Un simbolo per la Repubblica Il 5 maggio 1948 l'Italia repubblicana ha il suo emblema, al termine di un percorso creativo durato ventiquattro mesi, due.

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Transcript della presentazione:

Un simbolo per la Repubblica Il 5 maggio 1948 l'Italia repubblicana ha il suo emblema, al termine di un percorso creativo durato ventiquattro mesi, due pubblici concorsi e un totale di 800 bozzetti, presentati da circa 500 cittadini, fra artisti e dilettanti. La vicenda ha inizio nell'ottobre del 1946, quando il Governo di De Gasperi istituì una apposita Commissione, presieduta da Ivanoe Bonomi, la quale percepì il futuro stemma come il frutto di un impegno corale, il più ampio possibile. Per questo, si decise di bandire un concorso nazionale aperto a tutti, basato su poche tracce: esclusione rigorosa dei simboli di partito, inserimento della stella d'Italia. Ai primi cinque classificati sarebbe andato un premio di lire (circa mezzo milione di oggi).

il primo concorso Al concorso rispondono 341 candidati, con 637 disegni in bianco e nero. I cinque vincitori vengono invitati a preparare nuovi bozzetti, questa volta con un tema ben preciso, imposto dalla Commissione: "una cinta turrita che abbia forma di corona", circondata da una ghirlanda di fronde della flora italiana. In basso, la rappresentazione del mare, in alto, la stella d'Italia d'oro; infine, le parole UNITÀ e LIBERTÀ. La scelta cadde sul bozzetto di Paolo Paschetto, al quale andarono ulteriori lire e l'incarico di preparare il disegno definitivo. L'emblema, però, non piacque - qualcuno lo definì, addirittura, "tinozza" - e fu perciò nominata una nuova Commissione che bandì, attraverso la radio, un secondo concorso.

il secondo concorso Anche questa volta, risultò vincitore Paolo Paschetto, il cui elaborato fu sottoposto a ulteriori ritocchi da parte dei membri della Commissione. Finalmente, la proposta approdò all'Assemblea Costituente dove, con non pochi contrasti, fu approvata nella seduta del 31 gennaio Ultimati altri adempimenti e stabiliti i colori definitivi, si arriva al 5 maggio: il Presidente della Repubblica Enrico De Nicola firma il decreto legislativo n. 535, che consegna all'Italia il suo simbolo. l'autore dell'emblema Paolo Paschetto, di famiglia valdese, nacque il 12 febbraio 1885 a Torre Pellice, in provincia di Torino, dove è morto il 9 marzo Professore di ornato all'Istituto di Belle Arti di Roma dal 1914 al 1948, fu artista polivalente, passando dalla xilografia alla grafica, dall'olio all'affresco, dalla pittura religiosa al paesaggio. Fu autore, tra l'altro, di numerosi francobolli, compresa "la rondine" della prima emissione italiana di posta aerea

La lettura dell'emblema L'emblema della Repubblica Italiana è caratterizzato da tre elementi: la stella, la ruota dentata, i rami di ulivo e di quercia. Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale. Il ramo di quercia che chiude a destra l'emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo. La ruota dentata d'acciaio, simbolo dell'attività lavorativa, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: "L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro". La stella è uno degli oggetti più antichi del nostro patrimonio iconografico ed è sempre stata associata alla personificazione dell'Italia, sul cui capo essa splende raggiante. Così fu rappresentata nell'iconografia del Risorgimento e così comparve, fino al 1890, nel grande stemma del Regno unitario (il famoso stellone).

Francesco LibertiFrancesco Liberti, L'Italia turrita e stellata, 1861, marmo, Palazzo Reale,NapoliItalia turrita e stellata1861marmoPalazzo RealeNapoli La Stella d'Italia è una stella bianca a cinque punte che da molti secoli rappresenta la terra italiana. Nei primi anni del XVI secolo si iniziò ad associarla frequentemente all'Italia turrita, personificazione allegorica della penisola italiana come popolo e come nazione.Italia turrita

Iconografia del Risorgimento Esiste una tradizione letteraria, poetica e artistica che ha tramandato attraverso i secoli il mito della Stella d'Italia e l'immagine della figura femminile, turrita e stellata, come personificazione allegorica della terra italiana. In epoca risorgimentale, evocando il viaggio in mare di Enea verso le coste italiane, Giuseppe Mazzini allude di nuovo al mito della stella nazionale che deve guidare il processo dell'unità politica dell'Italia. Giuseppe Mazzini

Viene rievocata nella stellette indossate dai militari italiani sui colletti delle uniformimilitari italiani compare sulla polena delle navi della Marina Militare.Marina Militare La si ritrova sopra allo stemma del Regno d'Italia nella versione usata dal 1870 al 1890.stemma del Regno d'Italia Sulla monetazione metallica è presente anche su tutte le emissioni in rame già dal 1861