Prof. Dott. Armando Urbano Commercialista in Bari “L’impatto fiscale dei nuovi bilanci” Prof. Dott. Armando Urbano Commercialista in Bari
Il D.Lgs. 139/2015 ha introdotto nuove regole per la redazione del bilancio 2016 che richiedono l’adeguamento di alcune disposizioni tributarie e che incidono sulla determinazione sia del risultato dell’esercizio civilistico, sia del reddito imponibile ai fini fiscali. Il legislatore con il “Decreto Milleproroghe” ha approvato una norma per coordinare le novità introdotte dal D.Lgs. 139/2015 con le disposizioni fiscali.
Lo scopo è stato evitare alle società che redigono il bilancio, in base ai nuovi principi OIC, escluse le microimprese, l’applicazione del doppio binario (civilistico/fiscale). Inoltre, è stata prevista la proroga di 15 giorni per la presentazione della dichiarazione dei redditi e IRAP delle società di capitali. Il termine per l’invio è stato spostato al 16/10/2017 rispetto alla scadenza ordinaria del 30/09.
INDICE Costi di pubblicità Costi di ricerca applicata L’ammortamento dei costi di sviluppo L’ avviamento Le azioni proprie Crediti, debiti e titoli rilevati al costo ammortizzato Gli strumenti finanziari derivati L’eliminazione della macroclasse E La deducibilità degli interessi passivi Rol Spese di rappresentanza Le società di comodo
I costi di pubblicita’ L’ OIC 24 prevede: CASO A Costi di pubblicità considerati come: Costi di impianto e di ampliamento (costi di start up); In questo caso passano dalla vecchia voce BI2 dello Stato patrimoniale alla voce BI1 e continuano ad essere ammortizzati
CASO B I costi di pubblicità non sono capitalizzabili e bisognerà: Effettuare scritture di aggiustamento alla riapertura all’1/01/2016 Adattare il bilancio chiuso al 31/12/2015 per renderlo comparabile con il bilancio al 31/12/2016
Stornare il conto (acceso in Dare) al costo storico dei costi di pubblicità; Stornare il conto (acceso in Avere) al fondo ammortamento dei costi di pubblicità;
Rilevare nello Stato Patrimoniale la fiscalità differita; Movimentare alle perdite portate a nuovo il conto economico di capitale.
Esempio di calcolo La società Alfa S.p.A. nell’anno 2014 ha capitalizzato costi di pubblicità per Euro 100.000, da ammortizzare in cinque anni a quote costanti.
La società Alfa S.p.A. presenta la seguente situazione al 31/12/2015: Costi di pubblicità da ammortizzare Fondo ammortamento costi di pubblicità 100.000 40.000
Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B.I) Immobilizzazioni immateriali 2) Costi di ricerca e sviluppo: Euro 60.000 I conti all’ 1/01/2016 saranno: Costi di pubblicità da ammortizzare Fondo ammortamento costi di pubblicità
Pertanto, in virtù di quanto previsto dal D Pertanto, in virtù di quanto previsto dal D.Lgs 139/2015 si effettueranno le seguenti scritture: Perdite portate a nuovo 100.000,00 Costi di pubblicità da ammortizzare 100.000,00 Fondo ammortamento costi di pubblicità 40.000,00 Perdite portate a nuovo 40.000,00
La società Alfa S.p.A. avendo stabilito un piano di ammortamento a cinque quote costanti del 20% (di cui due già imputate al 31/12/2015), dovrà dedurre ancora tre quote da Euro 20.000 ciascuna. Di conseguenza la società, in seguito alla cancellazione del valore contabile netto, avrà tra le attività le imposte anticipate:
Attività per IRES anticipate pari ad Euro 14 Attività per IRES anticipate pari ad Euro 14.400,00 scaturenti dalla quota fissa di Euro 60.000,00 moltiplicata al 24%; Attività per IRAP anticipate pari ad Euro 2.340,00 scaturenti dalla quota fissa di Euro 60.000,00 moltiplicata al 3,9%
Il totale delle imposte anticipate ammonta ad Euro 16.740 Attività per IRES anticipate 14.400,00 Perdite portate a nuovo 14.400,00 Attività per IRAP anticipate 2.340,00 Perdite portate a nuovo 2.340,00 Il totale delle imposte anticipate ammonta ad Euro 16.740
Le imposte anticipate, al 31/12/2016, origineranno le seguenti scritture di assestamento IRES anticipate 4.800,00 Attività per IRES anticipate 4.800,00 IRAP anticipate 780,00 Attività per IRAP anticipate 780,00
Stato patrimoniale al 31/12/2016 C. II. 5-ter) Imposte anticipate: IRES totale anticipato 14.400 + IRAP totale anticipato 2.340 - Imposte anticipate C.E. 5.580 = TOTALE 11.160 VIII) Utili (perdite) portati a nuovo: 43.260,00 (100.000 – 40.000 – 14.400 – 2.340)
Conto economico al 31/12/2016 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite, anticipate: 4.800,00 + 780,00 = 5.580,00 Per rendere comprabili i bilanci degli anni 2015 e 2016 bisognerà effettuare operazioni di rettifica e integrazione di seguito riportate:
Voce di bilancio Rettifica Schema di bilancio Voce di bilancio Rettifica SPA B. I. 2) Costi di sviluppo (Storno del valore contabile netto) C. II. 5-ter) Imposte anticipate Imposte relative al saldo contabile netto al 31/12/2015 SPP A. VIII) Utili (perdite) portati a nuovo (Saldo dei costi al netto delle imposte) A. IX) Utile (perdita) dell’esercizio = Saldo netto da conto economico CE B.10. a) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali (Quota ammortamento 2015 costi di pubblicità) 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite, anticipate (Imposte relative alla quota di ammortamento) 21) Utile (perdita) dell’esercizio (Saldo netto: ammortamento - imposte )
Esempio di calcolo La società Alfa S.p.A. nell’anno 2014 ha capitalizzato costi per Euro 100.000, da ammortizzare in cinque anni a quote costanti.
