NEL MONDO INSIEME SCUOLA ELEMENTARE “CIRO MENOTTI” CLASSE 4 B CURATO DALL’INS. I.R.C. ARCANGELA BIZZARRI ANNO SCOL. 2016-2017
L’Associazione Internazionale TOGETHER FOR THE COMMON GOOD – CHRISTIAN COLLABORATION FOR SOCIAL JUSTICE (T4CG) nasce nel 2012 da un progetto di Jenny Sinclair, figlia di David Sheppard - uno dei fondatori della Liverpool Hope University - e per anni ambasciatrice londinese di tale Ateneo. Il suo obiettivo è quello di promuovere l’incontro e lo scambio tra persone di buona volontà che coltivano il desiderio di incontrarsi e condividere idee e buone pratiche finalizzate alla promozione e realizzazione del Bene Comune nel proprio territorio e altrove. La professione di insegnante riveste ovviamente un posizione privilegiata per la sensibilizzazione di questo ideale, così l’Associazione Italiana Maestri Cattolici (AIMC) di Modena – insieme ai colleghi AIMC di Saronno, Cagliari ed Oristano – ha volentieri accolto l’invito di Jenny Sinclair a prendere parte ad un’iniziativa didattico pedagogica di respiro internazionale che si terrà in luglio a Liverpool. La Alsop High School, coordinata dal Professor Peter Bull, ha realizzato - in collaborazione con Together for the Common Good - un evento cittadino chiamato Festival Faith 17, che presenterà diversi lavori e compiti di realtà sul Bene Comune preparati dai propri studenti. Noi parteciperemo a questo Festival che ogni anno sviluppa una particolare tematica e che quest’anno sarà dedicato al dialogo ecumenico ed interreligioso. Non saremo però semplici spettatori, ma apporteremo il nostro contributo presentando alcuni dei nostri progetti che per l’occasione abbiamo realizzato nelle nostre scuole. Questo scambio ‘culturale’ avverrà anche alla Hope University, dove alloggeremo ed avremo l’opportunità di conversare con il Rettore, il Professor Pillay – che gentilmente ci ha invitati a pranzo - e di partecipare a dei laboratori di scambio e confronto con la Professoressa Ros Stuart-Buttle, docente di Teologia e Scienze dell’Educazione. Il sito di riferimento di T4CG è: www.togetherforthecommongood.co.uk Il sito della Hope University è: www.hope.ac.uk Il sito della Alsop High School è: www.alsophigh.org.uk Il sito dell’evento Festival Faith 17 è: www.faithlive.org.uk
PREMESSA I tanti stranieri che da tempo hanno messo radici nelle nostre città sono una presenza umana che ripropone la sfida dell'incontro con "l’altro", portatore di culture, stili di vita e valori con cui misurarsi. Perché questo incontro diventi fecondo, è necessario andare alle radici di ciò che fonda la nostra esistenza personale e la società in cui viviamo, e insieme scoprire che prima della diversità c'è una comunanza, qualcosa che rende l'altro parte di noi. Non c’è vera integrazione se non c’è amicizia: questo vale in tutti gli ambiti della vita: lavoro, scuola, casa, sport. Imparare ad accettare l’altro, anche se diverso, significa arricchire la vita e l’esperienza di tutti. Non siamo qui per giudicarci, ma per comprenderci, aiutarci, amarci. Il seguente progetto nasce all’interno della programmazione di Religione Cattolica; ma coinvolge anche le altre discipline, sarà con noi in questo percorso anche l’insegnante Paola Galliani. Qual è il nostro intento? Guidare i bambini alla scoperta di se stessi, ad accettare la diversità e comprendere le ricchezze presenti in ogni persona, cultura e religione. Partiremo dall’opportunità che avrà ogni bambino, di nazionalità diversa, di presentare a tutta la classe, la città nella quale è nato/a, la nazione di appartenenza con la sua cultura, tradizione e le sue peculiarità.
