“...non sono un musicista. Se proprio vuole una definizione, sono un artigiano della musica...”
Giovanni Ligasacchi
UN BURBERO DAL CUORE D’ORO CHE AMAVA I SUOI RAGAZZI
Giovanni Ligasacchi nacque a Preseglie, in Valle Sabbia, il 6 Giugno 1920, e cominciò a studiare musica sin da bambino. Durante il servizio militare suonò nella Banda Presidiaria di Milano e in seguito, durante la guerra, fu deportato dal fronte greco in un campo di concentramento in Germania dove rimase fino al Tornato in Italia, lavorò come operaio. Nel 1957, tornato a Brescia, riprese gli studi musicali e fu assunto alla Pinacoteca Tosio Martinengo dei Civici Musei, con l'incarico di bibliotecario.
Divenne direttore della Banda cittadina di Brescia nel Negli stessi anni, il suo bisogno di diffondere la cultura musicale, lo porta alla creazione, presso la scuola elementare Calini nella zona del Carmine, del “Centro Giovanile Bresciano di Educazione Musicale” che all'epoca apparve come un'iniziativa “rivoluzionaria”.
Il Centro Giovanile rappresentò un porto di salvezza per molti giovani, spesso lasciati in balia di se stessi. Da questa scuola mossero i loro primi passi nel mondo della musica molti bambini che, in seguito, approfondendo i loro studi in conservatorio, divennero musicisti professionisti, in alcuni casi concertisti di fama mondiale.
UN BURBERO DAL CUORE D’ORO CHE AMAVA I SUOI RAGAZZI (articolo di Cinzia Reboni, tratto dall’edizione del 4 gennaio 2005 di BresciaOggi) Anno 1967, scuole elementari “Calini”di via San Faustino (o via Battaglie), c'erano due entrate, dipende da dove arrivavi. Per me, che abitavo in via Leonardo da Vinci, l'entrata era quella di fronte alla chiesa di San Faustino: un vicolo piuttosto stretto, un cancello, la scuola. È proprio lì che un giorno si tengono i “provini” per entrare a far parte della scuola di musica, o più precisamente del Centro Giovanile Bresciano di Educazione Musicale di Giovanni Ligasacchi.
Gli alunni sono invitati a partecipare: basta cantare una canzone. Arriva il mio turno: passo la selezione. «Strumento preferito?», mi chiede il maestro. La chitarra, naturalmente. Hai mai visto una bambina che, alla fine degli anni Sessanta, vuole suonare il bassotuba? Ma c’è un piccolo problema: siamo in tanti a voler suonare la chitarra, e lì di strumenti disponibili ce n’è uno solo. È una scuola povera, quella creata dal maestro Ligasacchi.
È una scuola non tradizionale, che va oltre l’insegnamento musicale: qui si viene educati anche alla convivenza e alla socialità. Le lezioni non si pagano; la scuola sta in piedi grazie alle poche offerte che arrivano e alla disponibilità dei maestri che insegnano gratuitamente e che fanno già parte, sempre gratuitamente, della banda cittadina “Isidoro Capitanio” e della mandolinistica "Costantino Quaranta". Si procede dunque con un’estrazione: la chitarra è mia, gli altri devono comprarsela. Meglio, anche in casa mia non girano troppi soldi... Comincio a frequentare la scuola di musica e le lezioni di chitarra. Comincio anche a conoscere Giovanni Ligasacchi. Lui è uno "tosto", è un burbero dal cuore d’oro...
SI RINGRAZIA L’ASSOCIAZIONE “ISIDORO CAPITANIO” PER LA COLLABORAZIONE E PER IL MATERIALE MESSO A DISPOSIZIONE Colonna sonora: G.Ligasacchi “Marcia Brescia”
LAVORO REALIZZATO DAGLI ALUNNI DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “LEONARDO DA VINCI” DI TORBOLE CASAGLIA IN PROVINCIA DI BRESCIA