PARTE SECONDA La seconda fase: Da Weltanschauung a grande ideologia politica ( )
Introduzione Abbiamo visto come si è formata lentamente una Weltanschauung razzista Ha due caratteristiche: 1.è ristretta a pochissimi intellettuali (qualche individuo) 2.ha come obiettivo i neri ed, in subordine, gli altri popoli espressioni di diverse e rivali nazionalità ad esempio, tedeschi contro francesi
Introduzione Dobbiamo ora vedere: 1.Come fu che il razzismo divenne una corrente culturale accettata non certo da tutti o dalla maggioranza degli europei ma da fette consistenti della società 2.Come fu che il razzismo in Europa passò dall ’ avere come obiettivo polemico i neri ad individuare come nemico gli ebrei 3.Come fu che il razzismo si trasformò lentamente da corrente culturale in movimento politico
Introduzione Le tre cose non sono del resto indipendenti: fu infatti la fusione tra razzismo e ostilità antiebraica a partire dalla metà del XIX secolo a dare al primo una nuova forza potente: Il nuovo razzismo antisemita poteva ora giovarsi di una serie di stereotipi profondamente sedimentati, popolari, che evocavano antiche paure poteva giovarsi, addirittura, di tutta la lunga tradizione religiosa delle chiese cristiane
Introduzione Esamineremo, dunque 1.prima la storia dell ’ antigiudaismo 2.poi di come avvenne la sua fusione con il razzismo 3.poi gli aspetti della cultura della seconda metà del XIX secolo nei quali il razzismo riuscì ad inserirsi garantendosi rilevante dignità 4.infine, i primi movimenti politici a carattere razzista
6. L’antigiudaismo cristiano
A. Le origini
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Il termine “ antisemitismo ” è un ’ invenzione moderna: usato – sembra – per la prima volta a Vienna nel 1879 da un giornalista di secondo piano, Wilhelm Marr L ’ odio verso gli ebrei era invece fenomeno molto antico e risaliva alle origini del cristianesimo
Le origini dell’antigiudaismo cristiano La nascita di una nuova parola indicava un mutamento profondo e significativo segnalava il nuovo carattere razziale e politico di tale ostilità che per un lungo scorrere di secoli era stata invece, qualsiasi fossero le sue sottostanti motivazioni sociali o psicologiche, profondamente e fondamentalmente religiosa Tuttavia, la nuova parola non definiva una realtà appena nata, non rappresentava un mero punto di partenza, ma segnalava anche il punto di arrivo di una lunghissima evoluzione nella quale agli aspetti di tipo religioso erano venuti affiancandosi e sostituendosi caratteri diversi
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Il razzismo – abbiamo detto – è fenomeno contemporaneo L ’ ostilità verso gli ebrei (l ’ antigiudaismo o antiebraismo) è invece fenomeno antichissimo con la nascita e lo sviluppo del cristianesimo e, poi, dell ’ islam
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Il cristianesimo è: una nuova dottrina, nata dall ’ ebraismo, che venera lo stesso Dio di Abramo e ha in parte gli stessi testi sacri una dottrina che, dopo tre secoli di lotte e di conflitti, si impone trionfalmente, fino a diventare nel V secolo d.C. la religione ufficiale dell ’ impero romano Tutto ciò non poteva non avere riflessi sui rapporti tra cristiani ed ebrei e, alla fine, sulla condizione ebraica stessa
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Cristo stesso e i primi cristiani si erano sentiti ebrei di stretta osservanza, una componente del giudaismo: erano sostanzialmente dei giudeo-cristiani Tuttavia, nel cristianesimo, l ’ asse dopo la soluzione, con il Concilio di Gerusalemme del 48 d.C., della controversia nella primitiva comunità cristiana tra giudaizzanti ed ellenizzanti si spostò rapidamente verso i Gentili Sempre più i cristiani venivano ora direttamente dal paganesimo e non avevano più il senso dell ’ affinità teologica con l ’ ebraismo che aveva caratterizzato i primi giudeo-cristiani
