Chopin è nato il 1° marzo 1810 in Polonia a Zelazowa Wola, vicino Varsavia. Muore a Parigi il 17 ottobre 1848.
In questa casa Chopin ha vissuto i primi mesi della sua vita. In seguito la sua famiglia si trasferisce a Varsavia dove il padre insegna in un collegio.
A Varsavia, Chopin veniva considerato come un “secondo Mozart”. A 7 anni, aveva già composto due delle sue celebri “polacche”. Il bambino prodigio faceva notizia sul giornale di Varsavia e “il piccolo Chopin” diventò l’attrazione dei ricevimenti nei saloni aristocratici della capitale polacca. Chopin esordì a soli 8 anni nel suo primo concerto per pianoforte.
Maria Wodzinska era una alunna di Chopin; ha dipinto il suo autoritratto e glielo ha regalato. Si fidanzarono, ma la sua famiglia la convinse a lasciarlo a causa della fragile salute dell’artista. Chopin ne soffrì molto ma conservò e annotò tutte le lettere ricevute da Maria con le seguenti parole: “Al mio più grande rimpianto”.
Chopin detestava suonare nelle grandi sale e quando doveva esibirsi in un concerto, preferiva di gran lunga gli spazi intimi, come la dimora del conte e della contessa Radziwil.
Mentre si trovava di passaggio a Vienna, fu messo al corrente che ci sarebbe stata a Varsavia un’imminente rivolta. Decise così di non ritornare in Polonia. Rimase a Vienna qualche mese poi visitò Monaco e Stoccarda, in Germania, dove apprese che l’armata russa aveva invaso la Polonia. 1830
Chopin si trasferì a Parigi nel All’età di 20 anni, aveva già composto parecchie opere per piano, fra le quali i suoi due concerti e una parte degli Studi “Opus 10”. Cattedrale Notre-Dame di Parigi, guardiana della notte.
A Parigi, Chopin strinse amicizia con parecchi artisti fra i quali Franz Liszt, Hector Berlioz, Félix Mendelssohn e Vincenzo Bellini. Robert Schumann scrisse: “Tanto di cappello, signore! Ecco un genio”. Cattedrale Nôtre-Dame
Chopin strinse una grande amicizia con Camille Pleyel proprietario della fabbrica di pianoforti Pleyel. Da quel momento, tutti i pianoforti di Chopin vennero costruiti nella fabbrica del suo amico. Chopin si recava regolarmente nei laboratori al fine di assicurarsi che le sue esigenze fossero interamente rispettate per i suoi nuovi strumenti.
Nel 1838, il suo amico Eugène Delacroix dipinse il suo ritratto. Chopin era già molto malato di tubercolosi. Dava delle lezioni private e dei concerti pubblici, soprattutto per sollevare il morale. Si lasciava del tempo per fare ciò che amava di più, comporre brani per pianoforte.
Nel 1836, durante una festa organizzata dalla Contessa Marie d'Agoult, fidanzata di Franz Liszt, compositore e caro amico, Chopin incontrò Amandine-Aurore Dupin, Baronessa Dudevant, meglio conosciuta con il suo pseudonimo di scrittrice “George Sand”. Franz Lizst
La Baronessa Dudevant s’innamorò di Chopin. Voleva occuparsi di lui affinché la sua salute migliorasse e potesse perciò dedicare più tempo alla composizione. Egli acconsentì e passarono allora dei lunghi periodi nella casa di lei à Nohant nel centro della Francia. Regolarmente la baronessa invitava parecchi amici a passare il fine settimana con loro. Tra questi non mancavano mai Franz Liszt e Eugène Delacroix. George Sand (pseudonimo della scrittrice) Il suo vero nome: Amandine Aurore Lucille Dupin
Chopin passò dei lunghi periodi a Nohant, dal 1838 al 1847, e la sua salute migliorò in modo evidente.
Nel 1845, dei seri problemi vennero a turbare la relazione fra Chopin e Aurora, e questo deteriorò la già fragile salute di Chopin. Questi problemi provocarono la fine della loro relazione nel Aurore in un ritratto eseguito da Eugène Delacroix.
Una studentessa inglese, Jane Stirling, aiutò Chopin a traslocare nel suo nuovo appartamento situato a Place Vendôme, a Parigi.
Qui nel suo nuovo appartamento Chopin compose le sue ultime opere musicali.
Nel 1847, Chopin diede dei concerti in Inghilterra e in Scozia accompagnato da Jane Stirling, malgrado fosse molto malato. Ritornò a Parigi nel 1848, ma era incapace di suonare e insegnare. Sua sorella Ludvika lasciò la Polonia e si recò nella sua casa di Parigi per prendersi cura di lui. Chopin vi morì il 17 ottobre del 1848.
Chopin curato da sua sorella e dal suo medico, con alcuni loro cari amici.
Secondo le ultime volontà di Chopin, il Requiem di Mozart fu cantato ai suoi funerali nella chiesa della Maddalena, con la partecipazione di circa 3000 persone. A quell’epoca la chiesa, al suo interno, accettava solo dei cori maschili. La cerimonia venne rinviata di due settimane a causa dei negoziati con i rappresentanti della chiesa. Finalmente, le sue ultime volontà vennero esaudite ma il coro di voci femminili fu celato da tende di velluto nero.
Chopin fu sepolto al cimitero di Père-Lachaise a Parigi. Secondo le sue ultime volontà, il suo cuore fu espiantato e inviato in un’urna a Varsavia dove fu sigillato in un pilastro della chiesa Sainte-Croix. La sua tomba, sempre adornata di fiori, ancora oggi attrae numerosi visitatori, perfino d’inverno.
La chiesa Sainte-Croix, nel 1945, dopo il bombardamento di Varsavia da parte degli alleati per liberare i polacchi dai nazisti. Fortunatamente il pilastro in cui riposa il cuore di Chopin rimase intatto. La chiesa Sainte-Croix dopo la sua ricostruzione.
Ecco la colonna della chiesa Sainte-Croix, a Varsavia dove è stata sigillata l’urna con il cuore di Chopin. La piccola nicchia si può vedere nella foto in basso nel punto esatto dove sono collocati i fiori. Realizzazione: José Meirelles Musica: Étude en E major, Chopin Traduzione dal francese: Lulu