SICUREZZA IN MARE A BORDO DELLE NAVI DA PESCA

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SICUREZZA IN MARE A BORDO DELLE NAVI DA PESCA Lido Estensi, a.s. 2016/2017

SICUREZZA IN MARE VA INTESA NEL SENSO Qualità percepita come limite in corrispondenza della quale l’operatività di un sistema è esente da pericoli SALVAGUARDIA: DELLA VITA UMANA DELLA NAVE DEL CARICO DELL’AMBIENTE MARINO

LE COMPONENTI PER GARANTIRE LA SICUREZZA IN MARE EFFICIENZA NAVE SOCCORSO IN MARE ADDESTRAMENTO EQUIPAGGIO EFFICIENZA NAVE: buona costruzione, buone qualità nautiche (stabilità, manovrabilità, galleggiabilità, riserva di spinta), dotazioni di sicurezza antincendio, di salvataggio; ADDESTRAMENTO EQUIPAGGIO: piena conoscenza degli impianti e delle attrezzature; SOCCORSO: quando viene meno uno dei due lati del triangolo è necessario l’intervento da parte di altri uomini e mezzi.

Materia vasta e diversificata DA CHI DIPENDE LA SICUREZZA IN MARE : Direzione Generale, presso il Ministero dei Trasporti, per la vigilanza sulle Autorità portuali, le infrastrutture portuali ed il trasporto marittimo e per le vie d'acqua interne, (stesura leggi, rapida approvazione) Il Registro Italiano Navale (controllo tecnico) assoggettato alla vigilanza del Ministero dei Trasporti Gli armatori (adeguamento alla normativa di sicurezza, collaborazione con l’autorità marittima) Il personale navigante (sempre più addestrato alle moderne tecniche della navigazione, con corsi di aggiornamento e formazione)

Il Rina è una fondazione di diritto privato operante principalmente nella classificazione di navi. Il certificato di classificazione è il documento confermante che una nave è stata progettata e costruita in conformità con i regolamenti/criteri previsti dalla Società di classificazione stessa (a loro volta conformi ai principi fissati internazionalmente dall’Organizzazione marittima internazionale), e pertanto è autorizzata all'attività per la quale è stata concepita. Per mantenere la sua classe mentre è in servizio, la nave deve essere sottoposta ad ispezioni periodiche (di solito annuali) ed a verifiche più approfondite e dettagliate che avvengono ogni cinque anni. Tali ispezioni diventano sempre più severe con l'invecchiamento delle navi.

L'iscrizione al RINA è obbligatoria, in Italia, per avere l'atto di nazionalità. Il certificato di registro nautico viene rilasciato per la classificazione delle navi e attesta a quale "classe" la nave appartiene. La classificazione di una nave è essenziale per la progettazione strutturale e tecnica, per il funzionamento delle navi ed influisce sulla costruzione navale, sulla manutenzione e la riparazione, sul nolo marittimo, sulla mediazione assicurativa nonché sull'attività bancaria. Il mancato rispetto delle normative previste o la mancata osservanza delle raccomandazioni in seguito ad un'ispezione per la classificazione, può provocare la sospensione o il ritiro della classe, la cosiddetta declassificazione. Ne consegue che la certificazione a norma di legge emessa in base alla classificazione, sarà invalidata.

Le autorizzazioni più comuni sono collegate a delle convenzioni Internazionali nelle quali sono contenuti i Codici obbligatori che comprendono il trasporto delle merci pericolose, come i Codici internazionali per il gas e le sostanze chimiche nonché le conseguenti procedure per il "safe management". La maggior parte delle polizze assicurative trasporti comprende una Clausola di Classificazione, che stabilisce che il carico trasportato sarà classificato secondo le tariffe concordate nella polizza.

FACCIAMO ANCORA UN PO’ DI CHIAREZZA Il termine SICUREZZA viene utilizzato in maniera generica SICUREZZA (prevenzione - informazione, formazione, attrezzature: bussola, orologio, barometro, binocolo, scandaglio, carte nautiche, strumenti di carteggio, fanali, radar) EMERGENZA (situazione di pericolo - formazione, attrezzature: salvagente con cima e boetta luminosa - uomo in mare - strumenti di radioposizione, VHF o RTF, fuochi, razzi, cassetta medicinali, estintori) SOPRAVVIVENZA (rimanere in vita - addestramento, attrezzature: zattera, apparecchio galleggiante - atollo - cinture di salvataggio) SOCCORSO (intervento - organizzazione mezzi/uomini)

In definitiva SICUREZZA = Prevenzione EMERGENZA = Cura SOPRAVVIVENZA = Cura SOCCORSO = Cura

L’UNIONE EUROPEA Ha prodotto direttive agli Stati membri: - promuovere la cultura della sicurezza; - sviluppare l’istruzione professionale; - migliorare l’interazione tra equipaggio, nave e macchinari. L’ITALIA Ha prodotto una serie di Decreti e successive modifiche, poi armonizzati nel Decreto Legislativo n. 81 del 2008 chiamato “Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro”

SICUREZZA E PREVENZIONE A BORDO DELLE IMBARCAZIONI/NAVI DA PESCA Art SICUREZZA E PREVENZIONE A BORDO DELLE IMBARCAZIONI/NAVI DA PESCA Art. 17. Obblighi del datore di lavoro non delegabili 1. Il datore di lavoro non può delegare le seguenti attività: a) la valutazione di tutti i rischi con la conseguente elaborazione del documento previsto dall'articolo 28; b) la designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi.

