Economia, società e politica nell’Italia degli Anni Sessanta

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Transcript della presentazione:

Economia, società e politica nell’Italia degli Anni Sessanta LIBERA UNIVERSITÀ DELLA TERZA ETÀ MILAZZO ANNO 2016-17 BARTOLO CANNISTRÀ Economia, società e politica nell’Italia degli Anni Sessanta

. 7 IL CENTRO-SINISTRA «ORGANICO»

1 LA VIGILIA DEL VOTO DEL1963

LE RIFORME DEL CENTRO-SINISTRA «PROGRAMMATICO» LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 LE RIFORME DEL CENTRO-SINISTRA «PROGRAMMATICO» LE RIFORME REALIZZATE -L’istituzione del CIPE (ma non ancora la «programmazione») -L’ENEL (indennizzo alle società elettriche, non agli azionisti) -La Scuola Media Unica (ma col compromesso sul latino) LE RIFORME «ACCANTONATE» -L’istituzione delle Regioni -Il Piano Verde per l’agricoltura -La Riforma urbanistica contro la speculazione edilizia

I PARTITI DAVANTI AL VOTO DEL 1963 LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 I PARTITI DAVANTI AL VOTO DEL 1963 I PARTITI DI CENTRO-SINISTRA DC divisa su apertura a sinistra e riforme. Psi: nuovi equilibri a sinistra Bilancio di un un anno di governo. Riforme bloccate a fine anno. Grandi attese e poche realizzazioni al suo attivo. PCI Il governo è inadeguato ai mutamenti della società: è strumento per dividere e subordinare la classe lavoratrice LE DESTRE Il governo danneggia i ceti medi con l’aumento del costo della vita e con le riforme minaccia proprietà e iniziativa private

LE TENSIONI SOCIALI LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 Ore di sciopero: 46 milioni nel ’60; 79 milioni nel ’61; 181 nel 1962. Ripresa delle lotte operaie e aumento dei redditi da lavoro Adesione dei giovani operai meridionali agli scioperi della FIOM Luglio 1962. Contratto Fiat firmato solo da UIL e «sindacato giallo» Torino. A Piazza Statuto scontri fra polizia e giovani lavoratori sostenuti dalla popolazione degli immigrati dei quartieri circostanti Salto di qualità nelle lotte: radicalità e nuovi soggetti un anticipo delle lotte dell’«autunno caldo» del ’69

CAUSE DELLE TENSIONI SOCIALI LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 CAUSE DELLE TENSIONI SOCIALI q-Sviluppo economico e repressione sociale negli Anni Cinquanta: un decennio di accumulazione di capitali e compressione dei salari. q-Incentivazione dei consumi privati, e non investimenti per servizi q-Concentrazione di migliaia di lavoratori nella nuova fabbrica e diversa combattività dei «nuovi» operai giovani e immigrati q-Piena occupazione e fine del «ricatto occupazionale»: rivendicazioni per orari di lavoro e aumenti salariali q-Il sindacato e i partiti di sinistra davanti alla nuova realtà: PCI e Cgil tentano di far rientrare la rivolta di Piazza Statuto. PSI propone il disarmo della polizia in servizio nei conflitti di lavoro L’iniziativa dei metalmeccanici: verso una piattaforma comune Cgil-Cisl-Uil

I TIMORI DI IMPRENDITORI, INVESTITORI E PROPRIETARI LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 I TIMORI DI IMPRENDITORI, INVESTITORI E PROPRIETARI Il CIPE come strumento per un dirigismo statalista dell’economia L’ENEL come avvio della nazionalizzazione delle imprese La Legge urbanistica come minaccia alla proprietà privata Timori degli scioperi e contrarietà agli aumenti salariali Ostilità ai socialisti per le riforme e le rivendicazioni operaie Accuse alla DC di essere troppo arrendevole L’eccezione della FIAT di Valletta (e di Olivetti ed ENI)

