Lez. 20 – Specchi e lenti 1 Prof. Giovanni Mettivier.

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Lez. 20 – Specchi e lenti 1 Prof. Giovanni Mettivier

Dott. Giovanni Mettivier, PhD Dipartimento Scienze Fisiche Università di Napoli “Federico II” Compl. Univ. Monte S.Angelo Via Cintia, I-80126, Napoli

3 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Consideriamo una sorgente puntiforme di luce posta in O ad una distanza p davanti a uno specchio piano. La distanza p è indicata come distanza dell’oggetto. I raggi di luce provenienti dalla sorgente sono riflessi dallo specchio. Dopo la riflessione, i raggi continuano a divergere. Le linee tratteggiate in fig. sono prolungamenti dei raggi divergenti fino al punto di intersezione I. I raggi divergenti appaiono all’osservatore come provenienti dal punto I dietro lo schermo, Il punto I si chiama immagine dell’oggetto posto in O.

4 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Poiché i raggi in fig. appaiono originarsi da I, che è posto a una distanza q dietro lo specchio, questa è la posizione dell’immagine. La distanza q è chiamata distanza dell’immagine. Le immagini sono divise in reali e virtuali. Un’immagine reale è quella in cui la luce passa attraverso il punto immagine e diverge; una immagine virtuale è quella in cui la luce non passa attraverso il punto immagine ma appare soltanto divergere da quel punto. L’immagine di un oggetto reale visto in uno specchio piano è sempre virtuale.

5 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Diagramma dei raggi Per trovare dove si forma un’immagine, è sempre necessario seguire almeno due raggi di luce quando si riflettono sullo specchio. Uno di questi raggi parte da P, segue una traiettoria orizzontale PQ verso lo specchio, e si riflette all’indietro su se stesso. Il secondo raggio segue la traiettoria obliqua PR e si riflette con lo stesso angolo secondo la legge della riflessione. Possiamo prolungare i due raggi riflessi all’indietro sino al punto da cui essi sembrano divergere, cioè il punto P’.

6 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier L’immagine che si forma al di là dello specchio e l’oggetto che sta di fronte sono equidistanti dallo specchio. Il modello geometrico mostra anche che l’altezza dell’oggetto, h, è uguale all’altezza dell’immagine, h’. Definiamo l’ingrandimento lineare trasversale (o semplicemente ingrandimento) M di un’immagine: Possiamo anche notare che l’immagine è dritta – la freccia immagine punta nello stesso verso della freccia oggetto.

7 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Uno specchio sferico ha la forma di una calotta sferica. Un tale specchio, in cui la luce è riflessa dalla superficie interna, concava, è chiamato specchio concavo. Lo specchio ha un raggio di curvatura R, e il suo centro di curvatura è nel punto C. Il punto V è il centro della calotta sferica, e la linea tracciata da C a V si chiama asse principale dello specchio.

8 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Consideriamo una sorgente puntiforme di luce posta nel punto O, in fig. sull’asse principale oltre il punto C all’esterno. Sono mostrati due raggi divergenti originati in O. Dopo essere riflessi dallo specchio, questi raggi convergono e si incontrano in I, il punto immagine. I raggi poi continuano a divergere da I come se li vi fosse una sorgente di luce. Quindi, se gli occhi rivelano i raggi divergenti dal punto I, si può affermare che una sorgente di luce è posta in quel punto. I raggi di luce stavolta passano attraverso il punto immagine, e quindi l’immagine è un’immagine reale.

9 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Possiamo usare un modello geometrico basato sul percorso dei raggi per calcolare la distanza dell’immagine q dalla conoscenza della distanza dell’oggetto p e del raggio di curvatura R. Per convenzione, queste distanze sono misurate dal vertice V.

10 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier La fig. mostra due raggi di luce che provengono dalla punta dell’oggetto. Uno di questi raggi passa attraverso il centro di curvatura C dello specchio, colpisce lo specchio perpendicolarmente alla superficie speculare e si riflette all’indietro su se stesso. Il secondo raggio colpisce lo specchio nel vertice V e si riflette, come mostrato, obbedendo alla legge della riflessione. L’immagine della punta della freccia è collocata nel punto in cui questi due raggi si intersecano.

11 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier L’ingrandimento è da cui troviamo che

12 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Se confrontiamo le eq. vediamo che che con semplici passaggi algebrici si riduce a

13 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Questa espressione si chiama equazione dello specchio. Notate che questa espressione è applicabile solo al modello semplificato dei raggi parassiali. Tutti i raggi divergenti da un oggetto formino un piccolo angolo con l’asse principale.

14 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Quando l’oggetto è molto lontano dallo specchio, il punto immagine è in un punto medio tra il vertice dello specchio e il centro di curvatura. In questa figura i raggi sono essenzialmente paralleli poiché soltanto quei pochi raggi che viaggiano parallelamente all’asse provenienti dall’oggetto lontano incontrano lo specchio.

15 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Il punto nel quale i raggi paralleli si intersecano dopo la riflessione dello specchio si chiama punto focale dello specchio. Il punto focale si trova a una distanza f dello specchio, detta distanza focale. La distanza focale è un parametro associato allo specchio ed è data da

16 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Questa equazione dello specchio può perciò essere espressa in funzione della distanza focale: Questa equazione è l’equazione dello specchio, comunemente usata in funzione della distanza focale dello specchio piuttosto che il suo raggio di curvatura. Vedremo come usare questa equazione negli esempi che seguiranno.

