DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Consuetudine Definita anche diritto internazionale generale poiché è diretta e vincola normalmente tutti gli Stati (consuetudini regionali e particolari)
Advertisements

DIRITTO INTERNAZIONALE
Fonti previste da accordi
L ’ uso della forza armata nel diritto internazionale.
LO STATO E GLI ALTRI ORDINAMENTI. L’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE.
Università di Pavia GLI ATTI DELLA BCE EFFETTI INTERNI ALL’EUROSISTEMA INDIRIZZI, ISTRUZIONI, DECISIONI INTERNE ATTI CHE PRODUCONO EFFETTI NEI CONFRONTI.
Il giudice nazionale e l’applicazione della Carta dei diritti fondamentali della UE Scuola Superiore della Magistratura
Le conseguenze della BREXIT sui rapporti di diritto internazionale privato europeo Prof. Margherita Salvadori Torino, 15 settembre 2016 Prof. Margherita.
Diritto internazionale privato e dei contratti -prof. Sara Tonolo – -Gorizia, 27 ottobre 2016 II parte- 1.
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a
LA SUCCESSIONE DEGLI STATI NEI TRATTATI
DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO
LO STATO E GLI ALTRI ORDINAMENTI. L’ORDINAMENTO INTERNAZIONALE
I SISTEMI DI GARANZIA DEI DIRITTI UMANI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE
DIRITTI UMANI E CITTADINANZA: PROBLEMA CULTURALE
MAGISTRATURA Lezione 11.
MAGISTRATURA ORGANI GIUDIZIARI.
Diritto internazionale privato e dei contratti
DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO
Istituzioni di Diritto Pubblico Prof. F. S. Marini
DIRITTO DELLA NAVIGAZIONE
TRATTAZIONE ILLUSTRATA DEI PRINCIPI FONDAMENTALI
Art. 19 (1) TUE La Corte di giustizia dell'Unione europea comprende la Corte di giustizia, il Tribunale e i tribunali specializzati. Assicura il rispetto.
Lo Stato e i cittadini Lo Stato e le norme giuridiche
L’ORDINAMENTO GIURIDICO STATALE
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a. a
Rapporti con i PVS: evoluzione - 2
I soggetti del diritto internazionale
DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO
LE ORIGINI DEL PENSIERO POLITICO MODERNO
DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E DEI CONTRATTI
Rapporti tra regole: stabilità e mutamento
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino 1789 Art. 1 – Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali.
IL DIRITTO E LE NORME GIURIDICHE
FONTI INTERNAZIONALI E COMUNITARIE DEL DIRITTO SINDACALE
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA I diritti fondamentali
LE ORIGINI DEL PENSIERO POLITICO MODERNO
LA SUCCESSIONE DEGLI STATI NEI TRATTATI
Cittadinanza e Costituzione
il cammino comunitario della corte costituzionale
Il divieto dell’uso della forza prima della Carta delle Nazioni Unite
I 12 principi fondamentali della:
Diritto dell’Unione europea XXIV Lezione
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a
Principio di non discriminazione
La cittadinanza europea
Jus cogens.
TRATTAMENTO DELLO STRANIERO E PROTEZIONE DIPLOMATICA
DIRITTO INTERNAZIONALE AA 2017/2018
La Restaurazione impossibile
LE NORME GIURIDICHE E IL DIRITTO
IL DIRITTO DELLA COMUNITA’ INTERNAZIONALE
La Costituzione Italiana
LA TUTELA INTERNAZIONALE DEI DIRITTI DELL’UOMO
LA POLITICA ESTERA E DI SICUREZZA COMUNE
LE RISERVE NEI TRATTATI
Introduzione Nozione di controversia internazionale: un disaccordo su di un punto di diritto o di fatto, una contraddizione, ovvero un’opposizione di tesi.
La responsabilità degli Stati per illecito internazionale
LE AZIONI DI RESPONSABILITA’
CORSO DI DIRITTO INTERNAZIONALE PRIVATO E PROCESSUALE a.a
DIRITTO INTERNAZIONALE AVANZATO
LE FONTI INTERNAZIONALI
Cittadinanza e Costituzione
I principi fondamentali (artt. 6-12)
Sentenza «Taricco» (C-105/14)
Dipartimento di Scienze Politiche Corso di Tutela internazionale dei diritti umani (SPRISE) a.a. 2018/2019 Prof.ssa Egeria Nalin Schema riassuntivo sui.
IL RICORSO IN CARENZA Università di Pavia Università di Pavia
ORDINAMENTO GIURIDICO
Transcript della presentazione:

