8. La penetrazione del razzismo: La scienza della razza.

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8. La penetrazione del razzismo: La scienza della razza
Transcript della presentazione:

8. La penetrazione del razzismo: La scienza della razza

La scienza della razza  Abbiamo visto  il costruirsi del pensiero razzista fino alla metà dell'Ottocento  Abbiamo poi visto a)la storia dell'odio antiebraico b)il nascere di un antiebraismo laico c)il suo confluire all'interno del grande fiume razzista  Dobbiamo passare ora a esaminare la diffusione del razzismo nella seconda metà dell'Ottocento

La scienza della razza  In questo periodo il razzismo venne 1.crescendo d'intensità 2.prendendo slancio in Europa ed in Nord America 3.finendo con il radicarsi saldamente in una parte della popolazione colta ed istruita

La scienza della razza  Ha scritto Léon Poliakov  autore, oltre che di una monumentale Storia dell’antisemitismo, di uno studio fondamentale su Il mito ariano,  che l’idea della centralità dell’elemento razziale era  «così sensibilmente radicata [...] alla fine del XIX secolo»  da avere «fra le persone colte quasi lo stesso diritto di ammissione della teoria dell'etere intersiderale»

La scienza della razza  Dobbiamo chiederci:  su quali linee di tendenza il razzismo si sviluppò?  Essenzialmente nella direzione già indicata da Gobineau:  stereotipi razziali inglobati in a)una visione del mondo b)cui si rivendicava una solida base teorica e pratica  tipico il caso della metapolitica del circolo wagneriano di Bayreuth:  come la metafisica dalla fisica  così il processo politico scaturisce dal subconscio del Volk e dalla razza

La scienza della razza  All'interno di questa generale tendenza a trasformarsi in visione politica del mondo, due correnti: 1.la scienza della razza 2.il mistero della razza  Il razzismo venne così orientandosi lungo due direttrici, presenti già in passato, ma ora più precise:  una di tipo scientifico  un'altra di tipo spiritualistico

La scienza della razza 1.La scienza della razza  Siamo nella seconda metà del XIX secolo  periodo del trionfo del progresso  età del positivismo  Il razzismo, come alle sue prime origini, deve di nuovo collegarsi saldamente al metodo scientifico

La scienza della razza  L'antropologia, la biologia, la medicina, il pensiero sociale vengono fusi in  un razzismo darwinistico, che rappresenta il filone principale del razzismo europeo  Il darwinismo grande corrente culturale,  “religione della scienza” a diffusione di massa  entra a far parte del senso comune

La scienza della razza  Il contributo inglese più importante alla storia del razzismo fu quello portato da Charles Darwin  Paradossalmente e suo malgrado, però, perché Darwin non fu razzista  anzi, era il maggior teorico dell'influsso dell'ambiente  ambientalista convinto  ora le sue idee vengono usate e trasformate in chiave di ereditarietà

La scienza della razza  Due suoi concetti risultarono centrali: 1.selezione naturale 2.sopravvivenza del più adatto  Il razzismo pensò di trovare qui la giustificazione scientifica della lotta tra razza superiore e razza inferiore: a)la sopravvivenza del più adatto poteva significare  diritto del sano e del forte rispetto al malato e al debole  sopravvivenza degli adatti un principio direttivo in campo politico-sociale

La scienza della razza b)Darwin aveva anche affermato che la sopravvivenza di una specie dipende dalla sua fertilità,  quindi, dal numero dei figli  spettro del declino demografico  idea di politiche demografiche ed eugenetiche  volte a aumentare e rafforzare la razza

La scienza della razza  James Hunt  continuatore inglese di Knox negli anni Sessanta dell'Ottocento  puntò il dito sui neri  Hunt non fu importante per le sue idee razziali,  ma per il criterio scientifico che suggerì

La scienza della razza  Voleva un razzismo senza pregiudizi, basato esclusivamente su “fatti sufficientemente attendibili”  per la scienza e contro le fedi e le ideologie  religione, diritti dell'uomo, eguaglianza facevano tutte velo alla vera scienza razzista  come accadeva, a suo avviso, a James Prichard  l'antropologo che sosteneva il valore delle unioni miste

La scienza della razza  Hunt fu il primo presidente della Società antropologica di Londra  si pronunciò nettamente  contro gli incroci razziali  a favore della selezione naturale di una classe dirigente  era però contrario alla schiavitù, in quanto superata dal moderno progresso  era razzista, ma non filo-schiavista  la chiave per comprendere la sua posizione è probabilmente il paternalismo:  mantenere le razze inferiori nella loro condizione originaria

La scienza della razza  Questo filone “moderato” è quello principale del razzismo:  la guerra delle razze di tipo nazista nasce, come vedremo, dalle frange non dal cuore del razzismo europeo  tipico il caso del francese Georges Vacher de Lapouge ( )

La scienza della razza  Secondo grande teorico della razza francese dopo Gobineau, de Lapouge  si muove pienamente nell'orizzonte darwinista: a)non uno storico della società come Gobineau b)uno scienziato che opera una sintesi di darwinismo e di razzismo c)lavora nuovamente sulla base delle misurazioni craniche ecc.

