iniziale della rivolta in Boemia
Le manovre di Richelieu Il ministro francese cerca di opporsi al successo di Ferdinando II: Appoggia l’intervento in difesa dei protestanti del re di Danimarca, Cristiano IV rapidamente sconfitto (fase danese ). Sostiene la diffidenza dei principi della Lega Cattolica rispetto al progetto asburgico di rafforzamento del potere imperiale. Interviene in Italia nella guerra del Monferrato ( ).
Albrech von Wallenstein ( ) boemo, fu uno dei principali condottieri al servizio di Ferdinando di Asburgo.
Fase svedese ( ) Gustavo Adolfo, re di Svezia, entra in guerra con l’appoggio francese mirando al controllo del Baltico. Il suo esercito, moderno e di leva, ottiene brillanti successi, percorre la Germania e occupa la Baviera. Il re muore a Lützen (1632); priva di una guida (l’erede Cristina ha 6 anni), la Svezia accetta la pace di Praga.
Cristina di Svezia ( ). Rinunciò al trono nel 1654 convertendosi al Cattolicesimo.
Fase francese ( ) La Francia (con Svezia e altri protestanti) scende direttamente in campo. Gli schieramenti sono equilibrati e il conflitto si trascina con nuovi protagonisti: Nel 1637 diviene imperatore Ferdinando III; Nel 1643 Mazarino succede a Richelieu. Dopo il successo francese a Rocroi (1643) le trattative conducono alla pace.
La pace di Vestfalia (1648) Nell’Impero: Tolleranza religiosa per tutte le confessioni. Legittimate le secolarizzazioni fino al I principati tedeschi ottengono la piena sovranità. Viene reintegrato l’Elettore del Palatinato (gli elettori diventano otto). La Spagna riconosce le Province Unite e continua la guerra con la Francia.
Chi sono i vincitori? La Svezia ottiene i maggiori acquisti territoriali (Pomerania, Brema). In crescita anche il Brandeburgo che, in seguito, otterrà la Prussia or. (1660) La Francia è riuscita ad impedire che l’impero diventasse uno stato nazionale. La vittoria sugli Asburgo si completa con la Pace dei Pirenei con la Spagna (1659). Carta
Il declino spagnolo Il flusso di preziosi dall’America, che non ha prodotto investimenti, diminuisce: la crisi finanziaria è inarrestabile. Il conflitto e la crisi alimentano le rivolte: Il Portogallo riacquista l’indipendenza (1640). La Catalogna si offre alla Francia. Anche a Napoli scoppia la rivolta (prima antinobiliare e poi antispagnola) di Masaniello ( )
La pace dei Pirenei (1659) Pur concentrando lo sforzo bellico su un solo fronte la Spagna non riesce ad ottenere risultati contro la Francia che gode dell’appoggio inglese. Con la Pace dei Pirenei (1659): La Francia annette una parte del Belgio e il Rossiglione (Pirenei); la figlia di Filippo IV sposa Luigi XIV.