SOSTEGNO -FUNZIONI FORNISCE RIGIDITA’ AL CORPO SUPERFICIE D’ ATTACCO AI MUSCOLI PROTEZIONE PER GLI ORGANI INTERNI VULNERABILI PERMETTE LO SPOSTAMENTO.

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SOSTEGNO -FUNZIONI FORNISCE RIGIDITA’ AL CORPO SUPERFICIE D’ ATTACCO AI MUSCOLI PROTEZIONE PER GLI ORGANI INTERNI VULNERABILI PERMETTE LO SPOSTAMENTO NELL’AMBIENTE PUO’ TRASPORTARE SOSTANZE NELL’ORGANISMO

SOSTEGNO SCHELETRO FLUIDO IDROSTATICO SCHELETRO FLUIDO IDROSTATICO ESOSCHELETRO RIGIDO ESOSCHELETRO RIGIDO ENDOSCHELETRO RIGIDO ENDOSCHELETRO RIGIDO

SCHELETRO IDROSTATICO Muscolatura circolare Muscolatura circolare Muscolatura longitudinale Muscolatura longitudinale Celoma MOVIMENTO IDRAULICO MOVIMENTO PERISTALTICO Vantaggio: poco peso, meno energia spesa svantaggio: no mov. precisi, lento, problema ferite

PLATELMINTI SOSTEGNO GRAZIE A TESSUTO CONNETTIVO E LIQUIDO INTERSTIZIALE MOVIMENTO MUSCOLI ESERCITANO PRESSIONE SU L. INTERSTIZIALI, CIGLIA NEMATODI CUTICOLA PLURISTRATIFICATA, STRATI A SPIRALE DI COLLAGENE CONTRAZIONE MUSCOLARE FA SCORRERE STRATI, FLETTENDO IL CORPO. NO MUSCOLI CIRCOLARI LIQUIDO NELLO PSEUDOCELOMA (IDROSCHELETRO) ANELLIDI LIQUIDI NEI METAMERI (IDROSCHELETRO) LOCOMOZIONE PERISTALTICA, MIGLIORE IN QUELLI A METAMERI SEPARATI. MUSCOLI CIRCOLARI E LONGITUDINALI

IDROSTATI MUSCOLARI

ESOSCHELETRO + rigido endoscheletro, meno resistente eccellente sostegno x movimento muscolare - capacità di reggere carichi spazi interni meno ampi per i tessuti molli influenza l’accrescimento

ESOSCHELETROESOSCHELETRO CHITINOSO CALCAREO MUTA RESILINA

ENDOSCHELETROENDOSCHELETRO Spine Ciechi pilorici Gonade Pedicello Celoma Ossicoli Branchia dermale Pedicellaria

ENDOSCHELETROENDOSCHELETRO CARTILAGINE (notocorda) OSSO sito d’attacco x muscoli aiuta movimento alle giunture fornisce sostegno Trasmette la contrazione muscolare da una parte all’altra del corpo durante il movimento Immagazzina riserve di Ca e P Produce globuli rossi e alcuni tipi di bianchi Ialina condrociti Osso endocondrale Osso membranoso

PESCI TETRAPODI Specializzazione dei dischi intervertebrali Osso non cartilagine Appendici pari lunghe Arto pentadattilo (adattamenti a carico della parte distale) Spalla modificata per collo più libero

MOVIMENTO -MECCANISMI CONVERTONO ENERGIA CHIMICA IN MECCANICA CONVERTONO ENERGIA CHIMICA IN MECCANICA USANO SCHELETRO X TRASMETTERE ENERGIA A SUPERFICI PROPULSIVE USANO SCHELETRO X TRASMETTERE ENERGIA A SUPERFICI PROPULSIVE USANO SUPERFICI PROPULSIVE PER APPLICARE UNA FORZA CONTRO L’AMBIENTE USANO SUPERFICI PROPULSIVE PER APPLICARE UNA FORZA CONTRO L’AMBIENTE

Le leggi del moto, dell’idrodinamica e dell’aerodinamica determinano quali strutture sono adattative per un ambiente Leggi di Newton : I (inerzia) : si deve applicare una forza x muovere un animale II : perché un animale cambi direzione o velocità su di esso deve agire una forza non –equilibrata III (azione e reazione) : un animale che riceve una spinta in avanti esercita una forza all’indietro sull’ ambiente MOVIMENTO

MOVIMENTO NON MUSCOLARE MUSCOLARE CELLULE AMEBOIDI CELLULE FLAGELLATE CELLULE CILIATE CELLULE MUSCOLARI Presenti in vertebrati e invertebrati ECCITABILITA’=rispondere a stimolo ESTENSIBILITA’=c. di allungarsi ELASTICITÀ=c. di tornare alla forma originaria

MOVIMENTO AMEBOIDE

MOVIMENTO CILIARE E FLAGELLARE Coesiste in platelminti e nemertini col muscolare=origine

LOCOMOZIONE INVERTEBRATI L. PEDALE L. A COMPASSO SISTEMA ACQUIFERO L. PERISTALTICA

CAMMINO VOLO SALTO SINCRONO ASINCRONO Evolve in 4 linee animali evolutivamente indipendenti:I,R,U,M

LOCOMOZIONE NEI VERTEBRATI I muscoli scheletrici sono formati da cellule muscolari plurinucleate dette fibre. Si organizzano in gruppi chiamati fasci, che formano il muscolo, avvolto da tessuto connettivo I muscoli lisci sono formati da fibre uninucleate

Fosfocreatina Glicogeno Glicolisi anaerobia ACIDO LATTICO

TIPI DI MOTO NEI VERTEBRATI CAMMINO NUOTO La testa sposta acqua verso sinistra e verso destra, curvando il corpo. L'acqua scorre lungo la sagoma del pesce,imprimendo una spinta ulteriore che incrementa la velocità di avanzamento. La pinna dorsale e anale danno stabilità al pesce, mentre la caudale, le ventrali e le pettorali fanno virare, cambiare rotta e frenare. Alcune specie fanno eccezione a questa tecnica di nuoto, per esempio le torpedini e le razze che, appiattite trasversalmente, si spostano con ondulazioni delle pinne lateralirazze

VOLO PLANATO VELEGGIATO BATTENTE RONZANTE