Istituzioni e disoccupazione I modelli di Blanchard e Nickell et al.

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Transcript della presentazione:

Istituzioni e disoccupazione I modelli di Blanchard e Nickell et al.

Istituzioni e disoccupazione Blanchard e Wolfers (2000) sostengono che: “labour market rigidities cannot explain why European unemployment is so much higher than US unemployment because the institutions generating these rigidities were much the same in the 1960s as they are today and in the 1960s, unemployment was much higher in the US than in Europe.” Secondo questi autori quindi, sono gli shock economici a guidare la crescita della disoccupazione e la struttura delle istituzioni ne determina la persistenza a livelli elevati (Blanchard, 2005). In questa visione è l’elevata disoccupazione ad indurre cambiamenti nelle istituzioni e non il contrario, mentre l’effetto principale è stato quello di creare un mercato del lavoro duale con una maggiore presenza di lavoratori marginali e una riduzione di quelli protetti (vedi Francia, Italia e Spagna): queste riforme sono utili a ridurre la disoccupazione? Forse!

… di contro Nickell et al. ( ) sostengono First, broad movements in unemployment across the OECD can be explained by shifts in labour market institutions (generous benefits, trade union power, taxes and wage ‘inflexibility’). To be more precise, changes in labour market institutions explain around 55% of the rise in European unemployment from the 1960s to the first half of the 1990s, much of the remainder being due to the deep recession ruling in the latter period. Second, interactions between average values of these institutions and shocks, captured by time dummies, make no significant additional contribution to our understanding of OECD unemployment changes.

Quali variazioni nelle istituzioni sono determinanti? Il livello dei sussidi (benefits) traina la crescita della disoccupazione: vari studi sostengono che in media un aumento del 10% del BRR causa un aumento della disoccupazione di equilibrio di 1.11 punti. La durata del diritto al sussidio: tanto più lungo è il periodo nel quale si può avere diritto ad un sussidio, più lunga è la durata della disoccupazione. Il tasso di copertura del sussidio: più elevato è il numero di coloro che hanno diritto al sussidio, maggiore sarà la disoccupazione. Il rigore (strictness) del sistema dei benefici (indice superiore a 3) causa una diminuzione nella durata della disoccupazione. Il livello della spesa in politiche attive del lavoro ha un impatto negativo sulla disoccupazione.

…ma anche le istituzioni che determinano la struttura contrattuale La presenza di contratti collettivi e/o di una elevata copertura contrattuale La densità sindacale o numero di iscritti al sindacato in rapporto al numero di lavoratori dipendenti aumenta la disoccupazione La presenza di leggi che estendono la copertura contrattuale anche ad imprese non sindacalizzate Il grado di concertazione o coordinamento tra le parti sociali riduce la probabilità di disoccupazione

… ed ancora i diritti civili e di proprietà e gli aspetti fiscali EPL index (indice del Regime di Protezione dell’’impiego) è una misura della rigidità della legislazione a protezione del lavoro e ha un effetto incerto sulla disoccupazione Il cuneo fiscale che è costituito dalle imposte sul reddito, dai contributi sociali e dalle imposte sul consumo. Queste hanno un effetto incerto sulla disoccupazione e dipendono dalla generosità del sistema pubblico di welfare La diffusione del diritto di proprietà delle abitazioni incrementa la probabilità di disoccupazione, a causa della minore mobilità della forza lavoro

Gli effetti stimati sulla disoccupazione