Organizzazione corso Libri e dispense. Michel Vovelle La Morte e l’Occidente dal 1300 ai giorni nostri, Laterza 2000. € 24,79 www.libreriauniversitar.

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Transcript della presentazione:

Organizzazione corso Libri e dispense

Michel Vovelle La Morte e l’Occidente dal 1300 ai giorni nostri, Laterza € 24,79 ia.it ( 2-3 giorni lavorativi) ia.it (3 giorni)

Cosa studiare di Vovelle Parte V, La morte in questione nel secolo dei lumi, capp. XXII- XXIX Parte VI, Certezze e inquietudini: La morte borghese nell’Ottocento, capp. XXX-XXXVI Parte VII, Morire oggi, capp. XXXVII- XLI Parte V, La morte in questione nel secolo dei lumi, capp. XXII- XXIX Parte VI, Certezze e inquietudini: La morte borghese nell’Ottocento, capp. XXX-XXXVI Parte VII, Morire oggi, capp. XXXVII- XLI

Marco Marzano Scene finali. Morire di cancro in Italia,Bologna, Il Mulino, € 18 it (24 ore) it (3 giorni)

Le dispense  Non coprono in modo approfondito tutti gli argomenti del corso, consiglio di prendere comunque appunti, serviranno da falsariga per preparare il discorso.  Ve le renderò disponibili presso la Celid (piano interrato di Palazzo Nuovo) verso la metà del corso.

L’iconografia, la musica e i film  Non in tutti, ma in molti casi sono riferimenti che ritrovate in Vovelle.  Prendere nota e osservare con attenzione facilita la lettura, piuttosto complessa, di Vovelle.  Metterò sul sito i documenti in PowerPoint che vedremo insieme.  Non in tutti, ma in molti casi sono riferimenti che ritrovate in Vovelle.  Prendere nota e osservare con attenzione facilita la lettura, piuttosto complessa, di Vovelle.  Metterò sul sito i documenti in PowerPoint che vedremo insieme.

COME studiare Vovelle Cercate, se potete, di leggere le parti relative ai periodi che io spiego. Così da poter porre domande su cose eventualmente non comprese. E’ un libro di piacevole lettura, ma ricchissimo, alla fine rischiate di perdervi. Cercate sempre di cogliere il concetto espresso, paragrafo per paragrafo, tenendo a mente quegli esempi che hanno chiarito anche a voi il concetto stesso.

I tre livelli dell’indagine di Vovelle 1- la morte subìta (ossia il fatto bruto della morte, la demografia, e al contempo i parametri sociali di questo prelievo). 2- la morte vissuta (i riti, le pratiche, i sistemi del lutto) 3- il discorso sulla morte (l’espressione della sensibilità di un’epoca) 1- la morte subìta (ossia il fatto bruto della morte, la demografia, e al contempo i parametri sociali di questo prelievo). 2- la morte vissuta (i riti, le pratiche, i sistemi del lutto) 3- il discorso sulla morte (l’espressione della sensibilità di un’epoca)

Il primo livello: la morte sub ì ta Il prelievo della morte è diminuito in Occidente in modo significativo: ma bisogner à comprendere i parametri sociali di questo prelievo, in primo luogo le disuguaglianze: citt à /campagna, uomo/donna, ricchi/poveri eccetera.

Il secondo livello: la morte vissuta La morte vissuta è l’insieme dei gesti e dei riti che accompagnano il percorso dell’ultima malattia, sino all’agonia, alla tomba, al lutto dei sopravvissuti: le pratiche funerarie che hanno sempre accompagnato la morte, tentando di “addomesticarla” e di darle un senso. La morte vissuta è l’insieme dei gesti e dei riti che accompagnano il percorso dell’ultima malattia, sino all’agonia, alla tomba, al lutto dei sopravvissuti: le pratiche funerarie che hanno sempre accompagnato la morte, tentando di “addomesticarla” e di darle un senso.

Il terzo livello: il discorso sulla morte Si tratta di quel discorso esplicito ed organizzato sulla morte, che riflette differenti sensibilità, pensieri, elaborazioni: il discorso magico, quello religioso, quello laico (filosofico, scientifico, eccetera), quello letterario, quello artistico.

Complessità dello studio della morte Vi è una costante relazione tra questi tre livelli. La realtà biologica della morte condiziona, ma con margini di autonomia, gli altri livelli. E’ possibile che il cambiamento delle pratiche influenzi i discorsi sulla morte Così come è possibile che i discorsi che cambiano influenzino le pratiche.

La lunga durata Il termine “lunga durata” è coniato dal movimento storico nato in Francia nella prima metà del Novecento con gli storici Marc Bloch, Fernand Braudel, ecc. Si trattava di fare una storia non incentrata sui singoli eventi ma sulla comprensione della struttura della storia, combinando con quelli storici anche metodi e fonti della sociologia e delle altre scienze sociali. La storia della morte fu un tipico esempio di “storia di lunga durata”.

Vovelle, il respiro secolare della storia della morte…. “Sembra dunque che tale evoluzione debba esprimersi in termini di vaste plaghe, non certo immobili, ma in cui predomina durevolmente un sistema costituito. E’ così possibile seguire il progressivo insediarsi, a partire dalla fine del Medioevo, del modello della morte cristiana, che culminerà nell’età barocca per poi disfarsi nel Settecento. Quanto a quello che possiamo chiamare il modello della morte borghese, esso viene formandosi tra i lumi e l’Ottocento… per rivelare oggi la profondità della crisi che lo travaglia.”

I silenzi della storia: ossia le difficoltà Le principali difficoltà dello storico della morte consistono nel difficile reperimento delle fonti, specialmente per quanto riguarda le classi povere, le masse anonime, soprattutto in epoca premoderna. E’ necessario seguire le tracce materiali: cimiteri, sepolture, tombe, monumenti funerari o ex voto. O le tracce scritte: epitaffi, sermoni funebri, testamenti, annotazioni sui registri parrocchiali, opere di preparazione alla morte. O l’iconografia, delle tombe e dei quadri delle chiese.

I silenzi della storia… Verso l’epoca contemporanea, le testimonianze si moltiplicano (letteratura, arte, saggi, romanzi etc.), ma il silenzio riguarda talvolta il ben noto “tabù” della morte. In ogni epoca vi è una fonte particolarmente significativa: ad esempio il cimitero, “luogo anonimo di inumazione dei poveri sin nel cuore dell’età classica, nell’Ottocento diverrà la città dei morti, ospitando i monumenti della pietà familiare”.

I silenzi della storia… Vovelle utilizza moltissime fonti, tenendo però una fonte seriale nella massima considerazione: i testamenti, di cui rileva, nell’età che noi studieremo, la secolarizzazione ( che vuole dire che non si trova più l’invocazione alla Vergine o ai santi e che non ci si preoccupa più molto dell’anima)

La stratificazione degli atteggiamenti Si ricordi che, nonostante il sistema di rappresentazione della morte cambi lentamente, in ogni epoca (e tanto più a mano a mano che ci si avvicina alla modernità e alla contemporaneità) vi sono stratificazioni che fanno coesistere più modelli di comportamento. Esempio: la borghesia ottocentesca si divide tra revival religioso, positivismo e spiritismo, mentre le campagne restano fedeli a pratiche tradizionali mescolate con un cattolicesimo popolarizzato.