La società Alfa S.p.A. presenta la seguente situazione al 31/12/2015: Costi di pubblicità da ammortizzare Ammortamento costi di pubblicità Fondo ammortamento costi di pubblicità 100.000 20.000 40.000
Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B.I) Immobilizzazioni immateriali 2) Costi di ricerca sviluppo e pubblicità: Euro 60.000 Conto economico esercizio 2015 B. 10.a) Ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali : 20.000,00.
Le imposte anticipate all’1/01/2015 sono ricostruite come segue: Attività per IRES anticipate all’1/01/2016: 14.400,00 Attività per IRAP anticipate all’1/01/2016: 2.340,00 IRES calcolata su ammortamento del 2015: 5.500,00 -IRES 27,5% 20.000 x 27.5% =5.500,00 IRAP calcolata su ammortamento del 2015: 780,00 - IRAP 3,9% 20.000 x 3.9% =780,00 Totale 23.020,00
PROCEDIMENTO RETROSPETTIVO Schema di bilancio Voce di bilancio Saldo effettivo all’1/01/2015 Rettifica Saldo rettificato all’1/01/2015 SPA B.I) 2) Costi di ricerca, sviluppo e pubblicità 80.0000 (80.0000) C. II. 5-ter) Imposte anticipate +23.020 23.020 SPP A. VIII) Utili (perdite) portati a nuovo 56.980
Saldo effettivo all’31/12/2015 Schema di bilancio Voce di bilancio Saldo effettivo all’31/12/2015 Rettifica Saldo comparato al 31/12/2015 SPA C. II. 5-ter) Imposte anticipate 23.020 (6.280) 16.740 SPP A. VIII) Utili (perdite) portati a nuovo 56.980 A. IX) Utile (perdita) dell’esercizio +13.720 CE B.10. a) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali 20.000 (20.000) 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite, anticipate +6.280 21) Utile (perdita) dell’esercizio
Al 31/12/2015 la situazione è così presentata: Utile (perdite) dell’esercizio, con un differenziale pari ad Euro 13.720,00; Utile (perdite) a nuovo, con un differenziale pari ad Euro - 56.980,00.
Aggregando a inizio anno 2016 il primo componente con il secondo, si otterrà: 13.720 - 56.980= 43. 260 Questo,quindi, sarà l’importo riscontrato alla riapertura all’1/01/2016
Poiché viene eliminato un costo dal C. E Poiché viene eliminato un costo dal C.E. (ammortamento del 2015 pari ad Euro 20.000,00) al netto delle imposte relative (Euro 6.280,00) si ottiene per differenza (20.000,00 – 6.280,00) un maggior utile di Euro 13.720,00.
I costi di RICERCA APPLICATA Il D.Lgs. 139/2015 prevede che i costi di ricerca applicata: Non possono essere capitalizzati; Fanno parte del reddito dell’esercizio in cui sono dichiarati.
In questo caso sono capitalizzabili L’OIC 24 prevede che: CASO A Costi di ricerca illustrati come: Progetto realizzabile; Costi pertinenti ad un prodotto definito; Recuperabili; se la società ritiene di utilizzare i ricavi, gli stessi devono essere sufficienti a coprire i costi sostenuti per il progetto da realizzare. In questo caso sono capitalizzabili
CASO B Non sono presenti le caratteristiche del caso A e quindi devono essere stornati dallo Stato Patrimoniale e non possono essere più ammortizzati
CASO B Bisognerà procedere come segue: Redigere scritture di aggiustamento nella riapertura dei conti all’1/01/2016 tenendo conto della chiusura dei saldi di bilancio al 31/12/2015; Stornare il conto (acceso in Dare) al costo storico dei costi di ricerca;
Stornare il conto (acceso in Avere) al fondo ammortamento dei costi di ricerca; Rilevare nello Stato Patrimoniale la fiscalità differita; Movimentare alle perdite portate a nuovo il conto economico di capitale. Rendere comparabili i bilanci dell’anno 2015 e 2016.
Esempio di calcolo La società Alfa S.p.A. nell’anno 2014 ha capitalizzato costi di ricerca applicata per Euro 100.000, da ammortizzare in cinque anni a quote costanti.