17 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Specchio convesso o specchio divergente l’immagine in fig. è virtuale piuttosto che reale, perché la posizione da cui i raggi riflessi sembrano aver origine è oltre lo specchio. In generale, l’immagine formata dallo specchio convesso, sarà sempre dritta, virtuale e più piccola dell’oggetto, come mostrato in fig.

18 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Si supponga che in certo specchio sferico concavo abbia una distanza focale di 10 cm. a)trovare la posizione dell’immagine per un oggetto a 25 cm e descrivere l’immagine.

19 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier b) Trovare la posizione dell’immagine per un oggetto a 10 cm e descrivere l’immagine.

20 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier c) trovare la posizione dell’immagine per un oggetto a 5 cm e descrivere l’immagine.

21 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Un oggetto alto 3 cm è posto a 20 cm da uno specchio convesso avente una distanza focale di 8 cm. a)Trovare la posizione dell’immagine finale

22 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier b) Trovare l’altezza dell’immagine.

23 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Consideriamo due mezzi trasparenti con indici di rifrazione n 1 e n 2, dove la superficie di separazione tra i due mezzi è una superficie sferica con raggio di curvatura R. Assumeremo che l’oggetto nel punto O sia nel mezzo il cui indice di rifrazione è n 1. come vedremo, tutti i raggi parassiali saranno rifratti dalla superficie sferica e si focalizzeranno in un singolo punto I, il punto immagine.

24 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Procediamo considerando la costruzione geometrica in fig., che mostra un singolo raggio che esce dal punto O e passa attraverso il punto I. La legge di Snell applicata a questo raggio rifratto dà

25 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Poiché gli angoli  1 e  2 sono piccoli per i raggi parassiali, possiamo usare l’approssimazione sen    (angoli in radianti). Perciò, la legge di Snell diviene Ora facciamo uso del fatto che un angolo esterno di qualsiasi triangolo è uguale alla somma dei due angoli interni opposti. Applicando ciò ai triangoli OPC e PIC in fig. si ha

26 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Se combiniamo le tre ultime relazioni, ed eliminiamo  1 e  2, troviamo Di nuovo, nell’approssimazione di piccoli angoli, tan   , possiamo scrivere le relazioni approssimate dove d è la distanza mostrata in fig.

27 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Sostituiamo queste nell’eq. e dividendo per d otteniamo: Poiché questa relazione non contiene alcun angolo, tutti i raggi parassiali che lasciano un oggetto ad una distanza p davanti alla superficie rifrangente saranno focalizzati alla stessa distanza q dietro la superficie.

28 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Creando una costruzione geometrica con un oggetto e una superficie rifrangente, possiamo mostrare che l’ingrandimento di una superficie rifrangente è

29 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Una tipica lente sottile consiste di un pezzo di vetro o plastica sagomato in modo che le sue due superfici siano ciascuna porzioni di sfere o piani. Le lenti si usano comunemente negli strumenti ottici come le macchine fotografiche, i telescopi e i microscopi, per formare immagini per rifrazione.

30 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Così come per gli specchi, è conveniente definire un punto chiamato punto focale della lente. Un insieme di raggi paralleli all’asse principale passa attraverso il punto focale, dopo essere stati focalizzati dalla lente. La distanza dal punto focale alla lente si chiama ancora distanza focale f. La distanza focale è la distanza dell’immagine che corrisponde a una distanza infinita dell’oggetto.

31 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Per evitare la complicazione dovuta allo spessore della lente, adottiamo un modello semplificato chiamato approssimazione delle lenti sottili: lo spessore delle lenti si assume trascurabile. Una lente sottile ha una distanza focale e due punti focali.

32 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Consideriamo ora il percorso dei raggi in fig. Il raggio 1 passa attraverso il centro della lente. Il raggio 2 è parallelo all’asse principale della lente (l’asse orizzontale passante attraverso il centro della lente) e quindi, dopo la rifrazione, esso passa attraverso il punto focale F. Il punto nel quale questi due raggi s’intersecano è il punto immagine.

33 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier La tangente dell’angolo  può essere calcolata usando i triangoli ombreggiati il giallo e blu in fig: da cui

34 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Così, l’equazione dell’ingrandimento di una lente è la stessa dell’equazione dell’ingrandimento di uno specchio. Notiamo pure dalla fig. che Inoltre, l’altezza d è uguale ad h. Quindi,

35 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Usando questa espressione in combinazione con eq. Si ottiene La quale si riduce a

36 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Equazioni delle lenti sottili La distanza focale di una lente in aria è legata alla curvatura delle sue superfici e all’indice di rifrazione n del materiale della lente dalla dove R 1 è il raggio di curvatura della superficie anteriore ed R 2 è il raggio di curvatura della superficie posteriore. Questa si chiama equazione dei costruttori di lenti.

37 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier

38 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier Una lente convergente di distanza focale 10 cm forma un’immagine di un oggetto posto a 30 cm dalla lente. Costruire l’immagine, determinare la distanza dalla lente e descrivere l’immagine.

39 _________________________________________________________________________________________________ Lez SPECCHI E LENTI Giovanni Mettivier L’oggetto è ora posto a 10 cm dalla lente. Costruire l’immagine, determinare la distanza dalla lente e descrivere l’immagine. Infine, l’oggetto è posto a 5 cm dalla lente. Costruire l’immagine, determinare la distanza dalla lente e descrivere l’immagine.