CREA SIMONE Terza F. L'evoluzione delle due ruote parte da tempi Molto lontani da noi addirittura dalla biga: Un mezzo di trasporto usato da molti Popoli.

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Transcript della presentazione:

CREA SIMONE Terza F

L'evoluzione delle due ruote parte da tempi Molto lontani da noi addirittura dalla biga: Un mezzo di trasporto usato da molti Popoli che abitarono le coste del mediterraneo Tra cui romani egizi babilonesi e tutti i popoli Della mesopotamia.

Il grande Leonardo da Vinci (o forse un suo allievo) nel Codice Atlantico risalente al 1490 avrebbe disegnato uno schizzo di veicolo molto simile alla bicicletta: due ruote, un’asse di legno, un manubrio e una catena che collega i pedali alla ruota posteriore. Un disegno eccezionale, che avrebbe anticipato i tempi ma che purtroppo è rimasto segreto per oltre 500 anni e la cui autenticità non sarebbe mai stata provata. LEONARDO PRECEDE TUTTI

IL CELERIFERO (dal latino celer = veloce e fero = porto) In un tardo pomeriggio del giugno 1791, in piena Rivoluzione Francese, il Conte De Sivrac si presento’ nei giardini del Palais Royale di Parigi esibendo una sua invenzione: due ruote da carrozza unite da un travetto di legno, su cui si muoveva puntando i piedi per terra e dandosi la spinta, più o meno come si fa oggi con il monopattino

DRAISINA La prima fondamentale innovazione apportata al celerifero la si deve, con disappunto dei Francesi, ad un tedesco, il barone Karl Von Drais che mise a punto in Baviera un esemplare perfezionato, cioè dotato di sterzo e supportato da un “appoggia-pancia” per agevolare la spinta del corridore. Il nuovo veicolo, il primo vero antenato della bicicletta moderna, era libero finalmente di curvare grazie alla ruota anteriore mobile.

DRAISINA A SPINTA IN EQUILIBRIO Il mezzo fu inventato da un fabbro scozzese di Glasgow nel Il veicolo presentava una ruota posteriore più alta di quella anteriore; su di essa stava la sella su cui si appollaiava l'uomo, il quale con un sistema di pedivelle oscillanti, sistemate dalle due parti della ruota anteriore, imprimeva un movimento alla ruota posteriore per mezzo di due bielle leggere. L’inconveniente della sua invenzione che non ebbe successo dipendeva dal fatto che i pedali non ruotavano completamente, ma descrivevano soltanto un arco di cerchio

IL PRIMO VELOCIPDE A PEDALI Nel 1861 il giovane francese Ernest Michaux che lavorava nell’officina meccanica del padre, montò su una draisina i primi pedali sulla ruota anteriore, facendo in modo che le pedivelle ruotassero completamente intorno all’asse della ruota e le trasmettessero direttamente il loro movimento

IL BICICLO Per cercare di rendere più rapido il velocipede i costruttori aumentarono le dimensioni della ruota anteriore in modo da coprire una distanza maggiore ad ogni giro di pedali. Era nato il Biciclo (da velocipede bicycle) caratterizzato appunto dalla ruota anteriore molto alta -di solito tra i 90 e i 150 cm di diametro-, dalla ruota posteriore molto piccola che serviva solo a equilibrare l'insieme, dal telaio e ruote ancora in legno e dai cerchioni in ferro.

L'invanzione dello pneumatico per la bici Parallelamente allo sviluppo del telaio e della trasmissione a catena,in Francia i fratelli Andrè e Eduard Michelin,produttori locali di articoli in gomma,ebbero l'idea di dividere il pneumatico in due parti: un tubo in caucciù munito di una valvola,inserito in un altro tubo più spesso e resistente,facilmente smontabile dal cerchione.,

LA PRIMA MOTOCICLETTA Il primo mezzo a due ruote che si poteva spostare grazie ad un motore, è da attribuire a due inventori tedeschi: Gottlieb Daimler e Wilhelm Maybach. Nel 1885 costruirono un prototipo nella loro officina sita in Cannstatt (nei pressi di Stoccarda).

INVECE... In realtà, un inventore francese: Louis-Guillaume Perreaux, aveva già costruito un modello di veicolo su due ruote alimentato con un motore a vapore. La sua invenzione risulta depositata come brevetto, n°83691, in data 16 marzo 1869.

LA MOTO SI EVOLVE Il 7 gennaio 1897, l'azienda parigina fondata dai fratelli Werner, depositarono un brevetto riguardante una bicicletta mossa da un motore a combustione interna presso l'ufficio brevetti francese. Il nome che diedero a tale veicolo fu: motocyclette.Il loro veicolo era rivoluzionario per l'epoca, difatti la trasmissione non era più diretta come nei veicoli precedenti, ma era formata da una puleggia e da una cinghia di cuoio collegata sulla ruota anteriore. Inoltre il motore non era sotto canna, ma collegato al cannotto di sterzo. La potenza del motore era di circa un cavallo e raggiungeva i 35 km/h.

COMINCIA L'INDUSTRIA Come nel mondo automobilistico, anche in quello motociclistico, una buona spinta allo sviluppo di nuovi modelli e di nuove tecnologie, lo diede la partecipazioni a competizioni. La possibilità di avere successo in un campo, allora, ancora molto di nicchia, convinse altre industrie ad entrare nel settore e produrre le loro motociclette. Nacquero cosi le prime industrie che si svilupparono principalmente in Europa (Inghilterra, Germania ed Italia).A milano nacque la Gilera, la quale produsse la VT 317 (1909), una moto con delle caratteristiche stupefacenti per quel periodo.

DELLA FERRARA: UN MOSTRO DA STRADA A Torino nacque la Della Ferrera (1913) che produsse una moto con motore bicilindrico di 500 cc

LA NASCITA DEGLI SCOOTER Nel 1946, presso lo stabilimento del gruppo Piaggio nacque la prima Vespa che fu il precursore di un altro grande filone di veicoli a due ruote: lo scooter