Incr. Pil Deb/Pil Disocc. Inflaz. Auto LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 Incr. Pil Deb/Pil Disocc. Inflaz. Auto +5,82 31% 4,1 % +2,3 1.870.000 +6,81 29% 3,3 % +2,1 2.500.000 +6,01 29% 2,8 % +4,7 3.000.000 1963 +5,19 28% 2,4 % +7,5 3.910.000 1964 +2,47 27% 2,6 % +5,9 4.674.000 1965 +3,40 30% 3,6 % +4,6 5.471.000 1966 +5,42 31% 3,9 % +2,3 6.350.000 1967 … 31% 3,3 % +3,7 7.300.000 VERSO LA FINE DEL BOOM

LA «CONGIUNTURA» LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 q- Nel ‘63 rispetto all’anno precedente -l’inflazione aumenta di quasi 3 punti arrivando a +7,5 % -l’incremento del PIL scende di 1 punto fermandosi a +5,19 ma -la disoccupazione scende al minimo storico : 2,4 % -e le auto vendute raggiungono il massimo: quasi un milione q- Nel ‘64 la situazione peggiora -è vero che l’inflazione scende dal + 7,5 al 5,9 % ma -l’incremento del PIL si dimezza: da +5,19 a 2,47 -scendono investimenti pubblici e rapporto debito/PIL (27%) -la disoccupazione risale dal 2,4 al 2,6 % e nel ‘65 arriva al 3,6

LE «CAUSE» DELLA CONGIUNTURA LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 LE «CAUSE» DELLA CONGIUNTURA q-L ’aumento dei salari +14% (dopo anni di compressione salariale) determina una diminuzione degli utili degli imprenditori e il conseguente ricorso ai finanziamenti bancari q- L’aumento dei salari causa un aumento dei costi di produzione e un aumento dei prezzi sul mercato nazionale: inflazione. ma è impossibile aumentare i prezzi sul mercato internazionale: diminuiscono le esportazioni e bilancia commerciale è passiva q-Gli alti utili d’impresa erano soprattutto dovuti a bassi salari Mancato rinnovamento dei sistemi produttivi soprattutto nelle aziende che avevano trainato il boom anche per la morte di Olivetti e Mattei (ENI). E Valletta (FIAT) ha 80 anni

LE «CAUSE» DELLA CONGIUNTURA LA VIGILIA DEL VOTO DEL 1963 LE «CAUSE» DELLA CONGIUNTURA q-Mancata modernizzazione dello Stato (giustizia, burocrazia…) Investimenti pubblici insufficienti nei servizi e consumi sociali q-La nazionalizzazione dell’energia elettrica e l’imposta personale sui guadagni di capitale (cedolare d’acconto) hanno creato allarme negli imprenditori e negli investitori e una campagna di sfiducia nel governo di centro-sinistra che determinano un esodo di capitali all’estero. q-La congiuntura è -un fisiologico rallentamento della crescita straordinaria di cinque anni -ma fa cadere l’illusione sulla possibilità di un nuovo modello di sviluppo attraverso la programmazione economico

2 LE ELEZIONI DEL1963

I RISULTATI ELETTORALI LE ELEZIONI DEL 1958 LE ELEZIONI DEL 1963 I RISULTATI ELETTORALI 5,1 1,8 7,0 38,3 1,4 6,1 13,8 25,3 +0,3 -3,1 +3,5 -4,1 = +1,5 -0,4 +2,6 - 3%

I RISULTATI ELETTORALI LE ELEZIONI DEL 1958 LE ELEZIONI DEL 1963 I RISULTATI ELETTORALI Sconfitta dei partiti di centro-sinistra e avanzata degli oppositori Perde duramente la DC «punita» dai suoi elettori di destra Trionfa il PLI che raddoppia i suoi voti a spese della DC Cala leggermente il PSI: non premiato, e diviso al suo interno Nel centro-sinistra avanza solo il Psdi: centro-sinistra moderato Psdi e Psi insieme arrivano al 20%, ma per il successo del Psdi Aumenta fortemente il PCI, che supera un quarto dei votanti, con i voti provenienti dal Psi e -nel Sud- dai monarchici