DIRITTO INTERNAZIONALE PUBBLICO - Prof. Sara Tonolo - Trieste 27 marzo 2017 –

CONSUETUDINE INTERNAZIONALE Nozione: ripetizione di un comportamento da parte degli Stati/membri della società internazionale, accompagnata dalla convinzione che tale comportamento sia conforme a diritto Unica fonte di diritto internazionale generale, molto importante≠diritto interno Fonte di norme non scritte – salvo codificazione

CONSUETUDINE INTERNAZIONALE ELEMENTI COSTITUTIVI DIUTURNITAS/PRASSI/RIPETIZIONE DI COMPORTAMENTO OPINIO IURIS ET NECESSITATIS/CONVINZIONE DI OBBLIGATORIETA’

CONSUETUDINE INTERNAZIONALE Concezione dualistica, fondata sui due elementi esaminati: art. 38 Statuto CIG: pratica generale accettata come diritto. Tentativi di elaborare concezione monista: solo usus (Kelsen); solo opinio iuris (Ziccardi) – non hanno avuto successo per inscindibilità dei due elementi (CIG, 20.2.1969, piattaforma continentale del mare del nord; Trib. Ex Jugo, 14.1.2000).

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA CONSUETUDINE Elemento materiale/oggettivo/diuturnitas/usus: ripetizione di un comportamento: Nelle relazioni internazionali; Nell’interno degli Stati: adozione di regole legislative o giurisprudenziali; Prassi diffusa: comportamento deve essere ripetuto da un numero di Stati rappresentativo della società internazionale Prassi costante: tempo variabile Prassi uniforme: valutazione attenta del comportamento degli Stati/difficile confine con illecito- se Stato indica eccezione esiste la regola (CIG, 27.6.1986 Nicaragua/USA).

ELEMENTI COSTITUTIVI DELLA CONSUETUDINE Elemento psicologico/soggettivo/opinio iuris et necessitatis/convinzione che il comportamento tenuto sia conforme a diritto: Distingue la consuetudine da un mero uso – ripetizione di comportamento per cortesia ma non per obbligo; Prova dell’esistenza di una consuetudine generale: ad es. pattuizione di una norma in un trattato internazionale = prova del diffondersi di una prassi idonea a diventare consuetudine perché accompagnata da convinzione di obbligatorietà; Stabilisce la rilevanza di una prassi interna (che può anche essere coincidenza); Stabilisce la rilevanza di una prassi negativa (stati si astengono da un determinato comportamento; Definisce il carattere cogente di una norma consuetudinaria.

CONSUETUDINE INTERNAZIONALE Come si forma una consuetudine internazionale? Intervento di organi degli Stati: rilevanza fondamentale dei giudici: ad es. regole su immunità dalla giurisdizione.