La società Alfa S.p.A. presenta la seguente situazione al 31/12/2015: Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B.I) Immobilizzazioni immateriali 2) Costi di ricerca e sviluppo: Euro 60.000 Costi di ricerca da ammortizzare Fondo ammortamento costi di ricerca 100.000 40.000
All’ 1/01/2016 si avranno i conti: Costi di ricerca da ammortizzare Fondo ammortamento costi di ricerca Pertanto, in conseguenza al D.Lgs 139/2015 si riscontreranno le seguenti scritture: Perdite portate a nuovo 100.000,00 Costi di ricerca da ammortizzare 100.000,00 Fondo ammortamento costi di ricerca 40.000,00 Perdite portate a nuovo 40.000,00
La società Alfa S.p.A. avendo stabilito un piano di ammortamento a cinque quote costanti del 20% (di cui due già imputate al 31/12/2015), dovrà dedurre ancora tre quote da Euro 20.000 ciascuna. Di conseguenza la società, in seguito alla cancellazione del valore contabile netto, sarà provvista di attività come:
IRES anticipate di Euro 14 IRES anticipate di Euro 14.400,00 scaturenti dalla quota fissa pari ad Euro 60.000,00 moltiplicata al 24%; IRAP anticipate di Euro 2.340,00 scaturenti dalla quota fissa pari ad Euro 60.000,00 moltiplicata al 3,9%
Il totale delle imposte anticipate ammonta ad Euro 16.740,00 Attività per IRES anticipate 14.400,00 Perdite portate a nuovo 14.400,00 Attività per IRAP anticipate 2.340,00 Perdite portate a nuovo 2.340,00 Il totale delle imposte anticipate ammonta ad Euro 16.740,00
Le imposte anticipate, al 31/12/2016, origineranno le seguenti scritture di assestamento IRES anticipate 4.800,00 Attività per IRES anticipate 4.800,00 IRAP anticipate 780,00 Attività per IRAP anticipate 780,00
Stato patrimoniale al 31/12/2016 C. II. 5-ter) Imposte anticipate: IRES totale anticipato 14.400 + IRAP totale anticipato 2.340 - Imposte anticipate C.E. 5.580 = TOTALE 11.160 A. VIII) Utili (perdite) portati a nuovo: 43.260,00
Conto economico al 31/12/2016 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite, anticipate: 4.800,00 + 780,00 = 5.580,00 Per rendere comprabili i bilanci degli anni 2015 e 2016 bisognerà effettuare operazioni di rettifica e integrazione di seguito riportate:
SPA SPP CE Schema di bilancio Voce di bilancio Rettifica B. I. 2) Costi di sviluppo (Storno del valore contabile netto) C. II. 5-ter) Imposte anticipate Imposte relative al saldo contabile netto al 31/12/2015 SPP A. VIII) Utili (perdite) portati a nuovo (Saldo dei costi al netto delle imposte) A. IX) Utile (perdita) dell’esercizio = Saldo netto da conto economico CE B.10. a) Ammortamenti delle immobilizzazioni materiali (Quota ammortamento 2015 costi di ricerca) 20) Imposte sul reddito dell’esercizio, correnti, differite, anticipate (Imposte relative alla quota di ammortamento) 21) Utile (perdita) dell’esercizio (Saldo netto: ammortamento - imposte )
L’AMMORTAMENTO DEI COSTI DI SVILUPPO Il D.Lgs. 139/2015 prevede che : Vecchio piano Nuovo piano Potrebbe basarsi su una vita utile; in tal caso il piano di ammortamento sarà maggiore di 5 anni. Articolato in quote costanti (massimo 5 anni).
Nel caso in cui la vita utile del bene è stimata superiore a 5 anni, bisognerà intervenire con: Scritture di aggiustamento alla riapertura all’1/01/2016 Adattare il bilancio chiuso al 31/12/2015 per renderlo compatibile con il bilancio al 31/12/2016
Esempio di calcolo La società Alfa S.p.A. nell’anno 2014 ha capitalizzato costi di sviluppo per Euro 300.000, da ammortizzare in cinque anni a quote costanti.
La società Alfa S.p.A. presenta la seguente situazione al 31/12/2015: Costi di sviluppo da ammortizzare Fondo ammortamento costi di sviluppo 300.000 120.000
Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B.I) Immobilizzazioni immateriali 2) Costi di ricerca e sviluppo: Euro 180.000 All’ 1/01/2016 si avranno i conti: Costi di sviluppo da ammortizzare Fondo ammortamento costi di sviluppo
Anno Vecchio ammortamento Nuovo ammortamento Differenza 2014 60.000 30.000 -30.000 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023
Secondo il D.Lgs. 139/2015 si dovrà così disporre la seguente scrittura: Fondo ammortamento costi di sviluppo Utili portati a nuovo 60.000,00 60.000,00
La somma pari ad Euro 60.000 è data da: Fondo ammortamento costi di sviluppo 120.000 - Nuova percentuale ammortamento anno 2014 30.000 - Nuova percentuale ammortamento anno 2015 30.000 = TOTALE 60.000
L’art. 108, comma 1, del TUIR prevede che l’ammortamento fiscale non debba andare oltre le cinque quote costanti. In caso di superamento vi sarà: Deducibilità in cinque quote tralasciando l’imputazione a C.E.; Deducibilità secondo l’andamento delle nuove quote.
L’avviamento Fiscalmente l’art. 103 del Tuir fissa la deducibilità in misura non superiore a 1/8 del relativo valore. In caso di periodi di ammortamento superiori a 18 anni coinciderà il trattamento fiscale con le scelte fiscali di bilancio;
In caso di periodi di ammortamento inferiori a 18 anni bisognerà gestire un doppio binario (bilancio d’esercizio con le nuove regole del D.lgs. 139/2015 e bilancio fiscale secondo le disposizioni ante tale decreto) con obbligo di variazioni in aumento.
