ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali correlati COMPORTAMENTI INDIVIDUALI E RELAZIONI SOCIALI IN TRASFORMAZIONE UNA SFIDA PER LA STATISTICA UFFICIALE 23 GIUGNO | Riccardo De Lauretis | ISPRA Paola Ungaro, Giusy Vetrella | ISTAT
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali Nel corso del tempo si è determinata una sempre maggiore attenzione verso un uso razionale delle risorse energetiche. Sempre più necessario, inoltre, incentivare il ricorso alle fonti di energia rinnovabile, in particolare per l’Italia che si caratterizza per un’elevata dipendenza energetica dall’estero connessa al consumo di fonti fossili. Obiettivi Pacchetto Clima-Energia della Strategia europea per la promozione di una crescita economica sostenibile (2008): Ridurre del 20% i gas serra rispetto ai livelli del 1990 (Direttiva 2009/29/CE); Soddisfare i consumi energetici per almeno il 20% con energia prodotta da fonte rinnovabile (Direttiva 2009/28/CE) Incrementare del 20% l’efficienza energetica ai fini della riduzione fabbisogno di energia primaria (Direttiva 2012/27/UE) Sono oggi approvati (Ottobre 2014) i nuovi target « », da raggiungere entro il 2030, che innalzano a 40% l’obiettivo di riduzione di gas serra e a 27% i due obiettivi di consumo di rinnovabili e di incremento dell’efficienza energetica. 2 La tematica energetica ha assunto sempre maggiore rilevanza nell’agenda politica ed economica e nel dibattito intorno allo sviluppo sostenibile, date le sue strette interrelazioni con il sistema economico e sociale e i suoi impatti sull’ambiente e sulla salute. La domanda di statistiche energetiche, a livello sia nazionale sia internazionale, è in continua crescita, data anche l’esigenza di monitorare gli obiettivi in materia dell’Unione Europea. Il contesto
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali Il peso assunto dalle famiglie nella determinazione dei complessivi consumi energetici nazionali è ricco di implicazioni in termini di impatti sull’ambiente, essendo il consumo energetico la fonte principale di emissioni di gas serra e di altre sostanze inquinanti. Gli stili di vita e di consumo della popolazione risultano inoltre assai rilevanti in termini di sostenibilità energetica, rispetto cioè all’esigenza di salvaguardare la disponibilità futura di risorse energetiche. Il settore residenziale è stato dunque interessato da varie misure di politica, in linea con gli obiettivi dell'UE di riduzione dell'uso di combustibili fossili e di incremento del ricorso alle fonti rinnovabili, di contenimento delle emissioni e di aumento dell'efficienza energetica. La conoscenza dettagliata delle dotazioni per il consumo energetico del settore residenziale, delle modalità di utilizzo di tali dotazioni e dei profili di consumo degli utenti assume quindi un ruolo centrale per trovare soluzioni che consentano la riduzione della domanda di energia e incrementino l’efficienza nella produzione della stessa energia. 3 Lo sviluppo tecnologico, la crescente diffusione di sistemi per il riscaldamento e il condizionamento, di elettrodomestici e apparecchiature che, sostituendo o riducendo l’intervento umano nei lavori domestici e rendendo più confortevole le condizioni abitative, hanno contribuito al benessere della popolazione, sono tutti elementi che hanno determinato la crescita del ruolo del residenziale. Il settore residenziale rappresenta oggi una quota rilevante dei consumi finali di energia: nel 2014 si tratta del 24,8% del totale dei consumi finali nell’EU-28 e del 26,1% per l’Italia ( Il settore residenziale
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali Effettuata per la prima volta in Italia nel 2013, con riferimento all’intero territorio nazionale, in collaborazione con ENEA e MISE Obiettivo finale: stima consumi energetici delle famiglie per destinazione d’uso e fonte energetica, in ottemperanza a quanto previsto dal Regolamento (CE) 22 ottobre 2008 n. 1099/2008 relativo alle statistiche dell’energia, unitamente al Regolamento (UE) 24 aprile 2014 n. 431/2014 Principali tematiche affrontate: Censimento delle dotazioni energetiche; Riscaldamento dell’abitazione; Riscaldamento dell’acqua; Aria condizionata; Consumo di