Settimo incontro 8 aprile 2015 A CHE PUNTO SIAMO…

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Transcript della presentazione:

Settimo incontro 8 aprile 2015 A CHE PUNTO SIAMO… LEGAMI FAMILIARI , BAMBINI E MONDO ATTUALE IL RUOLO DEI NONNI OGGI ESSERE ‘’FAMIGLIA’’ OGNI BAMBINO HA IL SUO STILE GENITORI E STILI EDUCATIVI EMOZIONI E RISPETTO DELLE REGOLE COMUNICAZIONE ED EMPATIA LE NOSTRE ESPERIENZE …ED ALTRO ANCORA…

ESSERE GENITORI: Nella nostra vita, poche altre esperienze come quella generativa, sono in grado di segnare profondamente ed in modo indelebile la storia personale e di coppia.

Nella LEGGE di DIO…

Nella LEGGE degli Uomini… Articolo 30 della Costituzione Italiana  È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori dal matrimonio. Nei casi di incapacità dei genitori, la legge provvede a che siano assolti i loro compiti. La legge assicura ai figli nati fuori del matrimonio ogni tutela giuridica e sociale, compatibile con i diritti dei membri della famiglia legittima. La legge detta le norme e i limiti per la ricerca della paternità.

L’educazione dei figli è un compito indiviso e permanente dei genitori. L’UE nel 1985, riconoscendo il figlio come soggetto sui iuris, ha attribuito ai genitori la responsabilità parentale che va a sostituire il precedente concetto di patria potestà ( potere dei genitori sui figli ). Responsabilità parentale significa che i genitori sono chiamati ad essere adulti consapevoli e a valere come esempi, positivi e propositivi, di identificazione, per i propri figli.

Cambiamenti culturali nella genitorialità • avere dei figli è diventato un evento sempre più raro; • si diventa genitori più tardi nella vita; • è un evento sempre più scelto: questo implica un aumento delle aspettative sul figlio voluto; • mutata interazione nella coppia rispetto al ruolo genitoriale.

La MADRE insegna ad amare e il PADRE insegna a vivere. Padre e Madre : ruoli differenti e complementari (codice materno e codice paterno) In che modo,nei ruoli genitoriali,si esprime la pari dignità dell’ essere maschile e dell’essere femminile pur nella diversità di atteggiamenti e funzioni? La MADRE insegna ad amare e il PADRE insegna a vivere. Funzione affettiva Funzione normativa

Alcune considerazioni Alcune considerazioni . Entrambe le funzioni genitoriali sono importanti (equilibrio tra affetto e norma) .Essere genitori significa accettare di accantonare per qualche tempo i propri bisogni per soddisfare quelli dei figli. . I genitori hanno un ruolo gerarchico nei confronti dei loro figli (posizione asimmetrica) . I genitori non sono obbligati a garantire la felicità dei figli, ma a provvedere alla loro crescita armonica e alla costruzione della loro identità. . Il legame genitore- figlio è per sempre: si può mettere fine a qualsiasi rapporto, tranne che all’essere genitori. Quel che più conta è l’immagine di sé che i genitori offrono ai figli …

!

Un padre disse al proprio figlio:-Fai attenzione a dove metti i piedi…- Il figlio rispose:-Fai attenzione tu..! Ricorda che io seguo i tuoi passi…-

L’infanzia è un "viaggio verso l’indipendenza", che si attua attraverso la separazione ed il superamento delle proprie radici. Tale distacco avviene mediante uno stato di separazione alquanto doloroso. Vivere questo stato di separazione richiede una forza che solo i due genitori possono assicurare con un’azione di contenimento e di sostegno. N.B. Anche i genitori devono avere la forza di controllare le proprie ansie…

La modernità ha il suo ‘’prezzo’’… Nella modernità liquida va segnalata la provvisorietà della famiglia, segnata da separazioni, divorzi, ricostituzioni, trasformazione della funzione genitoriale. Se fino a qualche generazione fa si aveva la quasi certezza di nascere in una famiglia abitata da un padre e una madre, e di ritrovarsi con gli stessi genitori, nella stessa famiglia, ora le percentuali di adolescenti che vivono in una famiglia “monoparentale”, “ricostruita”, “allargata” ad altri soggetti non legati da vincoli “di sangue” sono di molto aumentate. Tenendo conto, così come ci dice Freud, che gli esseri umani si costituiscono anche a partire dalle dinamiche emozionali e affettive che si instaurano all’interno del triangolo familiare, ciò non può non generare delle profonde trasformazioni nella soggettività di questi individui.