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Decisivo il II secolo dopo Cristo due fattori: 1.rivolta antiromana del contro l'imposizione del culto dell'imperatore alla cittadinanza di Gerusalemme: conquista e distruzione di Gerusalemme da parte di Tito, con conseguente distruzione del Tempio di Salomone e sottrazione dei simboli della religione ebraica (il candelabro a sette braccia portato in trionfo dalle truppe imperiali a Roma) La rivolta antiromana continuò con Bar koch'Ba fino al 132 quando Adriano conquistò Gerusalemme (la Guerra Giudaica di Giuseppe Flavio)
Le origini dell’antigiudaismo cristiano la conseguenza di ciò fu una prima legislazione antiebraica: sotto pena di morte fu proibito l'ingresso degli ebrei a Gerusalemme, trasformata in colonia romana con il nome di Aelia Capitolina lo Stato politico-religioso ebraico si dissolve la dispersione si accentua dando luogo alla vera e propria diaspora: le diverse comunità restano unite solo dal fattore religioso, identificate ormai dalla Sinagoga, appunto il "luogo di riunione “
Le origini dell’antigiudaismo cristiano 2.Il secondo fattore è dato proprio dallo sviluppo del cristianesimo I due fattori sono peraltro in relazione: per i cristiani la fine dello Stato ebraico è un segno una prova definitiva della verità della loro religione, dell'essere quello cristiano il nuovo "popolo eletto” Sarà quest’ultimo, alla lunga, il fattore determinante e decisivo: I cristiani interpretarono le vicende del popolo ebraico come il castigo di Dio: Dio non era più con il suo vecchio popolo era la Chiesa il soggetto della Nuova Alleanza
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Parallelamente, l ’ evoluzione ellenizzante del cristianesimo lo rendeva sacrilego per gli ebrei Per gli ebrei, i cristiani, da semplici appartenenti ad una setta legata ad un profeta morto, divenivano pericolosi eretici e come tali venivano ora combattuti Conseguenze di questa situazione: rivalità nel rapporto con l ’ autorità romana e le sue minacce di repressione rivalità nel proselitismo controversia teologica
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Dopo le prime significative premesse nel II secolo d.C., il conflitto emerse chiaramente all ’ inizio del III secolo, con la polemica di padri della Chiesa come Tertulliano e poi Origene d’Alessandria Tertulliano Origene
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Paolo di Tarso aveva insegnato, all ’ inizio del cristianesimo, che la Chiesa, essendo dopo la Pentecoste il resto d'Israele si radicava nella continuità biblica e offriva al giudaismo la pienezza che esso cercava Ora i padri della Chiesa insistevano invece sulla discontinuità che faceva della Chiesa il «vero Israele»: gli ebrei non andavano considerati migliori, ma peggiori dei pagani
Le origini dell’antigiudaismo cristiano La polemica religiosa dei padri della Chiesa costruì alcuni primi stereotipi antiebraici destinati a grande fortuna nei secoli (e fino al XX): 1.L ’ ebreo carnale 2.Il popolo servile
Le origini dell’antigiudaismo cristiano 1.Il punto di partenza è l ’ episodio, narrato nel libro dell ’ Esodo, del “ vitello d ’ oro ” : gli ebrei avevano perso l ’ alleanza con Dio già al momento di riceverla perfettamente comprensibile come un popolo già miscredente fosse stato colpevole anche del rifiuto di Cristo idolatria e deicidio avevano ormai, per i cristiani, una matrice comune: e questa matrice era la carnalità ebraica Nicolas Poussin, Il vitello d’oro, 1633 Gli israeliti adorano il vitello d'oro (Boemia miniatura del 1350 ca.)
