<<L’ITALIA SIAMO NOI>> ISTITUTO COMPRENSIVO POLO2 LEVERANO-LECCE - SCUOLA SECONDARIA 1° GRADO Via Otranto <<L’ITALIA SIAMO NOI>> 152° Anniversario dell’Unità d’Italia” Classi : 1^ A B C e 2^ B Anno Scolastico 2012 / 2013
SOMMARIO 1 PRIMA DELL’UNITA’ D’ ITALIA 2 L’IDEA DI UNITA’ NAZIONALE 3 VA’ PENSIERO 4 I MILLE 5 I PROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO 6 FONDAZIONE DELLO STATO UNITARIO 7 LA NOSTRA DILETTA BANDIERA : IL TRICOLORE
PRIMA DELL’UNITA’ D’ITALIA Noi siamo da secoli Calpesti e derisi Perché non siam popolo Perché siam divisi Raccolgaci un‘ UNICA BANDIERA una speme di fonderci insieme già l'ora sonò.
In seguito al Congresso di Vienna del 1815 in Italia furono restaurati sul trono i Savoia in Piemonte, il Papa nello Stato Pontificio, i Lorena nel Granducato di Toscana, i Borbone nel Regno delle Due Sicilie, gli Asburgo nel Lombardo-Veneto. Il nuovo ordine che si stabilì in Europa era volto a reprimere le istanze democratico-repubblicane e a contenere i movimenti costituzionali, liberali e nazionali che si preparavano a esplodere. COSI’ L'impero austriaco si installò nell'Italia centro-settentrionale riacquisendo la Lombardia, ottenendo il Veneto, imponendo sovrani legati alla corona asburgica in Toscana, a Parma e a Modena. Divenne definitiva la scomparsa delle antiche repubbliche di Genova e di Venezia: la prima fu annessa dal Regno di Sardegna, la seconda formò una provincia nel Regno asburgico del Lombardo-Veneto. Nel centro della penisola lo Stato Pontificio non subì mutamenti territoriali. A sud, nel Regno delle Due Sicilie, con capitali Napoli e Palermo, furono riportati al trono i sovrani della dinastia dei Borbone. Nel territorio italiano solo il Regno di Sardegna, comprendente il Piemonte, la Liguria, la Sardegna, la Savoia e Nizza, poteva svolgere una politica di relativa autonomia
L’IDEA DI “UNITA’ NAZIONALE” L'idea di nazione, durante il Risorgimento fu raccolta e propugnata sia dai patrioti repubblicani, che avevano il loro leader in Giuseppe Mazzini, sia dai liberali moderati, che guardavano con interesse al ruolo del Regno di Sardegna e del suo re Carlo Alberto. Lo sviluppo di un sentimento di “unità nazionale” ebbe quindi, come motore ,lo Stato piemontese e la dinastia Savoia che diventa motore reale dell’unità dopo il 48, dopo cioè la sconfitta della destra e del centro politico piemontese e l’avvento dei liberali con Cavour. Ma i liberali di Cavour concepiscono l’unità come allargamento dello Stato piemontese e del patrimonio della dinastia, non come movimento nazionale dal basso, ma come conquista regia. Stemma del Regno di Sardegna
<< Và, pensiero… oh mia Patria sì bella e perduta…>> (in epoca risorgimentale fu interpretato come inno all'Italia da unificare.) (Giuseppe Verdi) (Un figurino per il Nabucco Ottocentesco) La celeberrima “aria” del <<NABUCCO >> di Giuseppe Verdi, in scena alla Scala di Milano il 9 marzo 1842 esercitò suggestioni patriottiche ; gli ebrei, ridotti in schiavitù e uniti come un sol uomo per proteggersi dalla tirannide sono in realtà gli italiani che il Risorgimento farà sentire fratelli .Scriverà, infatti, Antonio Fogazzaro : << Nell’onda della musica ardente di Verdi, inafferrabile al nemico, l’idea nazionale corse dalle Alpi al mare.>>
I MILLE (Garibaldi e il suo esercito le “Camicie Rosse”entrano trionfalmente a Messina nel luglio 1860) L’origine del Risorgimento inteso come moto che portò all’unità territoriale e politica dell’Italia, fu determinato dal risveglio delle forze “indigene” italiane in seguito alla spedizione dei Mille. L'esercito borbonico fu incapace di organizzare la resistenza e di impedire che Garibaldi , conquistata la Sicilia,passasse nel continente e occupasse anche Napoli il 7 settembre 1860. Al Volturno, il 2 ottobre, egli sbaragliò definitivamente le truppe borboniche e il 26 a Teano consegnò a Vittorio Emanuele, giuntovi con l'esercito del generale Cialdini, che era sceso a occupare Romagna e Marche, l'intero Regno delle Due Sicilie. Quindi, colui che ormai tutti chiamavano l'"eroe dei due mondi", rinunciando a ogni onorificenza, si ritirò a Caprera.