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
Amici vi presento la mia città
I BAMBINI NASCONO PER ESSER FELICI Attraverso illustrazioni coloratissime e piene di particolari e filastrocche, i più piccoli scoprono in modo allegro e leggero la “Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” del 1989, documento in cui, per la prima volta, i minori furono considerati non solo come persone che hanno bisogno di assistenza e protezione, ma come cittadini che hanno delle opinioni e possono prendere delle decisioni. I temi trattati sono quelli dell'identità, della famiglia, della partecipazione, dell'educazione, della protezione, della salute, dell'informazione e del controllo dell'attuazione delle regole.
I Diritti dei Bambini
Ogni bambino è speciale
Tutti sono miei Fratelli
Una grossa eredità C'era una volta, un commerciante che, dopo una vita trascorsa nel commercio, aveva messo da parte un'enorme ricchezza. L'uomo però, sperperò in breve tempo i tanti guadagni vivendo nel più grande sfarzo, spendendo per bere e per il gioco d'azzardo. Quest'uomo aveva due figli. Quando questi furono cresciuti e iniziarono a guadagnare tanto di che vivere, si adirarono profondamente col padre che aveva scialacquato tutti i suoi beni e risparmi. Nonostante l'uomo fosse ormai anziano e non godesse di buona salute, non riceveva nessun aiuto dai suoi due figli. Un giorno allora l'uomo, disperato, andò da un suo vecchio caro amico sperando nell'utilità di un suo consiglio. Appena l'uomo spiegò all'amico come i suoi figli non l'amassero e come gli facessero mancare ogni tipo di sostegno, l'amico gli rispose: "Non preoccuparti, caro amico. Ecco cosa devi dire ai tuoi figli: Una volta ho prestato ad un amico una grossa somma di denaro e ora egli me la restituirà". L'uomo, ampiamente soddisfatto, ringraziò e tornò sereno verso casa.
Qualche giorno dopo, come d'accordo, l'amico venne a trovarlo portando con sé una grossa e pesante cassapanca. Entrando disse: "Che Dio accresca le tue ricchezze! E' passato tanto tempo, ma finalmente eccoti indietro il denaro che mi avevi prestato!". L'uomo allora mostrò davanti ai figli grande entusiasmo e con felicità disse: "Cari figli, il denaro che il mio amico mi sta restituendo sarà vostro, lo lascio in eredità a voi! Un terzo del denaro sarà distribuito ai poveri, tutto il rimanente lo dividerete voi due! Io controllerò solo che nulla vada perduto". Da allora in poi l'uomo fece costante guardia alla cassapanca. Se si doveva assentare un attimo, chiudeva accuratamente la porta della stanza a chiave. I suoi due figli, finalmente, non gli facevano più mancare nulla ed esaudirono ogni suo desiderio sino alla sua morte. L'uomo gioiva di aver finalmente rieducato i suoi figli al bene. Quando l'uomo morì, i figli poterono finalmente aprire la cassapanca ma ebbero una grossa delusione: la cassapanca era colma solo di sassi! Subito però i figli capirono e riconobbero sereni una cosa basilare: l'educazione al bene e all'amore verso i genitori è meglio di qualsiasi ricchezza esistente al mondo . . .
ITALIA LE TRE FARFALLE C’erano una volta tre farfalle molto amiche fra loro: una rossa, una gialla e una bianca. Si rincorrevano da un fiore all’altro ed erano così impegnate a giocare e a divertirsi che non si accorsero del temporale in arrivo. La pioggia cominciò a scendere fitta e le farfalle volarono dal giglio, pregandolo di dare loro ospitalità. Il giglio rispose che avrebbe accettato solo quella bianca, perché del suo stesso colore. Le tre farfalle allora volarono dal tulipano. Il tulipano disse: - Accoglierò volentieri la rossa e la gialla, ma la bianca. Vedete i miei colori? Io sono rosso e giallo, ma bianco proprio no! - - O tutte e tre o nessuna! - Risposero le farfalle. Il sole, da dietro le nubi, vedendo tanta solidarietà ed amore fraterno, cacciò via la pioggia. Morale : bisogna accettare anche le persone diverse da noi per ottenere amicizia e far contento il prossimo. .