CODIFICATE NELLA CARTA ONU ESEMPI CONSUETUDINI DI ORIGINE ANTICA CODIFICATE NELLA CARTA ONU IN CORSO DI FORMAZIONE

CONSUETUDINI DI ORIGINE ANTICA Uguaglianza sovrana tra Stati Principio di non ingerenza Principio di buona fede

UGUAGLIANZA SOVRANA TRA STATI Sincretismo di due concetti: sovranità e uguaglianza Sovranità: esercizio delle prerogative dello Stato sul proprio territorio e dei diritti che consentono di determinarsi autonomamente nelle relazioni con gli altri Stati: trattati, immunità. Uguaglianza - effettiva

PRINCIPIO DI NON INGERENZA Divieto di ingerenza di uno Stato negli affari interni di un altro: Divieto di usurpare la competenza territoriale esclusiva di un altro Stato; Divieto di accogliere sul proprio territorio persone che svolgono attività destabilizzatrice nei confronti di uno Stato straniero; Divieto di aiutare gli insorti contro il governo legittimo in caso di guerra civile. Ris. 2131 del 21.12.1965 su inammissibilità di intervento in affari interni; Ris. 36/103 del 9.12.1981; CIG, 27.6.1986 – Nicaragua/USA, par. 202.

PRINCIPIO DI BUONA FEDE Regola di comportamento nell’attuazione degli obblighi internazionali Ris. 2615 del 24.10.1970 sui principi che riguardano le relazioni amichevoli e la cooperazione tra Stati Art. 31 della Convenzione di Vienna del 23.5.1969.

CONSUETUDINI CODIFICATE NELLA CARTA ONU Divieto dell’uso della forza: art. 2, par. 4; Soluzione pacifica delle controversie: art. 1, par. 1; art. 2, par. 3; art. 33 Autodeterminazione dei popoli: art. 1 par. 2 Rispetto dei diritti dell’uomo: art. 1, par. 3 e art. 55 Principio della cooperazione internazionale: art. 56.

DIVIETO DELL’USO DELLA FORZA Art. 2 par. 4 della Carta ONU; Violazione del divieto assoluto = atto di aggressione – ris. 3314 del 14.12.1974; Divieto di aggressione indiretta: CIG, 27.6.1986, par. 114 Eccezioni: Diritto di legittima difesa: art. 51 Carta; altre eccezioni Conseguenze della violazione: illecito internazionale – conseguente uso della forza da parte della vittima

SOLUZIONE PACIFICA DELLE CONTROVERSIE Art. 1 par. 1; art. 2, par. 3; art. 33 e capo VI della Carta; Corollario del divieto dell’uso della forza; Vari mezzi di soluzione pacifica delle controversie: mediazione, inchiesta, negoziazione, arbitrato, organo giurisdizionale. Fondamento: volontà degli Stati.

AUTODETERMINAZIONE DEI POPOLI Art. 1 par. 2 e art. 55 Carta, anche se ha origini più antiche, come principio politico non giuridico (USA 1786; Francia 1792); Conferma del principio giuridico: art. 1 Patti 1966 Limiti: Integrità territoriale, indipendenza e sovranità degli Stati che si adeguano a tale principio; Pace e sicurezza internazionali; Diritti dell’uomo

AMBITO DI APPLICAZIONE DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE ESTERNA: Popoli soggetti a dominio coloniale; Popoli oppressi da altro governo e privati della libertà di autodeterminarsi (come il popolo palestinese o quello del Sahara ex spagnolo sottoposto all’occupazione del Marocco); Gruppi etnico – razziali – religiosi discriminati così gravemente a livello politico e sociale dalle autorità centrali da non essere in alcun modo rappresentati al governo (maggioranza di colore in Sudafrica all’epoca di apartheid).

RISPETTO DEI DIRITTI DELL’UOMO Art. 1 Carta ONU; Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo 1948; Convenzione europea dei diritti dell’uomo 1950; Patti delle Nazioni Unite sui diritti civili e politici e sui diritti economici, sociali e culturali del 1966 Convenzione sui diritti del fanciullo 1989