LE CONSEGUENZE DEL VOTO I LE ELEZIONI DEL 1963 LE CONSEGUENZE DEL VOTO Fibrillazioni nella DC per la perdita di consensi a destra Opposizione della sinistra del PSI all’ingresso nel governo q La trama paziente di Moro: depotenziare il centro-sinistra per tenere unita la Dc e arrestare l’emorragia di voti q GIUGNO 1963. Nenni presenta l’accordo con la DC. Gli autonomisti di Lombardi e la sinistra lo mettono in minoranza. Lombardi: «appoggio a un nuovo governo solo se è più avanzato» Necessaria la riforma urbanistica, ma Segni dice che non la firmerà q L’accordo con la DC salta. Liquidato Fanfani come troppo accondiscendente verso i socialisti. Necessità di un «governo di decantazione», un governo-ponte. Un notabile democristiano per un governo «balneare»: Leone.

I GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA IL GOVERNO «BALNEARE» LEONE LE ELEZIONI DEL 1963 I GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA ) ( IL GOVERNO «BALNEARE» LEONE ( ASTENSIONE ASTENSIONE 21 GIUGNO - 5 NOVEMBRE 1963

3 IL PRIMO GOVERNO MORO

IL DIBATTITO SUL CENTRO-SIBISTRA IL TERZO GOVERNO FANFANI DC PSI CENTRISTI DOROTEI SINISTRA DC NENNI LOMBARDI SINISTRA MORO COLOMBO SEGNI FANFANIANI BASE FORZE NUOVE SCELBA AUTONOMISTI VECCHIETTI BASSO

IL PRIMO GOVERNO DI CENTRO-SINISTRA ORGANICO IL PRIMO GOVERNO MORO IL PRIMO GOVERNO DI CENTRO-SINISTRA ORGANICO Il «grande disegno» dell’incontro fra i due partiti popolari Dc e PSI. Resistenze e opposiziobe della destra Dc e della sinistra PSI. La «congiuntura» e la restrizione dei margini riformisti. OTTOBRE 1963 Congresso PSI. Ricucitura fra Nenni e Lombardi (57%): al governo “su un programma di profondo rinnovamento del paese”. Resistenze della Dc. Irrigidimento di Lombardi. 22 NOV 1963 Assassinio di Kennedy e cedimento di Lombardi. DICEMBRE 1963 Il governo ottiene la fiducia delle Camere La sinistra PSI non vota la fiducia. Sospensione dal partito. Scissione. Indebolimento della forza contrattuale del PSI verso DC e PSDI

I GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA IL PRIMO GOVERNO MORO I GOVERNI DI CENTRO-SINISTRA COLOMBO GIOLITTI SARAGAT REALE 5 DICEMBRE 1963- 23 LUGLIO 1964

LA SCISSIONE SOCIALISTA IL PRIMO GOVERNO MORO LA SCISSIONE SOCIALISTA DICEMBRE 1963 La sinistra non vota la fiducia al governo Moro-Nenni. Sospensione dei deputati di sinistra GENNAIO 1963. Formazione del PSIUP: 1/3 di parlamentari e dirigenti I filo-comunisti di Vecchietti e i socialisti libertari di Basso. L’incoraggiamento dell’URSS e il non sostegno del PCI Lo spazio del partito: bacino della sinistra socialista e nuove realtà sociali Elezioni politiche 1968: 4,5% 1968. La mancata condanna della repressione sovietica in Cecoslovacchia 1968-69 L’irruzione dei movimenti giovanili e sindacale e la Nuova sinistra. 1972 Sconfitta elettorale (1,9%): confluenza nel PCI, formazione del PdUP

IL GOVERNO DA FANFANI A MORO IL PRIMO GOVERNO MORO IL GOVERNO DA FANFANI A MORO q Fanfani dinamico, attivista, fautore dell’autonomia dell’intervento statale. Timori degli imprenditori per l’invadenza statalista sua e della sinistra dc La destra DC si schiera con l’insofferenza antistatalista della borghesia. La Dc bilancia il governo di centro-sinistra con la segreteria del doroteo Rumor q Moro risolve la crisi col «sostegno socialista a un governo doroteo»: ai socialisti appare come un nuovo Giolitti, legittimatore dei socialisti ai moderati come l’unico politico capace di «addomesticare i socialisti». Allarga la base popolare, senza rotture della continuità e fratture nel blocco DC