RUSSIA PIERINO E IL LUPO Nella lontana Russia, in una casetta sul limitar del bosco, viveva Pierino con il suo nonno. Pierino desiderava diventare cacciatore di lupi, ma il nonno gli diceva: - Sei troppo piccolo ora, devi avere pazienza.- Un pomeriggio, mentre il nonno riposava, Pierino s’incamminò nel bosco portando con sé una fune e il suo piccolo fucile. Voleva catturare un lupo! Sul sentiero incontrò Sascia il passerotto che volle accompagnarlo in quella pericolosa avventura. Si unirono a loro anche Sonia l’anatra e Ivan il gatto. La comitiva avanzava nella foresta, quando un’ombra nera si avventò su di loro. Era il lupo! Pierino ed Ivan si arrampicarono su un albero. Il lupo stava per raggiungerli, ma Pierino ebbe un’idea. Fece volare Sascia attorno al lupo per distrarlo e poi, lanciando la sua corda, gli legò la coda.
Pierino ed Ivan tirarono tanto quella corda che il lupo ben presto restò appeso al ramo. Da lontano si udì il corno dei cacciatori. Allora Sascia volò a cercarli e, svolazzandogli intorno, li convinse a seguirlo. Immaginate la loro faccia quando trovarono un gatto e un bimbo a cavalcioni su un ramo e sotto, un lupo legato come una salsiccia. Tornarono al villaggio tutti trionfanti . Il nonno, che attendeva preoccupato, rimase sbigottito vedendo Pierino vittorioso. Camminava fiero davanti ai cacciatori ed il nonno fu costretto ad ammettere che il nipotino ora era grande abbastanza per essere chiamato cacciatore di lupi!
COSTUMI TRADIZIONALI ITALIANI - MAROCCHINI - RUSSI
KALINKA Kalinka (è considerata la canzone russa più famosa di tutti i tempi.È stata scritta nel 1860 dal compositore Ivan Petrovič Larënov 1830-1889 e suonata per la prima volta nella città di Saratov come parte di uno spettacolo teatrale. «KALINKA» «КАЛИНКА» TRADUZIONE ITALIANA Калинка, калинка, калинка моя! Kalìnka, kalìnka, kalìnka mia В саду ягода малинка, малинка моя! Nel giardino c’è malìnka, malìnka mia! Ах, под сосною, под зеленою, Ah, sotto il pino, sotto verde, Спать положите вы меня! Mettetemi a dormire! Ай-люли, люли, ай-люли, Ah, ljuli, ljuli, ah, ljuli, ljuli Спать положите вы меня. Mettetemi voi a dormire! Калинка, калинка, калинка моя! Kalìnka, kalìnka, kalìnka mia В саду ягода малинка, малинка моя! Nel giardino c’è malìnka, malìnka mia! Ах, сосёнушка ты зелёная, Ah, il piccolo pino verde, Не шуми же надо мной! Non stormire sopra di me! Ай-люли, люли, ай-люли, Ah, ljuli, ljuli, ah, ljuli, ljuli Не шуми же надо мной! Non stormire sopra di me! Калинка, калинка, калинка моя! Kalìnka, kalìnka, kalìnka mia В саду ягода малинка, малинка моя! Nel giardino c’è malìnka, malìnka mia! Ах, красавица, душа-девица, Ah, bella ragazza di cuore, Полюби же ты меня! Amami invece! Ай-люли, люли, ай-люли, Ah, ljuli, ljuli, ah, ljuli, ljuli Полюби же ты меня! Amami invece! Калинка, калинка, калинка моя! Kalìnka, kalìnka, kalìnka mia В саду ягода малинка, малинка моя! Nel giardino c’è malìnka, malìnka mia!