Art. 18 Obblighi del datore di lavoro e del dirigente. - nominare il medico competente per la sorveglianza sanitaria; - designare i lavoratori incaricati dell’attuazione della prevenzione incendi, lotta antincendio, evacuazione, salvataggio, primo soccorso; - affidare i compiti ai lavoratori secondo capacità e condizione degli stessi, in rapporto alla loro salute e sicurezza; - fornire ai lavoratori i necessari e idonei dispositivi di protezione individuale; - richiedere l’osservanza da parte di ciascun lavoratore delle norme vigenti e delle disposizioni aziendali in materia di sicurezza, di uso dei dispositivi di protezione collettivi e individuali messi a loro disposizione;

Art. 20. Obblighi dei lavoratori 1 Art. 20. Obblighi dei lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all'adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale;

c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell'ambito delle proprie competenze e possibilità.

Art. 28 Oggetto della valutazione dei rischi. La valutazione ex art. 17, anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare TUTTI i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori; Il documento ex art. 17, redatto a conclusione della valutazione può essere tenuto su supporto informatico e deve essere munito di data certa o attestata dalla sottoscrizione del documento medesimo da parte del datore di lavoro, del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza,

e deve contenere: a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività lavorativa, nella quale devono essere specificati i criteri adottati per la valutazione stessa, secondo semplicità, brevità e comprensibilità; b) l’indicazione delle misure di prevenzione e protezione attuate e dei dispositivi di protezione individuali adottati; c) il programma delle misure ritenute opportune per il miglioramento nel tempo; d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, dei ruoli che vi debbono provvedere; e) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e del medico che ha partecipato alla valutazione.

Art.32 capacità e requisiti professionali degli addetti e dei responsabili dei servizi di prevenzione e protezione. Per lo svolgimento delle funzioni di responsabile e di addetto al servizio di prevenzione e protezione, è necessario essere in possesso di un titolo di studio non inferiore al diploma di istruzione secondaria superiore, nonché di un attestato di frequenza, con verifica di apprendimento, a specifici corsi di formazione, adeguati alla natura dei rischi presenti sul luogo di lavoro e relativi alle attività lavorative.

SANZIONI: PER IL DATORE DI LAVORO, in violazione delle prescrizioni nelle modalità di effettuazione della valutazione dei rischi, ARRESTO da 3 a 6 mesi o ammenda da 2500€ a 6400€; PER IL LAVORATORE, in violazione delle disposizioni riguardanti l’utilizzo delle attrezzature di lavoro, qualora non si muniscano dei dispositivi di protezione individuale o non ne seguano il corretto utilizzo, ARRESTO fino ad un mese.

SICUREZZA DELLE NAVI DA PESCA MEZZO NAUTICO galleggiabilità stabilità tenuta al mare incendio falla efficienza attrezzature PIATTAFORMA DI LAVORO disposizione del ponte di lavoro prestazione dei macchinari di coperta cavi d’acciaio funi ed accessori cadute a bordo instabilità di piattaforma operazioni di pesca FATTORI UMANO E AMBIENTALE istruzione equipaggio perizia di navigazione dispositivi di protezione ind. relazioni tra l’equipaggio sistema di remunerazione condizioni meteo rumore e vibrazioni

La stabilità Il peschereccio è stabile se, quando inclinato, tende a tornare in posizione orizzontale. Il baricentro G si deve trovare al di sotto del metacentro M. STABILITA’ ADEGUATA La distanza GM deve essere almeno 60 cm.

Fattori che influenzano la stabilità - Altezza del carico (mantenere il più basso possibile la pila delle cassette) - La baie sul ponte (minimizzare la larghezza e il numero delle baie per le superfici liquide libere)

Fattori che influenzano la stabilità Carico sospeso (ridurre al minimo queste operazioni, evitare che il carico dondoli) Altezza del punto di traino (mantenere il tiro in asse, dopo il calo della rete spostare il punto di attacco del traino più basso).

