IMPERIALISMO, COLONIALISMO E NAZIONALISMO. IMPERIALISMO, COLONIALISMO E NAZIONALISMO È quel fenomeno per cui gli Stati europei occupano i territori che.

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Transcript della presentazione:

IMPERIALISMO, COLONIALISMO E NAZIONALISMO

IMPERIALISMO, COLONIALISMO E NAZIONALISMO È quel fenomeno per cui gli Stati europei occupano i territori che possiedono materie prime e che in seguito vengono usate come basi militari e come mercati nei quali poter vendere i prodotti dei Paesi della madrepatria. È il fenomeno per cui c'è l'accaparramento dei territori d'oltremare, chiamato da Napoleone III così perché ogni Stato che possedeva un impero coloniale assumeva automaticamente un'immagine di stato forte e potente. È quel sentimento di unione e d'identità di un popolo più aggressivo, che si esprime con la volontà del dominio di una popolazione su un'altra. Quindi è il sentimento di patria esasperato al massimo e, pertanto estremamente negativo. Nazione= insieme di persone che ha in comune un bagaglio di conoscenze: religione, lingua, cultura, tradizione, storia, ecc. Stato= autorità politica all'interno di un territorio.

INIZIA UNA DELLE CRISI EURPEE PIÙ LUNGHE DELLA STORIA CONTEMPORANEA 1896 Dal > 2^ Rivoluzione industriale Lunga depressione economica Viene applicato il protezionismo in tutti gli Stati europei, che si sentono minacciati dall'espansione commerciale degli altri. Avventura coloniale (imperialismo) Nazionalismo Espansione territoriale

Troppe merci: nessun controllo sulle quantità prodotte nelle fabbriche catena di montaggio. I prodotti potevano essere importati facilmente A costi talmente bassi da rendere invendibili quelli locali. Crisi fino al 1896 Ripristino dazi doganali (protezionismo) MA PERCHÈ QUESTA CRISI ECONOMICA?

Protezionismo Inasprì i rapporti tra Stati e le relazioni commerciali Esasperazione orgoglio di appartenenza alla nazione Governi forti e autoritari. Fa comodo alla Germania Riesce a sviluppare una solida economia Politica ambiziosa e aggressiva Permise Portò Rivalità con l'Inghilterra Politica,economia e società Sono strettamente collegate

ESPLORATORI DEL CONTINENTE AFRICANO Missionario ed esploratore David Livingstone Giornalista Henry Stanley Mungo Park (Scozia) Renè Caillè (Francia) Gehrard Rohlfs (Germania) Pietro Savorgnan di Brazzà (Italiano, non usò le armi) LA VITA DI LIVINGSTONE Blantyre (Glasgow) – 1813 prima operaio, poi collegiale, infine divenne pastore e missionario in Africa a partire dal deserto del Kalahari, risalì lo Zambesi fino alle cascate Vittoria 1855 (dal nome della regina d'Inghilterra) 1^ traversata dell'Africa centrale.

LE PIÙ GRANDI POTENZE COLONIALI INGHILTERRA India,la cui occupazione terminerà nel 1876 e la regina Vittoria sarà proclamata “imperatrice delle Indie”; Egitto, che assunse un'importanza strategica dopo l'apertura del canale di Suez (1869), e divenne colonia britannica nel 1882; Sud Africa, viene occupato dagli Inglesi tra il 1899 e il 1902, dopo una guerra contro i Boeri, i discendenti dei precedenti coloni olandesi, perché si viene a conoscenza delle miniere di diamanti. FRANCIA Algeria Tunisia Marocco Sahara Senegal Congo Gabòn Madagascar Indiocina

Il sistema dell’apartheid in Sudafrica si basava sull'idea della diversità delle razze: prevedeva infatti l'esclusione dei non bianchi da ogni diritto politico e la separazione di ogni loro attività da quella dei bianchi (vedi il film "Un mondo a parte" e ”La forza del singolo”). I neri erano obbligati a frequentare scuole, locali di divertimento, servizi sociali "a parte"; c’erano perfino cabine telefoniche riservate esclusivamente a loro.APARTHEID I neri che vivevano nei centri urbani (il 50%) erano costretti ad abitare in “quartieri” periferici, spesso formati da sole baracche, dai quali potevano uscire per lavorare solo con speciali lasciapassare. APARTHEID

Il sistema dell'apartheid in Sudafrica durò molti decenni e causò molte sofferenze e lutti tra la popolazione nera: molti esponenti del movimento contro la segregazione razziale pagarono con la vita il loro impegno, molti altri passarono in carcere lunghi anni. Tra questi Nelson Mandela, capo dell'ANC e premio Nobel per la pace. Un altro aspetto fondamentale dell'apartheid riguardava il salario: per lo stesso lavoro un bianco era pagato fino a 14 volte di più di quanto veniva pagato un nero. Gli altri vivevano segregati nei "Bantustands" o "black homelands", territori riservati alle varie etnie nere, apparentemente autonomi con un proprio Parlamento e una propria capitale, in realtà deboli e poveri, quindi dipendenti economicamente dal ricco Stato sudafricano.

IL RAZZISMO DERIVATO DAL NAZIONALISMO Il forte nazionalismo dell'epoca, si trasformò ben presto in un esagerato culto della patria. A sua volta, questo nobile sentimento divenne nazionalismo, cioè razzismo vero e proprio: secondo gli europei, esistevano razze superiori destinate a dominarne delle altre. Tutto ciò era quindi all'epoca una sufficiente motivazione per conquistare con metodi violenti le terre africane e asiatiche, perché i loro abitanti erano ritenuti appunto inferori. A questo punto, cominciò a diffondersi la xenofobia (paura dello straniero), l'intolleranza verso le minoranze etniche e la convinzione che sia giusto privare certi popoli dei loro diritti.

Ed è proprio per combattere il razzismo che Nelson Mandela passa 27 anni in un carcere, che Martin Luter King viene ucciso e che Albert Einstein si oppone con fermezza alle guerre (entrambi favorevoli a seguire la dottrina di Ghandi della non violenza) e ne potremo nominare altri. Ma se ancora oggi si verificano distinzioni di razza, non sono forse stati vani i loro sforzi?

LE NUOVE POTENZE....MA NON SONO EUROPEE Finisce l'eurocentrismo Ascendono GiapponeStati Uniti Dopo la guerra di secessione gli americani decisero di sfruttare le materie del sottosuolo e gli USA diventarono una potenza industriale. Gli americani decisero di intraprendere una politica espansionistica,conquistarono soprattutto l'America centrale,non militarmente ma economicamente sfruttando quei territori. Gli USA aprirono dei porti americani in territori orientali, come il Giappone. In seguito il giovane imperatore giapponese decise di prendere in mano le redini del suo Paese e di dare una costituzione e istituì una regime parlamentare, applicò anche delle riforme economiche e intraprese una politica coloniale.

FATTO DA: Bisiol Giulia Carraretto Giada