TRASMISSIONE CON CINGHIA

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TRASMISSIONE CON CINGHIA Possibilità di collegare assi con interassi elevati. Non necessitano elevata precisione di montaggio. Sono tendenzialmente meno rumorose delle catene e se lavorano ad alta velocità soffrono meno i problemi di usura tipici invece delle catene

CINGHIA PIANA Molto silenziose, hanno elevata flessibilità (raggi di pulegge e tenditori più piccoli). Consentono con tenditori ausiliari la trasmissione tra assi sghembi. La trasmissione degli sforzi per attrito richiede elevati precarichi delle cinghie che devono essere “tirate” dalle pulegge per impedire lo scorrimento. Il sincronismo tra gli assi collegati non è garantito

CINGHIA TRAPEZOIDALE Meno flessibili delle cinghie lisce assicurano un elevato coefficiente d’attrito (elevate coppie trasmissibili) con bassi precarichi dei suppporti.

CINGHIA DENTATA Elevate coppie trasmissibili, garantiscono sincronismo degli assi collegati

CINGHIA POLI-V Soluzione di compromesso tra l’elevata flessibilità delle cinghie lisce e la grande capacità di carico di quelle trapezie

NASTRI TRASPORTATORI

NASTRI TRASPORTATORI

FUNI Utilizzate prevalentemente per sollevamento carichi

Sega a nastro

RENDIMENTO DI TRASMISSIONI CON CINGHIA A V Le perdite di potenza nella trasmissione con cinghia a V sono imputabili principalmente a tre fonti: ·      Perdita per attrito dovuto allo slittamento tra cinghia e puleggia nell’arco di scorrimento; ·      Perdita per attrito nelle fasi di ingaggio e disimpegno; ·      Perdita per isteresi.

Perdita per attrito nelle regioni di ingresso Ipotesi: direzione di slittamento puramente radiale, il moto è caratterizzato da un angolo La pressione per unità di lunghezza : il lavoro dissipato dalle forze di attrito risulta pari a: potenza dissipata dalla puleggia motrice:

Perdita per attrito nelle regioni di uscita Ipotesi: l’elementino ds di cinghia ha un moto radiale con Lo spostamento radiale subito dalla cinghia è funzione della deformazione trasversale Potenza totale dissipata nelle regioni di uscita dalle due pulegge:

Perdite per isteresi La perdita per isteresi, è fondamentalmente legata alle deformazioni longitudinali subite dalla cinghia durante il funzionamento della trasmissione. Il ciclo deformativo di un volume elementare di cinghia è funzione della tensione T e della geometria della trasmissione, a causa della variazione del raggio di curvatura. La variazione del raggio di curvatura della cinghia nel passaggio dai rami liberi agli archi di avvolgimento implica una deformazione longitudinale del volume elementare di cinghia.

La deformazione longitudinale causata dalla curvatura di raggio R: Un elementino di cinghia avente lunghezza ds, sottoposto a flessione, conserva inalterata la sua lunghezza lungo l’asse neutro che, data la notevole rigidezza delle fibre di rinforzo rispetto alla gomma, si considera coincidente con la posizione delle fibre di rinforzo

Ciclo deformativo di un volume elementare di cinghia Una ulteriore ben nota causa di variazione della deformazione longitudinale è legata allo stato tensionale della cinghia Ciclo deformativo di un volume elementare di cinghia partendo da una generica sezione “A” appartenente al ramo libero conduttore in cui la deformazione vale: la cinghia nella sezione “B” assume una curvatura di raggio Rm con deformazione totale: Lungo l’arco di aderenza la deformazione rimane inalterata. Nell’arco di scorrimento la tensione varia da T1 a T2, raggiungendo una deformazione pari a: Nella regione di uscita (sezione D) il raggio di curvatura ritorna al valore infinito e quindi la deformazione raggiunge il valore: .Un analogo ciclo di isteresi è dovuto all’avvolgimento della cinghia sulla puleggia condotta (fig. 3). La deformazione minima, raggiunta in E’’, vale: .

La variazione di deformazione nel primo ciclo, relativo alla puleggia motrice, vale:   : mentre per il secondo ciclo si ottiene: Ciclo di isteresi di una fibra situata nella zona inferiore della cinghia

Potenza Perduta

Potenza Perduta