Macro e micro progettazione Pier Giuseppe Rossi
Il macro e il micro Due modi per connettere il macro e il micro: dividendo in parti sempre minori, ma ogni parte conserva tutte le caratteristiche. applicando una logica sistemica per cui il componente di un sistema più ampio ha caratteristiche differenti dal sistema complesso.
Le differenze tra le due modalità non sono banali! Oggi scegliere tra un’ottica sistemica e un’ottica riduzionista attraversa molti settori e diventa una discriminante con cui affrontare molte problematiche. Mette in discussione la modalità con cui analizziamo i problemi e su come facciamo ricerca! link
Visione sistemica ed educazione Si pensi alla differenza tra macro e micro competenze. Spesso si pensa che il passaggio dal macro al micro consista nel tagliuzzare le competenze da una più ampia a una più ridotta. E se invece fosse più importante vedere la competenza non isolata dal sistema in cui è inserita e pensare al curricolo e alle competenze del curricolo, da un lato, e alla sessione di lavoro e alle competenza di una sessione di lavoro dall’altro?
Traguardi per lo sviluppo delle competenze di storia al termine della scuola primaria L’alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l’importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti.
Competenze di storia (segue) Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l’ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell’umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell’Italia dal paleolitico alla fine dell’impero romano d’Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità.
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La dichiarazione di Larnaca Programma/Curricolo Modulo/UDA Sessione/Lezione Attività didattica
I curricoli Il curricolo di istituto Il curricolo verticale Il curricolo d’area Il curricolo della singola materia/aree per la singola classe
Cos’è un curricolo? È un sistema complesso che tiene insieme i nodi epistemologici fondanti delle discipline, le competenze chiave, la mission della scuola e le esigenze del territorio. A livello di classe i curricoli disciplinari tengono conto oltre a quanto detto precedentemente della classe come gruppo e come soggetti.
Curricolo Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina. A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche.
Costruire il curricolo Non solo i traguardi di competenza ma anche: I nodi epistemologici chiave. Le finalità educative. Le reti interdisciplinari. L’aspetto sistemico evidenzia il legame tra i vari elementi che compongono il curricolo.
Da dove La parola curricolo, fino a qualche anno fa, secondo la prospettiva propria dei contesti scolastici europei (Joannert, 2011), indicava un prescritto, tanto sul piano contenutistico che di risultati attesi, un contenitore culturale (Paparella, 2008). Nel curricolo venivano tracciate le piste di sapere ritenute essenziali e irrinunciabili per i futuri cittadini, in una logica di insegnamento prevalentemente direttiva e trasmissiva, ma nello stesso tempo improntata all'unificazione e alla standardizzazione dei livelli e dei contenuti di apprendimento. (Rossi et al., 2017)
Verso dove: il curricolo dell’autonomia Con la scuola dell’autonomia, autonomia intesa sia in senso amministrativo sia epistemologico e dopo la pubblicazione delle indicazioni del 2007, l’insegnante ha perso un fondamentale punto di riferimento, quello del curricolo unico e uguale per tutti. È dovuto passare da una prospettiva di programmazione, ovvero di declinazione nel tempo di contenuti dati e di supporto metodologico a tali contenuti, già organizzati nella struttura del programma, a una prospettiva di progettazione. Progettare è diventato uno dei requisiti essenziali nell’expertise del docente e ha una portata molto ampia in termini di selezione, scelta, assiologizzazione sia epistemologica, sia metodologico-didattica. (Rossi et al., 2017)
Curricolo come Il curricolo assume un nuovo significato e una nuova dimensione, quella di struttura ermeneutica che aiuta e supporta la mediazione dell'insegnante e prospetta una differente idea di scuola, intesa come comunità che gestisce e costruisce il proprio curricolo e lo rende un vero e proprio spazio di apprendimento. La progettazione dell’intero percorso è connotata dalle finalità pedagogiche e disciplinari, dai riferimenti pedagogici e disciplinari dell'insegnante, dalla lettura del contesto della classe. La progettazione macro individua i nodi chiave e le finalità didattiche che poi la micro- didattica deve esplorare, articolare, ricostruire e ricomporre nelle singole attività (Rossi et al., 2017).
Dalle indicazioni «Il curricolo d’istituto è espressione della libertà di insegnamento e dell’autonomia scolastica e allo stesso tempo, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione scolastica. A partire dal curricolo d’istituto i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione tra discipline e alla loro possibile aggregazione in aree». (IN 2012, p. 17).
Sapere strumento Tale definizione ci permette di riconsiderare il concetto di curricolo identificandone quelle che potrebbero essere le sue caratteristiche essenziali come sapere-strumento (Altet, 2008), ovvero come un referente teorico che può aiutare a contestualizzare e orientare la progettazione e a far convergere su di essa l’orizzonte della ricerca e quello della pratica. In tale ottica il curricolo non è una macro rappresentazione della progettazione quotidiana, ma un sapere-strumento.
Sapere strumento Ricopre diverse dimensioni (Altet, 1996): - una dimensione strumentale: permette la formalizzazione e la razionalizzazione dell’esperienza; - una dimensione euristica: apre piste di riflessione e aiuta a mettere in relazione le variabili della situazione analizzata; - una dimensione di problematizzazione: consente di porre problemi e discuterne per risolverli; - una dimensione di cambiamento: permette la costruzione di nuove rappresentazioni delle pratiche e delle situazioni.
Valore sistemico Vi è anche una funzione sistemica grazie alla quale il curricolo permette di dare senso e ricomporre in un filo rosso la frammentarietà del quotidiano. Connette i filo epistemologici, etici e relazionali che sono fusi nel medesimo sistema.
Il curricolo pertanto sarà: - autopoietico, perché da esso procede sia la competenza progettuale del docente quanto la necessità di autoformazione e apprendimento in merito all’epistemologia delle discipline e alla didattica. - situato, perché strutturato all’interno dei contesti scolastici, sulla base dei bisogni, delle caratteristiche sociali e culturali, delle risorse. - dinamico, ovvero soggetto a continua revisione e ristrutturazione, ovvero regolazione, proprio perché connesso con la contingenza e fortemente influenzato dalla pratica.
La micro progettazione È un sistema differente che tiene conto del curricolo, ma si deve muovere all’interno di specifici ambiti spazio-temporali. È costituita da strategie, mediatori e attività che non trovano equivalente nella dimensione del curricolo. Va valutato in base a parametri di coerenza interna (tra obiettivi, attività, valutazione) e coerenza esterna (tra gli obiettivi/attività e le finalità generali e le competenze). Si alimenta della capacità del docente di decidere e progettare.
Alcuni esempi Torre Italiano link Macerata