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Il finale della scena dell ’ Esodo con il popolo che «mangia, beve e si diverte» veniva usato per dimostrare che si era trattato non di un peccato d ’ orgoglio, ma di sensualità Si finì per insistere su questa sensualità e carnalità come fondamento di una inferiorità morale del giudaismo: venne costruito lo stereotipo dell ’ ebreo carnale in cui era presente l ’ adorazione dell ’ oro (l ’ avaritia ebraica) e che avrà nel tempo un peso enorme Adorazione del Vitello d'oro - Immagine tratta dal manoscritto Hortus deliciarum (XII secolo)
Le origini dell’antigiudaismo cristiano 2.A questo primo stereotipo la patristica cristiana accompagnerà quello del popolo servile: proprio perché carnale, l ’ ebreo si può controllare e frenare solo con la severità di una legge dalla quale esclusivamente il cristianesimo rendeva liberi
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Anche qui si parte da un altro aspetto dell ’ episodio del “ vitello d ’ oro ” : le seconde tavole della legge, portate da Mosè dopo che egli aveva rotto le prime nell ’ ira di fronte al tradimento del popolo la riflessione cristiana insiste sulla funzione repressiva di questa “ seconda Legge ” : il Decalogo rappresenterebbe la legge naturale indissolubile, e Cristo l ’ avrebbe confermata la seconda legge invece, quella fatta di prescrizioni rituali (precetti alimentari e cultuali), avrebbe solo funzione di freno contro la carnalità e l ’ idolatria emerge così l ’ argomento della servitù giudaica, della «nazione fatta per la schiavitù»: il popolo del vitello d ’ oro non merita che la servitù morale e politica Cosimo Rosselli, Discesa dal monte Sinai, Cappella Sistina, 1481
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Si formano e rafforzano così stereotipi: la carnalità ebraica divenne un attributo oggettivo, caratterizzante la stirpe ebraica, irrimediabilmente diversa da quella cristiana Mai divenuti dogmi o parte della dottrina Diffusi però Ancora all ’ inizio del XIX secolo, sia Hegel che Feuerbach recupereranno in pieno entrambi questi stereotipi
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Si arriva così all ’ asservimento dell ’ ebraismo alla Chiesa essa è divenuta asse portante dell ’ impero ormai, con Costantino e Teodosio, “ cristiano ” alcuni concetti, dapprima soltanto teologici, come quello della servitù giudaica o del giudeo traditore, presenti in Ambrogio, Agostino, Giovanni Crisostomo, assumono così caratteri sempre più politici Non è un caso del resto che proprio nel IV secolo assume per la prima volta rilievo tra i cristiani l ’ accusa di deicidio quella che avrebbe continuato per secoli a contrapporli agli ebrei solo di recente scomparsa nella teologia
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Asservimento, non soppressione: Girolamo e Agostino sottolineano con forza che il cristianesimo deve vegliare sulla sopravvivenza del giudaismo: esso è la prova vivente dell ’ autenticità delle scritture la sua dispersione e la sua condizione servile rappresentano la prova dell ’ adempimento delle profezie su Israele la sua conversione finale segnerà la fine dei tempi (e quindi esso, fino alla fine dei tempi, dovrà mantenersi integro)
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Cominciano le restrizioni contro gli ebrei i primi casi di violenze contro le Sinagoghe ma al momento le conseguenze pratiche dell ’” odio teologico ” sono relative probabilmente addirittura scarse legislazione moderata (codice teodosiano del V secolo e Gregorio Magno fine VI): 1.Ebreo cittadino, come nel diritto romano mai accostato all ’ eretico o allo straniero 2.Conversione al giudaismo reato, ma non conversione forzata 3.Limitazioni al possesso di schiavi cristiani 4.Divieto matrimonio tra ebrei e cristiani
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Nessuna discriminazione, nessuna accusa di pratiche sacrileghe, nessun odio popolare contro gli ebrei Il clero chiede una maggiore separazione per evitare l'influenza degli ebrei sui cristiani: risoluzioni conciliari continuano a proibire ai cristiani di mangiare insieme agli ebrei i matrimoni misti agli ebrei di mescolarsi ai cristiani durante la Pasqua Le stesse preoccupazioni testimoniano la libertà degli ebrei ed i buoni rapporti che ci sono con i cristiani
Le origini dell’antigiudaismo cristiano Viene così a definirsi l ’ atteggiamento cristiano sull ’ ebraismo: a.La faccia della conservazione (che, anzi, è uno dei compiti precipui della Chiesa), della necessità di amore e carità b.La faccia della degradazione, quella della giustizia e della punizione divina I papi protesteranno ripetutamente contro massacri e calunnie, ma allo stesso tempo metteranno costantemente in guardia i cristiani contro gli ebrei
Le origini dell’antigiudaismo cristiano E ’ significativa la stessa evoluzione della celebrazione pasquale cristiana: prima celebrata in coincidenza con la Pasqua ebraica anche per ricordare agli ebrei la loro infedeltà ora acquista la sua autonomia anche sul piano del calendario perché non si può stare in una condizione di umiliante soggezione rispetto agli ebrei alla fine, nel IX secolo, si specificherà l ’ uso di pregare nella celebrazione del Venerdì santo per i Gentili e gli Ebrei affermando: «Pro Judaeis non flectant»
B. La svolta dell ’ anno Mille
La svolta dell ’ anno Mille a)Clima di paura e di attesa b)Entusiasmo religioso Le crociate: nascita dell’idea di cristianità determinanti per la sorte degli ebrei Goffredo di Buglione al comando di alcuni cavalieri della prima crociata, XIII sec.
