Curare con il sorriso di Balan Maria Errahoui Fatima Maida Maria Paola Severino Miriam
L’importanza del sorriso Anche se è universale l’idea che la risata sia terapeutica, questa per molto tempo non è mai stata considerata in campo/medico scientifico. Un cambiamento si è avuto intorno a gli anni Ottanta, quando medici e psicologi si accorsero dell’influenza che il sorriso è tutte le emozioni positive hanno sull’organismo umano. Una testimonianza significativa è quella riportata da Norman Cousins che si ammalò di spondilite alchisonante, una grave malattia dei tessuti connettivi delle articolazioni. All’uomo fu diagnosticata una probabilità di guarigione molto bassa, a quel punto decise di non rimanere più in disparte, ma di prendere in mano la propria vita e curarsi come più credeva giusto. Lasciò l’ospedale, assunse molte quantità di vitamina C e decise di procurarsi tutte le registrazioni delle Candid camera televisive per farsi almeno dieci minuti di risate. Tutto ciò lo portò a un costante miglioramento della propria situazione clinica fino alla guarigione completa.
La clownterapia La clownterapia è un forte mezzo di intervento sociale che ha l’obbiettivo di far sviluppare autostima alle persone più vulnerabili, specie i bambini, in modo da farle passare da un ruolo passivo ad un ruolo fortemente attivo e consapevole. I principali obiettivi di questa modalità di intervento sono: promuovere il diritto al gioco, dare maggiore attenzione alla esigenze dei bambini soddisfando i bisogni affettivi; rendere il bambino ‘’attivo’’; aiutare la socializzazione tra bambini e genitori; aiutare il bambino ad affrontare ansia e stress; favorire l’ascolto e la comunicazione alle famiglie di bambini ricoverati. Lo scopo di questa terapia è di ridere il dolore e rendere la degenza più positiva. La presenza dei clown aiuterà il bambino a rendere le giornate, le paure e il dolore superabile. Il gioco offre al bambino la possibilità di acquisire molteplici abilità e permettere la padronanza di situazione spiacevoli. Uno dei giochi più frequenti è quello ‘’del dottore’’. Sono previsti inoltre percorsi di preparazione e accompagnamento agli adolescenti in vista di esame diagnostici e operazioni chirurgiche. L’emozione più grande in questa terapia è il sorriso dei bambini nonostante il dolore.
Patch Adams Patch Adams è considerato il padre della comico terapia e gira il mondo per fare visita ai bambini negli ospedali. Patch Adams non esiste solo sullo schermo cinematografico ma esiste davvero. La sua storia inizia quando da adolescente, per aver tentato il suicidio, viene ricoverato in un ospedale psichiatrico ammalandosi così di depressione. Aiuta il suo compagno di stanza a superare le sue fobie ricorrendo ad un gioco divertente, in quel momento capisce che lo scopo della sua vita è aiutare chi soffre con l’allegria. Si diploma in medicina nel 1971, anni difficili perché il mondo accademico non accetta il modo rivoluzionario con il quale Patch Adams intende curare i pazienti Dopo la laurea trasforma la sua casa in una clinica aperta a chi soffre e nel 1977 progetta di costruire una clinica vera e propria e questo scopo fonda l’associazione ‘’Gesundheit Institute’’. Secondo Adams lo scopo del medico non è curare le malattie, ma prendersi cura del malato. Viaggia in tutto il mondo per far conoscere il potere terapeutico del sorriso e fa sapere della presenza di ‘’clown one’’ un aereo pronto ad atterrare dove ci sia un emergenza umanitaria.
Un nuovo modello di cura Patch Adams appare ai bambini come un gigante sorridente e colorato, sta combattendo una battaglia per un mondo migliore sostenendo che i colori non sono il nemico, i nemici sono la mancanza di dottori che si prendono cura del paziente, mancanza di amore e di compassione, assenza di coraggio, ignoranza e superficialità. Per questo ha progettato un ospedale dove i pazienti e dottori vivono insieme con cure gratuite e diponibilità. Secondo Patch Adams ogni dottore dovrebbe poter promettere che si prenderà cura, del paziente, che gli dedicherà tempo e lo sosterrà, anche se la realtà è molto diversa, ora infatti è tutto business. Una delle sue più forti convinzioni è che per portare gioia negli ospedali non serve un diploma, ma è importante portare amore e felicità. Sostiene in oltre che l’amore andrebbe insegnato in tutte le scuole, per un’ora al giorno e per tutti i 5 giorni. Per lui la soluzione a una malattia non può essere in una pillola, ma serve ben altro. Il suo sorriso nasce dal dolore e i suoi colori nascono dal buio.