LO SVUOTAMENTO DEL CENTRO-SINISTRA IL PRIMO GOVERNO MORO LO SVUOTAMENTO DEL CENTRO-SINISTRA q Senza l’attivismo fanfaniano il peso del riformismo si sposta dalla coalizione al partner di minoranza di essa (i socialisti) Il PSI può solo esercitare una pressione interna al governo: è un riformismo di minoranza, da negoziare nella coalizione. q Ma il PSI ha alle spalle poco per negoziare: non ha il consenso dei sindacati, né l’appoggio dei comunisti. Nella fase congiunturale negativa dell’economia la politica di programmazione economica (La Malfa, Lombardi, Giolitti) viene di fatto svuotata dalle resistenze della destra dorotea perché debole, senza il sostegno della Confindustria (che teme il dirigismo) e dei sindacati (che vogliono l’aumento dei salari)

IL SECONDO GOVERNO MORO LE MISURE ANTICONGIUNTURALI Dilatazione del sistema bancario per i finanziamenti alle imprese dopo l’aumento dei salari Eccessiva espansione monetaria per l’aumento delle retribuzioni dei pubblici dipendenti Le scelte politiche del Tesoro (Colombo) e della Banca d’Italia (Carli): Contro l’inflazione stretta al credito a imprese e famiglie: -imposta speciale sulla vendita di autovetture, -aumento dell’imposta sulla benzina -disciplina delle vendite a rate. Caduta della domanda e aumento dei depositi bancari. «Cedolare secca»: ritenuta del 30% sugli utili da attività finanziarie Fiscalizzazione di parte degli oneri sociali finanziandoli con l’IGE (imposta generale sull’entrata)

IL SECONDO GOVERNO MORO LE MISURE NELLA VALUTAZIONE DELLA SINISTRA La “stretta creditizia” per arginare l’inflazione serve a - arrestare l’espansione della produzione, e quindi ad -aumentare la disoccupazione, - ridurre la combattività sindacale, - bloccare l’aumento dei salari, ripristinare un livello più elevato dei profitti Risultati: violenta caduta degli investimenti seguita da un crollo dell’occupazione ed una caduta della domanda di beni di consumo.

I IL PRIMO GOVERNO MORO LA LEGGE URBANISTICA Inurbamento rapido e caotico di grandi masse Speculazione sulle aree: il commercio dei terreni agricoli Assenza o inadeguatezza dei Piani regolatori Espansione selvaggia delle città e i costi per i servizi pubblici Enormi guadagni per proprietari di aree, speculatori e costruttori La Riforma urbanistica del ministro Sullo: 1-il Comune acquista i terreni al loro valore agricolo 2-compie le opere di urbanizzazione: strade, acqua, luce, fognature 3-cede ai privati le aree diventate edificabili non in proprietà, ma solo in «diritto di superficie» Durissima opposizione della «speculazione» e della destra DC (Segni) q Sullo ritira il «diritto di superficie», ma la legge viene affossata

IL SECONDO GOVERNO MORO PROGRAMMA E REALIZZAZIONI DEL GOVERMO Svuotamento della Programmazione economica Accantonamento della legge urbanistica Alleggerimento della «cedolare secca» (5%. O 30% senza dichiarazione) Rinvio delle leggi agrarie per il superamento della mezzadria Rinvio dell’istituzione del sistema sanitario nazionale Rinvio della legge elettorale per le Regioni 26 giugno 1964 Moro si dimette dopo la bocciatura della legge sul finanziamento pubblico alla scuola privata

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» 4 IL «TINTINNAR DI SCIABOLE»

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE»

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE»

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE»

