L’ Eneide è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta e filosofo Virgilio tra il 31 a.C. e il 19 a.C., che narra la leggendaria storia di Enea,

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L’ Eneide è un poema epico della cultura latina scritto dal poeta e filosofo Virgilio tra il 31 a.C. e il 19 a.C., che narra la leggendaria storia di Enea, eroe troiano figlio di Anchise, fuggito dopo la caduta della città di Troia, che viaggiò per il Mediterraneo fino ad approdare nel Lazio, diventando il progenitore del popolo romano. Alla morte di Virgilio il poema, scritto in esametri dattilici e composto da dodici libri, rimase privo degli ultimi ritocchi e revisioni dell'autore; perciò nel suo testamento il poeta fece richiesta di farlo bruciare, nel caso in cui non fosse riuscito a completarlo, ma l'amico Vario Rufo, non rispettando le volontà del defunto, salvaguardò il manoscritto dell'opera e, successivamente, l'imperatore Ottaviano Augusto ordinò di pubblicarlo così com'era stato lasciato.

L’Eneide è un poema composto da 12 libri in esametri LIBRI I-II LA FINE DELLA LIBRO III LA RICERCA DI LIBRO IV UN AMORE CITTA’ DI TROIA UNA NUOVA PATRIA TRAGICO LIBRO V-VI IL REGNO DEI MORTI LIBRI VII-XII LA GUERRA TRA RUTULI E TROIANI LA TRAMA

L’ Eneide parla del viaggio di Enea, figlio di Anchise e padre di Ascanio, da Troia verso le coste del Lazio. L’Eneide è scritta in latino e in versi esametri.L’ opera è stata composta da Publio Virgilio Marone. Il proemio si divide in 2 parti: LA PROTASI (sintesi dell’intero contenuto); L’ INVOCAZIONE ALLA MUSA CALLIOPE. Nell’Eneide sono presenti:  Le formule fisse: le frasi che si ripetono più volte;  Gli epiteti: sono le qualità della persona di cui si parla;  Le similitudini: sono i paragoni tra elementi naturali che condividono una qualità comune;  Le metonimie:consiste nella sostituzione di un termine con un altro che ha con il primo una relazione di vicinanza, attuando una sorta di trasferimento di significato  Il flashback: è un ricordo del passato.

Gli dei, dopo la distruzione di Troia, impongono ad Enea di fuggire per fondare una nuova città e dare una discendenza al suo popolo. Giunone chiede ad Eolo di ostacolare Enea e di farlo approdare sulle coste dell’ Africa settentrionale. Didone, regina di Cartagine, accoglie Enea che, durante il banchetto, racconta tutte le sue avventure a partire dall’ ultima notte di Troia quando i Greci portano davanti alle porte della città il grande cavallo. Il sacerdote Lacoonte cerca di convincere i troiani a non far entrare il cavallo però il greco Sinone, fingendo di essere uno schiavo, riesce a convincere i troiani a far entrare nella città il cavallo. Enea in un sogno viene avvisato da Ettore di ciò che accadrà, quindi, scappa da troia con il padre Anchise, figlio Ascanio e la moglie Creusa. Durante il viaggio Enea perde di vista la moglie e, quando la ritrova, è già morta così capisce che deve continuare il suo viaggio verso occidente da solo.

Insieme ai pochi sopravvissuti Enea comincia il suo cammino avente come prima tappa la Tracia. Successivamente le navi Troiane proseguono verso Delo dove l’ oracolo di Apollo suggerisce ad Enea di dirigersi verso la «terra madre». Pensando che si trattasse di Creta, Enea sbarca con i suoi uomini sull’ isola ma, alcuni segni lo convincono che la vera destinazione sia l’ Esperia. Tornato in mare i naviganti sbarcano sulle isole Strofadi dove le Arpie li attaccano, poi arrivano in Epiro ed infine arrivano nella Trinacria, dove Anchise muore. Il racconto di Enea si conclude con la tempesta di Eolo.