ESEMPIO La società Alfa S. p. A ESEMPIO La società Alfa S.p.A. nell’anno 2012 ha acquistato un’azienda già funzionante pagando un avviamento di Euro 200.000. La società decide di ammortizzare l’avviamento in 10 anni secondo il seguente piano:
Fiscalmente l’ammortamento, ai sensi dell’art Fiscalmente l’ammortamento, ai sensi dell’art. 103 del Tuir, è deducibile in 18 anni. Pertanto si avranno le seguenti variazioni del reddito fiscale:
LE AZIONI PROPRIE Riforma apportata dal D.Lgs. 139/2015 ELIMINATE LE SEGUENTI VOCI: azioni proprie dallo Stato Patrimoniale attivo ( B.III.4 – C.III.5) riserva per azioni proprie in portafoglio dallo Stato Patrimoniale passivo (A.VI) INSERITA LA VOCE: Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio nello Stato Patrimoniale passivo (A.X)
Esempio di calcolo La società Alfa S.p.A. nell’anno 2015 ha acquistato azioni proprie per Euro 100.000, costituendo una riserva con lo stesso importo.
La società Alfa S.p.A. presenta la seguente situazione al 31/12/2015: Azioni proprie Riserva azioni proprie 100.000,00 100.000,00
Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B Stato Patrimoniale IV direttiva CEE: B. III) Immobilizzazioni finanziarie 3) Azioni proprie: Euro 100.000 A. VI) Riserva per azioni in portafoglio: 100.000 Conti all’ 1/01/2016 : Azioni proprie Riserva azioni proprie Pertanto, in conseguenza al D.Lgs 139/2015 si riscontreranno le seguenti scritture:
Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio 100.000,00 Azioni proprie 100.000,00 Riserva azioni proprie 100.000,00 Riserva facoltativa 100.000,00 Per rendere comparabili i bilanci degli anni 2015 e 2016 bisognerà effettuare operazioni di rettifica e integrazione di seguito riportate:
SPA SPP Schema di bilancio Voce di bilancio Rettifica B. III. 4) Azioni proprie (vecchio schema) Storno C. III. 5) Azioni proprie (vecchio schema) SPP A.VI) Riserva per acquisto azioni proprie (vecchio schema) A.VI) Altre riserve + Valore riserva per acquisto azioni proprie +/- Eventuali differenze da annullamento A. X) Riserva negativa per azioni proprie in portafoglio - Valore azioni proprie
Le azioni proprie sono rilevate in bilancio a diretta riduzione del patrimonio netto con riflessi sul calcolo dell’ACE (Aiuto Crescita Economica) Esempio di calcolo La Alfa SpA, avente un patrimonio netto al 31.12.2010 di Euro 400.000, ha avuto, nel corso degli anni, le movimentazioni del patrimonio netto che seguono
30/04/2011 accantonamento utili a riserve € 10.000 31/05/2016 acquisto azioni proprie € 50.000 Per l’anno 2016 l’incremento del capitale proprio, rispetto a quello presente al 31/12/2010 è dato dalla somma degli accantonamenti di utili a riserve (per un totale di € 83.000), meno l’acquisto di azioni proprie per € 50.000; ottenendo una differenza pari ad € 33.000.
(variazione in diminuzione ai fini IRES) Su tale valore si applica il rendimento nazionale che per l’anno 2016 è pari al 4,75%: 33.000 * 4,75 = 1.567,50 che rappresenta la variazione in diminuzione ACE, ai fini IRES, da indicare nel Quadro RN del Modello Unico Società di Capitali. Attenzione Con la normativa in vigore al 31/12/2015, non sarebbe stato sottratto l’importo di € 50.000 e si avrebbe avuto il calcolo che segue: 83.000 * 4,75% = 3.942,50 (variazione in diminuzione ai fini IRES)
Gli strumenti finanziari derivati ESEMPI Derivati finanziari IRS con Fair Value positivo La società Alfa S.p.A. ha in corso un contratto IRS stipulato a febbraio 2015 per la copertura del rischio di interesse su un mutuo quinquennale pari ad Euro 1.000.000 con un tasso medio di interesse di 3 mesi e l’aggiunta di uno spread del 2,4%.
La società incassa euribor 3 mesi e paga un tasso fisso dello 0,329%. Si ipotizza che, al 31/12/2015, il fair value sia positivo pari ad Euro 10.725,00 in quanto l’euribor 3 mesi è al rialzo rispetto a quanto dedotto inizialmente e i netting risultano essere vantaggiosi per la Alfa S.p.A.
La società, nel bilancio 2015, secondo quanto espresso da criteri di valutazione, non ha iscritto fair value positivo dello strumento finanziario derivato. Alla riapertura dei conti (01/1/2016) si dovrà iscrivere il fair value positivo, componendo così le seguenti scritture:
Strumenti finanziari derivati attivi (B. III. 4 SP) 10.725,00 Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a. VII SP) 10.725,00 Si valuta l’ipotesi in cui sia presente l’aliquota IRES del 24% ai fini del riversamento della differenza temporanea: 10.725,00*24%= 2.574,00
Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a. VII SP) 2.574,00 Fondo imposte differite (B. 2 SP) 2.574,00
2. Derivati finanziari IRS con Fair Value negativo La società Alfa S.p.A. ha in corso un contratto IRS stipulato a febbraio 2015 per la copertura del rischio di interesse su un mutuo quinquennale pari ad Euro 1.000.000 con un tasso medio di interesse di 3 mesi e l’aggiunta di uno spread del 2,4%.