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» 14 maggio - Il Pres. della Repubblica Segni riceve il ministro Colombo 15 maggio- Lettera di Colombo a Moro: rinunciare a «riforme di struttura», riforma urbanistica, ordinamento regionale 23 maggio- Sciopero dei metalmeccanici 27 maggio- La lettera di Colombo viene pubblicata dal «Messaggero» Socialisti in subbuglio per il tentativo di affossare il programma 31 maggio- Carli chiede l’applicazione della «politica dei redditi» 2 giugno- Sfilata Brigata meccanizzata dei Carabinieri con paracadutisti 25 giugno- Governo battuto sul finanziamento alla scuola privata. Crisi. 27 giugno- il Pres del Senato Merzagora propone un governo di emergenza Piccoli: chiudere il periodo del «centro-sinistra romantico» Segni punta a governo di centro-destra senza PSI, o elezioni 3 luglio - Reincarico a Moro. La DC chiede l’esclusione dei lombardiani Nel PSI Nenni prevale su Lombardi (52 voti contro 44)

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» 14 luglio -Nenni accusa la Dc di azzerare il programma del I governo Moro Le trattative per il governo si interrompono 14 luglio- Segni sonda Merzagora per un governo senza socialisti 15 luglio- Segni riceve il comandante dei Carabinieri gen. De Lorenzo 16 luglio- riunione di Moro, Rumor e capigruppo DC con De Lorenzo Moro riceve anche il capo della polizia Vicari 20 luglio- Il PSI accetta di entrare nel governo da cui è escluso Giolitti 26 luglio- Nenni accenna a un misterioso «tintinnar di sciabole»: «Sola alternativa al ritorno nel governo era un governo di destra, nei cui confronti il ricordo del luglio del 1960 sarebbe impallidito» 6 agosto- Si insedia il nuovo governo Moro-Nenni (senza Giolitti) 7 agosto- Vivace discussione tra Saragat e Segni, che è colpito da ictus 25 agosto- Grande mobilitazione comunista per i funerali di Togliatti a Roma

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» DE LORENZO, IL SIFAR E IL PIANO SOLO Ufficiale dell’Esercito. Partecipa alla Resistenza Capo del SIFAR (servizio segreto militare) per 7 anni Ordina pedinamenti, controlli telefonico e postale, utilizzazione di informatori per redigere 157.000 fascicoli su uomini politici, industriali, sindacalisti, militari, dirigenti e funzionari (un italiano ogni 330, compreso il presidente Repubblica): banca dati per repressione, intimidazione, e anche ricatto. Comandante generale Arma dei Carabinieri, 1963 Crea la Brigata meccanizzata(carri armati, elicotteri) Continua ad avere influenza sul SIFAR GEN. GIOVANNI DE LORENZO

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» DE LORENZO, IL SIFAR E IL PIANO SOLO   25 marzo 1964- De Lorenzo convoca i comandanti delle 3 divisioni dei Carabinieri “Piano Solo” per far fronte a situazione di emergenza dell’ordine pubblico: arresto e deportazione di politici, occupazione di sedi di partiti e sindacati 2 giugno 1964- Brigata meccanizzata CC. con mezzi pesanti alla parata militare Le truppe affluite nella Capitale si tratterranno fino a tutto luglio Arrivano anche paracadutisti dei corpi speciali ed esperti in trasmissioni Febbraio 1966. Viene nominato Capo di S.M. dell’Esercito Novembre 1966: Contrasto col gen. Aloia (Capo S.M. Difesa) sul ruolo delle FF.AA. 4 gennaio 1967 Commissione d’inchiesta sul SIFAR presieduta da gen. Beolchini 15 aprile 1967 Il governo destituisce De Lorenzo DE LORENZO, IL SIFAR E IL PIANO SOLO

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» 1967 LA SCOPERTA DEL PIANO SOLO  10 maggio 1967 L’Espresso rivela il tentativo di golpe. Testimonianze sul «Piano Solo» di politici (Parri) e alti ufficiali dell’esercito e dei carabinieri (Manes). 1967-68 Querela di De Lorenzo contro Scalfari e Jannuzzi Il PM Occorsio chiede assoluzione. Il Tribunale li condanna. Il PSI li elegge al Parlamento. De Lorenzo eletto dal PDIUM. 1970: nuovo processo e assoluzione de L’Espresso. 1972 De Lorenzo ritira querela. 1990 Governo Andreotti rimuove gli omissis. Emerge che si prevedeva impiego di 20.000 Carabinieri e occupazione anche della sede del PSI.

