INCENDIO D’INTERFACCIA: QUADRO NORMATIVO a cura di: Consulta Nazionale protezione civile Fp CGIL Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n.

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INCENDIO D’INTERFACCIA: QUADRO NORMATIVO a cura di: Consulta Nazionale protezione civile Fp CGIL Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 28 agosto 2007 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 22 ottobre 2007 Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n del 06 giugno 2008 Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

OPCM n del 28 agosto 2007 (ordinanza matrice) Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

OPCM n del 22 ottobre 2007 Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni: Abruzzo, Basilicata, Emilia-Romagna, Marche, Molise, Sardegna ed Umbria, in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione Art.1 Comma 8: I presidenti delle regioni o i loro delegati, sulla base delle indicazioni fornite dal Commissario delegato, provvedono alla perimetrazione e classificazione delle aree esposte ai rischi derivanti dal manifestarsi di possibili incendi di interfaccia, nonché all'organizzazione dei modelli di intervento, in collaborazione con le province e le prefetture interessate, con l'ausilio del Corpo forestale dello Stato o regionale nonché del CNVVF, nonché delle associazioni di volontariato ai diversi livelli territoriali e degli assessorati competenti. Art.1 Comma 9: I sindaci dei comuni di cui al comma 5, entro quarantacinque giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della presente ordinanza, predispongono, anche sulla base delle risultanze di cui al comma 8 e degli indirizzi regionali, i piani comunali di emergenza che dovranno tener conto prioritariamente delle strutture maggiormente esposte al rischio di incendi di interfaccia, al fine della salvaguardia e dell'assistenza della popolazione. Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Art.1 Comma 10. I presidenti delle regioni o i loro delegati, sulla base delle indicazioni fornite dal Commissario delegato, pongono in essere ogni azione di impulso utile a favorire la predisposizione da parte dei comuni esposti al rischio idrogeologico ed idraulico elevato e molto elevato, ai sensi della legge n. 267/1998, entro la cessazione dello stato di emergenza, della relativa pianificazione di emergenza tenendo conto, ove possibile, degli effetti indotti sui soprassuoli percorsi dai fuochi. OPCM n del 22 ottobre 2007 Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

OPCM n del 06 giugno 2008 Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza dovuto alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione in atto nei territori delle regioni dell'Italia centro- meridionale. Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Decreto N. 1 art. 3 c.1 del Commissario delegato Al fine di fornire, ai sensi dei commi 8 e 10, dell’articolo 1 dell’O.P.C.M. n del 2007, le indicazioni per indirizzare le regioni nell’attività ivi prevista è fornito in allegato un “Manuale Operativo” contenente gli elementi per l’elaborazione speditiva degli scenari di rischio e dei corrispondenti modelli di intervento – per la predisposizione dei piani comunali di emergenza di cui al comma 9 – in relazione sia al rischio di incendi di interfaccia che al rischio idrogeologico, cui fare riferimento in attesa che siano elaborati o aggiornati gli indirizzi/linee guida regionali … Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Fornire una prima risposta di PC in emergenza Finalità del manuale Conoscere gli scenari di rischio Individuare la catena di comando e controllo Organizzare un presidio operativo e un presidio territoriale, e quindi il COC Individuare e attivare le risorse disponibili secondo le procedure Organizzare la struttura minima a livello locale/comunale per: Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Il manuale estende l’organizzazione del sistema di allertamento nazionale (vedi Direttiva PCM 27 febbraio 2004 ‘ Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale, statale e regionale per il rischio idrogeologico ed idraulico ai fini di protezione civile ”) anche al caso degli incendi boschivi e degli incendi di interfaccia, al fine di dotare il Paese – Stato, Regioni,Comuni e Province - di un idoneo strumento integrato di supporto previsionale e di valutazione, sia strumentale - attraverso la rete nazionale dei Centri Funzionali - sia non strumentale attraverso l’organizzazione dei presidi territoriali. La metodologia proposta dal manuale per l’allertamento nel caso di incendi boschivi e di interfaccia dovrà essere recepita in via ordinaria attraverso successive specifiche linee guida ed indirizzi regionali. Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Le attività di previsione delle condizioni favorevoli all’innesco ed alla propagazione degli incendi boschivi si collocano all’interno del Sistema di Allertamento Nazionale Esse sono destinate ad indirizzare i servizi: di vigilanza del territorio (competenza mista Stato-Regioni); di avvistamento degli incendi (competenza locale); di schieramento e predisposizione all’operatività della flotta antincendio statale ( competenza statale). Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Per interfaccia urbano-rurale si definiscono quelle zone, aree o fasce, nelle quali l’interconnessione tra strutture antropiche e aree naturali è molto stretta; l’interfaccia Per incendio d’interfaccia urbano‐rurale si intende quindi qualunque incendio che interessi quei luoghi geografici dove il sistema urbano e quello rurale si incontrano ed interagiscono. Quindi Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

Livelli di allerta Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

IN ESTREMA SINTESI, con la direttiva 2004 e l’OPCM 3606/07 SI E’ REALIZZATO QUELLO CHE PER DECENNI SI E’ INSEGUITO, CONIUGARE CIOE': Livelli di criticità ( previsione,monitoraggio e sorveglianza ): competono allo Stato-Regioni Livelli di allerta: competono all’Autorità Preposta (DPC-Regioni) Livelli di allarme : competono al Sindaco in primis, unica autorità di PC, e da questi l’allarme si riverbera su per li rami della gerarchia politica- funzionale in ragione della gravità e severità dell’evento in corso UNA CATENA DI RESPONSABILITA’ DEFINITA, INDIVIDUATA, RINTRACCIABILE E certa e che finalmente chiarisce che la protezione civile è PRINCIPALMENTE governo del territorio e non gestione dei soccorsi. Consulta Nazionale Protezione Civile Fp CGIL- P.I.C.A.S.S.O Roma 1/

La Consulta ringrazia i lavoratori e le lavoratrici che con dedizione concorrono quotidianamente a garantire al Paese una Protezione Civile che funziona, che integra, che fa partecipare, che ricerca e costruisce relazioni nel Paese, trasparente e democratica. Grazie!