La scienza della razza  La tesi darwiniana della sfida per la sopravvivenza  viene direttamente applicata da lui alla classificazione razziale: 1.l'ariano era adattabile  perché lavoratore 2.il giallo e l'ebreo no  in quanto privi di valori e materialisti 3.dunque razze pericolose,  ma destinate a essere sconfitte nella lotta per la sopravvivenza

La scienza della razza  De Lapouge insisteva anche sul fatto che a)la Francia era un paese degenerato b)la razza francese era esaurita:  In Francia vi erano due borghesie 1.una ariana 2.una semita  invito battagliero alla prima: a)liberarsi del ruolo negativo della seconda b)sconfiggerla

La scienza della razza  Sul tronco della razza francese si erano insediati dei parassiti  per primo il cattolicesimo  aveva fiaccato la razza con la sua rassegnazione al predominio ebraico  Si trattava di a)evitare per il futuro ogni contaminazione della razza, b)evitare gli incroci con i mezzi dell'eugenetica, e addirittura dell'eutanasia  Allora, solo una società sul modello socialista avrebbe potuto prendere le misure coercitive necessarie: i.impedire matrimoni sterili ii.imporre alla donne gravidanze regolari iii.ammettere l'infanticidio sul modello spartano

La scienza della razza  Il caso del darwinismo razzista di de Lapouge emblematico:  posizione radicale  in cui il darwinismo assume caratteristiche estreme e violente  però, posizione isolata  assai diverso è il carattere  del filone principale di cui si parlava

La scienza della razza  All'interno del generale collegamento tra razzismo e darwinismo, abbiamo infatti sviluppi distinti: 1.eugenetica (Inghilterra) 2.biologia razziale e sociale (Germania) 3.medicina criminale e la teoria della degenerazione (Italia) 4. antropologia (Francia)

A) L ’ eugenetica

La scienza della razza  Il caso più importante di applicazione della teoria darwiniana al razzismo fu certamente  l'eugenetica di Francis Galton

La scienza della razza  Nipote di Darwin  autore nel 1869 de Il genio ereditario

La scienza della razza  Con Galton abbiamo il darwinismo applicato con l'impiego della statistica e delle misurazioni  intendeva classificare le persone in base al loro valore sulla base di a)fisico b)abilità c)carattere  elencava di conseguenza 13 tipi umani fondamentali

La scienza della razza  Lo strumento principale che Galton suggeriva per migliorare la situazione razziale era  Il matrimonio:  occorreva a)contenere l'indice di fertilità degli inadatti  e quindi non farli sposare b)incoraggiare quello degli adatti  con matrimoni precoci  Galton immaginava un tempo in cui si sarebbero  distribuiti a tutti dei certificati eugenetici  si sarebbe potuto ottenere con queste misure un sensibile miglioramento della razza

La scienza della razza  Tutto aveva l'apparenza della più grande scientificità,  ma quali erano i fondamenti della distinzione tra adatti e inadatti, tra razzialmente positivi e negativi?  Dietro ad essa non c'erano che i soliti stereotipi dei valori borghesi: a)Intelletto b)zelo c)dedizione al lavoro

La scienza della razza  Attenzione:  con Galton siamo fuori di ogni discorso di esclusività o di superiorità di una singola razza:  il miglioramento eugenetico si sarebbe potuto ottenere ovunque  Tuttavia, gli effetti dell'eugenetica nella storia del razzismo furono importantissimi: a)rilievo date alle qualità umane innate ed ereditarie b)rilievo dato alle qualità apprezzate dalle classi medie c)proposta in nome della scienza

La scienza della razza  Soprattutto, un movimento:  società eugenetiche per migliorare la razza  Al momento della morte di Galton, nel 1911, vi erano in Inghilterra (e nel mondo)  cattedre universitarie  riviste di eugenetica  un vasto movimento di opinione

Logo della Seconda Conferenza Eugenica Internazionale, 1921

Antropometria dimostrata in una mostra della Conferenza Eugenetica del 1921

La scienza della razza  Poteva sembrare esaltante  la prospettiva di una nazione tesa a rendere la propria razza adatta alla lotta per la sopravvivenza  Certo, ancora nessuno pensa  possibile compiere qualsiasi infamia per raggiungere questo scopo  Hitler  sarà un campione dell'eugenetica  il suo governo nel 1933 sarà  il primo governo al mondo ad attuare una politica eugenetica