biomasse; Illuminazione; Elettrodomestici; Spese e consumi energetici Particolare focus su biomasse finalizzato ad alimentare il flusso informativo per il monitoraggio di due Obiettivi Europa (consumi fonti rinnovabili ed emissioni) Campione di famiglie rappresentativo a livello regionale di famiglie residenti (disegno campionario con stratificazione dei Comuni italiani per dimensione demografica e zona altimetrica Metodologia CATI 4 La nuova Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie assume un ruolo cruciale, offrendo un quadro informativo del settore residenziale completo degli elementi per la quantificazione dei consumi per destinazione d’uso e fonte energetica, con particolare attenzione alle fonti rinnovabili e, in particolare, alle biomasse legnose. I dati della nuova indagine consentono inoltre di migliorare le stime dell’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera realizzate dall’Ispra per le convenzioni sui cambiamenti climatici (UNFCCC) e sull'inquinamento atmosferico transfrontaliero (CLRTAP), i conti satellite ambientali dei flussi fisici di energia (PEFA) e delle emissioni atmosferiche (AEA) realizzati dall’Istat per i Reg. UE 691/2011 e 538/2014. L’Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 5 I consumi di biomasse nel settore residenziale Fonte: Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie - Anno 2013 Nel 2013 le famiglie che utilizzano biomasse solide (legna o pellets) a fini energetici sono 24,2 su 100. Ben il 92 per 100 dei consumi complessivi di biomasse è costituito da legna, mentre i pellets, nonostante la notevole crescita degli ultimi anni, rappresentano ancora solo il 7,7%. Nel complesso, il 14,5% degli impianti unici o prevalenti di riscaldamento dell’abitazione è alimentato a biomasse (mentre tra gli apparecchi per l’acqua calda sanitaria tale percentuale scende al 2,4%). L’incidenza di sistemi a biomasse aumenta notevolmente tra gli apparecchi singoli fissi per l’abitazione (73,9%). La quercia rappresenta il legname più utilizzato: ne fanno uso il 26% delle famiglie (soprattutto residenti in Basilicata e Molise). Seguono il faggio (14,7%), più utilizzato in Friuli-Venezia Giulia, la legna di ulivo e di alberi da frutto (14,5%, con picchi intorno al 75% in Puglia) e di frassino, betulla, castagno e pioppo (12,1%).
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 6 I consumi di biomasse nel settore residenziale Fonte: Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie - Anno 2013 La distribuzione sul territorio dei quasi 20 milioni di tonnellate di biomasse consumate dal settore residenziale a fini energetici nel 2013 ( ) varia considerevolmente a seconda delle regioni, in virtù di una diversa propensione al consumo di tale fonte energetica, ma anche della diversa ampiezza demografica delle regioni. Il Piemonte, con quasi 2 milioni di tonnellate consumate, risulta la prima regione italiana per consumo domestico complessivo di biomasse, seguito dal Veneto (1,8) e da Campania e Lombardia (entrambi 1,7). All’estremo opposto della graduatoria si collocano la Valle d’Aosta, con appena tonnellate circa, il Molise ( ) e le province autonome di Trento e Bolzano (rispettivamente e ).
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 7 I consumi di biomasse nel settore residenziale Fonte: Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie - Anno 2013 Il consumo medio annuo di biomasse è pari a circa 3,1 tonnellate a famiglia. La graduatoria delle regioni cambia considerevolmente in termini di consumi medi. Le regioni che registrano il più elevato consumo medio sono la Basilicata, dove una famiglia consuma in media 5 tonnellate di biomasse annue, il Molise (4,8), la Calabria (4,4) e l’Abruzzo (4,3). Decisamente più contenuto il consumo medio registrato in Sicilia (1,9 tonnellate), Lombardia (2,4), Sardegna ed Emilia-Romagna (2,4). Le caratteristiche geomorfologiche del territorio svolgono d’altronde un ruolo rilevante nel delineare la geografia dei consumi di combustibili di origine vegetale, unitamente alla disponibilità di tale fonte energetica a livello locale, specie se si guarda alla legna che, per 55 famiglie su 100 viene autoprodotta (in tutto o in parte).
