Il trasformismo L’epoca della Sinistra, detta poi storica per distinguerla dai partiti e movimenti di sinistra che si sarebbero affermati nel corso del.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
L’Italia dall’unità alla guerra
Advertisements

L’Italia dall’unità alla guerra
Parole chiave Fare gli italiani Questione romana Questione meridionale
Fare l’Italia 3.
L’età di Crispi Vasta riforma della vita del paese
LA SINISTRA STORICA AL POTERE IN ITALIA
L’Italia liberale © Pearson Italia spa.
La crisi di fine secolo e l’età giolittiana
SINISTRA STORICA e crisi di fine secolo
Incontro pubblico: QUALE EUROPA? diritti o economia, opportunità o vincoli?
L’Italia di Giolitti L'età giolittiana Superamento crisi di fine secolo Divario Nord - Sud L'ITALIA AGLI INIZI DEL '900 Fine crisi economica.
IL NOSTRO PERCORSO DI CITTADINANZA E COSTITUZIONE classi I G e IV B 1-LA COSTITUZIONE Che cos’è e quando è stata promulgata, Di quante parti è composta.
L'Italia e il mondo all'inizio del Novecento Si diffonde la democrazia ● La crescita dei partiti e dei sindacati ● L'allargamento del voto ● I socialisti.
L’ETA’ GIOLITTIANA – PARTE PRIMA PP
La rivoluzione americana
IL COLONIALISMO IMPERIALE p. 62 e oltre
L'Italia all'inizio del Novecento: l'età giolittiana
Il suffragio elettorale in Italia e le (im)pari opportunità
Pubblica Amministrazione
Le rivoluzioni del 1848.
La riforma elettorale del
Il governo.
Fabio Ronchetti - Liceo Scientifico "Curie" Tradate
IL PARLAMENTO ITALIANO
LA SINISTRA STORICA E IL BRIGANTAGGIO
Diritto Il Governo.
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
La soggettività giuridica (i soggetti)
IL DIRITTO DI VOTO ART.48 COST..
DIRITTO DELL’UNIONE EUROPEA
La nostra costituzione PRINCIPI FONDAMENTALI (Art1coli 1-12)
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
L’ITALIA: La destra storica completa l’unità
LA REPUBBLICA PRESIDENZIALE E GLI STATI UNITI D’AMERICA
IL GOVERNO COMPOSIZIONE RUOLO E FUNZIONI. COMPOSIZIONE E’ un organo COMPLESSO in quanto è formato da più organi:  Presidente del Consiglio Presidente.
Capitolo 12 L’Italia unita 1861 Elezioni politiche: vota solo il 7%
VICENDE STORICO-COSTITUZIONALI
L’ITALIA GIOLITTIANA 1 © Pearson Italia spa 1.
La nostra costituzione PRINCIPI FONDAMENTALI (Articoli 1-12)
Scienza Politica a.a Marco Di Giulio
LE RIFORME ISTITUZIONALI
Le rivoluzioni politiche del Settecento
Lo Stato sociale.
IL COLONIALISMO IMPERIALE p. 62 e oltre
L’Italia liberale © Pearson Italia spa.
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
IL PARLAMENTO ITALIANO
Le rivoluzioni del Settecento
LE RIFORME ISTITUZIONALI
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
Composizione Organi Funzioni
SISTEMI ELETTORALI STATI UNITI D’AMERICA
L’Italia dall’unità alla guerra
IL GOVERNO.
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
L’Italia industrializzata e imperialista
SISTEMA ELETTORALE COMUNI
I GOVERNI DELL’ITALIA UNITA
LE RIFORME ISTITUZIONALI
SISTEMI ELETTORALI GERMANIA
IL GOVERNO.
Le immunità parlamentari L’organizzazione delle Camere L’iter legislativo La composizione e la formazione del Governo La responsabilità del Presidente.
EDUCARE ALLA LEGALITA' E CITTADINANZA I RAPPORTI POLITICI Artt
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
Il Presidente della Repubblica
LA DEMOCRAZIA DIRETTA.
CORSO DI STORIA CONTEMPORANEA Docente Prof. Ventrone
Il Governo Che cos’è il Governo La formazione del Governo
Il primo dopoguerra e il fascismo al potere.
Transcript della presentazione:

Il trasformismo L’epoca della Sinistra, detta poi storica per distinguerla dai partiti e movimenti di sinistra che si sarebbero affermati nel corso del XX secolo, va dal 1876, anno della «rivoluzione parlamentare» che porta alla caduta della Destra storica, fino alla «crisi di fine secolo», che sfocia nell’età giolittiana. Il primo presidente del Consiglio della Sinistra storica è Agostino Depretis, il cui governo segue quello di Marco Minghetti. In realtà Depretis forma un esecutivo che si regge anche sull’appoggio di una parte della Destra, cercando ampie convergenze su singoli temi con settori dell’opposizione e dando vita al fenomeno del trasformismo.