B) Il social- darwinismo

La scienza della razza  Si tratta di un composito movimento che  alla fine si esprimerà in una rivista dal titolo emblematico:  "Archiv für Rassen-und- Gesellschaftbiologie”  fondata nel 1904

La scienza della razza  Pertanto in Germania questa tendenza viene definita  biologia razziale e sociale  altrettanto nota con il termine di social-darwinismo

La scienza della razza  Caratteristiche: 1.Il razzismo viene considerato come l'elemento fondamentale di una scienza della società:  siamo negli anni dello sviluppo della sociologia e qui abbiamo la proposta di una sociologia razziale 2.Non particolari intenzioni aggressive  non bollare qualcuna delle razze inferiori con il ruolo del malvagio nel dramma della sopravvivenza

La scienza della razza  Alcuni esempi:  Uno dei suoi principali esponenti, Wilhelm Schallmayer a)contrario ad ogni incrocio tra gli ariani e le razze inferiori b)fervente pacifista  guerra contraria al principio della sopravvivenza dei più adatti  visto che i migliori venivano uccisi e proprio gli "imboscati" sopravvivevano c)risoluzione principale rendere illegale il non sposarsi

La scienza della razza  Alfred Ploetz  principale fondatore della biologia razziale in Germania, a)esaltò la razza germanica, ma alla testa di un corteo razziale  una lunga e ininterrotta catena  senza salti improvvisi e bruschi

La scienza della razza b)gli ebrei considerati facenti parte della razza superiore: i.gli ebrei dei suoi tempi erano ormai ariani ii.avevano pochi legami con gli antichi ebrei della Bibbia e il mondo semitico  veniva così rovesciato il vecchio paradosso cristiano  gli ebrei del Vecchio Testamento virtuosi  gli ebrei da Cristo in poi malvagi

La scienza della razza c)rifiutava anche lui le unioni miste  ma solo quando avvenivano tra estranei totali  per esempio tra bianchi e neri, come nel caso americano  non contrario a unioni tra tedeschi e francesi  e anche a rapporti con ebrei

La scienza della razza 3.Coinvolto il socialismo:  la lotta di classe è l'equivalente su scala nazionale della lotta di razza che avviene su scala internazionale;  gli operai, che sono interessati al miglioramento delle loro condizioni,  interessati anche al miglioramento della forza e della potenza della loro razza e del loro paese nella competizione con le altre razze  il socialismo si riduce a teoria dell'evoluzione della società nazionale attraverso la lotta

La scienza della razza  Il movimento operaio vero e proprio resterà largamente estraneo a questa rilettura razzista del socialismo  ma qualcuno sarà affascinato  Ludwig Woltmann, un tempo marxista, diventerà sotto l'influenza del darwinismo, intorno alla svolta del secolo, un razzista dichiarato  In questo nuovo socialismo della lotta delle razze, i lavoratori avrebbero acquistato una vera eguaglianza di status rispetto alle altre classi della società, se non di funzioni  il capitalismo stesso deve essere considerato positivo e non più del tutto negativo, in quanto il mezzo più atto a favorire il processo di selezione naturale

La scienza della razza  Biologia e igiene razziale  non una precorritrice diretta del caso nazista:  in qualche caso sterilizzazione degli inadatti  in genere, come nel caso dell’eugenetica, solo astinenza volontaria  per evitare malformazioni o malattie congenite ereditarie

La scienza della razza  Molto più radicali furono le forme di darwinismo mistico e spiritualista  Emblematico il caso di Ernst Haeckel  forse il più famoso divulgatore scientifico della Belle epoque  Il suo "monismo" fu sostanzialmente  una rilettura religiosa del darwinismo  evoluzione come forza mistica

La scienza della razza  Con Haeckel: a)insistenza sulla superiorità ariana, sui tedeschi come razza superiore b)teorizzazione del diritto di eliminare gli inadatti  introducendo la pena di morte per i criminali e l'eutanasia per i malati  tanto da proporre l'istituzione di commissioni che decidessero della vito a o della morte dei singoli c)antisemitismo  la nuova religione panteistica si accordava con il cristianesimo  ma non con l'oscura religione orientale ebraica.

La scienza della razza  Manca dunque una continuità tra social- darwinismo e nazismo  ma nel 1933 molti esponenti della biologia razziale aderirono al nazismo a)lodarono le prime leggi eugenetiche b)esaltarono il caso del primo Stato al mondo che faceva una politica eugenetica  malgrado le differenze, ritenevano  necessaria un’élite per governare il paese  che essa dovesse essere ottenuta per virtù di selezione naturale applicata dallo Stato  questo li avvicinò al nazismo che tale politica faceva