SEPARAZIONE CONIUGALE : effetti a breve termine Bambini di tre anni reagiscono spesso in modo acuto, con regressioni a modalità di funzionamento psicologico e turbe del comportamento (disturbi del sonno e dell’umore). A quattro anni invece predominano l’aggressività, l’ansia da separazione e la depressione che si esprimono in fobie e paure “ingiustificate” di vario genere. Verso i cinque anni la reazione continua a essere di tipo ansioso e aggressivo, ma vi è la prima capacità di comprendere la situazione e di verbalizzare la tristezza e l’intenso desiderio di restaurare l’unità familiare. Negli anni successivi gioca un ruolo centrale il dolore per l’assenza del padre, che tipicamente è il genitore non affidatario, ma la sofferenza viene celata e tenuta nascosta per renderla più tollerabile. In questo stesso periodo si assiste anche alla nascita di forti vissuti di solitudine, nati dal realistico riconoscimento della propria impotenza e del ruolo periferico giocato nelle decisioni che riguardano il nuovo assetto familiare. Se la separazione assume toni particolarmente drammatici, il bambino si sente ancora più isolato, paralizzato dal senso di colpa, nonché dall’inquietudine generata dal trovarsi solo al centro delle lotte tra i genitori.

ADOZIONI La legge italiana prevede che i figli adottivi siano informati dai genitori.Quando va svelata l'adozione? Tutte le età sono giuste per spiegare a un bambino come e perché è stato adottato. Lo dice anche la legge 184, all'articolo 28: «Il minore adottato è informato di tale sua condizione e i genitori adottivi vi provvedono nei modi e termini che essi ritengono più opportuni». Ecco perché alle coppie che accolgono un bimbo si consiglia sempre: parlatene, fin da subito, rispettando la sua sensibilità. Non esiste un'età o un modo giusto per farlo perché ogni storia è diversa, ma ecco qualche indicazione utile:  • Iniziate subito ad affrontare l'argomento. Anche nella prima fase, quando la tentazione è di ricoprire il bimbo di affetto allontanando il passato.  • Calibrate il racconto sulla sua capacità di comprensione e non riversategli addosso tutto e subito solo per liberarvi di un peso.  • Sfruttate tutte le occasioni e non aspettate che sia sempre il bambino a introdurre l'argomento. Il tema non deve diventare un tabù: vostro figlio deve sentirsi libero di parlare e fare domande.  • Partite sempre dal vostro desiderio di avere un figlio. Voi gli date cura, affetto e una famiglia, ma prima di tutto lui per voi è un dono. 

• Evitate di dare giudizi • Evitate di dare giudizi. Cercate di spiegare che i genitori naturali, quando è nato, non potevano fare la mamma e il papà, forse perché nessuno glielo aveva insegnato. Per questo ora si prendono cura di lui due persone che hanno acquisito le capacità genitoriali (trasmesse dai nonni).  • Per il bambino il problema non è essere stato adottato, ma essere stato abbandonato. Si sente in colpa per questo e si considera senza valore. Dovete spiegargli che non ha fatto nulla di male. Vi metterà alla prova e voi dovrete dimostrare anche nei fatti che gli volete bene, che l'accettate così com'è e che non lo abbandonerete mai. Questa è la sicurezza che cercano i bambini.  • Non minimizzate quanto è accaduto: spesso vostro figlio è passato attraverso sofferenze che sarebbe irrispettoso cercare di edulcorare. Aiutatelo a dare parola al suo dolore: questo è il vostro compito.  • Anche nel caso di bimbi adottati da piccolissimi, è bene introdurre l'argomento subito. Magari utilizzando racconti sotto forma di favole. Non capiranno tutto, ma inizieranno a prendere familiarità con quanto successo.  • Infine, parlando di adozioni internazionali, non va dimenticato che è fondamentale raccogliere informazioni e trasmettere la cultura del Paese d'origine del bambino. Conoscere le sue radici gli è d'aiuto nel costruire la propria identità a partire dalla sua differenza etnica che spesso rende visibile la storia della sua adozione.  La verità è la base di un rapporto di fiducia tra genitori e figli.

