Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini Dicembre 2012 a cura di Florinda Rinaldini IRES ER
Le tendenze demografiche Nel 2011 la popolazione in Provincia di Rimini continua a crescere (+0,9% rispetto al 2010) e raggiunge le 332.070 unità (il 66% risiede nel distretto di Rimini e il 34% in quello di Riccione) Dal 2001 al 2011 la popolazione è aumentata del 19,8% (in Regione “solo” del 10,5%). Rimini si conferma una provincia “giovane” (dopo Reggio Emilia) grazie alla componente migratoria (pari a 10,5%) Nel 2011 il saldo demografico è positivo (+2.826 unità) ma il saldo naturale dopo anni di ripresa torna negativo (-119 unità). Il tasso di fecondità è pari a 1,40 figli per donna (Italia 1,42) I comuni del distretto di Riccione confermano una maggiore vivacità demografica (+1,1% di residenti) rispetto a quello di Rimini (+0,7%) L’indice di vecchiaia sale leggermente nell’ultimo anno (150,2), come in Regione (168). Distretto di Rimini più “vecchio” di Riccione.
Le tendenze demografiche Totale popolazione residente in provincia di Rimini, mappa comunale (variazione percentuale periodo 2010-2011) Anche nel 2011 due comuni del riccionese fanno registrare l’aumento percentuale più alto di residenti: San Clemente (+4,6%) e Montecolombo (+4,2%). In V.A.,Rimini, Misano Adriatico e San Clemente.
Il rallentamento dei flussi migratori Mappa incidenza stranieri su popolazione totale per comune in provincia di Rimini, anno 2011 Stranieri in Provincia: 34. 901 unità (pari al 10,5%, +5,4%). Il 75% risiede in area costiera. Più alta incidenza di stranieri su residenti: si confermano Bellaria-Igea Marina (13,8%), San Leo (12,7%), Morciano di Romagna (12,4%). Cattolica (11% stranieri) nel 2011 registra +10,5%. Mondaino (11,2%), segna +13,7%. Più bassa incidenza stranieri Alta Valmarecchia: Casteldelci (2,9%), Maiolo (3,7%), Pennabilli (5,3%).
Il rallentamento dei flussi migratori Piramide rovesciata: distribuzione stranieri in provincia di Rimini per genere e classe di età. Incidenza su totale residenti. 2011 Stranieri in Provincia: prevalgono soggetti in fasce d’età più giovani e centrali (ringiovanimento popolazione). Costituiscono il 16,4% dei bambini residenti nella fascia 0-4 anni (+5,4% rispetto al 2010) e il 20,6% dei residenti nella fascia 25-29 anni (+0,6%). Ma aumentano anche classi d’età mature e anziane.
Le criticità del quadro economico e produttivo in provincia di Rimini Indagine congiunturale, Industria in senso stretto, Rimini, saldo trimestre in corso su trimestre anno precedente, 2003-2012 (2°trimestre) Andamento fluttuante nel 2011: picco positivo nel primo trimestre, seguito da flessioni e ripresa di produzione e fatturato a fine anno Nel 2012, primo trimestre calo, poi leggero recupero ma si resta in territorio negativo Il tasso di crescita dell’occupazione riflette in parte l’andamento altalenante di quello del valore aggiunto, con andamenti che, fino al 2007, tendono un segno ancora più positivo di quello regionale – ma il settore industria, nello stesso periodo, cresce meno della media regionale. Ovvero, in fase di congiuntura positiva la crescita tende ad essere più accentuata, in fase di congiuntura negativa tende a registrare contrazioni maggiori. Un andamento simile si può riscontrare rispetto al numero delle imprese, che fino al 2008 crescono più della media regionale, per conoscere poi una caduta più accentuata rispetto al dato regionale Il tasso di crescita delle esportazioni è stato abbastanza in linea con le medie regionali fino al 2007, ed è poi caduto, fino a tutto il 2009, in maniera ancora più pesante delle media regionale (- 25,3%, contro il – 23,6% della media regionale). Fonte: indagine congiunturale Camera di Commercio 6