La società incassa euribor 3 mesi e paga un tasso fisso dello 0,329%. Si ipotizza che, al 31/12/2015, il fair value sia negativo pari ad Euro 19.422,00 in quanto l’euribor 3 mesi è in calo rispetto a quanto dedotto inizialmente e i netting risultano essere svantaggiosi per la Alfa S.p.A.
La società, nel bilancio 2015, non ha iscritto nulla secondo quanto espresso da criteri di valutazione poiché si trattava di derivato di copertura . Alla riapertura dei conti (01/1/2016) si dovrà iscrivere il fair value negativo, componendo così le seguenti scritture:
Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a. VII SP) 19.422,00 Strumenti finanziari derivati passivi (B. III. 4 SP) 19.422,00 Si valuta l’ipotesi in cui sia presente l’aliquota IRES del 24% ai fini del riversamento della differenza temporanea: 19.422,00*24%= 4.661,28
Crediti per imposte anticipate (C. II.5-ter) 4.661,28 Riserva per operazioni di copertura dei flussi finanziari attesi (a. VII SP) 4.661,28
Derivati finanziari IRS, con Fair Value positivo non più qualificabile come di copertura per estinzione anticipataa del debito. La società Alfa S.p.A. ha in corso un contratto IRS stipulato a settembre 2013 per la copertura del rischio di interesse su un mutuo quinquennale pari ad Euro 1.000.000 con un tasso medio di interesse di 3 mesi e l’aggiunta di uno spread del 0,6%.
Nel corso del 2015 la società ha estinto il mutuo, per cui il derivato contratto è stato qualificato come di “negoziazione”.
La società incassa euribor 3 mesi e paga un tasso fisso dello 0,325%. Si ipotizza che, al 31/12/2015, il fair value sia positivo pari ad Euro 8.957,00 in quanto l’euribor 3 mesi è al rialzo rispetto a quanto dedotto inizialmente e i netting risultano essere vantaggiosi per la Alfa S.p.A.
La società, nel bilancio 2015, non poteva iscrivere fair value positivo secondo quanto espresso da criteri di valutazione poiché si trattava di strumento finanziario. Alla riapertura dei conti (01/1/2016) si dovrà iscrivere il fair value positivo, componendo così le seguenti scritture:
Strumenti finanziari derivati attivi (C. III. 5 SP) 8.957,00 Utili (perdite) portati a nuovo (A. VIII SP) 8.957,00 Si valuta l’ipotesi in cui sia presente l’aliquota IRES del 24% ai fini del riversamento della differenza temporanea: 8.957,00*24%= 2.149,68
Utili (perdite) portati a nuovo (A. VIII SP) 2.149,68 Fondo imposte differite (B. 2 SP) 2.149,68
Derivati finanziari IRS, con Fair Value negativo non più qualificabile come di copertura per estinzione anticipata del debito. La società Alfa S.p.A. ha in corso un contratto IRS stipulato a settembre 2013 per la copertura del rischio di interesse su un mutuo quinquennale pari ad Euro 1.000.000 con un tasso medio di interesse di 3 mesi e l’aggiunta di uno spread del 0,6%.
Nel corso del 2015 la società ha estinto il mutuo per cui il derivato contratto è stato qualificato come di “negoziazione”.
La società incassa euribor 3 mesi e paga un tasso fisso dello 0,325%. Si ipotizza che, al 31/12/2015, il fair value sia positivo pari ad Euro 8.226,00 in quanto l’euribor 3 mesi è in calo rispetto a quanto dedotto inizialmente e i netting risultano essere svantaggiosi per la Alfa S.p.A.
La società, nel bilancio 2015, ha iscritto un fair value negativo dello strumento finanziario derivato . Alla riapertura dei conti (01/1/2016) la società dovrà riclassificare il fair value negativo iscritto nella voce “Fondo rischi derivati”, componendo così le seguenti scritture:
Fondo rischi per derivati 8.226,00 Strumenti finanziari derivati passivi (B. III. 4 SP) 8.226,00
CREDITI, DEBITI E TITOLI RILEVATI AL COSTO AMMORTIZZATO. Impatto fiscale: Maggiori e/o minori proventi e oneri finanziari Variazione del valore degli interessi attivi e passivi ai fini del calcolo del limite di deducibilità degli interessi passivi Calcolo svalutazione crediti/ perdite su crediti e sopravvenienze attive su un valore diverso dal nominale
Costi di transazione (spese di istruttoria, oneri relativi alla redazione di perizia, eventuali commissioni passive iniziali nonché aggi e disaggi su prestiti obbligazionari ed ogni altra differenza tra valore iniziale e valore nominale a scadenza di un debito). FINO AL 2015 capitalizzati tra le immobilizzazioni immateriali e ammortizzati con deducibilità ai fini IRAP. DAL 2016 generano un tasso d’interesse effettivo superiore al nominale, non vengono più iscritti tra le immobilizzazioni materiali e confluiscono nell’area finanziaria del Conto economico.
