(un rapporto da sempre conflittuale!)
Scuola dell’infanzia: Il mio rapporto negativo e conflittuale è iniziato fin da piccola. Nonostante sia difficile che un bambino, durante la scuola dell’infanzia venga direttamente a contatto con questa disciplina, ricordo con chiarezza che già all’età di 4-5 anni ho iniziato a litigare con numeri e quant’altro. Ho sempre infatti detestato questo ambito e tutto quello che ne concerne.
Nonostante questo però ho ancora in mente l’immagine di mio papà che la sera mi faceva fare dei piccoli calcoli (cosa che succede ancora adesso con mio fratellino) per evitare che io sviluppassi questo sentimento negativo nei confronti di questa disciplina. Ed è proprio in queste piccole cose che io prendevo coscienza di quanto fosse lontano questo mondo da me.
Scuola elementare: Arrivata alla scuola elementare le cose non sono certo migliorate. Mi allontanavo infatti sempre di più anche a causa del fatto che avevo un insegnate (la mitica Suor Matilde) che amava scrivere poesie e testi.
Quindi anche in virtù di questo mi sono sempre di più avvicinata all’italiano. Ricordo, ora col sorriso sulle labbra, che ero terrorizzata dalle piccole “verifiche” che dovevo fare 1 volta ogni due settimane! Piccoli problemi che con poco mi mettevano in crisi. Sono riuscita a recuperare alcune pagine dei miei quaderni della 1°elementare che testimoniano il mio impegno nonostante le innumerevoli difficoltà:
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… Ma la prova più grande la dovevo superare ogni fine anno: nella scuola in cui ero infatti dovevo sostenere un esame alla fine di ogni classe. Un esame nel quale ero valutata dalle mie insegnanti e dove dovevo dimostrare di aver acquisito alcune competenze (matematiche e linguistiche).
Ed era proprio in quella occasione che venivano a galla tutti i problemi e tutte le mie paure. Credo infatti di non essere mai stata portata per questa disciplina! E questa cosa emergerà soprattutto nella mia successiva carriera scolastica dove anche la mia consapevolezza riguardo i miei limiti cresceva.
Una consapevolezza che talvolta è stata motivo di scoraggiamenti. È successo infatti che molte volte mi bloccavo davanti a semplici quesiti che di primo achito mi apparivano irrisolvibili; in questi casi è stata fondamentale la presenza di persone(quali insegnanti e genitori) che mi aiutavano a superare questi ostacoli.
Scuola media: La svolta non è arrivata neanche nella scuola media, nella quale ho incontrato un insegnante che, pur quanto brava, non mi ha fatto scattare quella molla, attraverso la quale potevo cambiare le mie congetture.
Viste le mie “difficoltà”, i miei genitori si erano assicurati che andassi nella sezione dove insegnava la mia poi futura professoressa Giovanna Magani (aveva un’ottima fama!). Ma anche li i problemi non passavano. Le verifiche di matematica continuavano a proiettare su di me molta angoscia e molta paura.
Nonostante questo l’impegno non mancava e i risultati non tardavano a venire: il mio “buono” era cmq sempre assicurato (nonostante capitano delle cadute sporadiche!). Quindi la personalità carismatica della mia docente ha avuto un importanza fondamentale che mi ha affiancato nei momenti più problematici ritrovando un’altra me. E questa riscoperta fiducia in me stessa e nelle mie capacità, ha influito anche nella mia successiva scelta: ho infatti frequentato un liceo scientifico.
Scuola superiore: Dopo la scuola media ho frequentato un liceo della comunicazione con indirizzo spettacolo (dopo la maturità avevo un diploma scientifico). Il problema della seconda prova di matematica, nel momento in cui decisi di iscrivermi in quella scuola, non mi toccò più di tanto: 5 anni erano talmente tanti che anche delle considerazioni serie rispetto all’esame hanno aspettato.
Scelsi quella scuola perché si studiava cinema, teatro, radio e televisione ed ero convinta del fatto che avrei imparato in quel lasso di tempo abbastanza nozioni che mi avrebbero poi permesso di superare l’ostacolo più difficile per uno studente di un liceo scientifico: la seconda prova.
Purtroppo però questa mia speranza e questa mia convinzione non si è concretizzata e alla fine della quinta la paura aumentava. E questo non solo per colpa mia e per la difficoltà degli argomenti che mi venivano proposti, ma soprattutto per la non competenza di una mia insegnante.
Nei primi due anni infatti ho avuto come professoressa una certa Suor Giusy, laureata alla normale di Pisa che, come si dice, ti faceva pedalare. Con lei capivi ed eri “obbligata” anche a studiare viste le ripetute interrogazioni mensili (e forse era anche per questo che non era molto amata dai suoi studenti, i quali si accorgevano dopo della sua bravura e del suo valore come insegnante e come persona).
La caduta definitiva l’ho avuta nel terzo anno di liceo nel quale la grande Suor Giusy si è trasferita a Lecco ed è stata sostituita da una giovane ragazza, neolaureata che non aveva molta esperienza in campo educativo: Irene Poli. Il problema era proprio la non esperienza, la difficoltà di rapportarsi con noi e di spiegare gli argomenti in modo chiaro ha influito negativamente sulla mia esperienza influendo poi sfavorevolmente sull’esame di maturità nel quale ho preso 8/15 (è stato uno dei voti più alti … haimè!).
Apparte la difficoltà degli argomenti (soprattutto in quinta), con questa professoressa si era stabilito una sorta di “amicizia” che non permetteva un normale svolgimento delle lezioni: le interrogazioni erano poche e anche a causa della confusione in classe le cose non si capivano e andavano ripetute un sacco di volte! Quindi gli ultimi 3 anni del liceo sono stati davvero la “botta finale” che ha fatto si che di nuovo il mio parere sulla matematica è tornato ad essere negativo, anzi pessimo.
Università: questo rapporto pessimo con la matematica si è, dopo la maturità, stabilizzato. Questo anche perché non ho più avuto a che fare con questa. Il problema si è nuovamente posto quando nel secondo anno di corso ho iniziato a frequentare questo corso di “matematiche elementari da un punto di vista superiore”, nel quale ho nuovamente dovuto confrontarmi con questa disciplina.
Un accostamento però insolito e molto interessante attraverso il quale sto iniziando a concepire la matematica in maniera diversa! Speriamo che, attraverso questa breve (un semestre) ma intensa esperienza possa riuscire ad arrivare ad una positiva visione di questa disciplina! … i presupposti ci sono!