PAOLO BORSELLINO.

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Transcript della presentazione:

PAOLO BORSELLINO

NASCITA E STUDI Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio 1940 in una famiglia borghese, nell'antico quartiere di origine araba della Kalsa. Entrambi i genitori sono farmacisti. Frequenta il Liceo classico "Meli" e si iscrive presso la facoltà di Giurisprudenza di Palermo: all'età di 22 anni consegue la laurea con il massimo dei voti.

IL QUARTIERE DELLA KALSA È situato nel centro storico della città ed è uno dei quattro rioni storici (o mandamenti); il nome attuale è Mandamento Tribunali (anche se viene chiamata comunemente in città con il vecchio nome arabo). Il nome deriva dalla presenza al suo interno dell'ex tribunale dell'Inquisizione.

MATRIMONIO E VITA PRIVATA Il 23 dicembre 1968 Borsellino sposò Agnese Piraino Leto, figlia del presidente del tribunale di Palermo. Dalla moglie Agnese ebbe tre figli: Lucia 1969, Manfredi 1972 e Fiammetta 1973.

LA FAMIGLIA di BORSELLINO

VITA NELLA MAGISTRATURA Nel 1967 fu nominato pretore a Mazara del Vallo. Nel 1975 Borsellino venne trasferito presso l'Ufficio istruzione del Tribunale di Palermo.. Lavorò sempre contro la mafia nei vari incarichi a lui assegnati. Il 4 maggio 1980 il capitano dei carabinieri Basile venne assassinato e quindi fu decisa l'assegnazione di una scorta alla famiglia Borsellino.

POOL ANTIMAFIA Il 29 luglio 1983 il magistrato Chinnici rimase ucciso nell'esplosione di un'autobomba. Pochi mesi dopo giunse a Palermo il giudice Antonino Caponnetto nominato al suo posto. Caponnetto decise di istituire presso l'Ufficio istruzione un "pool antimafia“.

Il pool era costituito da un gruppo di giudici istruttori che si sarebbero occupati esclusivamente dei reati di stampo mafioso. Caponnetto chiamò Borsellino a fare parte del pool insieme a Giovanni Falcone, Giuseppe Di Lello e Leonardo Guarnotta.

ASINARA Per ragioni di sicurezza, nell'estate 1985 Falcone e Borsellino furono trasferiti insieme alle loro famiglie nella foresteria del carcere dell'Asinara per scrivere l'ordinanza-sentenza di 8000 pagine che rinviava a giudizio 476 indagati in base alle indagini del pool.

MAXI PROCESSO Intanto il maxiprocesso di Palermo che scaturì dagli sforzi del pool iniziò in primo grado il 10 febbraio 1986, presso un'aula-bunker appositamente costruita all'interno del carcere dell'Ucciardone a Palermo per accogliere i numerosi imputati , concludendosi il 16 dicembre 1987 con 342 condanne, tra cui 19 ergastoli.

IMMAGINI DEL MAXI PROCESSO

PROCURATORE DI MARSALA Il 19 dicembre 1986 Borsellino chiese ed ottenne di essere nominato Procuratore della Repubblica a Marsala. Nel 1987, mentre il maxiprocesso di Palermo si avviava alla sua conclusione, Caponetto lasciò il comando del pool antimafia.

ULTIMI ANNI DI VITA Nel settembre del 1991, Cosa nostra aveva già progettato l'uccisione di Borsellino. Con Falcone a Roma, Borsellino chiese il trasferimento alla Procura di Palermo e nel marzo 1992 vi ritornò come procuratore aggiunto.

LA MORTE Il 19 luglio 1992, dopo aver pranzato con la moglie Agnese e i figli, Paolo Borsellino si recò insieme alla sua scorta in via D'Amelio, dove viveva sua madre. Una Fiat 126 imbottita di tritolo che era parcheggiata sotto l'abitazione della madre detonò al passaggio del giudice, uccidendo oltre a Borsellino anche i cinque agenti di scorta.

FUNERALI Il 24 luglio circa 10.000 persone parteciparono ai funerali privati di Borsellino (i familiari rifiutarono il rito di Stato, poiché la moglie Agnese accusava il governo di non aver saputo proteggere il marito, e volle una cerimonia senza la presenza dei politici)

MORTE DI BORSELLINO

FUNERALI

PROCESSO PER LA STRAGE DI VIA D’AMELIO Nel 1993 il gruppo investigativo guidato dal questore Arnaldo La Barbera, che si occupava delle indagini sulla strage di via d'Amelio, riuscì ad individuare ed arrestare i pregiudicati Salvatore Candura e Vincenzo Scarantino . Nel gennaio 1996 vennero rinviati a giudizio Salvatore Riina, Pietro Aglieri i quali figurarono imputati nel secondo filone del processo per la strage di via d'Amelio. Nel 1999 Salvatore Riina, Pietro Aglieri furono condannati all'ergastolo.

FRASI FAMOSE

Grazie per esservi battuti contro la mafia facendo sentire la vostra voce!