Il Palio di Siena.

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Transcript della presentazione:

Il Palio di Siena

Geraldo Righi Parenti (scrittore) Il Palio è il poema grandioso, magnifico di questa Siena, ed è tutta l'anima del suo popolo. (1926)

La storia risale al 13 secolo e la rivalità tra i Guelfi di Firenze (per il papa) ed i Ghibellini di Siena (contro il papa). Questa rivalità culminò il 4 settembre 1260 con una battaglia a Monteaperti che hanno vinto i senesi. Siena, a quell’epoca, era quasi uguale a Firenze culturalmente e militarmente, quindi l’uno o l’altro poteva diventare il gran potere dei territori liberi nell’Italia centrale. Presto, però, Firenze sorpassò Siena in quanto a potere politico.

Il Palio di oggi ha le sue origini da questi giochi. E così fu che, anche se i senesi vinsero la battaglia, persero la guerra. Si ritirarono dentro le mura della città ed ebbero competizioni come corse a cavallo ed altri giochi di guerra tra i rioni della città, chiamate CONTRADE. Il Palio di oggi ha le sue origini da questi giochi.

Nella “passeggiata storica” di oggi vediamo molti dei simboli della grandezza passata di Siena. Il più importante di questi è il “carro del trionfo”, che viene tirata un’antica razza di buoi e porta il “palio”. Nella commemorata battaglia di Monteaperti, i senesi catturarono tutto dai fiorentini, incluso il “carroccio”, cioè il vagone che accompagnava una compagnia militare e portava la loro bandiera e quella della città.

Il Palio viene corso due volte all’anno: 2 luglio, Il Palio della Madonna dell’Assunta, la protettrice del militare senese alla Battaglia di Monteaperti, ed il 16 agosto, il Palio della Madonna di Provenzano. Originalmente c’erano 59 contrade, ma ora ne rimangono 17. Solo 10 contrade, però, corrono in ogni corsa. La città di Siena è divisa in tre parti, ed ognuno di queste parti ha molte contrade.

Terziere di città Aquila Chiocciola Onda Tartuca Pantera Selva

Terziere di San Martino Civetta Leocorno Nicchio Torre Valdimontone

Terziere di Camollia Giraffa Bruco Drago Istrice Lupa Oca

Ed ora, parliamo della corsa. Quattro giorni prima della corsa, la terra senese, tipicamente chiamata la creta senese, viene messa in Piazza del Campo. Fili di matterassi vengono anche messi alla pericolosa curva di San Martino.

La presentazione dei cavalli in Piazza Allevatori ed allenatori presentano i cavalli che pensano capaci di correre un Palio. Questi cavalli sono poi esaminati da veterinari, che dopo li osservano mentre provano a correre la pista.

Ora viene “la tratta”. Ogni contrada ha il suo proprio fantino, ma non ha un cavallo. I cavalli sono accoppiati con contrade per sorte in una specie di lotteria. Una volta assegnati, non si può cambiare niente. Se il cavallo si fa male tra quel momento e la corsa, allora la contrada non corre. Una volta cavallo e contrada sono accoppiati, entra “il barbaresco”: lui porta il cavallo in contrada con tutti i “contradioli” dietro a lui cantando l’inno ufficiale. Il barbaresco è un “groom” ma rappresenta la vecchia guardia del cavallo: non lo lascia mai. Ha persino un lettino nella stalla per dormire vicino al cavallo. In tempi antichi, contrade nemiche cercavano di avvelenare altri cavalli prima della corsa.

Nei giorni seguenti ci sono 4 prove per la corsa Nei giorni seguenti ci sono 4 prove per la corsa. Spesso il fantino non ha mai montato quel cavallo, e deve fare molto lavoro perché si conoscano bene prima della corsa. Chiunque può andare alle prove. Generalmente i contradioli accompagnano il barbaresco ed il cavallo durante il percorso verso la Piazza, cantando l’inno. Se incontrano un’altra contrada, specialmente una nemica, si fermano cantando e ognuna cerca di cantare più forte dell’altra.

La sera prima della corsa c’è un’ultima prova chiamata “la prova generale”. Poi tutti tornano in contrada per la cena. E che cena!!! Grandi tavole sono messe nella piazza principale della contrada e per strada. Un comitato della contrada si occupa esclusivamente del cibo e servizio di quella sera: cucinano, fanno i camerieri e puliscono. I contradaioli visitano il cavallo. Cresce la tensione e la speranza mentre aspettano la grande giornata della corsa. Dopo la cena, i Capitani della contrada visitano contrade alleate a chiedere una vittoria, o che fanno si che un nemico non vinca. Soltanto con parole però……

Ed ora, la mattina che tutti aspettano. Varie cerimonie hanno luogo di mattina: al fantino gli si danno ufficialmente i colori della contrada da portare, e viene registrato in Comune come il fantino ufficiale di quella contrada. Poi, l’intera contrada va alla messa con il fantino ed….il cavallo! Il prete li benedice alla fine del servizio e gli dice “Vai, e torna vincitore!” Si crede che se il cavallo lascia un “regalo” in Chiesa è un buon augurio.

C’è una lunga processione con sbandieratori, pagetti, tamburri, ecc C’è una lunga processione con sbandieratori, pagetti, tamburri, ecc. che viene da ogni contrada e va verso la Piazza. L’ultima cosa ad entrare in Piazza è sempre il caroccio, con sopra il Palio.

Ed ecco il carroccio, tirato per i buoi nativi alla zona, proprio come nella Battaglia di Monteaperti nel 1260.

A questo punto, tutti sono ansiosi A questo punto, tutti sono ansiosi. I fantini entrano la Piazza dal Comune, e come entrano gli danno “il nerbo”. Non ci sono regole in questa corsa – puoi tirare calci, spingere, dare la frusta, insomma, tutto vale per vincere.

La corsa comincia quando la “canapa” casca mentre l’ultimo cavallo, “il cavallo da rincorsa”, corre dentro alla mischia.

E’sempre il cavallo che vince la corsa, NON il fantino. Se il fantino casca, il cavallo continuerà a correre con gli altri.

Tre giri in Piazza e poi….vittoria!

Ed i vincitori celebrano!

Ed ora la contrada vincente è la “neonata” ed i giovani contradaioli portano un ciuccio sul fazzoletto per farlo sapere a tutto il mondo!

Piero Bargellini (scrittore) L'amore per la Contrada non intacca l'amore per Siena: al contrario la fortifica. E su di Siena è l'Italia. "Amo l'Italia" mi diceva seriamente un distinto cittadino perchè amo Siena, perchè amo la mia Contrada. le radici del mio amore vanno più a fondo di quelle d'ogni altro italiano. (1961) Federico Fellini (regista) Voi a Siena avete questa cosa preziosa, ed è singolare come nel conflitto delle Contrade vi sia la vostra unione. Tutto il mondo si sfalda e voi siete qui con la vivezza di questi riti e con fedeltà ai secoli. Credo sia l'unico esempio in Italia. C'è una sorta di cordone misterioso fra voi ed i Senesi di tutte le epoche. E' bello, molto bello! (c.a. 1970)