CONSUETUDINI IN CORSO DI FORMAZIONE Principio di autorizzazione all’ingerenza negli affari interni: Evoluzione della regola del c.d. “intervento armato su invito”- assistenza militare di Stati terzi sul territorio dello Stato richiedente aiuto: CIG Nicaragua/USA 1986 par. 246; CIG, Congo/Uganda, 2005, par. 105; Incerta applicabilità della regola nell’ambito delle guerre civili-eccezione per le ipotesi di guerra di secessione-legittimo intervento perché sicuro il soggetto che autorizza: caso intervento francese in Mali nel gennaio 2013 in seguito alla proclamazione Stato Azawad nel nord del Mali da movimento tuareg e gruppi armati islamici. Ris. CdS 2056 5.7.2012

AMBITO D’APPLICAZIONE DELLA CONSUETUDINE INTERNAZIONALE Consuetudine= fonte di diritto internazionale generale. Art. 38 par. 1 Statuto CIG definisce la consuetudine come “pratica generale accettata come diritto”

AMBITO D’APPLICAZIONE DELLA CONSUETUDINE INTERNAZIONALE Fino a che punto rileva l’accettazione degli Stati (consuetudine = accordo tacito/Grozio)? 1 - Stato contestatore; 2 - Gruppi di Stati.

1 - CONSUETUDINE INTERNAZIONALE – STATO CONTESTATORE Problema: è applicabile nei confronti di uno Stato che, anziché rimanere silenzioso dinanzi alla prassi altrui, si sia opposto esplicitamente: o Comportandosi diversamente; Rifiutando di adeguarsi alla prassi altrui.

1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE Consuetudine preesistente Stato di nuova formazione Atteggiamento del nuovo Stato è irrilevante e quindi lo Stato è vincolato dal diritto consuetudinario preesistente, a meno che… ….la contestazione non provenga da un gruppo di Stati (ad es. ex colonie) e si estenda anche oltre il gruppo degli originari contestatori diffondendo un’opinio iuris nell’insieme della società internazionale - Dipende comunque dall’atteggiamento degli altri Stati: se protestano e l’obiettore è isolato deve considerarsi obbligato a pena di illecito; se non protestano accettano la sua obiezione e quindi ammettono l’eccezione alla regola

1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE Consuetudine in corso di formazione Questione aperta sull’obbligatorietà della consuetudine per lo Stato che si rifiuta di adeguarsi alle norme consuetudinarie in via di formazione. Teoria consensualistica della consuetudine (Brownlie): Stato non è obbligato; Stato è sempre obbligato se non evita il formarsi di opinio iuris generale (Conforti, Cassese, Ronzitti); Dipende dall’atteggiamento degli altri Stati: se protestano, obbligo per lo Stato obiettore – illecito; se non protestano, accettano eccezione alla regola.

1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE – CIG 18. 12 1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE – CIG 18.12.1951 – Norvegia/Regno Unito Controversia c.d. delle Peschiere: Delimitazione di linea di base del mare territoriale: da parte della Norvegia in maniera difforme da quella della bassa marea: la Norvegia dal 1869 usava il sistema delle linee rette di base, codificandolo nel 1935 allo scopo di ampliare il mare territoriale e di sottrarre così la possibilità ad altri Stati di svolgere attività di pesca nel mare territoriale (anche del Regno Unito)

Norvegia: sistema delle linee rette per la linea di base 1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE – CIG 18.12.1951 – Norvegia/Regno Unito Norvegia: sistema delle linee rette per la linea di base Regno Unito: pretesa illecita per formazione di una nuova consuetudine che limita sistema di linee rette a baie di ampiezza non superiore a dieci miglia

1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE – CIG 18. 12 1 - PROBLEMA DELLO STATO OBIETTORE PERSISTENTE – CIG 18.12.1951 – Norvegia/Regno Unito …Corte nega esistenza di regola delle dieci miglia e afferma che la pretesa della Norvegia era conforme al diritto internazionale vigente Afferma in ogni caso che tale posizione della Norvegia è generalmente “tollerata” dalla comunità internazionale, anche per l’astensione prolungata del Regno Unito sul comportamento della Norvegia in merito alle zone di pesca (dal 1869 a 1950- quasi un secolo).