Dopo aver ascoltato le parole di Enea, Didone si innamora di lui, infrangendo il patto d’ amore stretto col marito Sicheo. Enea ricambia l’ amore, ma qualche giorno dopo il dio Mercurio gli appare in sogno ricordandogli la sua missione. Quando Enea riparte Didone si suicida lanciando le sue maledizioni: 1. Appena approdato nel Lazio Enea si sarebbe dovuto scontrare con i Latini; 2. Enea ed Ascanio si sarebbero dovuti allontanare; 3. Enea sarebbe dovuto morire giovane affogato nel fiume Numico; 4. Ci sarebbe dovuta essere ostilità eterna fra Roma e Cartagine (GUERRE PUNICHE).

La flotta di enea sbarca di nuovo in Sicilia dove si celebrano i giochi funebri in onore di Anchise. Anchise va in sogno al figlio e gli dice che se vuole conoscere il suo futuro dovrà scendere nell’ oltretomba. Enea giunge a Cuma e scende negli inferi. Incontra molte anime: Didone ed Anchise da cui viene a sapere che il suo destino è essere il progenitore di Roma, una città che porterà la pace nel mondo. Due grandi personaggi discenderanno da Enea: sono Giulio Cesare e Ottaviano Augusto.

Riemerso dall’ oltretomba, Enea giunge alla foce del Tevere, una profezia ha rivelato che la figlia Lavinia è promessa in sposa al principe dei rutuli. In realtà sposerà Enea; Latino lo invita ad allearsi con lui. Ma Giunone semina odio tra latini e troiani. Enea chiede aiuto al re Evandro. Turno attacca i Troiani e nei pressi dello schieramento nemico durante la notte Eurialo e Niso, guerrieri troiani, vengono uccisi brutalmente. Numerosi combattimenti provocano morti in entrambi gli schieramenti; Turno ed Enea si scontrano. Turno ferito da Enea chiede misericordia: Enea incerto ma quando vede la cintura di Pallante lo uccide.

ESSERI UMANI CREATURE MOSTRUOSE E INFERNALI ENEA ARPIE ANCHISE CARONTE ASCANIO CERBERO DIDONE MINOSSE EURIALO E NISO SIBILLA CUMANA TURNO GLI EROI

Figlio della dea Venere e di Anchise, discende dalla stirpe dei dardani, un popolo originario dal monte ida. Abbandona Troia in fiamme con il vecchio padre Anchise, e il figlio Ascanio e affronta il lungo viaggio verso oriente per fondare una nuova città. Simboleggia la pietas romana, cioè la devozione nei confronti della famiglia, degli dei e della patria.

Figlio di Capi e Temisto e padre di Enea. Anziano e zoppo, viene portato in spalla dal figlio durante la fuga da Troia. Muore in Sicilia, ma durante la discesa agli Inferi svela a Enea il significato della missione affidatagli dal Fato.

Chiamato anche lulo, è figlio di Enea e di Creusa. Lui è il fondatore di Albalonga.

E’ la regina di Cartagine, suo fratello Pigmalione uccide il marito Sicheo per fondare Cartagine. Quando Enea arriva a Cartagine, i due si innamorano, però alla partenza di Enea Didone si suicida per la disperazione.

Giovani guerrieri troiani che muoiono durante una spedizione notturna nel campo dei Rutuli mentre tentano di avvisare Enea dell’attacco. Rappresentano il coraggio e l’amicizia fraterna.

Sacerdotessa di Apollo. Interpreta i responsi degli dei presso l’oracolo di Cuma ed accompagna Enea negli Inferi.

Re delle popolazioni italiche dei Rutuli. E’ un pretendente di Lavinia, figlia del re Latino, e quando la giovane viene offerta in sposa a Enea, dichiara guerra ai Troiani. Violento e aggressivo, viene ucciso da Enea durante il duello conclusivo.

Sono creature con il corpo di uccello e la testa di donna che vivono sulle isole Strofadi. Inizialmente si pensa che siano rapitrici di bambini e anime, in seguito che rubino tutto ciò che vedono imbrattando di escrementi ciò che non riescono a portare via.

Nocchiero del mondo infernale. Ha il compito di traghettare attraverso le paludi dell’Acheronte (fiume infernale) le anime di coloro che sulla terra hanno ricevuto degna sepoltura.

Mostruoso cane a tre teste. Custodisce l’entrata dell’Averno (Oltretomba) per impedire ai vivi di entrare nel mondo dei morti.

Mitico re di Creta. Poiché in vita ha esercitato la giustizia con severità e fermezza, è considerato il giudice dei morti.