TENUTA AL MARE CONDOTTA PRUDENTE DELL’UNITA’ Mare di poppa (imbarco di acqua a bordo – superfici liquide libere - rischio di traversamento. Cambiare rotta e/o velocità) Mare al traverso (rollio eccessivo. I frangenti possono portare al capovolgimento. Cambiare rotta e/o velocità) Mare al giardinetto (situazione più pericolosa. Si sommano gli effetti precedenti. Cambiare rotta e/o velocità)

PIATTAFORMA DI LAVORO Disposizione del ponte di lavoro I pescherecci più vecchi hanno il cofano per accedere all’APPAR.MOTORE. Oggi le navi da pesca con i motori semiveloci (minor volume) hanno eliminato il cofano spostando lateralmente il fumaiolo. IL PONTE DI LAVORO è libero da ostruzioni e i marinai possono lavorare più facilmente.

Cavi d’acciaio – Funi ed accessori possono causare gravi incidenti (rottura o trascinamento dei marinai in mare) Le funi vanno al verricello attraverso due fori praticati sul ponte superiore. In questi esempi le ghie corrono al di sopra dei marinai che lavorano nella parte poppiera del ponte

OPERAZIONI DI PESCA Dopo le operazioni di pesca, i divergenti restano appesi alle carrucole dell’arcone poppiero (rischi: urti, cadute entro entro o fuori bordo, schiacciamenti) Azionando due bracci idraulici i divergenti potranno essere sistemati tra parapetto e arcone.

OPERAZIONI DI PESCA Aggancio del divergente Protezione dei cavi mediante tubi Scala esterna con protezione

INSTABILITA’ DI PIATTAFORMA I movimenti della nave (rollio, beccheggio, imbardata, abbrivio, scarroccio, sussulto) inducono accelerazioni fastidiose, abbassandone il rendimento sul lavoro. Un buon periodo di rollio T=6s/8s Ridurre il rollio con piccole variazioni di rotta e/o velocità (riduzione con alette antirollio)

INSTABILITA’ DI PIATTAFORMA Cadute a bordo e fuori bordo Il rischio di caduta in mare esiste quando, in condizioni meteo avverse, il marinaio si deve sporgere al di fuori del parapetto. Una tuta del genere (SOLAS – Costant Wear Suits, CE89/686) provvede al galleggiamento e all’isolamento termico.

INSTABILITA’ DI PIATTAFORMA Cadute a bordo e fuori bordo Specialmente sulle piccole: Rivestimento antiscivolo del ponte Aumento dell’altezza del parapetto sistemazione di una scala fuoridordo Cintura di sicurezza e cavo di ancorag. Indumenti di lavoro galleggianti o giubotti di salvataggio Disp.arresto motore Cavo di sicurezza Ponte antisdrucciol. Cintura di sicurezza

FATTORI UMANO E AMBIENTALE L’attività della pesca in mare comporta una serie di condizioni sfavorevoli che possono incidere sulla sicurezza dei lavoratori. Perturbazioni meteorologiche Benessere e comfort (esiguità degli spazi); Modifiche delle normali condizioni di vita; Relazioni umane anche con persone di diversa nazionalità; Turni di lavoro pesanti (inducono i pescatori a bere e fumare molto, con poca reattività in caso di emergenza)

Rumore e vibrazioni Sistema di remunerazione Rumore: suono disordinato Agiscono sul pescatore senza interruzione Rumore: suono disordinato (alla lunga porta a malattie dell’udito). Agisce sul cervello (mal di testa, insonnia, irritazione, affaticamento). Vibrazioni, si trasmettono al corpo umano attraverso i piedi, seduti e in cuccetta. Sistema di remunerazione Con il salario “alla parte” il marittimo è direttamente interessato al risultato economico e utilizza al massimo il suo lavoro a detrimento della salute e sicurezza.

Rumore e vibrazioni precauzioni Agiscono sul pescatore senza interruzione, in ogni fase di pesca, anche a riposo. precauzioni Compartimento motore telesorvegliato integralmente automatizzato; Isolare acusticamente sia il motore, sia la sala macchina tutta; una cabina a parte con quadro controllo e comando; Cabine e mense con paratie rivestite di materiale fonoassorbente

CONCLUSIONI E SUGGERIMENTI Il problema della sicurezza a bordo deve essere affrontato da diverse angolazioni. Protezione individuale (tute galleggiante termoisolanti) Cinture e cavi (condizioni di mare avverse) Scalette fisse o retrattili (risalita a bordo) Aumentare i punti di appoggio/sostegno lungo la nave Migliorare l’isolamento acustico dei locali alloggio Allarmi ottici/acustici del carico sui cavi di traino Telecamere per migliorare visibilità delle varie zone Motorizzare l’arcone poppiero per facilitare il rientro dei divergenti Installare macchinari di coperta che includano sistemi di telecomando Promuovere la standardizzazione della flotta da pesca

A TUTTI VOI GRAZIE PER L’ATTENZIONE