Le criticità del quadro economico e produttivo in provincia di Rimini Indagine congiunturale, Commercio al dettaglio, Rimini, saldo trimestre in corso su trimestre anno precedente, 2003-2012 (2°trimestre) Nel 2011: significativa ripresa primo trimestre, contrazione nel secondo, parziale recupero nel terzo trimestre e progressiva diminuzione Nelle costruzioni: forte impatto della crisi. Dal terzo trimestre 2009 produzione e fatturato rimasti in territorio negativo Il tasso di crescita dell’occupazione riflette in parte l’andamento altalenante di quello del valore aggiunto, con andamenti che, fino al 2007, tendono un segno ancora più positivo di quello regionale – ma il settore industria, nello stesso periodo, cresce meno della media regionale. Ovvero, in fase di congiuntura positiva la crescita tende ad essere più accentuata, in fase di congiuntura negativa tende a registrare contrazioni maggiori. Un andamento simile si può riscontrare rispetto al numero delle imprese, che fino al 2008 crescono più della media regionale, per conoscere poi una caduta più accentuata rispetto al dato regionale Il tasso di crescita delle esportazioni è stato abbastanza in linea con le medie regionali fino al 2007, ed è poi caduto, fino a tutto il 2009, in maniera ancora più pesante delle media regionale (- 25,3%, contro il – 23,6% della media regionale). Fonte: indagine congiunturale Camera di Commercio 7
Le criticità del quadro economico e produttivo in provincia di Rimini Confronto esportazioni provinciale e regionale (variazione percentuale su anno precedente) ) Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 Nel 2011 il saldo commerciale rimane positivo (+22,2%), in lieve diminuzione rispetto al 2010 – anno di fortissima ripresa delle esportazioni – ma superiore a dato regionale (+13,1%). Settori più importanti: “Articoli di abbigliamento” (+8,8%), “Macchinari e apparecchiature nca” (+19,4%), “Altri mezzi di trasporto” (+95,7%). Aree di destinazione delle esportazioni: in crescita mercato asiatico (+37%), Paesi europei extra UE 27 (+21%).
Le imprese attive in provincia di Rimini Tasso di crescita annuale imprese attive confronto provinciale e regionale (variazione percentuale su anno precedente) Nel 2011 si registra un aumento dello 0,6% di imprese (+231), che porta le imprese attive a quota 35.949. Crescono sia le imprese artigiane (+0,8%), che costituiscono circa il 30% del totale, sia quelle non artigiane (+0,6%). A fine giugno 2012 le imprese attive sono 36.148. Si conferma la forte vocazione terziaria del territorio,soprattutto commercio e alloggio e ristorazione: il 67,5% delle imprese rientra nei servizi, in crescita (+1,4%) rispetto al 2010. Diminuiscono le imprese manifatturiere (-1,9%), in particolare metallurgiche (-2,8%) e le imprese agricole (-2,9%). L’impresa individuale è la forma giuridica prevalente (55,7% del totale delle imprese attive), ma aumentano le società di capitale (pari ormai al 16% di imprese attive). Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 9
Il mercato del lavoro locale e l’aumento dello svantaggio delle donne Il 2011 si caratterizza per l’aumento del numero di occupati (+ 3.703 unità rispetto al 2010), che si attestano a 134.352 unità e la crescita delle persone in cerca di occupazione che salgono a quota 11.698 unità (il valore più alto dal 2009). Aumenta il tasso di occupazione maschile (+3%), si contrae quello femminile (-1%), pari a 54,2% (il più basso in regione, con il 60,9%). Continua a crescere il tasso di disoccupazione, che sale all’8% (+0,2%) con una diminuzione di quello maschile (-0,3%, pari a 4,9%) e l’aumento di quello femminile (+1,1%), pari a 12,1% (quasi il doppio della media regionale, pari a 6,2%). Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 10
Il mercato del lavoro locale e l’aumento dello svantaggio delle donne A livello provinciale è la componente femminile dell’occupazione ad aver risentito maggiormente degli effetti negativi della crisi recessiva L’AUMENTO DELL’OCCUPAZIONE REGISTRATO NEL 2011 E’ DA ATTRIBUIRSI IN GRAN PARTE ALL’INCREMENTO DI OCCUPATI NEL SETTORE TERZIARIO, e nello specifico nel commercio (+3%), E ALLA CRESCITA DI LAVORATORI INDIPENDENTI Diminuiscono invece i lavoratori dipendenti (-1,1%), ma non nel commercio (+18% rispetto al 2010) Diminuiscono i lavoratori italiani (-3,3%), che rappresentano l’87,4% di occupati L’andamento dell’occupazione è più favorevole per la componente straniera sia provenienti dall’UE (+1,2%), che extra UE (+2,1%). Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 11