"Mille teste, mille cuori, mille vite diverse, ma la cui lega purificata dalla santità dell'insegna, animata dalla volontà unica di quel Capitano, formava una legione formidabile e quasi fatata"..( Il brano qui riportato è tratto da “Chi erano i Mille” di G.C.Abba). “ ..Garibaldi ha reso all’Italia i più grandi servigi che un uomo potesse renderle: ha dato agli italiani fiducia in se stessi; ha provato all’Europa che gli italiani sapevano battersi e morire sui campi di battaglia per riconquistare una Patria “ (9 agosto 1860 << A Costantino Nigra >> di C. B. Conte di Cavour)
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano accanto al busto di Giuseppe Garibaldi che il 4 luglio 2007 , nel duecentesimo anniversario della nascita dell’Eroe dei due Mondi , è stato ricollocato al suo posto in Senato durante una cerimonia a Palazzo Madama. Giuseppe Garibaldi entra a Napoli il 7 settembre 1860.
I PROTAGONISTI DEL RISORGIMENTO CAMILLO BENSO CONTE DI CAVOUR GIUSEPPE GARIBALDI VITTORIO EMANUELE II GIUSEPPE MAZZINI
Giuseppe Mazzini Fondatore nel 1831 della “Giovine Italia” si batté per l'indipendenza dagli austriaci e per l'unificazione dell'Italia su basi democratiche. dopo il distacco dalla Carboneria cominciò a delineare un nuovo progetto repubblicano e di unità nazionale, da realizzare con il consenso di tutta la popolazione italiana. Copertina del periodico "Giovine Italia" Gli ideali di "uguaglianza, libertà e umanità", qui citati sulla copertina del periodico di propaganda della Giovine Italia, furono alla base del movimento fondato da Giuseppe Mazzini a Marsiglia nel marzo 1831, con lo scopo di aggregare quelle forze che lottavano per la costituzione in Italia di una repubblica indipendente e unitaria.
FONDAZIONE DELLO STATO UNITARIO Proclamato re d’Italia il 17 marzo 1861, Vittorio Emanuele II è qui ritratto dal pittore Antonio Capisani (1862, Museo nazionale del Risorgimento, Torino) mentre riceve dal barone Bettino Ricasoli l’annuncio del plebiscito toscano, con il quale il granducato di Toscana votava l’annessione al regno di Sardegna (1860). “ L’ITALIA è risorta …: ella, per vivere, deve avere idee e forze sue , deve esplicare un officio suo civile ed umano, un’espansione morale e politica. Tornate, o giovani, alla scienza e alla coscienza dei padri, e riponetevi in cuore quello che fu il sentimento, il voto, il proposito di quei vecchi grandi che han fatto la Patria: l’ITALIA avanti tutto! L’ITALIA sopra tutto! ( G. Carducci “ PER IL TRICOLORE ” 7 gennaio 1897 )
Uniti per Dio Chi vincer ci può”. “Fratelli d'Italia l'Italia s'è desta Stringiamoci a coorte Siam pronti alla morte L'Italia chiamò. Uniamoci amiamoci L'unione e l'amore Rivelano ai popoli Le vie del signore Giuriamo far libero Il suolo natio Uniti per Dio Chi vincer ci può”. ROMA- Statua di Vittorio Emanuele II Primo Re d’Italia.
