DIRITTO COMMERCIALE Profili generali sui diritti di proprietà industriale e sulla disciplina della concorrenza Prof. Stefano Bonora (Università di Parma)

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
IL SOCIO E LA COOPERATIVA
Advertisements

D.Lgs n. 74 Aggiornato dal D.Lgs. 67/2000 Attuazione della direttiva 84/450/CEE, come modificata dalla direttiva 97/55/CE in materia di pubblicità
Codice della proprietà industriale Art.1 Diritti di proprieta' industriale 1. Ai fini dei presente codice, l'espressione proprieta' industriale comprende.
Diritto Commerciale SITO WEB: DC_10-11/home.htm.
DOMANDA UFFICIO A.M.I esame degli impedimenti assoluti alla registrazione respinta accettata redazione di una relazione di ricerca m.comunitari m. nazionali.
Tutela dei diritti di proprietà intellettuale in Cina e Hong Kong
La disciplina normativa dei servizi pubblici. Cenni storici
I soggetti tenuti allapplicazione della disciplina dei contratti pubblici.
Istituto nazionale per il Commercio Estero LA FACILITAZIONE DEL COMMERCIO INTERNAZIONALE -UNA VALENZA CRUCIALE E STRATEGICA PER IL MADE I N ITALY Complesso.
Il valore di marchi e brevetti oltre la tutela :
L'AZIENDA I tratti distintivi.
La cooperazione in ambito economico- finanziario: accordi di Bretton Woods, International Monetary Fund, World Bank (Lezione del )
L’imprenditore NON PICCOLO IMPRENDITORE (art c.c.)
Perché e come tutelare linnovazione industriale e i marchi dimpresa Cuneo 28 ottobre 2002 Avv. Fabrizio Jacobacci Studio Legale Jacobacci & Associati.
DIRITTI DI LIBERTÀ LEZIONE 15.
Lezioni dEuropaLezioni dEuropa LUnione Europea. Origini e sviluppi 27 ottobre 2012 Le competenze dellUnione Europea Dott. Marco Baldassari Professore a.
DIRITTO COMMERCIALE 1 MODULO 4 CONCORRENZA E CONSORZI.
Principio della unitarietà dei sengi distintivi
L’ATTIVITA’ DI IMPRESA E’ LIBERA
LE INVENZIONI INDUSTRIALI
Tutela della concorrenza IN UN SISTEMA DI ECONOMIA DI MERCATO CHE ALLOCA EFFICIENTEMENTE LE RISORSE, LE IMPRESE MENO EFFICIENTI CEDONO IL PASSO A QUELLE.
Proprietà intellettuale
DIRITTO INTERMEDIARI FINANZIARI
intese abusi della posizione dominante
AGROBIOTECNOLOGIE NEGLI ACCORDI INTERNAZIONALI ED IL CONFLITTO USA - UE.
La Qualità Redatto da: Baiardo Silvia Veronese Alessandro.
Diritto Stato, servizi, imprese.
Impresa e azienda.
NUTRIRE IL MONDO, TUTELARE LA QUALITA’ maggio 2015 – Nutrire il mondo, tutelare la qualità - Milano.
NUTRIRE IL MONDO, TUTELARE LA QUALITA’ maggio 2015 – Nutrire il mondo, tutelare la qualità - Milano Le possibilità di marketing e licensing di DOP.
LE NUOVE PROCEDURE DI AFFIDAMENTO DEI CONTRATTI
1 IL MONOPOLIO. 2 IL MONOPOLIO E’ LA FORMA DI MERCATO IN CUI VI E’ UN UNICO PRODUTTORE CHE E’ IN GRADO DI DETERMINARE SIA IL PREZZO, SIA LA QUANTITA’
TUTELA DELLA CONCORRENZA
LEGGE 10 ottobre 1990, n. 287 Norme per la tutela della concorrenza e del mercato TITOLO I NORME SULLE INTESE, SULL'ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE E.
AUTORI INTERMEDIARI UTILIZZATORI AUTORI industrie delle tecnologie della informazione e della comunicazione (es.: Google) scopo didattico, di ricerca scopo.
Il mercato.
La Proprietà Industriale Il brevetto è l’incentivo affinché le imprese sostengano aleatori ed onerosi investimenti per ricerca e sviluppo, garantendo all’inventore.
Profilo TURISMO. Turismo Competenze specifiche nel comparto delle imprese del settore turistico Competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici.
Idoneità alla registrazione TITOLO II DIRITTO DEI MARCHI SEZIONE 1 Definizione e acquisizione del marchio comunitario Articolo 4 Segni atti a costituire.
