LAB SCUOLA LAVORO Contributo di Fabrizio Dacrema.

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Transcript della presentazione:

LAB SCUOLA LAVORO Contributo di Fabrizio Dacrema

Una strategia per innovare  Scuola: didattica competenze, apertura al sapere fuori dalla scuola, diverse intelligenze  Sistema produttivo: parte di politica industriale, investire nella qualità del lavoro  Al centro lo studente: diploma + altre competenze per il lavoro + orientamento

Accordi Enel e Ducati  Apprendistato (Enel) e tirocinio curricolare retribuito (Ducati)  Studenti ultimi due anni istituto tecnico (Enel) e NEET con qualifica professionale  Apprendimento duale: circa il 30% del curricolo in contesto lavorativo, co-progettazione, 2 tutor formati e qualificati, attrezzature e locali specifici separati dalle aree di produzione  Via alta all’apprendimento duale

Diversi interventi  Legge 107/2015  Dlgs 51/2015  Sperimentazione MLPS  Leggi Regioni

La via bassa all’apprendimento duale  Dlgs 81, sperimentazione MLPS (300 CFP), legge Lombardia  Sistema educativo duale  Rilancio FP come percorso quinquennale alternativo alla scuola  Canalizzazione precoce, verticalizzazione subalterna, metà del curricolo appreso in aziende senza capacità formativa accreditata  Apprendistato duale (Dlgs 81/2015)  A partire da 15 anni  Introduce l’apprendistato per il certificato di specializzazione tecnica superiore (accesso a ITS)  Metà del curricolo appresa in aziende senza capacità formativa accreditata  Più convenienza per le imprese: decontribuzione e sottoinquadramento, minor costo del lavoro (non pagata formazione esterna e 10% interna), incentivi (Dlgs 150: 87 milioni per 2015 e 2016)  Una via bassa all’apprendimento duale: effetto segregante per gli studenti e insufficiente stimolo al riposizionamento per le imprese

Nuova alternanza, un salto nel vuoto  Obbligo a una quota oraria consistente senza un programma graduale e progressivo di attuazione  Insufficienti interventi per creare le condizioni (Registro imprese, tutor, parti sociali ignorate, …)

Apprendistato con la scuola  Definito da uno specifico decreto: la formazione in azienda sarà di almeno il 30% dell'orario obbligatorio al secondo anno anno e almeno il 35% per gli ultimi tre anni (testo decreto su cui la Conferenza Stato Regioni ha espresso parere favorevole)  Finalizzato al diploma e all’acquisizione di ulteriori competenze utili per i conseguimento del certificato IFTS  A partire dal secondo anno della secondaria superiore (sperimentazione Carrozza ultimi due anni ma ora abrogata)  Possibile proroga di un anno dell’apprendistato dopo il diploma quadriennale IeFP per corso integrativo finalizzato al maturità professionale

Standard formativi apprendistato  Rimane irrisolto l’accreditamento delle imprese con adeguata capacità formativa  nessun riferimento a spazi d'aula formativa o ad ambienti protetti  nessuna definizione delle competenze educative e didattiche in capo alla figura del tutor aziendale (anche essere lo stesso datore di lavoro), previste solo generiche capacità professionali e di “affiancamento formativo”  non viene richiesta alcuna esperienza precedente nel campo del rapporto scuola lavoro né della formazione, né coerenza tra indirizzo scolastico e settore produttivo

Al centro delle proposte per cambiare la scuola

Rimettere le cose sul binario giusto  Sviluppare il rapporto scuola lavoro come diversificazione dei percorsi in sistema educativo unitario (biennio unitario e orientativo) e finalizzazione al diploma di istruzione  Puntare sulla scuola con ruolo integrativo IeFP  Delineare in quadro unitario (MIUR, MLPS, Regioni) e l’utilizzo coordinato di tutti i dispositivi normativi (alternanza, apprendistato, tirocini)  Apprendistato solo post biennio obbligatorio e finalizzazione al diploma di istruzione

Una via alta all’apprendimento duale  Capacità formativa accreditata: contesto lavorativo effettivo luogo di apprendiemento  Spazi finalizzati all’apprendimento distinti da quelli produttivi, capacità strutturali, tecnologiche, organizzative  Tutor aziendale: profilo definito, competenze e formazione, competenze professionali certificate e competenze educative e didattiche  Possibile solo con partecipazione attiva parti sociali

Co-progettazione  Definizione delle competenze che si apprendono in contesto lavorativo  Individuazione delle discipline coinvolte  Condivisione delle curvature (aggiuntività, compatibilità con profilo)  Organizzazione didattica e programmazione delle attività in contesto lavorativo (lezioni, laboratori, training on the job, …)  Monitoraggio e valutazione apprendimenti  Formazione personale e tutor

Costruire le condizioni  Percorso graduale e progressivo che prevede l’utilizzo coordinato di tutti gli strumenti e diversi gradi di avanzamento sulla base di una modello verso cui si tende  Diversi strumenti con regolazione comune, non mondi separati: hanno in comune la co- progettazione e la finalizzazione al diploma  Diversi livelli requisiti imprese sulla base del progetto e della situazione

Politica industriale  la capacità formativa delle imprese deve essere incentivata e sostenuta innanzi tutto attraverso una politica economica e industriale finalizzata alla crescita e alla valorizzazione della qualità del lavoro anche attraverso la formazione continua dei lavoratori  nessuna impresa può essere credibilmente dotata di capacità formativa necessaria a interagire con le istituzioni formative se non è innanzi tutto impegnata nella formazione dei propri dipendenti;.

Politiche di sviluppo territoriale  costruire le reti dell’apprendimento permanente nell’ambito delle quali diffondere ambiti stabili (poli tecnico-professionali, reti scuola-lavoro,...) cui attribuire la funzione di raccordo tra programmazione dello sviluppo territoriale e i piani dell'offerta formativa delle scuole  sostenere la capacità formativa del sistema produttivo, in particolare delle piccole imprese, mettendo a disposizione competenze, laboratori, servizi di informazione, formazione, orientamento e certificazione

Parti sociali e competenze: Comitati settoriali stabili  Cabina di regia nazionale e tavoli regionali e territoriali  Definizione e aggiornamento qualificazioni e competenze del Repertorio Nazionale: per effettiva spendibilità coinvolgimento stakeholders  Monitoraggio continuo dell’evoluzione dei contenuti delle professioni e dei fabbisogni del mondo del lavoro, attuali e futuri  Creare le condizioni (formazione continua, contrattazione) per lo sviluppo scuola lavoro: crescita capacità formativa dell’impresa, formazione e valorizzazione tutor aziendali, …