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 8 I consumi di biomasse nel settore residenziale (a) Stufe e camini collegati ai termosifoni che distribuiscono il riscaldamento in più ambienti della casa. Fonte: Indagine ISTAT sui consumi energetici delle famiglie - Anno 2013 Nonostante la crescente diffusione di impianti innovativi per il consumo di biomasse, camini e stufe tradizionali restano gli apparecchi più utilizzati: solo il 13,6% delle famiglie utilizza tecnologie innovative (camini/stufe collegate ai termosifoni in grado di scaldare più stanze dell’abitazione), mentre la maggioranza utilizza ancora apparecchi che scaldano singole stanze o scaldabagni/scaldacqua singoli. Le regioni in cui risiedono le famiglie più innovative si trovano al Sud, in particolare in Calabria (35%), in Basilicata (30%) e in Campania (29%). L’elevato ricorso a tecnologie tradizionali ha ricadute importanti rispetto agli obiettivi ambientali ed energetici internazionali: si tratta infatti di apparecchiature che, oltre a garantire minore controllo delle emissioni rispetto a quelle di nuova generazione, presentano minore efficienza.
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 9 Inventario delle emissioni in atmosfera Fonte: National Inventory Report- ISPRA 2016 ISPRA è responsabile della realizzazione dell’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera che viene comunicato ogni anno agli organismi internazionali per la verifica degli impegni intrapresi nell’ambito della Convenzione sui Cambiamenti Climatici, Convenzione sull’Inquinamento Transfrontaliero e relativi impegni comunitari. L’inventario stima le emissioni di tutte le attività antropogeniche come la produzione di energia, le attività industriali, il riscaldamento degli edifici, i trasporti, la gestione dei rifiuti, l’agricoltura, emissioni e assorbimenti delle foreste e dell’uso del suolo. L’inventario è sottoposto ad un processo annuale di review internazionale per la verifica della conformità delle metodologie e dei parametri utilizzati nella realizzazione delle stime ed in particolare la trasparenza, la consistenza delle serie storiche, l’accuratezza delle stime, la comparabilità con le metodologie disponibili, e la completezza. Emissioni nazionali di gas serra
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 10 Fonte: National Inventory Report- ISPRA 2016 Emissioni nazionali di CO 2 per settore Inventario delle emissioni in atmosfera Da un’analisi di sintesi della serie storica dei dati di emissione dal 1990 al 2014, si evidenzia che le emissioni nazionali totali dei sei gas serra, espresse in CO 2 equivalente, sono diminuite del 19.8% nel 2014 rispetto al In particolare, le emissioni complessive di CO 2 sono pari all’81.9% del totale e risultano nel 2014 inferiori del 21.4% rispetto al Le emissioni di metano e di protossido di azoto sono pari a circa il 10.3% e 4.4% del totale, rispettivamente, e presentano andamenti in diminuzione sia per il metano (-20.7%) che per il protossido di azoto (-32.2%). Gli altri gas serra, HFC, PFC, SF 6 e NF 3, hanno un peso complessivo sul totale delle emissioni che varia tra lo 0.01% e il 2.9%; le emissioni degli HFC evidenziano una forte crescita, mentre le emissioni di PFC decrescono e quelle di SF 6 e NF 3 mostrano un lieve incremento.
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 11 Aggiornamento Bilancio Energetico Nazionale (BEN) Fonte: Gruppo di lavoro GSE-ISPRA-MISE L’indagine ISTAT è stata in un primo momento utilizzata nel BEN per gli anni 2012 e 2013 risultando in valori quasi doppi a quelli registrati precedentemente. Tale aggiornamento ha determinato la necessità di aggiornare la serie storica per garantirne la consistenza e la possibilità di utilizzo. Un gruppo di lavoro che ha coinvolto il MISE, l’ISPRA e il GSE (Gestore del Sistema Elettrico), ha definito dei criteri per la ricostruzione della serie storica che è stata comunicata quindi ufficialmente a EUROSTAT per gli anni dal 2002 al Per la revisione della serie storica sono stati utilizzati i seguenti parametri: gradi-giorno, consumi combustibili fossili, rendimenti di conversione degli impianti energetici, fabbisogno per famiglia, numero di famiglie, le produzioni di legna non contabilizzate. Tale revisione ha contribuito alla ridefinizione dell’impegno nazionale di riduzione delle emissioni di PM2.5 nell’ambito della Direttiva Europea sui tetti di emissione al 2030.
