LA SHOAH RACCONTATA AI BAMBINI…
LA SHOAH VIENE RACCONTATA AI BAMBINI ATTRAVERSO DEI LIBRI… NOI NE CITIAMO UNA PARTE
ROSA BIANCA Rosa Bianca vive in un paese tedesco e nazista.
Vede passare tanti camion mentre va a scuola. Un giorno vede un bambino che tenta di scappare, ma viene subito riacciuffato.
Decide di scoprire dove vanno, li segue.
Nel bosco, al di là di un filo spinato, vede dei bambini affamati. Decide di aiutarli… Christophe Gallaz
Un binario, un treno, un vagone pieno di ebrei che stanno per andare verso l’ultima destinazione: Da uno di quei carri fu lanciata Erika. La storia di Erika
E’ la storia vera di una neonata salvata dalla sua mamma con un gesto di disperazione e di dolore incredibile.
Un fagottino rosa che trionfa sulla vita nel grigio della morte, una vita lanciata verso la speranza. R uth Vander Zee
La portinaia Apollonia Siamo nel 1943 in una città sotto l’occupazione nazista.
Daniel è un bambino ebreo, che vive solo con la madre perché il padre è fuggito per evitare la deportazione e per raggiungere i “soldati buoni”, quelli che cacceranno via i soldati cattivi.
E di soldati cattivi ce ne sono tanti in città, compatti come se fossero un enorme mostro, con le loro divise nere e la croce uncinata.
Il ragazzino si muove comunque ancora liberamente per le strade cittadine, va a comprare il pane facendo le lunghe file alle botteghe, gioca con i coetanei.. La mamma di Daniel è costretta a lavorare di nascosto, perché agli ebrei lavorare è vietato (vogliono forse che si riposino? Si chiede Daniel, nella sua dolce ingenuità bambina…). Lia Levi
L’incontro tra Sara e un pettirosso, la storia delicata di un’amicizia Il volo di Sara
I tempi cupi della Seconda Guerra Mondiale, la fine in un battito d’ali.
Un racconto intenso e coinvolgente per non dimenticare. Lorenza Farina
L’ALBERO DI ANNE Un vecchio ippocastano, nel cortile di una casa alle spalle di uno dei tanti canali di Amsterdam. "Ho più di cento anni, e sotto la corteccia migliaia di ricordi. Ma è di una ragazzina - Anne il suo nome - il ricordo più vivo.
Aveva tredici anni, ma non scendeva mai in cortile a giocare. La intravedevo appena, dietro il lucernario della soffitta del palazzo di fronte. Curva a scrivere fitto fitto, quando alzava gli occhi il suo sguardo spaziava l'orizzonte.
A volte però si fermava sui miei rami, scintillanti di pioggia in autunno, rigogliosi di foglie e fiori in primavera. E vedevo il suo sorriso. Luminoso come uno squarcio di luce e speranza in quegli anni tetri e bui della guerra; Fino a quando, un giorno d'estate, un gruppo di soldati - grandi elmetti e mitra in pugno - la portò via. Per sempre. Irène Cohen-Janca Irène Cohen-Janca
REALIZZATO DA : BENEDETTA IASI, GIULIA TOTARO, PERRONE MICHELLE, PALUMBO ANASTASIA E ANTONAZZO SARA Classe II B