LA BANDIERA ITALIANA IL 12 °ARTICOLO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA STABILISCE CHE : <<La bandiera della Repubblica Italiana è “IL TRICOLORE” Verde , bianco e rosso a tre bande verticali di eguali dimensioni>>.
LA NOSTRA DILETTA BANDIERA. (216 anni ma se li porta bene LA NOSTRA DILETTA BANDIERA ...(216 anni ma se li porta bene !) PENSIERI E PAROLE Ecco la nostra bandiera: IL TRICOLORE … Che solo a guardarla Fa emozionare ogni cuore. Il bianco della neve Il verde dei prati Il rosso è il sangue dei nostri soldati. Ci sentiamo tutti uniti una Patria grande e vera quando sventola orgogliosa la nostra bandiera. Di te son molto fiero e per questo, con calore, ti ringrazio Valoroso TRICOLORE. (1^ C)
IL TRICOLORE: BIANCO, ROSSO E VERDE COME LA SPERANZA CHE MAI SI PERDE, BIANCO COME LA FREDDA E GELIDA NEVE CHE GIORNO E NOTTE SCENDEVA LIEVE, GELANDO IL CUORE DEI NOSTRI SOLDATI CHE PER QUESTA BANDIERA SONO STATI AMMAZZATI. E’ IL TERZO COLORE CHE E’ IL PIU’ VIVACE E’ IL ROSSO SANGUE VERSATO PER LA PACE. (1^ B + 1^ A )
SIAMO FIERI D’ ESSERE ITALIANI, ORGOGLIOSI DELLA NOSTRA BANDIERA TRICOLORE: VERDE COME I PRATI DI TUTTA LA NOSTRA PENISOLA, BIANCO PURO COME IL CUORE DI TUTTA LA GENTE CHE VI ABITA E ROSSO COME IL SANGUE DEI CADUTI IN GUERRA O COME IL VINO DELLE NOSTRE VITI. ( 1^ A)
FANTASIA TRICOLORE UN GIORNO TRE RAGAZZI HANNO MESSO TRE COLORI VICINI: VERDE , BIANCO E ROSSO , OH DIO, CHE BOTTO! QUESTI TRE COLORI HANNO ORA UN GRAN VALORE , COSI’ E’ NATA LA NOSTRA BANDIERA TRICOLORE CHE FA VENIRE A TUTTI UN GRAN BATTICUORE. ( 1^ B )
Di tre colori l’hanno cucita: verde che simboleggia la speranza di un’ Italia libera e unita; bianco, simbolo dell’ anima limpida e pulita degli italiani; rosso, simbolo del coraggio e del sangue versato. La bandiera è come nostra madre: bella e rassicurante come un suo abbraccio. Dobbiamo essere fieri del nostro tricolore Perché davanti ad esso siamo uniti e uguali: cittadini italiani. ( 2^ B)
Spira calmo, vento d’Italia, vento di patria, di lotte , di storia. Osservo i suoi colori, appesi all’asta della vita. Mi avvolgono, li sento, come un figlio sente la propria madre e sorrido. Un sorriso verde di speranza che mi accarezza il volto, rosso di sangue versato, che mi ferisce l’anima. Un bianco candido, avvolge la mia pelle, manto di purezza. Ed ecco che ancora soffia, vento d’Italia E sventola la bandiera Con la sua armonia di colori, sapore di vita. (1^ C )
CONSIDERAZIONI SULL’….ATTUALITA’ Nella nostra Italia a forma di stivale, oggi, le cose, vanno proprio male ma , nel cuore della gente , la speranza regna sempre. Tutti uniti dobbiamo lottare se l’Italia vogliamo salvare. Perché non sia vano il sacrificio di chi per la patria è stato ucciso ! ( 1^ B )
DOCENTI TUTOR: ANNA LISA DURANTE, QUESTO CD E’ STATO REALIZZATO DAGLI ALUNNI DELLE CLASSI : 1^ A B C e 2^B: DOCENTI TUTOR: ANNA LISA DURANTE, ANNA FRANCA VILLA , GIOVANNA LECCISO.