PROGETTO RELAZIONI PREPOTENTI TEMATICA : «COMPORTAMENTI A RISCHIO E SVILUPPO PATOLOGICO»
«I social network fomentano la creazione di una cultura banale e superficiale, rendendo i ragazzi incapaci di socializzare. I social network possono creare dipendenza e distaccare i giovani dalla vita reale, facendo loro perdere i veri principi, come quello della vera comunicazione.» Cit. Jonathan Franzen
«NO, WE DON’T LIKE THIS !» Sono moltissimi coloro che sono riusciti a guadagnarsi i loro quindici minuti di popolarità nella piazza virtuale, anche a costo di ridicolizzarsi o di accendere i riflettori sulla propria vita privata, dimenticando che è importante invece tutelare i propri dati personali.
La dipendenza dai social network è molto diffusa e come avviene nelle altre dipendenze è causa di gravi problemi : gli atteggiamenti di uso ed abuso di questi siti web, fino addirittura alla dipendenza, sono innescati e portati avanti da meccanismi psicologici e neurologici di piacere, soddisfazione, affettività ed autostima. Si creano meccanismi e schemi ricompensatori che portano al loro riutilizzo continuo e sempre maggiore.
La comunicazione dei giovani è interamente basata sui social e sulle chat : per gli adolescenti scrivere su WhatsApp significa parlare con una persona, aver messo un post o una foto su Facebook significa aver comunicato quello che stanno facendo. Se si vuole riferire in che luogo si è, si posta su Facebook la posizione e quindi non non si sente il bisogno di comunicarlo ai genitori o agli amici.
Un altro rischio che si corre, è quello di non avere più tempo per le relazioni interpersonali vere e proprie, concentrandosi solo su quelle online: ne risente il rapporto diretto e il confronto sia fra amici che fra coppie, aumentando anche la possibilità di mentire e mantenere la relazione ad un livello più distaccato e freddo.
RIMEDI : Cosa comporta nella vita reale quest’ossessione della rete? E cosa davvero ci dà l’attività on-line ? Dovremmo imparare a riflettere sul vero valore di ciò che seguiamo online e cercare di pensare a quante cose potremmo fare e in quante cose potremmo risultare più svegli, attivi e produttivi se non fossimo perennemente distratti dai siti che visitiamo. Possiamo allora cercare di capire quante ore passiamo online, come ci sentiamo quando non abbiamo a disposizione una connessione, quali persone abbiamo smesso di frequentare realmente e quanto, in generale, ci siamo isolati dalla vita vera, quella vissuta.
L'attacco negativo dei Social Network Secondo lo studio pubblicato da Save the Children sono diverse le modalità che i ragazzi raccontano di poter mettere in atto una volta individuata la vittima: si rubano e-mail, profili, o messaggi privati per poi renderli pubblici, si inviano sms/mms/e-mail aggressivi e minacciosi, soprattutto le femmine preadolescenti, vengono appositamente creati gruppi "contro" su un social network per prendere di mira qualcuno , o ancora vengono diffuse foto e immagini denigratorie o intime senza il consenso della vittima , o notizie false sull'interessato via sms/mms/mail. Quel che è certo è che la modalità d'attacco preferita dai giovani cyberbulli è la persecuzione della vittima attraverso il suo profilo su un social network.