Esempio 1 (tratto da OIC 15) Vendita merci con dilazione di pagamento superiore a 12 mesi, con previsione di interessi attivi espliciti Il 1° gennaio 20X0 la società vende una partita di merci all'ingrosso per € 1.000. Non vi sono costi di transazione. Generalmente le condizioni di vendita praticate dalla società, in linea con la prassi di settore, prevedono l'incasso dei crediti verso clienti grossisti a "90 giorni fine mese data fattura". In questo caso, per venire incontro alle esigenze finanziarie del cliente, la società vende le merci con condizioni di incasso dilazionato a 24 mesi, con incassi semestrali di €250 in linea capitale e l'applicazione di un interesse di dilazione al tasso nominale esplicito semestrale posticipato dell'1%.
Calcolo del costo ammortizzato in assenza di attualizzazione Se il tasso di interesse effettivo fosse allineato al tasso di mercato, il valore di iscrizione iniziale del credito sarebbe di €1.000, pari al suo valore nominale, poiché non vi sono costi di transazione né differenze tra valore iniziale e valore a scadenza da ammortizzare lungo la durata del credito. Il tasso di interesse effettivo è in tal caso pari al tasso di interesse nominale, esso è infatti il tasso interno di rendimento che attualizza esattamente gli incassi futuri nel periodo di durata del credito al valore contabile netto rilevato in sede di rilevazione iniziale di €1.000: 1.000 = (250+10) / (1,01)1 + (250+7,5) / (1,01)2 + + (250+5) / (1,01)3 + (250+2,5) / (1,01)4
La tabella che segue fornisce informazioni circa il costo ammortizzato, gli interessi attivi e i flussi finanziari del credito in ogni periodo di riferimento. Gli interessi attivi sono rilevati tra i proventi finanziari per €17,50 nel 20X0 (10+7,50) e per € 7,50 nel 20X1 (5+2,50).
Calcolo del costo ammortizzato in presenza di attualizzazione Se il tasso di interesse effettivo dell'1% fosse significativamente diverso dal tasso di mercato, che si assume pari al 3% semestrale posticipato, se gli effetti sono rilevanti ai sensi dell’art. 2423 comma 4 del codice civile, sarebbe necessario attualizzare i flussi finanziari futuri derivanti dal credito utilizzando il tasso di mercato del 3% per ottenere il suo valore di iscrizione iniziale. Il calcolo del valore iniziale di iscrizione del credito è in tal caso il risultato del seguente processo di attualizzazione: (250+10) / (1,03)1 + (250+7,5) / (1,03)2 + + (250+5)/ (1,03)3 + (250+2,5) / (1,03)4 = 952,85
La tabella che segue fornisce informazioni circa il costo ammortizzato, gli interessi attivi e i flussi finanziari del credito in ogni periodo di riferimento. Gli interessi attivi sono rilevati tra i proventi finanziari per €50,23 nel 20X0 (28,59+21,64) e per €21,92 nel 20X1 (14,57+7,35).
Calcolo del costo ammortizzato in assenza di attualizzazione Esempio 2 (tratto da OIC 19) Finanziamento bancario passivo a tasso fisso con rimborso del capitale a scadenza valutato al costo ammortizzato Calcolo del costo ammortizzato in assenza di attualizzazione Il 1° gennaio 20X0 la società riceve un finanziamento passivo di € 1.000 al tasso di interesse nominale dell'1% annuo. Gli interessi sono annuali posticipati da corrispondere il 31 dicembre di ogni anno.
Il capitale finanziato di € 1 Il capitale finanziato di € 1.000 deve essere rimborsato il 31 dicembre dell'anno 20X4. Non vi sono costi di transazione. In questo caso, in assenza di costi di transazione e di differenze tra capitale erogato (€ 1.000) e capitale da rimborsare a scadenza (€ 1.000), il tasso desumibile dalle condizioni contrattuali (e anche il tasso di interesse effettivo) coincidono con il tasso di interesse nominale. In tal caso, se il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali (1%) fosse allineato al tasso di mercato, il valore contabile del debito (al netto degli interessi) è pari al suo valore nominale per l'intera durata del finanziamento.
La tabella che segue fornisce le informazioni circa il costo ammortizzato, gli interessi passivi e i flussi finanziari del debito in ogni periodo di riferimento, qualora non sia necessaria l’attualizzazione.