IL «TINTINNAR DI SCIABOLE» INTERROGATIVI, INTERPRETAZIONI, TENTATIVI REVISIONISTICI 1- E’ un vero complotto di forze reazionarie militari e burocratiche, che trova ascolto presso Segni: grave pericolo per la democrazia 2-De Lorenzo non riceve accoglienza positiva perché la Dc sceglie non una svolta autoritaria ma lo svuotamento del centro-sinistra. 3-Si è trattato di una manovra strumentale: una minaccia di colpo di Stato per condizionare la classe politica, che riceve l’avvertimento: Moro frena e Nenni non spinge. 4-E’ «un’invenzione» che serve a Nenni per bloccare Lombardi Resta un’ombra scura di forze sleali alla Repubblica all’interno delle Forze Armate e del Ministero dell’Interno che continuano a complottare.

IL SECONDO GOVERNO MORO 5 IL SECONDO GOVERNO MORO

IL SECONDO GOVERNO MORO COLOMBO PIERACCINI SARAGAT REALE 23 LUGLIO 1964 – 24 FEBBRAIO 1966

IL SECONDO GOVERNO MORO

IL SECONDO GOVERNO MORO SARAGAT AL QUIRINALE Il malessere di Segni e la lunga «supplenza» imposta dalla DC DICEMBRE 1964 : dopo 21 scrutini viene eletto Saragat un politico antifascista, legato al centrosinistra, ma moderato I dorotei votano Leone, sinistra dc Fanfani, partiti laici Saragat. PCI: Ingrao favorevole a Fanfani e Amendola a Saragat. Fanfani si ritira ma Leone continua a perdere voti. PSI e PCI convergono su Nenni. Infine i dorotei accettano Saragat, Nenni rinuncia. Il PCI vota Saragat. -

L E MISURE ANTI-CONGIUNTURALI LA RIPRESA La politica deflattiva consente una rapida difesa dello sviluppo perché   le esportazioni si mantengono elevate perché gli altri Paesi erano ancora in fase di congiuntura elevata; - aumentano i consumi interni conseguenti all’ aumento delle retribuzioni del pubblico impiego Nel 1966 si ha la ripresa e la crescita torna ai livelli dei primi Anni 60 Incr. Pil Deb/Pil Disocc. Inflaz. Auto 1963 +5,19 28% 2,4 % +7,5 3.910.000 1964 +2,47 27% 2,6 % +5,9 4.674.000 1965 +3,40 30% 3,6 % +4,6 5.471.000 1966 +5,42 31% 3,9 % +2,3 6.350.000 1967 … 31% 3,3 % +3,7 7.300.000

L E MISURE ANTI-CONGIUNTURALI LA RISPOSTA DELLE IMPRESE Per realizzare cospicui aumenti di produttività a basso incremento occupazionale e salariale le imprese attuano -ristrutturazioni tecnologiche -modifiche all’organizzazione del lavoro, -estensione del lavoro straordinario. Ripresa dello sviluppo economico ma peggioramento delle condizioni dei lavoratori. Le premesse per l’«autunno caldo» del ‘69

LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA IL PRIMO GOVERNO MORO LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA q-Nell’età della ricostruzione solo Piani parziali e obiettivi urgenti immediati. Sviluppo rapido e impetuoso ma con squilibri, ritardi, contraddizioni. ed esigenza di più ampia e organica regolazione del progresso economico. Sostenitori. DC Dossetti, Fanfani, Vanoni, Saraceno. PCI. Piano Lavoro CGIL. Prevale il liberismo economico di Einaudi. Difesa della lira e commerci internaz. q-Anni 50: Fanfani segretario DC. Acli. «Schema Vanoni» Programmazione per il contenimento consumi privati. Ma fallisce perché Confindustria: mercato beni durevoli. Sindacati: aumenti salariali. q-Anni 60: centro-sinistra e integrazione dei lavoratori nel sistema Esigenza di programmazione per PSI e PRI: essenziale per apertura a sinistra PSI (Lombardi e Giolitti): riforme strutturali per superare il capitalismo PRI (La Malfa). Riforme per razionalizzare il sistema. DC: ostilità delle correnti moderate legate a Confindustria.