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 12 Consumi di biomassa solida e impatti ambientali Fonte: Informative Inventory Report – ISPRA 2016 Il ricorso alla combustione della biomassa nei processi di combustione in sostituzione dei combustibili fossili da un lato è incentivato come misura per ridurre le emissioni di gas serra ma dall’altro è responsabile della emissione di sostanze inquinanti come il particolato e causa di problemi per la qualità dell’aria. Gli impatti sulla qualità dell’aria sono molto condizionati dalla qualità e tipologia del combustibile così come dalla tecnologia utilizzata (camino vs stufa a pellet) Il ricorso a tecnologie di nuova generazione, come la stufa a pellet, associata però ad un prodotto di qualità, come il pellet certificato, consente di sostituire i combustibili fossili, riducendo i gas serra, e nel contempo le emissioni degli inquinanti anche in considerazione della migliore efficienza energetica. Fattori di emissione combustione biomassa solida (g/GJ) NO X CONMVOCPM10PM2.5 Diox (mg/GJ)B(a)P Caminetto506, Stufa tradizionale506, Caminetto chiuso904, Stufa a pellet Stufa innovativa903,
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 13 I dati della nuova indagine Istat sui consumi energetici delle famiglie, e in special modo i dati sulle biomasse, consentono di migliorare le stime della Contabilità Ambientale dell’Istat per la parte relativa al riscaldamento/raffrescamento. In particolare: Tavola degli Impieghi dei Prodotti energetici in termini fisici per tipo di Utilizzo (TIPU) Conti dei flussi fisici di energia (Reg. UE 538/2014 ) Spese delle famiglie per funzione COICOP (Reg. UE 549/2013) Conti delle emissioni atmosferiche (Reg. UE 691/2011) Rispetto alla tematica del cambiamento climatico, i primi tre conti analizzano le determinanti (driving forces), mentre l’ultimo ne analizza le pressioni. Implicazioni per i conti ambientali Nella contabilità Ambientale i flussi fisici e monetari connessi ai consumi delle famiglie sono sempre suddivisi in tre aggregati: trasporti, riscaldamento/raffrescamento, altro.
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 14 Cos’è la TIPU nazionale? Tavola tridimensionale (in unità metriche) : -attività economica (98 branche) più famiglie -prodotto energetico (26 prodotti, tra cui le biomasse) -tipo di utilizzo (12 usi, tra cui riscaldamento/ raffrescamento/ acqua calda/uso cucina e altri usi domestici) Produzione su base regolare dall’ottobre del 2003, con riferimento all’anno t-2; è disponibile la serie storica Tavola degli Impieghi dei Prodotti energetici in termini fisici per tipo di Utilizzo (TIPU) costruita dalla Contabilità Ambientale dell’Istat A cosa serve? Stima del PIL Conti delle emissioni atmosferiche Conti delle imposte ambientali Conti dei flussi fisici di materia (MFA) Rapporto produttività Pubblicazioni: Statistica Report, RA, Archivio delle Serie Storiche Richieste esterne
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 15 MODULO PER I CONTI DEI FLUSSI FISICI DI ENERGIA (PEFA) di prossima realizzazione da parte della Contabilità Ambientale dell’Istat Flussi: risorse naturali energetiche (7) prodotti energetici (20) residui energetici (4) Origine e destinazione dei flussi: produzione (Nace rev2) consumo: intermedio (Nace Rev2) e finale delle famiglie (trasporti, riscaldamento/ raffreddamento, altro) accumulazione resto del mondo ambiente Allegato VI al Reg. (UE) N. 691/2011 come modificato con il Reg. (UE) N. 538/2014 sui conti economici ambientali europei I conti dei flussi fisici dell’energia (PEFA) sono un sistema di Tavole Supply-Use dell’energia in termini fisici (in terajoule) Sezione 2 – COPERTURA: «[…] I conti dei flussi fisici di energia registrano i flussi fisici di energia dall'ambiente verso l'economia, all'interno dell'economia e dall'economia verso l'ambiente.»
