CHIESA E IMPERO (LA RIFORMA ECCLESIASTICA, SCISMA D’ORIENTE, LA LOTTA PER LE INVESTITURE), L’ISLAM (TURCHI, LE CROCIATE) CRISTIANITÀ E MONDO ARABO (X-XI sec.)
Il nuovo monachesimo e la riforma ecclesiastica Nel 1053 la cristianità si spaccò: SCISMA D’ORIENTE Dopo il Mille si accentua la grave crisi morale del papato: la SIMONIA (pagamento di un tributo per ottenere una carica religiosa), il NICOLAISMO (spesso i preti avevano moglie e figli) e il NEPOTISMO (favorire i propri parenti). Si pone il problema di un PROFONDO RINNOVAMENTO religioso: riaffermarono i valori della vita spirituale alcuni monaci ed eremiti, fondando nuovi monasteri (Romualdo fonda il monastero di Camaldoli). Molto importante la fondazione del monastero di Cluny in Borgogna (per iniziativa di Guglielmo di Aquitania) dove si sviluppò l’ordine dei cluniacensi: i riformatori rifiutavano la commistione tra sacro e profano ed erano alle sole dipendenze del papa.
L’imperatore Enrico III contribuì alla riforma della Chiesa attraverso il controllo: destituì Benedetto IX (papa corrotto) e scegli i pontefici successivi tra i Vescovi tedeschi. Durante gli anni del suo governo il movimento di riforma si era profondamente radicato nei territori tedeschi, importanti figure del movimento di riforma erano appartenenti all’ambiente monastico: Anselmo di Baggio (patarino), Pier Damiano (eremita), Ildebrando di Soana (futuro papa Gregorio VII) Alla morte di Enrico III, il figlio Enrico IV aveva solo sei anni vi furono diverse sollevazioni popolari contro i vescovi corrotti (movimento dei patari)
La lotta per le investiture Nel 1059 con il concilio lateranense, papa Niccolò II sottrasse la nomina papale all’imperatore e la attribuì ai cardinali Nel 1073 Ildebrando diventa papa con il nome di Gregorio VII Nel 1075emanò il Dictatus papae vietando l’investitura dei Vescovi da parte dei laici e afferma il primato del pontefice sia in campo spirituale che in campo temporale. Scontro con l’imperatore: il papa lo scomunica e i principi tedeschi si ribellano causando lo scoppio della guerra civile. Enrico IV dovette chiedere perdono al papa che si trovava presso la contessa Matilde di Canossa.
La guerra civile continuò ugualmente, fu Enrico V suo figlio a deporre il padre e a porre fine agli scontri Nel 1122 venne stipulato il Concordato di Worms che poneva fine alla lotta per le investiture: l’imperatore rinunciava a consegnare ai vescovi i segni del loro potere spirituale (anello e pastorale), manteneva però l’investitura temporale. Fu una vittoria per i pontefici: distinguendo l’investitura temporale da quella spirituale portò alla desacralizzazione della figura dell’imperatore. La riforma della Chiesa di questo periodo prende il nome di riforma gregoriana contro la corruzione morale e per favorire la formazione di una gerarchia ecclesiastica subordinata al papa e autonoma dal potere dell’imperatore
I TURCHI Nell’XI sec. diventarono sempre più evidenti i segni di crisi dell’impero bizantino e la crisi degli stati arabi. Nel mondo arabo cominciano le invasioni dei turchi selgiuquidi (nomadi provenienti dall’Asia centrale), minacciarono o interruppero le vie del commercio verso l’Oriente. I turchi conquistano il regno arabo di Baghdad e si convertono alla religione islamica, ridando vita alle forme più radicali (compresa la guerra santa) I turchi si sostituirono agli egiziani nel controllo della città di Gerusalemme e si mostrarono meno tolleranti nei confronti dei pellegrinaggi dei cristiani
Le crociate Nel 1095 Urbano II lanciò un appello ai cavalieri crisiani: andare in aiuto della cristianità orientale minacciata dai turchi (l’imperatore bizantino Alessandro Comneno aveva chiesto aiuto alla cristianità occidentale)