Segni distintivi Funzione di identificazione rispetto alle imprese concorrenti In diversi momenti dell’attività Ditta, insegna e marchio Ma in realtà altri.
Correttezza professionale Clausola generale e valutazione caso per caso Alla luce dei princìpi di corretto funzionamento del mercato Tipizzazione di ipotesi.
Atti confusori Art n. 1 e c.p.i. Confusione sull’origine Condizioni di tutela dei segni distintivi Capacità distintiva Percezione del pubblico uso.
Norme di riferimento Art. 10-bis CUP Art ss. c.c.
Concorrenza sleale Fondamento della libertà di concorrenza Fonti CUP e art c.c. Soluzione di conflitti interimprenditoriali alla luce dei princìpi.
DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA La concorrenza sleale
L’IMPRENDITORE E L’IMPRESA
CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 11 Febbraio 2016 III LEZIONE Avv. Cristiana De Paola.
Secondo l’art c.c. “E’ imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di.
CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 4 Febbraio 2016 II LEZIONE Avv. Cristiana De Paola.
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DELL’AQUILA Facoltà di Biotecnologie Anno Accademico 2010/2011 Prof.ssa Anna Rita Cioni “Proprietà intellettuale, brevetti, legislazione”
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a (8) La legge applicabile alle obbligazioni extracontrattuali.
Introduzione alla logica del diritto amministrativo Giulio Napolitano.
DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE TIPI D’IMPRESA GLI ALBI E GLI ORDINI REGISTRO IMPRESE DEFINIZIONE DI AZIENDA TIPI DI BENI AZIENDALI L’AVVIAMENTO TRASFERIMENTO.
Diritto Pubblico dell ’ Economia Lezione V e VI La costituzione economica italiana Prof. Anna Ciammariconi.
La nozione generale di imprenditore Art cod. civ. È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione.
I SEGNI DISTINTIVI Il marchio Seconda Università degli Studi di Napoli Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali Modulo di Diritto commerciale.
Aspetti istituzionali: normativa e autorità competenti Paolo Buccirossi.
Il mercato interno e la tutela della concorrenza nell’ordinamento dell’UE I principi.
CORSO DI COMUNICAZIONE E IDEE IMPRENDITORIALI Giovedì 28 Gennaio 2016 I LEZIONE Avv. Cristiana De Paola.
IL CONTRATTO DI CONSORZIO: nozione Art Con il contratto di consorzio più imprenditori istituiscono un’organizzazione comune per la disciplina o per.
Il disegno organizzativo della pa Conformazione normativa e dipendenza dal contesto.
L’IMPREDITORE E L’IMPRESA
Corso di Laurea in Giurisprudenza a.a Prof.ssa Silvia Borelli Lezione XVIII – Gli obblighi del lavoratore Diritto del lavoro.
Le imprese pubbliche Storicamente si sono registrati nel nostro Paese tre modelli di intervento dello Stato nell'esercizio dell'attività economica: enti.
LE FORME DI MERCATO CONCORRENZA PERFETTA CONCORRENZA IMPERFETTA
Marchio collettivo (art. 11 c.p.i.) Destinati all’utilizzazione da parte di una pluralità di imprenditori Registrati da soggetti che svolgono la funzione.
Agevolazione fiscale in favore delle imprese aderenti a un contratto di rete Articolo 42 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito con modificazioni.
Lezione Obiettivo della lezione Analizzare lo strumento “codice etico” approfondendone limiti e criticità. Struttura della lezione - definizione di codice.
Obiettivi e struttura della lezione Obiettivo della lezione Approfondire l’analisi dell’ambiente competitivo, delle forme prevalenti di mercato e delle.
Marchio non registrato Norme che regolano i rapporti con il marchio di fatto Tutela in base ad art Requisiti corrispondenti a marchio registrato.
Transcript della presentazione:

DIRITTO COMMERCIALE Profili generali sui diritti di proprietà industriale e sulla disciplina della concorrenza Prof. Stefano Bonora (Università di Parma)

Origini: gli interessi alla base della tutela Origini del diritto industriale:  19° secolo – Prima rivoluzione industriale  Superamento del corporativismo e nascita del libero mercato (sistema delle concessioni da parte del Sovrano: “ statutes of monopolies ” di Giacomo I Stuart)

Storia della scienza e non dell’industria Galileo Leonardo

Esigenze sottese Esigenze sottese: esigenza dei primi industriali di vedersi riconosciuti diritti di privativa (esclusiva) su quei fattori produttivi che servivano per competere sul libero mercato quali:  Le invenzioni  I segni distintivi

Soluzione: La creazione della “proprietà industriale” Teoria della “Proprietà Industriale”  Riconoscimento del bene “immateriale”  Vocazione industriale  Diritto di proprietà Evoluzione della teoria proprietaria : - punto di riferimento non più il singolo ma il “mercato” e più in generale “la collettività” - Bene tutelato è la “libertà d’impresa”, intesa quale “libera concorrenza tra imprese”: quale capacità di produrre innovazione nell’interesse della collettività - Limiti dei diritti in funzione del bene da tutelare

Fattori che hanno contribuito all’evoluzione del concetto 1.Evoluzione del concetto di “MERCATO”  Globalizzazione: - passaggio da mercati nazionali “protetti” ad un mercato “aperto” - passaggio da economia “materializzata” a “dematerializzata” - Effetto: specializzazione delle economie nazionali

Fattori che hanno contribuito all’evoluzione del concetto 2. Evoluzione tecnologica  Radio, Media e Internet… 3. Evoluzione del contesto sociale  Interessi degli imprenditori  Interessi dei consumatori  Interesse collettivo al corretto funzionamento del “Mercato”

Discipline (internazionali)  Convenzione di Unione di Parigi per la protezione della Proprietà Industriale (1883) Principio di reciprocità Principio di priorità  Arrangement di Madrid (1981)  Arrangement di Nizza (1957)  Patent Cooperation Treaty di wAshington (1979)  Convenzione di Berna (1979)  Accordi TRIPS - Trade Related Intellectual Property Rights (1994)

Organizzazioni Internazionali OMPI/WIPO (Organizzazione Mondiale della Proprietà Industriale) – funzione di promuovere tutela industriale nel mondo - cura registrazioni internazionali - fornisce assistenza per risoluzione delle controversie OMC / WTO (Organizzazione mondiale del Commercio) – vigila sulle regole di integrazione del commercio mondiale e quindi sul rispetto dei principi di adesione (normativa e di adempimento) - sulle barriere tariffarie e doganali tra paesi aderenti

ITALIA (disciplina) Codice civile (1942)  Leggi speciali su marchi e brevetti nazionali 1942 e modifiche anni ‘90) Codice della Proprietà Industriale (d.lgs. 20/2005) - integrato da d.lgs. 131/2010 Normative speciali - discipline in materia di pubblicità (2007) - pratiche commerciali scorrette (2007) - normativa Antitrust (1990)

Diritti di proprietà industriale Sono i diritti definiti tali nel C.P.I. (disciplina di riferimento): S EGNI DISTINTIVI I NVEZIONI INDUSTRIALI  D IRITTI “ TITOLATI ” - Marchio - Invenzioni Industriali  D IRITTI “ NON TITOLATI ” - Altri segni distintivi e marchio di fatto - Informazioni aziendali riservate

Segni distintivi Definizione: sono i segni posti a servizio dell’imprenditore al fine di consentire q questi di identificarsi rispetto ai concorrenti e quindi a distinguersi rispetto a questi Tipicità : - marchio (titolato) - ditta (non titolato) - insegna (non titolato) - nomi di dominio (non titolato) - indicazioni d’origine protette (non titolato)

Segni distintivi Funzioni: - distintiva (tutti) - attrattiva (marchio) - di verità (marchio) - di garanzia (indiretta – marchio collettivo) - Polifunzionalità del segno - Principio di unitarietà dei segni distintivi Tecniche di protezione : riconoscimento del diritto ad un uso esclusivo del segno (“privativa”)  Registrazione: limitata al Marchio con funzione di agevolare (e di ampliare) l’esercizio del relativo diritto - a tempo indeterminato e costi ridotti

Invenzioni Industriali D EFINIZIONE : soluzioni innovative (nuove ed originali) ad un problema tecnico atte a trovare applicazione in campo industriale  Sottocategorie: Disegni e Modelli industriali (Design) Modelli di utilità Prodotti Semiconduttori Nuove varietà vegetali Biotecnologie I NTERESSI SOTTESI ( PROGRESSO E CONCORRENZA ) : - Interesse dell’inventore - Interesse economico (di remunerazione) - Interesse della collettività

Invenzioni Industriali T ECNICHE DI PROTEZIONE :  (interesse inventore): Diritto morale d’inventore  (interesse economico e collettività): mediante un compromesso rappresentato dal Procedimento di “Brevettazione”, ovvero il riconoscimento del diritto di esclusiva subordinato ad un dovere di divulgazione del segreto mediante una procedura amministrata dalla Pubblica Autorità (cd. “Brevetto”) - Registrazione obbligatoria (e costosa) ma limitata nel tempo -

Diritti non titolati Informazioni aziendali riservate (“ SEGRETO AZIENDALE ”) Altri Segni distintivi -D ENOMINAZIONI / I NDICAZIONI D ’ ORIGINE PROTETTE - M ARCHI DI FATTO - N OMI DI DOMINIO

