I Sermoni di Umiltà da Faenza (1226 – 1310) Sposa Monaca Reclusa Badessa Dottore mistico Elaborazione: Monastero Santa Umiltà - Faenza.

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Transcript della presentazione:

I Sermoni di Umiltà da Faenza (1226 – 1310) Sposa Monaca Reclusa Badessa Dottore mistico Elaborazione: Monastero Santa Umiltà - Faenza

Polittico di Pietro Lorenzetti (Uffizi, Firenze)

IL SUO PROFILO NELLE VITA E... È impressionante quanto nelle Vitae siano sottolineate la sua energia, l’intensità della sua forza di volontà, la sua autonomia, il suo talento creativo, rispetto agli altri attributi tipici della santità: l’obbedienza, l’ascesi, le lunghe sofferenze, il ritiro dal mondo... virtù che i suoi agiografi citano, ma per oltrepassarle velocemente. A differenza di molte altre donne dal carisma profe- tico, la sua autorità – nei Sermoni e nelle Vitae – sembra completamente indipendente da ogni figura maschile di autorità di questo mondo... I suoi Sermoni sono uno dei pochi testi, pervenutici dall’epoca medioevale, scritti interamente da donne.

...E NEI SERMONI E voi, fratelli carissimi, miei amabilissimi compagni di lotta, piegate le orecchie con profonda devozione per comprendere le parole della salvezza e la scienza divina, dalla bocca della beatissima Vergine Maria e del beato Giovanni evangelista che si sono degnati di rispondermi (Serm. I). Mi raccomando a voi che leggerete questo libro, o lo ascol- terete leggere, fratelli miei e sorelle mie, perché abbiate la santa carità di pregare per me la Vergine Maria (Serm. IX). Il nome proprio di quella che io ho chiamato ancella è un amore, che sembra che infiammi e divampi. Ciascuno lo scriva nel suo quaderno e lo custodisca nel cuore con grande amore. (Serm. IV).

Chi vuol fare la sua dolce conoscenza, trovi questa ancella risplendente di luce, perché la sua purezza è così splendida che rende casti tutti coloro che le consacrano i doni del loro amore… il suo abbraccio è dolce come la gioia al tempo della manna. Con i suoi baci, così pieni d’amore, Essa restituisce alla rosa la sua freschezza… La sua rosea e luminosa bellezza rapisce tutti coloro che in Lei fissano lo sguardo. La visione degli occhi infiamma il cuore, e l’anima innamorata che la ama molto si strugge. La sua rossa bocca è così profumata che al suo odore i morti risuscitano alla vista di tutti. Essa ha le mani e i piedi adorni di diaspro bello e prezioso; ciascuna mano e ciascun piede ne ha uno come ornamento, cesellato e posto al centro, le cui virtù non è possibile nominare; ogni uomo ne desidera la virtù per esserne protetto. I raggi che da Lei s’irradiano sono così splendenti che illuminano tutta la terra, ed anche il Cielo rifulge della sua luce: in Lei risiede la vera gloria che risplende nei Santi. La Domicella

…È talmente bella che fa ingelosire l’anima di chiunque la guardi con ardore, e il suo cuore si accende di una ardente passione desiderosa solo dell'ancella… È tutta adorna di pietre preziose e dev’essere onesta in tutto… L'ancella possiede ogni bellezza. Gli occhi di questa ancella devono essere onesti e pieni di grande bellezza: li ha così luminosi che essi sono lo splendore del Cielo e della terra… E quando alza lo sguardo, gli occhi sfavillano. Così sembra che tutti siano accesi dai raggi di quegli occhi così grandi di cui non comprendono la bellezza. E tutt’intorno dai cinque fiumi sgorga soavità in abbondanza, e tutti si nutrono della fragranza e del sapore di quella grande dolcezza. (dal Serm. IV)

COLLOCAZIONE BIOGRAFICA DEI SERMONI Adele Simonetti: non si sa nulla delle circostanze in cui furono com- posti i Sermones Maurizio Tagliaferri : i primi sei sermoni risalgono probabilmente all’e- poca faentina Claudio Leonardi : i Sermoni sono databili genericamente tra il 1266 e il

...sono inviati a noi non soltanto attraverso la visione, ma anche per mezzo del parlare familiare ed amico, nel discorso piacevole, nella graditissima risposta a tutte le nostre domande e richieste, doni che ci vengono elargiti dalla divina potenza, attraverso le labbra dell’intemerata Vergine Maria, madre di Dio, puerpera benedetta e regina di tutti i secoli; e ci vengono dal beatissimo Giovanni evangelista, da suo fratello, il beato Giacomo, e da quei due gloriosissimi Angeli che voi conoscete: uno, il Cherubino di nome Emanuele e l’altro Angelo di nome Sapiele. Vi sia ben chiaro che questi sono speciali, i primi e i migliori, nostro aiuto e soccorso presso Dio, e ci rendono manifesti molto segreti del Cielo. Ma ce ne sono moltissimi altri, dalla bocca dei quali riceviamo quello che poi diciamo, fra i quali la beata vergine Caterina, la santis- sima Agnese, la beata Cecilia e alcuni dei piccoli che vennero decapitati per il nome di Gesù. (Serm. XII) I Sermoni, frutto di un’esperienza mistica...

Costruitemi una torre così fortemente munita, non elevata sopra rivi di sabbia, ma fondata sulla roccia, perché io sempre rimanga nella stabilità. Preparatemi una dimora come sapete che vuole il Signore, così che vi riposi il mio dolce amore... Trasformatemi in una valle profondissima, così che io raccolga tutta la rugiada, circondata tutt’intorno da un cerchio di virtù, così che il frutto che è all’interno non possa cadere fuori. E tenetela così pulita che non vi si trovi né sasso, né rovo; e così fiorita di umiltà che non vi si trovi alcuna sporcizia. Fate di me una valle così rigogliosa che io sia fiorita di fiori d’ogni bellezza, così che la mia anima si diletti e Cristo, che è amore, trovi motivo di restare sempre in me. Il simbolismo mistico

E dentro fatevi sette fontane; di esse sei ponetele in cerchio… vi dirò il nome della fonte più grande: è una fonte che si chiama timore, ed è un pozzo profondo scavato dall’amore, il cui fondo non può vedersi. Da essa sgorga un’acqua così chiara, tutta abbellita di perle e ornata con fiori d’ogni colore; le sue bellezze sono indescrivibili. Essa è costituita di tutte le virtù e dipinta con ogni colore; la sua vena non s’inaridisce mai per l’arsura perché, ricca d’amore, sgorga benedetta e abbondante...E le altre fonti si rinnovano per il suo amore…

Quella fonte …piantatela al centro, perché è lo specchio di tutta la valle, e l’amore perfetto si deve sempre distinguere. Chi desidera trovarlo vada in quel luogo, perché l’amore è il fondamento di questa fonte; e Gesù buono, che tanto la ama, la custodisce sempre con gelosia, perché è il sollievo del suo riposo. E questa fonte è un pozzo vivo, la cui sommità si eleva in Paradiso: è disceso nell’ abisso per umiltà. Questo pozzo è talmente profondo che si trovano pochi che si avvicinano alla base, e la sua sommità è posta in alto, fra i Cherubini che hanno sei ali. Questo pozzo contiene una beatitudine così grande che in sé nasconde un tesoro pieno di bellezza, colmo fino all’orlo soltanto delle cose migliori; ma la sua grandezza non può descriversi, non si può dire. È pieno della gloria del Paradiso, dove Dio, da cui viene ogni bene, dona la grazia di salire; Dio che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen. (Serm. XI)