La svolta dell ’ anno Mille Nella mentalità dei crociati centrale fu l’elemento della punizione da infliggere agli infedeli Essi, tuttavia, non erano solo in Terra Santa: ce n’erano di assai più vicini, presenti all’interno delle stesse comunità cristiane: che senso aveva cacciare gli infedeli con la forza dalla patria di Cristo se si lasciavano in pace nella propria i suoi “assassini”? Tra l’altro si trattava di saccheggi lucrativi e facili che potevano attirare i molti senza arte né parte
La svolta dell ’ anno Mille Così, le soldataglie non le truppe regolari, alle dirette dipendenze dei nobili ma le coorti popolari che le precedevano o alcuni gruppi alle dipendenze di qualche nobile francese o tedesco lungo la strada per la Terra Santa, presero spesso a bersaglio gli ebrei, mettendoli di fronte all’alternativa tra il battesimo e la morte
La svolta dell ’ anno Mille I crociata (estate del 1096): i soldati alle dipendenze di Emicho di Leizingen, che attraversano tutta la Renania per recarsi in Palestina compiono, aiutati dai vescovi e dai nobili, veri e propri massacri morirono alcune migliaia di persone a Spira, Worms, Magonza, Colonia, Treviri, Ratisbona, Bamberga E’ interessante che le cronache medievali, sia di parte ebraica che cristiana, mostrano eguale orrore per questi massacri Il massacro degli ebrei, miniatura medievale
La svolta dell ’ anno Mille Nel 1146 partì una nuova crociata, la seconda: con essa si verificarono nuove violenze: non più una ondata popolare spontanea ma frutto di una predicazione dottrinaria Le vittime furono poche centinaia, ma da allora in poi ogni crociata sarebbe stata accompagnata da violenze, saccheggi, massacri, fino al Trecento inoltrato
La svolta dell ’ anno Mille Compaiono due decisivi elementi nuovi: 1.accusa di profanare le ostie A Belitz in Germania prima accusa tutti i membri della comunità ebraica furono bruciati sul rogo
La svolta dell ’ anno Mille 2.accusa di perpetrare degli «omicidi rituali» A Berna nel 1293 o 1294 molti ebrei vengono condannati a morte in seguito ad un’accusa di omicidio rituale
La svolta dell ’ anno Mille Chiara la radice: accusa di covare vendetta e satanismo idea di una società ebraica separata e misteriosa che complottava nell’ombra
La svolta dell ’ anno Mille Casi drammatici si estesero a macchia d’olio: ogni volta che si trovava un fanciullo morto o sparito o si verificava un sacrilegio, seguivano processi, violenze, uccisioni con relativi ricatti per ottenere un’abiura degli ebrei cominciano le espulsioni che si ripeteranno per tutto il medio evo Nacquero anche a livello popolare miracoli, santi, culti, legati a queste leggende Miniatura dalle Grandes Chroniques de France che descrive l’espulsione del 1182
La svolta dell ’ anno Mille Anche la reazione ebraica importante: nascerà il mito dell’usura Molti ebrei specializzati nel commercio con l’Oriente ma con le crociate perdono il monopolio a favore degli italiani terrorizzati da quanto avvenuto tra il 1096 ed il 1150, trasferiscono i propri beni in oro e argento che era facile nascondere
La svolta dell ’ anno Mille impossibilità di muoversi liberamente per trattare gli affari, a favore di una attività invece ritirata interdizione a possedere terre o a svolgere certe professioni Tutto questo spinse gli ebrei verso l’usura I divieti contro di essa non riguardavano solo i cristiani, perché c’erano anche quelli del Talmud ma via via i rabbini li avevano ammorbiditi
La svolta dell ’ anno Mille Nella realtà, il preteso “monopolio” ebraico dell’usura, rimase un fatto molto parziale; tuttavia, mito potente Unendosi agli altri archetipi oltre a quelli già ricordati, si pensi a quello di Giuda e dei “trenta denari” lo stereotipo dell’usuraio ebraico diverrà un mito destinato a sopravvivere nei secoli