Il tasso di interesse effettivo è pari al tasso di interesse nominale dell'1%, in quanto quest’ultimo, in assenza di costi di transazione e di differenze tra capitale erogato e capitale da rimborsare a scadenza, è anche il tasso interno di rendimento che attualizza esattamente i flussi finanziari futuri nel periodo 20X0-20X4 al valore contabile netto rilevato in sede di rilevazione iniziale di € 1.000: 1.000 = 10 / (1,01)1 + 10 / (1,01)2 + 10 / (1,01)3 + + 10 / (1,01)4 + 1.010 / (1,01)5
Calcolo del costo ammortizzato in presenza di attualizzazione Il tasso di interesse desumibile dalle condizioni contrattuali, che non deve includere l’effetto dei costi di transazione, è nel caso di specie pari all’1%. Se tale tasso di interesse si discosta significativamente dal tasso di interesse di mercato, che si ipotizza pari al 5%, se gli effetti sono rilevanti ai sensi dell’art. 2423 comma 4 del codice civile, in sede di rilevazione iniziale occorre: 1) calcolare il valore attuale dei flussi finanziari futuri utilizzando il tasso di interesse di mercato del 5% (€826,82);
2) al valore attuale così ottenuto sottrarre i costi di transazione che nel caso di specie sono pari a zero; 3) calcolare il tasso di interesse effettivo e utilizzarlo per le valutazioni successive del debito al costo ammortizzato. In assenza di costi di transazione, come nel caso di specie, non è necessario calcolare il tasso di interesse effettivo in quanto esso coincide con il tasso di interesse di mercato del 5%. Di seguito i calcoli. Il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari futuri è il seguente: 10 / (1,05)1 + 10 / (1,05)2 + 10 / (1,05)3 + 10 / (1,05)4 + 1.010 / (1,05)5 = 826,82
Al valore attuale (€ 826,82) occorre sottrarre gli eventuali costi di transazione sostenuti per ottenere il valore di iscrizione iniziale del debito a seguito dell'attualizzazione. Poiché nel caso di specie non vi sono costi di transazione il valore di iscrizione iniziale è pari al valore attuale dei flussi finanziari futuri (€826,82). Determinato il valore di iscrizione iniziale di € 826,82 occorre calcolare il tasso di interesse effettivo, cioè il tasso interno di rendimento che attualizza esattamente i pagamenti e gli incassi futuri nel periodo 20X0-20X4 al valore di rilevazione iniziale € 826,82.
Tuttavia, nel caso di specie non occorre procedere al calcolo, perché, in assenza di costi di transazione, il tasso di interesse effettivo coincide con il tasso di interesse di mercato utilizzato per l’attualizzazione (5%). La tabella che segue fornisce informazioni circa il costo ammortizzato, gli interessi passivi e i flussi finanziari del debito in ogni periodo di riferimento al tasso di interesse effettivo del 5% (pari al tasso di mercato in assenza di costi di transazione).
La differenza di € 173,18 (€ 1.000 - € 826,82), tra il valore del costo ammortizzato iniziale calcolato senza considerare l'effetto dell'attualizzazione (€ 1.000) e il valore di rilevazione iniziale pari al valore attuale del debito meno gli eventuali costi di transazione (€ 826,82), è rilevata tra i proventi finanziari di conto economico al momento della rilevazione iniziale, salvo che la sostanza dell’operazione o del contratto non inducano ad attribuire a tale componente una diversa natura e quindi un diverso trattamento contabile.
Eliminazione dell’area straordinaria del conto economico Impatti sul bilancio al 31/12/2016: I componenti della eliminata voce E vengono inseriti nelle voci A, B e C del Conto Economico, seguendo la tabella di raccordo prevista in appendice all’OIC 12
Implicazioni fiscali: Determinazione della base imponibile IRAP; Determinazione del ROL ai fini della deducibilità degli interessi passivi e oneri assimilati; Determinazione plafond deducibilità spese di rappresentanza; Applicazione esimenti della disciplina “società di comodo” .
Eliminazione dell’area straordinaria del conto economico L’art. 13-bis c. 3 D.L. 244/2016 ha modificato l’art. 5 c. 1 Dlgs 446/97 estendendo l’irrilevanza ai fini IRAP, anche alle plusvalenze/minusvalenze di natura straordinaria derivanti da trasferimenti di azienda/rami di azienda.
Imposte relative ad esercizi precedenti IMPOSTE DIRETTE nella voce 20 (con commento in Nota Integrativa) “imposte sul reddito d’esercizio correnti, differite e anticipate” Comprendendo anche: oneri accessori (sanzioni e interessi) alle imposte di cui sopra differenza positiva o negativa derivante dalla definizione di un contenzioso/accertamento, a fronte di cui era stato stanziato un fondo imposte.
oneri diversi di gestione IMPOSTE INDIRETTE nella voce B14 “oneri diversi di gestione” compresi i relativi oneri accessori (sanzioni e interessi) differenza positiva o negativa derivante dalla definizione di un contenzioso/accertamento, a fronte di cui era stato stanziato un fondo imposte. Se ammontare accantonato a Fondo imposte (o già pagato) > ammontare dovuto Se ammontare accantonato a Fondo imposte (o già pagato) < ammontare dovuto Voce A.5 Voce B.14 altri ricavi e proventi oneri diversi di gestione
Deducibilità degli interessi passivi Tutti gli interessi passivi e oneri assimilati, sono deducibili in ciascun periodo d’imposta fino a concorrenza degli interessi attivi e proventi assimilati. L’eccedenza rispetto agli interessi attivi è deducibile nel limite del 30% del risultato operativo lordo della gestione caratteristica (ROL).
Gli interessi eccedenti del 30% del ROL saranno indicati come variazione in aumento del reddito d’impresa. Gli interessi indeducibili in ciascun esercizio possono essere riportati in quelli successivi e, senza limiti di tempo, possono essere dedotti fino a concorrenza di eventuali eccedenze del 30% del ROL risultanti negli anni successivi.
rol S’intende la differenza tra: valore e i costi della produzione di cui alle lettere A) e B) dell'’art. 2425 c.c., con esclusione delle voci di cui al numero 10, lettere a) e b), ovvero degli ammortamenti delle immobilizzazioni immateriali e materiali, nonché dei canoni di locazione finanziaria di beni strumentali, così come risultanti dal conto economico dell’esercizio.
