3. L’ARTE DI EDUCARCI E FORMARCI AL PERDONO E ALLA MISERICORDIA Tra sfide e prospettive
P REGHIAMO : Maria, donna dell’ascolto, rendi aperti i nostri orecchi; fa’ che sappiamo ascoltare la Parola del tuo Figlio Gesù tra le mille parole di questo mondo; fa’ che sappiamo ascoltare la realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo, specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
Maria, donna della decisione, illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti; donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare perché altri orientino la nostra vita.
Maria, donna dell’azione, fa’ che le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen.
Come ci impegniamo nel processo del perdono e della misericordia?
FORSE??? Con una formazione che riguarda la nostra crescita e preoccupazione nell’ EDUCARCI E FORMARCI CON ARTE RICONOSCENDO IN QUESTO PERCORSO LE SFIDE E LE PROSPETTIVE.
EDUCARE CON ARTE SIGNIFICA PROMUOVERE le capacità personali fondamentali per vivere la vita comunitaria in modo libero e responsabile. Educare, coltivare, TIRAR FUORI, sviluppare le nostre risorse femminili generative.
AIUTARCi a crescere e sviluppare le nostre potenzialità, che ci permettono di diventare sempre più autonome, responsabili e corresponsabili. RISPETTARE le caratteristiche reciproche e permetterci di superare le esperienze positive e negative della vita comunitaria con fiducia e speranza.
APRIRCI al processo di ESPLORAZIONE dell’ambiente comunitario ed apostolico. Imparare a riconoscere, gratificare l’una e l’altra. RISPETTARE LE REGOLE della comunità e darci dei LIMITI nelle nostre relazioni interpersonali.
1)Il linguaggio della TESTA 2)Il linguaggio del CUORE 3)Il linguaggio delle MANI 4)Il linguaggio degli ORECCHI I linguaggi nell’arte di educare e formare al perdono e alla misericordia:
5) Il linguaggio della BOCCA 6) Il linguaggio dei PIEDI 7) Il linguaggio degli OCCHI 8) Il linguaggio del NASO 9) Il linguaggio del Giubileo
Il linguaggio del Giubileo Il senso del giubileo biblico indica diversi elementi che possono illuminare la nostra vita comunitaria nell’esercizio della misericordia e del perdono: - Le norme - Il riposo - La liberazione dei “pesi accumulati” - Il “ritorno” alla proprietà di inizio
- Il tempo - L’assenza di riti visibili comunitari = Viene indetto, proclamato, dal suono del corno - Il pellegrinaggio - La misericordia e la consolazione.
Vogliamo cogliere alcuni di questi elementi applicati alla nostra realtà personale e comunitaria che facilitano nell’esercizio della misericordia e nel perdono: (Testo di riferimento: Levitico 25)
1)LE NORME: Il popolo, fatto uscire dall’Egitto, si trova nella terra che gli era stata promessa da Dio, una terra libera, fertile, un luogo per costruire una casa, ma che, per essere MANTENUTA, ha bisogno di norme da applicare per REGOLARE i rapporti: con gli altri, con Dio e con la terra.
A PPLICAZIONE : Come stiamo mantenendo la promessa fatta alla nostra vocazione, alla nostra Comunità? (condividiamo i nostri impegni personali e comunitari per mantenere le NORME che regolano i nostri rapporti? Rispettiamo gli orari di preghiera personale, comunitaria? Collaboriamo con gli impegni e i progetti della comunità?
2) IL RIPOSO La prescrizione che ritorna più frequentemente è la prescrizione del RIPOSO: ogni sette giorni, ogni sette anni, e un anno di riposo speciale ogni sette settimane di anni, cioè ogni quarantanove anni: il giubileo.
In gioco c’è la qualità della vita, la capacità non solo di muoversi in uno spazio geografico ma anche in un tempo che viene qualificato di senso. La storia ha pause per rileggersi: In un arco di 50 anni possono accadere molte cose. Nella vita fraterna possono accadere tante cose, malintesi, offese, difficoltà e tempi lunghi per perdonarsi…
A PPLICAZIONE Quale “Pausa” abbiamo bisogno fare in questo giubileo per rileggere la nostra storia personale, comunitaria? Come riportare le cose come erano all’inizio? Come restituire a Dio quello che è suo?
3) L IBERARSI DAI PESI ACCUMULATI L’istituzione di questo anno del giubileo traduce il desiderio di liberarsi dai pesi accumulati, dalle proprietà: è necessario un anno per restituire non solo la libertà ai prigionieri, ma anche la terra, per offrire loro un’altra possibilità.
A PPLICAZIONE Quali pesi accumulati nella nostra vita, nella comunità abbiamo bisogno di liberarci per darci una nuova possibilità di crescita e di sviluppo?
4) I L TEMPO Il giubileo inaugura un luogo carico della presenza di Dio: il TEMPO. Il tempo sabbatico, tempo del riposo, è tempo santo, carico del rapporto con il Signore provvidente.
A PPLICAZIONE Che TIPO di Tempo vogliamo inaugurare nella nostra vita personale e comunitaria?
Nell’esercizio del perdono e della misericordia nella vita comunitaria dobbiamo: Educarci a pensare, Aiutarci a sentirci bene Accompagnare – collaborare – donare… Ascoltare, sentire…
Comunicare, dialogare, esprimere Camminare verso l’altro, avvicinarci. Guardare, contemplare, vedere. “Odorare” il profumo della carità e della pace … sorelle con l’odore delle pecore. Accogliere e vivere il Giubileo con creatività.
Bisogna che i linguaggi siano in armonia: Che pensiamo quello che sentiamo e che facciamo, sentiamo quello che pensiamo e che facciamo, facciamo quello che pensiamo e sentiamo.
Che diciamo quello che ascoltiamo e vediamo, che facciamo quello che sentiamo e che impariamo ad avere l’odore della fraternità, del perdono e della misericordia. Che viviamo responsabilmente l’anno della misericordia chiedendo e donando il perdono.
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