Concorrenza Definizione : “E’ quella forma di mercato in cui, in ragione della pluralità di operatori, nessuno è in grado di determinare con le proprie decisioni il contenuto delle contrattazione e quindi di influenzare il prezzo del prodotto o servizio” (teoria della concorrenza perfetta)

Evoluzione del concetto di concorrenza R APPORTO TRA DIRITTI DI PROPRIETÀ INDUSTRIALE E CONCORRENZA : contraddittorietà e tensioni tra sistema di riferimento (teoria della concorrenza perfetta) e quello delle privative (monopoli) S OLUZIONE : individuazione del bene finale a cui tendono entrambe le tutele, ovvero il “benessere collettivo”, inteso quale tutela dell’innovazione e della differenziazione dell’offerta  Entrambe le tutele funzionali al medesimo scopo: passaggio dalla concorrenza “perfetta” a “sostenibile”  Concorrenza quale “privativa diffusa” (Spada) e quale criterio interpretativo di ogni diritto riferibile all’esercizio dell’impresa nel mercato

Disciplina della concorrenza In linea con l’evoluzione del sistema la concorrenza risulta oggi riconducibile a tre distinte discipline rapportate ai diversi interessi da tutelare: 1. CONCORRENZA SLEALE (interessi privati: Imprenditori) 2.PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE 3.ANTITRUST (interessi Pubblici: Consumatori e Mercato)

Concorrenza Sleale Prima in ordine storico: - Espressione di un’esigenza di sempre (Editti di Zenone del 483 a.c.) comunque coeva alla liberalizzazione del mercato ed alla scomparsa del corporativismo - Primo Principio condiviso anche a livello internazionale (Convenzione di Parigi – revisione dell’Aja del 1925), dove si definiscono sleali: - “ quegli atti contrari agli usi onesti del commercio in materia industriale e commerciale ” - Longevità anche in Italia: disciplina è ancora quella del codice civile del ’42 agli artt ss c.c. sebbene non insensibile a cambiamenti occorsi nel tempo (v. diritti di proprietà industriale «non titolati»).

Concorrenza Sleale Disciplina di riferimento nella regolamentazione dei rapporti tra imprenditori sul mercato: - costituisce criterio di base delle relative condotte fondato sul principio della: “correttezza professionale” - concorre con disciplina dei segni distintivi “tipici” (definendo i limiti dell’esclusiva) - costituisce disciplina di riferimento per i segni distintivi “atipici” e per le condotte non oggetto di specifica regolamentazione

Concorrenza Sleale (Italia) P RESUPPOSTI : - solo tra imprenditori (concetto ampio) - in rapporto di concorrenza (anche solo potenziale) D IFFERENZA CON TUTELA DEI SEGNI TITOLATI - anche in assenza dei citati presupposti - solo rischio di confusione - discipline dei marchi notori

Pratiche commerciali scorrette EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI CONCORRENZA I consumatori quali nuovi protagonisti (e non più solo spettatori interessati) della gara concorrenziale, in quanto diretti interessati al suo corretto svolgimento: “la concorrenza è una gara che dipende dalle scelte consapevoli di consumatori ben informati” - cambia percezione della disciplina della concorrenza sleale - definite nuove regole di condotta dell’azione imprenditoriale nell’ottica e negli interessi dei consumatori: pratiche commerciali scorrette (e della pubblicità commerciale) fondate sul principio del: “ dovere di corretta informazione ” Contaminazione pubblicistica: Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)

Antitrust Di stampo esclusivamente pubblicistico BENE DA TUTELARE: il “mercato” (o «imprenditoria debole») - disciplina a salvaguardia della libera contendibilità del mercato, che prescindere da ogni valutazione legata al singolo rapporto contrattuale o illecito (che può non sussistere) RAPPORTO CON CONCORRENZA SLEALE:  se disciplina della concorrenza sleale rappresenta l’elemento di completamento e complementarietà della disciplina che regola l’esercizio dell’attività di impresa, la disciplina Antitrust ne costituisce invece il diretto antagonista, in quanto limita proprio l’esercizio dei diritti (inclusi quelli di privativa industriale) che l’ordinamento riconosce agli imprenditori, laddove tale utilizzo venga ad assumere connotati anticoncorrenziali in un’ottica di mercato ….  Antitrust corregge le diseconomie delle privative e ne completa la funzione secondo un’ottica macroeconomica di tutela dell’efficienza del mercato nell’interesse comune dei relativi partecipanti e fruitori

Antitrust Disciplina : L. 287/1990 (anche in questo caso di stampo recente) Fattispecie tipizzate :  Intese restrittive della concorrenza  Abuso di posizione dominante  Le concentrazione tra imprese Autorità : AGCM (autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) Commissione Europea Portata territoriale : Italia/Europa