La Partita Doppia Questa sconosciuta… P. Russo
L’origine della P.D. Per capire come sono nate le regole che ancora oggi rispettiamo quando si registrano in contabilità i fatti di gestione, si può immaginare un artigiano del Medioevo (ad esempio, un falegname). Costui comprava il legno dai boscaioli e vendeva a varie persone i mobili che otteneva con il proprio lavoro. P. Russo
Le origini della P.D. E’ possibile immaginare che egli vendesse i suoi mobili concedendo dilazioni di pagamento ai propri clienti, così come otteneva anch’egli dilazioni dai propri “fornitori”, cioè dai boscaioli. Insomma, non riscuoteva subito i ricavi delle proprie vendite, né pagava subito i costi dei propri acquisti. P. Russo
La prima contabilità Può darsi che il primo foglio del suo “registro” si presentasse così: Tizio mi deve dare 50 denari Caio mi deve dare 80 denari Pietro deve avere 30 denari Giulio mi deve dare 25 denari Paolo deve avere 65 denari e così via, con una lista sempre più lunga, la cui lettura era decisamente poco chiara e soprattutto di non immediata comprensione. P. Russo
La prima contabilità Inoltre, quando uno dei soggetti indicati con la dizione “mi deve dare” pagava quanto doveva in tutto o in parte, si poneva il problema di come prendere nota di ciò. Scrivere sotto qualcosa del tipo “Tizio mi ha pagato” non era certo una soluzione. Ma anche cancellare il rigo originario non agevolava la leggibilità del registro. P. Russo
Primi passi in avanti E’ plausibile che la soluzione prospettata sia stata quella di creare due colonne: Tizio mi deve dare 50 denari Caio mi deve dare 80 denari Pietro deve avere 30 denari Giulio mi deve dare 25 denari Paolo deve avere 65 denari P. Russo
Primi passi in avanti In seguito, fu deciso di individuare le due colonne con un nome in intestazione, così da facilitare ancor più le registrazioni: mi deve dare deve avere Tizio 50 denari Caio 80 denari Pietro 30 denari Giulio 25 denari Paolo 65 denari P. Russo
Passi in avanti La scelta di quale dovesse essere la colonna di sinistra (“mi deve dare”) deve essere stata del tutto casuale, semplicemente perché forse si è preferito registrare prima i propri crediti invece dei propri debiti. P. Russo
Passi in avanti Questo schema è di certo più leggibile e dà con immediatezza l’idea di chi siano le persone da cui ci si aspetta un pagamento rispetto a quelle a cui noi, invece, dobbiamo dei soldi. P. Russo
Passi in avanti Inoltre, l’esistenza di due colonne consentiva anche la registrazione dei pagamenti e delle riscossioni “per compensazione”: mi deve dare deve avere Tizio 50 denari 50 denari Caio 80 denari Pietro 30 denari Giulio 25 denari Paolo 65 denari 65 denari (sono sottolineate le registrazioni successive a quelle originarie) P. Russo
Ancora passi in avanti Ci sarà voluto poco per togliere anche le parole “mi deve” e “deve” dalle intestazioni di colonna, cosicché il registro si sarà presentato come segue: dare avere Tizio 50 denari 50 denari Caio 80 denari Pietro 30 denari Giulio 25 denari Paolo 65 denari 65 denari P. Russo
Il dare e l’avere Ecco che “dare” e “avere” sono diventate il modo in cui oggi chiamiamo, rispettivamente, la colonna di sinistra (dare) e la colonna di destra (avere). Oggi, rispetto alla registrazione effettuata, i due verbi non hanno più neanche il loro significato, che aveva senso al tempo in cui i conti erano intestati a “persone”. Rimangono solo ad identificare, come detto, le due colonne di sinistra e di destra. P. Russo
Le variazioni finanziarie Ritornando alle variazioni finanziarie, questa ricostruzione “storica” porta a dire che la nascita di un credito viene registrata in “dare” (cioè a sinistra), mentre la nascita di un debito verrà registrata in “avere” (cioè a destra). Di conseguenza l’estinzione di un credito viene registrata in “avere” (cioè a destra), mentre l’estinzione di un debito sarà registrata in “dare” (cioè a sinistra). P. Russo
Le regole per i conti finanziari Quindi, poiché è logico affermare che il sorgere di un credito sia una variazione finanziaria attiva, mentre il sorgere di un debito è una variazione finanziaria passiva, la conclusione è che: le variazioni finanziarie attive (V.F.+) si registrano in “dare” le variazioni finanziarie passive (V.F.-) si registrano in “avere” P. Russo
Le variazioni finanziarie attive Danno luogo a variazioni finanziarie attive: le entrate di moneta e gli aumenti delle disponibilità liquide, in genere gli aumenti dei crediti le diminuzioni dei debiti VF+ “dare” P. Russo
Le variazioni finanziarie passive Danno luogo a variazioni finanziarie passive: le uscite di moneta e le diminuzioni delle disponibilità liquide, in genere le diminuzioni dei crediti gli aumenti dei debiti VF- “avere” P. Russo
Le combinazioni di variazioni Quando una variazione finanziaria è “bilanciata” da un’altra variazione finanziaria, il metodo della P.D. funziona così come è nato perché, ad esempio, l’uscita di denaro (VF- “avere”) dovuta all’estinzione di un debito (VF+ “dare”) si compensano da sole, nella registrazione. P. Russo
Le combinazioni di variazioni Invece, chiamando in causa le variazioni economiche, tipicamente rappresentate da costi e ricavi, si creano problemi. Infatti, la logica porta a dire che: i ricavi sono variazioni economiche positive (VE+) i costi sono variazioni economiche negative (VE-) P. Russo
Le variazioni economiche Se le regole di funzionamento dei conti economici seguissero quelle già viste per i conti finanziari, avremmo che: i ricavi (VE+) si registrerebbero in “dare” (cioè a destra) i costi (VE-) si registrerebbero in “avere” (cioè a sinistra) P. Russo
Le variazioni economiche Ma questo determinerebbe il mancato funzionamento del bilanciamento nelle registrazioni in P.D. Infatti, secondo tali regole (che si riveleranno errate), ipotizzando l’entrata di moneta (VF+ “dare”) collegata al conseguimento di un ricavo (VE+ “dare”), ci ritroveremmo con due registrazioni in “dare” e nessuna in “avere”. P. Russo
Le regole per i conti economici Dunque, affinché il metodo della P.D. funzioni, occorre che i conti economici abbiano regole di funzionamento opposte rispetto a quelli finanziari. Cioè: i ricavi (VE+) devono essere registrati in “avere” (cioè a sinistra) i costi (VE-) devono essere registrati in “dare” (cioè a destra) P. Russo
Le variazioni economiche Peraltro le variazioni economiche non consistono soltanto in variazioni “di reddito” (cioè costi o ricavi), ma anche in variazioni “di Patrimonio Netto”, determinando aumenti o diminuzioni di PN. P. Russo
Le variazioni economiche positive Dunque le variazioni economiche positive possono consistere in: ricavi aumenti di Patrimonio Netto VE+ “avere” P. Russo
Le variazioni economiche negative Invece, le variazioni economiche negative possono consistere in: costi diminuzioni di Patrimonio Netto VE- “dare” P. Russo