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 16 MODULO PER I CONTI DEI FLUSSI FISICI DI ENERGIA (PEFA)
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 17 Il valore degli impieghi finali dei prodotti energetici da parte delle famiglie: spese per funzione COICOP (e stima del PIL) Fonti principali per la stima delle spese energetiche delle famiglie, nell’ambito del metodo “quantità per prezzo”: Tavola degli Impieghi dei Prodotti energetici in termini fisici per tipo di Utilizzo (TIPU), costruita dalla Contabilità Ambientale dell’Istat Indici Istat dei prezzi al consumo HICP Reg. (UE) N. 549/2013 relativo al sistema europeo di conti nazionali e regionali nell’Unione Europea Spese delle famiglie per funzione COICOP (Classificazione dei consumi individuali per funzione) : è il risultato di un complesso lavoro di elaborazione ed integrazione di fonti diverse realizzato nell’ambito della Contabilità Nazionale dell’Istat. Voce COICOP 4.5.1: Energia elettrica, gas e altri combustibili per l’abitazione (include le biomasse)
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 18 MODULO PER I CONTI DELLE EMISSIONI ATMOSFERICHE realizzato dalla Contabilità Ambientale dell’Istat Fonti principali per costruire il conto delle emissioni atmosferiche: Stime dell’inventario nazionale delle emissioni in atmosfera, realizzate dall’ISPRA Tavola degli Impieghi dei Prodotti energetici in termini fisici per tipo di Utilizzo (TIPU), costruita dalla Contabilità Ambientale dell’Istat Allegato I al Reg. (UE) N. 691/2011 sui conti economici ambientali europei 14 sostanze /inquinanti stimati Per ciascun inquinante /sostanze le emissioni derivanti dalle attività di consumo delle famiglie devono essere distinte tra: -trasporto -riscaldamento/condizionamento -altro Sezione 1 - OBIETTIVI: «I conti delle emissioni atmosferiche […] registrano le emissioni in atmosfera delle economie nazionali secondo l’attività economica che le genera, conformemente al SEC95. Le attività economiche comprendono la produzione e il consumo […].»
ROMA 23 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 2. TEMI EMERGENTI I consumi di biomassa a fini energetici nel settore residenziale: implicazioni per le statistiche e i conti ambientali 19 Conclusioni L’Indagine Istat sui consumi energetici delle famiglie ha contribuito all’arricchimento del quadro delle statistiche nazionali sull’energia e all’ampliamento dell’informazione necessaria a rispondere alle molteplici esigenze informative internazionali. L’esperienza della rilevazione 2013 ha costituito lo stimolo per migliorare l’indagine, in vista del monitoraggio dei target nazionali relativi alla riduzione dei gas serra e al consumo da fonti rinnovabili, tenuto conto anche delle esigenze di monitoraggio regionale dettate dal Decreto MISE cosiddetto “Burden sharing” (DM 15/3/2012), che fissa il contributo delle varie regioni all’obiettivo nazionale di consumo di rinnovabili. L’indagine 2016, attualmente in fase di avvio, rappresenta inoltre la base informativa più idonea per rispondere alle richieste di dati sui consumi energetici finali del settore residenziale dettate dal Regolamento relativo alle statistiche dell’energia (CE 1099/2008). La revisione dei consumi energetici di biomassa solida ha consentito di migliorare le stime di emissione e la valutazione del fenomeno e di conseguenza degli impatti ambientali e consente una corretta valutazione delle misure di riduzione delle emissioni e dei loro costi. L’informazione acquisita dall’indagine consente di migliorare le stime della Contabilità Ambientale e la qualità dei dati trasmessi in ambito internazionale. Attraverso la collaborazione dei diversi soggetti istituzionali coinvolti (GSE, ISPRA, ENEA, ISTAT, Ministeri) è possibile migliorare l’indagine e renderla fruibile per i diversi scopi. Si rileva quindi l’importanza che l’indagine possa essere replicata con cadenza periodica adeguata al fine di registrare i cambiamenti in corso negli utilizzi delle biomasse solide e delle tecnologie utilizzate.