Ad un bambino basta poco... Osserva un bambino che raccoglie conchiglie sulla spiaggia: è più felice dell’uomo più ricco del mondo. Qual è il suo segreto? Quel segreto è anche il mio. Il bambino vive nel momento presente, si gode il sole, l’aria salmastra della spiaggia, la meravigliosa distesa di sabbia. È qui e ora. Non pensa al passato, non pensa al futuro. E qualsiasi cosa fa, la fa con totalità, intensamente; ne è così assorbito da scordare ogni altra cosa. (Osho Rajneesh)

LA MAMMA SPECIALE di Erma Bombeck Molte donne diventano mamme per caso, alcune per scelta, altre per pressioni sociali e forse un paio per abitudine. Quest’anno, quasi 10.000 donne diventeranno mamme di bambini handicappati. Non vi siete mai domandati come vengono scelte le mamme dei bambini disabili? In qualche modo visualizzo Dio veleggiare sopra la Terra e selezionare le madri suoi strumenti di propagazione con grande cura e deliberazione. Man mano che osserva, dà ordine ai suoi angeli di prendere appunti nel Libro Maestro. -Armstrong Beth, diamole un figlio... Santo protettore: Matteo. -Forest Marjorie, diamo una figlia… Santo protettore: Cecilia. -Ruth Carrie, due gemelli... Santo protettore ….diamo loro Gerardo. Alla fine, guardando una donna , dice ad uno dei suoi angeli   “Dalle un figlio disabile”. L’angelo è curioso. “Perché lei, Dio? E’ cosi' felice” “Esattamente”, sorride Dio.  “Potrei dare un figlio disabile ad una madre che non sa sorridere? Sarebbe crudele…” “Ma avrà pazienza?” chiede l’angelo. “Non voglio che lei abbia troppa pazienza, o affogherà in un mare autocommiserazione. Una volta svaniti lo shock e il risentimento, lei sarà in grado di gestire la situazione. “Oggi l’ho guardata. E’ cosi' sicura di sè ed è indipendente, qualità cosi' rare ma cosi' necessarie in una madre. Vedi, il bambino che le daro' avrà un suo proprio mondo. La mamma dovrà farlo vivere nel mondo di lei e questo non sarà facile.”  

“Ma Signore, non credo neanche che abbia fede. ” Dio sorride “Ma Signore, non credo neanche che abbia fede.” Dio sorride. “Non ha importanza, posso rimediare io a questo. Questa è perfetta. Ha la dose giusta di egoismo.” L’angelo emette un profondo sospiro. “Egoismo ? E’ una virtù?” Dio annuisce. “Se ogni tanto non saprà separarsi dal bambino, non riuscirà mai a sopravvivere. Si, qui c’è una donna che benediro' con un bambino meno che perfetto. Ancora non se ne rende conto, ma è da invidiare. “Non darà per scontata neanche una parola. Non considererà mai un passo una cosa ordinaria.  Quando il suo bambino dirà “Mamma” per la prima volta, sarà testimone di un miracolo e lo saprà.  Quando descriverà un albero o un tramonto al suo bambino cieco, lei vedrà come solo poche persone vedono le mie creazioni.” “Le permettero' di vedere chiaramente le cose che vedo io : ignoranza, crudeltà, pregiudizio e potrà innalzarsi al di sopra di tutte.  Non sarà mai sola. Saro' al suo fianco ogni minuto di ogni giorno della sua vita e sono sicuro che svolgerà bene il mio lavoro.” Allora l’angelo, con la penna sospesa a mezz’aria, chiede:- “E per quanto riguarda il Santo protettore ?” Dio sorride e dice: “Basterà uno specchio ”.

STILI del GENITORE GUERRIGLIERO DITTATORE DEFILATO PAPARONE / MAMMONA CONCILIANTE VINCENTE Autoritario / tradizionale Respingente / trascurante Permissivo Iperprotettivo Autorevole

ONORA IL PADRE E LA MADRE… lettura 4° comandamento R. Benigni