L'Hymne Cherifien L'Hymne Cherifien è l'inno nazionale del Marocco. Il testo è stato scritto da Ali Squalli Houssaini nel 1970, mentre la musica è stata composta da Léo Morgan nel 1956. Hymne Cherifien Traduzione italiana منبت الأحرار Terra di uomini liberi مشرق الأنوار Luci crescenti منتدى السؤدد وحماه Terra di sovranità دمت منتداه وحماه La sovranità e la pace possono essere lì per sempre riuniti عشت في الأوطان Lei ha vissuto tra le nazioni للعلى عنوان Tale titolo sublime ملء كل جنان Riempie ogni cuore ذكرى كل لسان Declamato da ogni lingua بالروح Per l'anima بالجسد Con il corpo هب فتاك Il vostro campione è aumentato لبي نداك E ha risposto alla chiamata في فمي وفي دمي E nella mia bocca e nel mio sangue هواك ثار نور ونار La tua luce amore e scosse braci إخوتي هيا I miei fratelli, للعلى سعيا A ciò che è più alto نشهد الدنيا Proclamiamo al mondo أنا هنا نحيا Questo è dove viviamo
Giuriamo far libero il suolo natio: uniti, per Dio, chi vincer ci può? FRATELLI D'ITALIA - INNO DI MAMELI Inno scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato lo stesso annoda Michele Novaro. Divenne Inno d'Italia nel 1946 in sostituzione della Marcia Reale, inno d'Italia dal 1861 al 1946, scritto da Giuseppe Gobetti per Carlo Alberto. Goffredo Mameli - Michele Novaro Fratelli d'Italia, l'Italia s'è desta,dell'elmo di Scipio s'è cinta la testa. Dov'è la vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì! Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi. Raccolgaci un'unica bandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò. Uniamoci, uniamoci, l'unione e l'amore rivelano ai popoli le vie del Signore. Giuriamo far libero il suolo natio: uniti, per Dio, chi vincer ci può?
MADRE TERESA CI RICORDA
“L‘amore comincia a casa: prima viene la famiglia, poi il tuo paese o la tua città.” La peggior miseria non è la fame o la lebbra. E’ la sensazione di essere indesiderabile, rifiutato, abbandonato da tutti. Non tutti possiamo fare grandi cose, ma possiamo fare piccole cose con grande amore. Il male mette le radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore degli altri.
Ho dipinto la pace
COMPENDIO DI DOTTRINA SOCIALE La Chiesa, con la sua Dottrina Sociale, si rivolge a tutti gli uomini che, inseriti nella complessa rete di relazioni sociali, ricercano il bene comune. La Chiesa, quindi, offre agli uomini e alle donne di questo tempo la sua Dottrina Sociale, consapevole che la legge dell’Amore, contenuta nel suo annuncio di salvezza, abbraccia l’intera umanità senza limiti. Solo l’amore è capace di trasformare in modo radicale i rapporti che gli esseri umani intrattengono tra loro. La Dottrina Sociale della Chiesa diventa così un importante strumento di missione e di evangelizzazione perché aiuta ad interpretare la realtà di oggi offrendo anche appropriate vie per l’azione. Con questo documento la Chiesa intende offrire un contributo di verità alla questione del posto dell’uomo nella natura e nella società. Da queste risposte dipende l’orientamento che si imprime all’esistenza, alla convivenza sociale e alla storia Per amare il prossimo come sé stessi e perseverare in questo atteggiamento, è necessario impegnarsi per il bene di tutti e di ciascuno. La Dottrina Sociale Cattolica è fortemente caratterizzata dalla sua dimensione interdisciplinare.
