3° DOMENICA DI QUARESIMA

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3° DOMENICA DI QUARESIMA STAZIONE QUARESIMALE Parrocchie Madonna del Buon Consiglio S. Pietro Martire 3° DOMENICA DI QUARESIMA

LA DANZA DELLE 5 DITA Era una sera di gennaio. Stavo andando a fare una passeggiata sul corso principale della città. Quando da dietro un angolo, vedo sbucare una mano. Sobbalzo per la sorpresa, ma lei comincia a danzare sulle cinque dita. E una musica dolce l’accompagna. Mi trascina, quasi senza accorgermi e anch’io mi ritrovo a danzare. Ma, dopo un po’, mi stanco e le chiedo di fermarsi. Ci sediamo su una panchina. E io, curioso come sempre, le chiedo come mai è venuta in questa città e perché sulle sue dita c’è scritta una parola diversa dall’altra. Al centro della mano spunta una piccola bocca e comincia a raccontare. E’ qualcosa di strano. Sembra che venga da un mondo lontano,eppure è così vicino a noi.

INCORAGGIA Ma dopo poco tempo, mi è venuto il muso lungo. Non riuscivo a uscirne fuori. Insomma ero in crisi, scoraggiato. L’amica mano si avvicinò, ditando ditando e cominciò ad accarezzare il mio volto, dicendomi: “Guarda il terzo dito. Si chiama INCORAGGIA. Perché ti lasci andare? Pensi di essere l’unico che ha dei problemi? Anch’io, a volte, ho un fastidioso prurito quando vedo qualcuno. Gli vorrei dire tante cose, ma lascio perdere. Piuttosto, guarda quelli che, come te, non ce la fanno a rimettersi in piedi. INCORAGGIA. Di’ loro di far parte di un gruppo, di una comunità, di lavorare insieme. Ci sarà più facile mandare via i cattivi pensieri. Quando si sta insieme, non c’è tempo per le stupidaggini. Vedi, INCORAGGIA vuol danzare con te. Vai. E’ uno specialista”. E via per il terzo giro di danza

INCORAGGIARE vuol dire: capire il momento difficile del fratello, non lasciarlo da solo, offrirgli la nostra amicizia, il nostro appoggio disinteressato.

Dal Vangelo secondo Marco 4,35-41 Gli Apostoli hanno paura per la tempesta Gesù non ci abbandona nelle difficoltà. E’ sulla nostra stessa barca In quel giorno, verso sera, Gesù disse ai suoi discepoli: “Passiamo all’altra riva”. E lasciata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.  Nel frattempo si sollevò una gran tempesta di vento e gettava le onde nella barca, tanto che ormai era piena.  Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: “Maestro, non t’importa che moriamo?”. Destatosi, sgridò il vento e disse al mare: “Taci, calmati!”. Il vento cessò e vi fu grande bonaccia. Poi disse loro: “Perché siete così paurosi? Non avete ancora fede?”.  E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: “Chi è dunque costui, al quale anche il vento e il mare obbediscono?”.

LASCIO AD ALTRI IL COMPITO DI SCALDARE IL CUORE DI CHI È IN DIFFICOLTÀ? CONDIVIDO IL MIO TEMPO, ESPERIENZA, PREGHIERA PER FARLO USCIRE DA QUESTO MOMENTO DIFFICILE?

NON SCORAGGIARTI MAI Quando la salita ti sembra dura: non fermarti. Quando la nottata pare oscura: non voltarti in dietro. Quando il cuore piange: sorridi, impegnati. Quando credi che tutto sia fallito: non mollare. Quando ti senti affaticato, debole: respira, riposati. Quando hai perso tutte le speranze: abbi fede. Quando ti senti agitato: prega e spera. Quando pensi che tutte le sofferenze cadono su di te, c’ e’ sempre un ragione per ricominciare un’altra volta. Gesu’ ti guiderà ad andare avanti, a viaggiare. Non scoraggiarti mai: Dio ha tanti progetti per tirarti fuori. E’ facile buttarsi a terra quando le cose vanno male, ma Dio lavora nelle nostre vite nonostante il dolore e il dispiacere. Ricordati la prossima volta che se la tua vita e piena di prove, può essere un disegno tutto scelto su misura per te, che la grazia di Dio ti giunge in soccorso. (Roberto  Bari)

NELLE DIFFICOLTA’ Signore, che pensi ai gigli del campo e agli uccelli dell’aria, li vesti e li nutri e li fai prosperare, manifesta anche su di me la tua provvidenza paterna. Aiutami, mio Dio: poiché la nostra salvezza può venire soltanto da uomini onesti e buoni, metti nel loro cuore il senso della giustizia, dell’onestà e della carità. Guarda, o Padre, la nostra famiglia, che fiduciosamente aspetta da te il pane quotidiano. Rasserena la nostra vita, fortifica i nostri corpi, perché possiamo corrispondere più facilmente alla tua grazia divina e sentire su di noi, sulle nostre preoccupazioni e angustie, il tuo amore paterno. (Papa Paolo VI)