2 - APPLICABILITA’ DELLA CONSUETUDINE A UN GRUPPO DI STATI Esiste la consuetudine particolare – che vincola esclusivamente un determinato gruppo di Stati? 1) Consuetudine locale; 2) Consuetudine modificatrice o integratice di un accordo multilaterale.

2 - CONSUETUDINE LOCALE Consuetudine che si forma esclusivamente tra gli Stati che appartengono a una determinata area geografica o politica: Esiste ad es.nei paesi dell’America latina regola che consente a uno Stato di offrire asilo nei locali della propria rappresentanza diplomatica all’estero a persone accusate nello Stato in cui tale rappresentanza ha sede di aver commesso un reato politico.

2 - PROVA DI ACCETTAZIONE DI CONSUETUDINE REGIONALE – CIG,20. 11 2 - PROVA DI ACCETTAZIONE DI CONSUETUDINE REGIONALE – CIG,20.11.1950 – Colombia/Perù Caso Haya de La Torre: uomo politico peruviano ottiene l’asilo politico presso l’ambasciata colombiana a Lima e la Colombia pretendeva che la qualificazione del reato per il quale Haya de La Torre era accusato dal Perù ai fini della concessione dell’asilo spettasse allo Stato dell’asilo (nel caso la Colombia), ma il Perà negava che fosse così.

Perù nega che esista consuetudine 2 - PROVA DI ACCETTAZIONE DI CONSUETUDINE REGIONALE – CIG,20.11.1950 – Colombia/Perù Colombia concede asilo diplomatico a capo di insurrezione in Perù nell’ambasciata colombiana a Lima- poteva qualificare reato politico per consuetudine regionale Perù nega che esista consuetudine

….Corte nega che la Colombia abbia provato l’esistenza della consuetudine ma non esclude in linea teorica l’esistenza di consuetudini particolari

2 - CONSUETUDINE INTEGRATICE O MODIFICATRICE DI UN ACCORDO MULTILATERALE Si forma tra gli Stati parti di un trattato per modificarne o integrarne il contenuto in assenza di un formale emendamento del trattato: Es. deroga all’art. 27 par. 3 Carta ONU per prassi degli Stati secondo cui astensione di un membro permanente non impedisce l’adozione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza: parere CIG caso Namibia 1971 Limite per trattato istitutivo di organizzazione internazionale: se vi è organo competente a controllare rispetto del diritto, come per la Comunità europea: sent. 9.8.1994 causa 327/91, competenza a stipulare trattati internazionali.

2 - DIFFERENZA TRA LE DUE TIPOLOGIE DI CONSUETUDINI Varie teorie Entrambe sono consuetudini (Conforti); Solo la consuetudine regionale è consuetudine perché quella modificatrice di accordo è accordo tacito (Ronzitti); Entrambe sono accordo tacito (Arangio – Ruiz, Condorelli).

2 - DIFFERENZA TRA LE DUE TIPOLOGIE DI CONSUETUDINI Per la consuetudine regionale, la giurisprudenza richiede che lo Stato che la invoca provi che lo Stato nei cui confronti la invoca abbia partecipato al processo consuetudinario: obiezione persistente impedisce l’entrata in vigore

2 - CONSUETUDINE PARTICOLARE Si continua a parlare di consuetudine particolare, benchè sia richiesta prova di accettazione dello Stato contro cui si invocasarebbe meglio forse parlare di accordo tacito

2 - CONSUETUDINE PARTICOLARE SI PUO’ TRASFORMARE? Sì – si può trasformare in consuetudine generale: se la prassi si diffonde oltre la cerchia dei destinatari originari e si crea opinio iuris generale Es.: uti possidetis: delimitazione coloniale della Spagna dei territori di Stati america latina si è conservata come delimitazione confini Stati indipendenti. Estensione a tutti Stati ex colonie; e anche a dissoluzione di Stato federale: parere di Commissione di arbitrato,11.1.1992,n.3 per gli Stati ex Jugoslavia.