Con la Dottrina Sociale, la Chiesa si preoccupa della vita umana nella società, in cui sono in gioco la dignità, la pace e i diritti delle persone. Tale preoccupazione non é solo rivolta ai figli della Chiesa, ma ha una destinazione universale: a tutti gli uomini di buona volontà “in grado di cogliere la grande profondità umana dei significati e dei valori da essa espressi e la carica di umanità e di umanizzazione delle sue norme d’azione”.Nessuna persona può vivere davvero pienamente prescindendo dai suoi simili Uomo e donna hanno pari dignità e valore sociale, pur nelle rispettive diversità, ed é l’immagine di Dio ad animare e riempire di significato il “noi” della coppia umana, poiché sono l’uno il completamento dell’altra.. Il principio del bene comune ci ricorda che la persona può trovare il suo compimento nel “suo essere «con» e «per» gli altri” (pgf. 165). Il suo rispetto, lo sviluppo, ed infine la pace, sono i suoi elementi fondamentali. Non si può parlare di bene comune come la somma dei desideri di ogni singola persona, gruppo, o società, ma come “l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono sia alle collettività sia ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più celermente” (pgf. 164). In vista del bene comune, la Dottrina Sociale enuncia il principio della destinazione universale dei beni. Punto centrale è che l’uomo non è padrone di questo mondo, ma deve amministrarlo per garantire libertà e dignità a tutti. Il concetto di comunità internazionale nella Dottrina Sociale della Chiesa fa riferimento diretto a quello di famiglia umana: i popoli della terra sono membri di un’unica famiglia che opera per la realizzazione del bene comune, esattamente come avviene nell’ambito familiare e nazionale.
Nessuno è straniero, siamo tutte e tutti migranti. LAVORARE INSIEME SI PUO’, ANZI SI DEVE
“Conoscersi collaborando” Al di fuori della famiglia, la scuola è l'ambiente in cui si imparano quei valori che ci accompagneranno per tutta la vita. La scuola è il primo “ambiente” in cui non vengono suddivisi gli alunni per provenienza, lingua, religione, cultura, tradizioni, ma nella classe si incentivano la socializzazione e l’inclusione attraverso l’incontro con le discipline e la cultura in generale. L’integrazione nel gruppo viene favorita dal lavorare insieme, dando a tutti il senso di appartenenza. Non ci si deve, però, dimenticare della ricchezza delle diversità culturali, con la creazione di percorsi che aiutino ad apprezzare la cultura di chi proviene da lontano. Le attività svolte all'interno del progetto hanno inoltre contribuito a stimolare nei ragazzi coinvolti l’ampliamento del concetto di italianità per facilitare il loro processo di identificazione con nuove realtà più complesse, ma al contempo accoglienti ed inclusive. Il progetto si è svolto fra il mese di gennaio e maggio 2017. Fra le varie attività programmate troviamo i seguenti temi:
Conoscersi attraverso: le fiabe…la musica. Educare alla convivenza attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali. Comparare la nostra cultura e quella degli altri popoli attraverso la conoscenza di tradizioni, usi, cibi, costumi e stili di vita diversi. Ragionare su “I diritti dei bambini”, “Il valore della libertà, del rispetto, della pace”. Questi esempi dimostrano che gli obiettivi immediati che il progetto si era prefissato sono stati realizzati. Tuttavia il merito principale del progetto rimane quello di aver iniziato un processo di sensibilizzazione che a lungo termine potrebbe contribuire a cambiare gli atteggiamenti di intolleranza di un’intera generazione, a spegnere la diffidenza verso il “diverso” e promuovere una maggior comprensione della ricchezza reale nei processi di incontro e scambio fra persone di origini e culture diverse.
PER SEMPRE Desidero esserti amico per sempre, per sempre! Senza interruzione e ritardo! Quando le colline saranno piane, quando i fiumi saranno asciutti, quando tornerà l’inverno e la neve cadrà in estate, quando la terra e il cielo, il cielo e la terra si uniranno, solo allora io mi separerò da te! (anonimo cambogiano)