Il mercato del lavoro locale e l’aumento dello svantaggio delle donne Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 Nel 2011 continuano ad aumentare gli avviamenti al lavoro e raggiungono quota 104.933. Gli avviamenti con contratto a tempo determinato crescono del 6,8% (sono ormai i due terzi del totale) e quelli a tempo indeterminato diminuiscono del 9,4% (pari appena al 6,4% del totale).Aumentano gli avviamenti di over 35 e prosegue la diminuzione di quelli relativi alla fascia 15-19 anni. Quasi la metà degli avviamenti riguarda il settore alberghiero e della ristorazione, seguiti dal commercio all’ingrosso e al dettaglio. 12
Il ricorso agli ammortizzatori sociali nella fase recessiva Nel 2011 le ore di cassa integrazione diminuiscono del 9% (7.028.497 ore), dopo aver raggiunto il livello record nel 2010, concentrate nella meccanica, abbigliamento e edilizia Diminuisce la cassa ordinaria, che scende al 12% del totale. Prosegue la crescita della cassa straordinaria (pari al 31,3% del totale) e si riduce il ricorso alla cassa in deroga (55,7% del totale) Crescono nei primi sei mesi del 2012 gli iscritti alle liste di mobilità, pari a 1.164 unità (+15,4%) Il quadro è quindi critico a conferma di un sistema produttivo che continua a soffrire per la recessione economica e dalla quale non sembrano intravedersi chiare via d’uscita. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 13
Il ricorso agli ammortizzatori sociali nella fase recessiva Se integriamo il tasso di disoccupazione con i dati relativi ai lavoratori equivalenti in cig (riportando le ore di cassa integrazione al numero di lavoratori coinvolti) e con i lavoratori scoraggiati, otteniamo un tasso di sottoutilizzo della forza lavoro pari al 12,1%. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 14
Luci ed ombre del modello di sviluppo locale Sistema economico produttivo e struttura dell’occupazione peculiari in regione: alta propensione alle attività terziarie e significativa presenza lavoro autonomo; Carattere prevalentemente stagionale – e irregolare – di settori del mercato del lavoro; Alta disoccupazione femminile (doppia del dato regionale) e penalizzazione delle donne nel mercato del lavoro; Aumento degli avviamenti al lavoro ma anche delle cessazioni, cresce la precarietà. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 15
Luci ed ombre del modello di sviluppo locale: il settore del commercio Nel 2011 crescono le imprese nel commercio e anche l’occupazione grazie a nuovi occupati indipendenti nei servizi (e in particolare proprio nel commercio). Sette imprese su dieci nel commercio sono ditte individuali Settore del commercio: dopo decreto legislativo 31 marzo 1998 si avvia la riorganizzazione dell’intero settore, con liberalizzazione di commercio all’ingrosso e al dettaglio Settore caratterizzato da alta quota di imprese che cessano l’attività, forte turn over, ex lavoratori dipendenti che si “inventano” lavoratori autonomi in questo settore che “ha meno barriere all’ingresso rispetto ad altre attività” (soprattutto commercio al dettaglio, esercizi specializzati e ambulanti) COMMERCIO GRANDE “SERBATOIO” DI LAVORO FEMMINILE Femminilizzazione del lavoro, crescente scolarizzazione, diffusione lavoro atipico e stagionale; segregazione verticale e orizzontale; differenziali retributivi per genere; difficile equilibrio lavoro e vita personale e familiare. Gli investimenti diretti esteri si sono più che dimezzati a Modena tra 2008 e 2009, ma il saldo resta comunque positivo, e fa incrementare l’incidenza di Modena sul totale degli investimenti diretti esteri in Emilia-Romagna, dal 7,8% del 2008 al 26,4% del 2009 16
Osservatorio sull’Economia e il Lavoro in provincia di Rimini Dicembre 2012 a cura di Florinda Rinaldini IRES ER