+ La manipolazione della creta La manipolazione La creta è un materiale naturale, che infonde tranquillità e stimola la creatività.
La creta è stata proposta in questo modo:
Ecco che arrivano i bambini, già attratti dalla novità. Spostano le sedie, con lo sguardo fisso al nuovo materiale
I bambini sono subito pronti ad agire. Senza che nessuno gli dica niente, hanno già notato la presenza dell’acqua e di quel materiale che ricorda il fango e si tirano su le maniche.
C’è chi si dirige subito sull’acqua Chi, invece, sulla creta
Poi, piano piano, iniziano le esplorazioni. E ogni bambino segue un proprio percorso personale.
La creta viene modellata, schiacciata, accumulata…
Viene spezzettata e rimodellata esplorando la dimensione tridimensionale e verticale.
Le mani, via via, si muovono fiduciose, si immergono. S’incuriosiscono. E creano.
La creta, a contatto con l’acqua, si ammorbidisce e colora le mani
Ci si ferma ad osservare: vedere il proprio corpo che si trasforma è sempre un’esperienza intensa per i bambini, che può incuriosire e disorientare allo stesso tempo
Cecilia resta affascinata dalla scoperta e la approfondisce
Inizia a “disegnarsi” con la creta. Lo fa a lungo, con movimenti piccoli e lenti.
Anche Andrea s’immerge completamente nella sensazione tattile che gli dà la creta
La Piazza diventa silenziosa. Si esaurisce quella voglia di condividere le curiosità legate al nuovo materiale. Ogni bambino si orienta sulla propria tavolozza. Vive in modo unico e personale, interiore ed esteriore, la sua relazione con la manipolazione, con le sensazioni rilasciate da un materiale piacevole e naturale come la creta.
Francesco inizia a raccontare. Non si rivolge né alle educatrici né ai suoi compagni. La sua creta diventa azione, una storia. “Questo è ‘Il ballo del Qua Qua gigante!’ Adesso faccio la mamma che gli da un bacio! Guarda il becco, la coda!” “Uuuuh! guarda questo è l’aereo gigante! È tornato a lavoro come papà!”
“Guarda Michela ho fatto Oh Oh Oh!!! (Babbo Natale)” Valerio da vita a un personaggio e lo mostra all’educatrice:
Come spesso accade nelle comunità educative, l’esperienze possono essere vissute in modo personale o di gruppo. O prima in un modo e poi nell’altro.
La creta è stata riproposta con alcuni materiali di recupero: tappi, ceci, cannucce, piccole ghiande.
C’è chi crea delle scenografie ordinate, quasi geometriche: Sono costruzioni che seguono un progetto.
C’è chi lega la propria esperienza ad una narrazione significativa: “Questa è la festa di mamma! Questa è tanti auguri a mamma”
C’è chi è attratto dalla possibilità di infilare dei materiali nella creta morbida. E’ una costruzione verso l’alto.
Ogni costruzione ha il suo stile.
Un giorno arrivano le forbici
La concentrazione di Nicole è completa: corpo e mente I tentativi sono molti. Lo sforzo è commovente. E quando quel pezzo di creta si stacca, è un risultato importante
Le forbici incidono la creta e la segnano. L’esplorazione dei bambini è intensa.
I movimenti dei bambini sono prudenti, anche se osano Gli adulti intorno sono calmi e rimandano fiducia. Le mani cercano un modo per governare le forbici
I bambini, in modo autonomo, iniziano a provare a tagliare anche altro: l’intensità del taglio deve cambiare a seconda del materiale. Sono esperienze scontate per gli adulti, ma non per i bambini
E’ quasi mezzogiorno. Il gioco con la creta è durato un’ora. E’ il momento del riordino e della preparazione al pranzo
“Nel gioco il bambino è sempre al di sopra della sua età media, del proprio comportamento quotidiano; nel gioco è come se egli crescesse di un palmo” (L.S. Vygotsky)
Cari genitori, quello che i bambini fanno tutti i giorni è costruire loro stessi. Scoprire di poter intervenire sulla realtà, di poterla modificare li aiuta a sentirsi competenti e sicuri, a crescere credendo in loro stessi. Le esperienze che vivono li arricchiscono di idee, di possibilità, di confronti, di ipotesi, di voglia di provare e di esserci. Di lasciare la loro traccia.
Per fare questo, hanno bisogno di adulti accoglienti, non giudicanti. Adulti che diano fiducia, offrano occasioni, sostengano le scoperte, osservino e rilancino le esplorazioni dei bambini.