Il «partito della maggioranza» Con il termine «partito» si intende un sistema di relazioni fra parlamento, governo e amministrazione, nonché i notabili locali. Il partito della maggioranza sostituisce il partito del re e garantisce la governabilità dopo gli anni di cosiddetto governo provvisorio. Una «infornata» di 59 nuovi senatori garantisce la maggioranza anche nella Camera alta. La stabilità complessiva non impedisce però una instabilità ministeriale, dovuta anche all’alternanza fra i due personaggi di spicco, Depretis e Benedetto Cairoli.

Politica nazionale e internazionale Viene abolita l’impopolare tassa sul macinato e viene perseguita una politica di sgravi fiscali e di investimenti nel settore industriale Continua la politica protezionista, che comporta di fatto l’intervento diretto dello Stato nell‘economia. In particolare, nel 1878 vengono introdotte tariffe doganali a protezione delle industrie tessili e siderurgiche. Nel 1887, viene estesa la tariffa protettiva sulla cerealicoltura che risentiva delle esportazioni dagli Stati Uniti d'America di grano, venduto sul mercato italiano a prezzi inferiori. Questa tariffa protettiva danneggerà il settore della produzione meridionale del vino e dell'ortofrutta, già in crisi dalla rottura dei rapporti commerciali con la Francia e della politica filotedesca di Crispi. In politica estera, la Sinistra storica di Depretis abbandona la tradizionale alleanza con la Francia, a causa degli attriti diplomatici derivanti dalla questione tunisina, entrando nell’orbita della Triplice Alleanza a fianco degli imperi centrali di Austria-Ungheria e Germania e favorendo lo sviluppo del colonialismo italiano.

Le prime riforme Un’importante riforma riguarda l’istruzione: la legge Coppino (1877) rende obbligatoria e gratuita l’istruzione elementare (dai 6 ai 9 anni d’età), ribadendo anche l’obbligo per ogni comune di istituire una scuola elementare maschile e una femminile. Viene quindi allargato il suffragio, tramite la legge Zanardelli (1882) che concede diritto di voto a tutti i maschi che avessero compiuto i 21 anni e avessero i seguenti requisiti: il pagamento di un’imposta di almeno 19,8 lire (invece delle precedenti 40) o, in alternativa, la dimostrazione di saper leggere e scrivere. Il limite di età è abbassato da 25 a 21 anni. L’intenzione è quella di ampliare il suffragio fino all’universalità basandosi appunto sull’istruzione dei cittadini e non sul censo. Con la suddetta riforma il corpo elettorale sale al 6,9 per cento della popolazione rispetto al 2,2 per cento del 1880. I votanti, comunque, restano fermi al 60 per cento.

L’unificazione amministrativa crispina A Depretis, morto nel 1887, succede Francesco Crispi, che in pochi anni fa approvare circa 2500 provvedimenti, realizzando la cosiddetta «seconda unificazione amministrativa». Fra il 1887 e il 1888 vengono riorganizzati i ministeri, istituiti i sottosegretari e una segreteria della presidenza del Consiglio, rafforzato il ministero dell’Interno. Nel 1888 il suffragio amministrativo (comunale e provinciale) viene allargato a chi sapesse leggere e scrivere e pagasse 5 lire di contribuzione. Nei capoluoghi di provincia e nei comuni con più di 10.000 abitanti il sindaco viene eletto dal Consiglio.

La crisi di fine secolo La caduta di Crispi, dopo la sconfitta di Adua (1896), apre un periodo di instabilità, per fronteggiare la quale vengono proposte due soluzioni. Da un lato si auspica un «ritorno allo Statuto» (Sidney Sonnino), che interrompendo la «prassi parlamentare» rendesse il governo responsabile davanti al sovrano e lasciasse alle camere solo il potere legislativo. Su questa base nascono i governi del marchese di Rudinì (1896-1898) e del generale Pelloux (1898-1900). Dall’altro lato, si ripropone di continuare lungo la via del governo della maggioranza. È la strada annunciata già nel 1896 da Giovanni Giolitti, che diventa prima ministro dell’Interno nel governo Zanardelli (1901) e poi presidente del Consiglio (dal 1903 al 1914, quasi continuativamente).

L’età giolittiana Il principale campo di azione di Giolitti è l’amministrazione, che si espande (il 50 per cento in più in un decennio), si ramifica e si «meridionalizza». La «statizzazione» delle società ferroviarie, di quelle telefoniche e delle assicurazioni (INA) contribuisce all’aumento del numero dei dipendenti pubblici. Viene sviluppata la legislazione sociale: nascono gli uffici lavoro e gli ispettorati del lavoro, si sviluppa la previdenza, nuove norme sul riposo festivo e sul lavoro femminile e infantile con nuovi limiti di orario (12 ore) e di età (12 anni). Nel 1912 viene introdotto il suffragio universale maschile, esteso a tutti i cittadini con età maggiore dei 30 senza restrizioni e ai maggiorenni purché alfabetizzati. L’elettorato cresce dall’8 al 23 per cento della popolazione. È applicato nelle elezioni politiche del 1913 con il tradizionale collegio uninominale a doppio turno.