PROCEDIMENTO DIRETTO: 1) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 2) Variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 3) Variazione dei lavori in corso su ordinazione 4) Incrementi di immobilizzazione per lavori interni 5) Altri ricavi e proventi TOTALE (A)
6) Costi per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci 7) Costi per servizi 8) Costi per godimento di bei di terzi (esclusi canoni di leasing di beni strumentali) 9) Costi per il personale 10) Ammortamenti e svalutazioni: c) Altre svalutazioni delle immobilizzazioni d) Svalutazione dei crediti compresi nell’attivo circolante e delle disponibilità liquide 11) Variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie , di consumo e merci 12) Accantonamento per rischi 13) Altri accantonamenti 14) Oneri diversi di gestione TOTALE (B) RISULTATO OPERATIVO LORDO (ROL)= (A) – (B)
PROCEDIMENTO INDIRETTO: Sommando la differenza tra Valore e Costi della produzione di cui al conto economico ex art. 2425 c.c. + B. 10. a) ammortamento delle immobilizzazioni immateriali + B. 10. b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali + canoni di locazione finanziaria di beni strumentali (ricompresi nella voce B. 8).
ESEMPIO La società Alfa S.p.A. al 31/12 presenta i seguenti dati del Conto Economico: Valore della produzione: Euro 180.000, 00 Costi della produzione: Euro 90.000, 00 di cui Ammortamenti e Canoni di leasing: Euro 20.000,00 Proventi finanziari : Euro 3.000, 00 Oneri finanziari: Euro 46.000, 00
CALCOLO DEL ROL: 180.000 – 90.000 =90.000+20.000= 110.000 30% del ROL = 110.000 * 30% = 33.000 Interessi passivi deducibili dell’anno: 33.000+3.000= Euro 36.000 Interessi passivi indeducibili dell’anno: 46.000-36.000= Euro 10.000
Ipotizziamo ora il caso in cui la Alfa S. p. A Ipotizziamo ora il caso in cui la Alfa S.p.A. abbia anche rilevato, nello stesso periodo d’imposta, sopravvenienze passive per furti (onere straordinario) per Euro 30.000 (che verranno aggiunti ai costi della produzione). Si avranno così i seguenti calcoli:
180.000 – (90.000 + 30.000) + 20.000 = = Euro 140.000 30% del ROL = 140.000 * 30% = 42.000 Interessi passivi deducibili dell’anno: 42.000 + 3.000 = Euro 45.000 Interessi passivi indeducibili dell’anno: 46.000 - 45.000 = Euro 1.000 CALCOLO DEL ROL:
SPESE DI RAPPRESENTANZA L’eliminazione della voce E del Conto Economico porta a riclassificare alcuni conti nella voce A5 del Conto Economico facendo variare, di conseguenza, il plafond per il calcolo della deducibilità delle spese di rappresentanza.
Ai sensi dell’art. 108, comma 2 del Tuir, le spese di rappresentanza sono commisurate all'ammontare dei ricavi e proventi della gestione caratteristica dell'impresa (Voci A1 + A5 del Conto Economico) risultanti dalla dichiarazione dei redditi in misura pari: a) all'1,5 per cento dei ricavi e altri proventi fino a euro 10 milioni; b) allo 0,6 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 10 milioni e fino a 50 milioni; c) allo 0,4 per cento dei ricavi e altri proventi per la parte eccedente euro 50 milioni.
Esempio Ricavi della gestione caratteristica Euro 10. 100 Esempio Ricavi della gestione caratteristica Euro 10.100.000, di cui plusvalenza di natura straordinaria da alienazione d’immobile Euro 400.000;spese di rappresentanza Euro 180.000.
Plafond di deducibilità: 10. 000. 000 x 1,5 % = Euro 150. 000 100 Plafond di deducibilità: 10.000.000 x 1,5 % = Euro 150.000 100.000 x 0,6 % = Euro 600 Totale plafond Euro 150.600 Spese di rappresentanza – Plafond di deducibilità = Spese di rappresentanza indeducibili 180.000 – 150.600 = Euro 29.400
Attenzione In presenza della normativa ante riforma i ricavi della gestione caratteristica sarebbero stati: 10.100.000 – 400.000 = Euro 9.700.000 Plafond di deducibilità delle spese di rappresentanza = 9.700.000 x 1,5% = Euro 145.500 180.000 – 145.500 = Euro 34.500 Spese di rappresentanza indeducibili
Le società di comodo Lo spostamento di alcuni conti dalla voce E alla voce A5 del Conto Economico ha effetto anche ai fini del calcolo dei ricavi medi effettivi.
I ricavi medi effettivi vanno calcolati sulla base delle risultanze dei conti economici degli ultimi tre esercizi (quello di riferimento della dichiarazione dei redditi e dei due precedenti). I componenti positivi di reddito da considerare sono: I ricavi; Gli incrementi delle rimanenze; Gli altri proventi non straordinari.
Le voci del conto economico del bilancio CEE da considerare sono le seguenti: A1) – ricavi delle vendite e delle prestazioni A2) – variazioni delle rimanenze di prodotti finiti, semilavorati e in corso di lavorazione A3) – variazione dei lavori in corso su ordinazione A5) – altri ricavi e proventi B11) - variazioni delle rimanenze delle materie prime, sussidiarie, di consumo e merci C15) – proventi da partecipazioni C16) – altri proventi finanziari
Vi ringrazio per l’attenzione studio@armandourbano.it Armando Urbano