La svolta dell ’ anno Mille La Chiesa si pronunciò contro le accuse, sconfessò i culti, non riconobbe i santi Tuttavia, sull’onda di questo clima profondamente mutato, prese anch’essa delle decisioni determinanti: 1.L’introduzione di misure di segregazione e discriminazione 2.la condanna ufficiale dei libri sacri ebraici L’accusa del sangue: il caso di “San” Simonino da Trento, 1475
La svolta dell ’ anno Mille 1.Misure di segregazione e discriminazione a)Il giuramento degli ebrei non vale come quello dei cristiani (III Concilio del Laterano ) b)I cristiani non possono essere servitori degli ebrei (III Concilio del Laterano ) c)Netta separazione, segnata da una discriminazione del vestiario (1215, IV Concilio lateranense) d)Divieto agli ebrei delle «usure gravi e immoderate» (Concilio del 1215): La Chiesa sembra confermare l’accusa
La svolta dell ’ anno Mille Soprattutto L'applicazione fatta nei diversi regni del segno trasforma la semplice separazione nell'introduzione di un marchio infamante: In Francia un tondo giallo in Germania, il cappello conico in Polonia, il cappello verde in Inghilterra due strisce di stoffa, talvolta a forma di tabulae della Legge L'ebreo che fino ad allora aveva parlato, si era vestito, aveva mangiato come i cristiani, tranne per gli aspetti delle proibizioni cultuali era per la prima volta un uomo diverso
Ebrei di Worms portano il segno giallo obbligatorio
La svolta dell ’ anno Mille 2.Condanna del Talmud Il Talmud era il testo che raccoglieva l’insegnamento autorizzato del rabbinismo Su di esso discussione cristiana aspra qual è la religione migliore? ma sempre riconoscendolo come libro religioso
La svolta dell ’ anno Mille Il contesto è ora quello della lotta alle eresie (Albigesi), della nascita degli ordini predicatori dello sviluppo dell’Inquisizione, della preoccupazione per la diffusione delle idee aristoteliche sotto l’influenza della cultura islamica (Averroè) ma anche di quella ebraica (Maimonide) Nasce così un nuovo mito negativo: nei libri ebraici è insegnata occultamente una dottrina astiosa e scellerata
La svolta dell ’ anno Mille Un ebreo convertito denuncia il Talmud al papa che chiede a re e vescovi di aprire un'inchiesta: alla fine, nel 1240, il re di Francia, Luigi IX il Santo, San Luigi, promuove una grande controversia pubblica sul Talmud tra due padri e due rabbini essa si conclude con la condanna e la bruciatura di migliaia di copie del libro
La svolta dell ’ anno Mille La reazione delle comunità ebraiche: I massacri rappresentarono un trauma collettivo L’odio per i cristiani che ne scaturì ci è ancora testimoniato dalle cronache e dai documenti medievali: Emblematica soprattutto la sostituzione di nomi: chiesa/luogo d'impurità, croce/malvagio segno, Cristo/bastardo appeso, battesimo/macchia
La svolta dell ’ anno Mille Come per i cristiani gli ebrei sono il male, anche per gli ebrei la società cristiana è il male: gli ebrei si chiudono assolutamente in sé stessi non vogliono nessun contatto con i cristiani cercano nel denaro la rivincita e la sicurezza privilegiano lo studio e i valori intellettuali Insomma, si formano, sempre a partire da questo fatidico momento, anche i caratteri dell'ebreo
La svolta dell ’ anno Mille Tuttavia, ancora nel XIII secolo gli ebrei, anche se miscredenti e peccatori, viziosi e tarati, sono considerati membri di una stessa civiltà: L’ebreo può portare le armi, può difendersi, può difendere, assieme ai cristiani, la sua città in caso di pericolo