I IL SECONDO GOVERNO MORO IL PIANO QUINQUENNALE PIERACCINI Non più una economia a due settori in cui il settore pubblico orienta il sistema delle scelte economiche secondo le esigenze sociali (superamento di squilibri, consumi sociali) MA sostegno al meccanismo di accumulazione e di decisione dei privati da cui dipende capacità di risparmio pubblico per perseguire gli obiettivi sociali. Investimenti pubblici non più «motore» ma «residuo» dello sviluppo.

IL SECONDO GOVERNO MORO LA NASCITA DEL PSU Unificazione fra PSI e PSDI 10 anni dopo il riavvicinamento ma quando il riformismo del centro-sinistra è stato svuotato Nov. 1965 Congresso PSI: 80% Nenni-De Martino-Mancini - 20% Lombardi Genn. 1966 Congresso PSDI. Unificazione come prologo all’alternativa: collaborazione con la DC fino all’elezione del 68, quando 1+1 farà 3 30 ott. 1966: Costituente socialista Spartizione del potere con la DC: dirigenti e amministratori con interessi nel sistema di potere che il partito avrebbe dovuto abbattere. L’unificazione socialista alla prova delle elezioni del 1968

6 IL TERZO GOVERNO MORO

IL SECONDO GOVERNO MORO Unificazione socialista come prologo all’alternativa: collaborazione con DC fino all’elezione del 68, quando 1+1 farà 3 Progetto di una terza forza socialista fra DC e PCI La DC allarmata decide di causare la crisi di governo prima dell’unificazione: bocciatura del disegno di legge sulla scuola materna statale. 20 genn. 1966 Moro si dimette. Accordo Moro-De Martino. Rimpasto e ingresso della destra dc di Scelba nel governo. Ulteriore arretramento del riformismo Governo presenta DdL per elezioni regionali q Immobilismo riformista e trasformazioni sociali

23 FEBBRAIO 1966 – 24 GIUGNO 1968 IL TERZO GOVERNO MORO COLOMBO PIERACCINI PRETI REALE 23 FEBBRAIO 1966 – 24 GIUGNO 1968

I IL TERZO GOVERNO MORO I GIOVANI E GLI OPERAI Il «Caso Zanzara» e la sfilata degli studenti a Milano per la libertà della scuola Scontri fra fascisti e antifascisti all’università di Roma. Muore Paolo Rossi L’Arno straripa a Firenze. Danni al patrimonio culturale. Gli «angeli del fango». Trasformazioni del costume e strutture del lavoro e dell’istruzione invecchiate. Università elitarie e autoritarie: luoghi immobili di trasmissione del vecchio sapere Nuovo soggetto : studenti provenienti da piccola borghesia e proletariato. Nuovo soggetto: operai provenienti dal Mezzogiorno e dalle campagne Piattaforma unitaria dei metalmeccanici CGIL, CISL, UIL Sciopero di 500.000 edili Rifiuto di riconoscersi nei canali politici e sindacali tradizionali Gruppi estremisti escono dal MSI: avanguardia dei movimenti degli anni 70 Fermenti nei luoghi di aggregazione politica dei giovani: FGCI, FGS, cattolici.

BILANCIO DEL CENTRO-SINISTRA IL TERZO GOVERNO MORO BILANCIO DEL CENTRO-SINISTRA Le ali riformatrici della DC (Fanfani e Moro) e del PSI (Nenni e Lombardi) -non riescono a trascinare gli strati superiori della società e la destra DC né riescono a vincere l’ostilità della sinistra socialista e dei soindacati -e sono divisi: il mediatore Moro dall’attivista Fanfani, Nenni punta sul rafforzamento della democrazia e l’unificazione socialista Lombardi sulle riforme «eversive» e il rafforzamento della sinistra di classe q Il centro-sinistra rappresenta l’ingresso del movimento operaio nel potere con un programma riformatore o un momento della tradizione trasformistica della classe dirigente italiana? -E’ una svolta perché ha termine l’emarginazione di tutto il movimento operaio, è un’operazione trasformistica perché gli equilibri del potere sono salvaguardati

FINE