I MAYA Elisa Francese e Giulia Pili
I MAYA Tra le cosiddette civiltà precolombiane, i Maya sono, per gli storici, l'enigma più grande: una civiltà fiorente nonostante grosse lacune tecnologiche, che è scomparsa in circostanze poco chiare. Mentre in Europa, Asia e Africa sorgevano e crollavano Imperi e culture, nell'attuale America Latina si sviluppava un mondo parallelo, sconosciuto fino al 1492 (anno dello sbarco di Cristoforo Colombo), costituito dalle culture precolombiane. La più enigmatica di queste culture è sicuramente quella dei Maya, una popolazione giunta da Nord intorno al 2000 a.C. che abbandonò lo stile di vita nomade e si stanziò nell'area compresa tra lo Yucatan (Messico) e l'odierno Guatemala. L'espansione dei Maya avvenne attraverso la fondazione di numerose città-stato, le quali, nonostante la lingua e la religione comune, rimanevano indipendenti tra di loro. All'interno di questi centri urbani, la vita era regolata da un'élite (cioè la classe dominante) di nobili e sacerdoti, al di sopra dei quali stava un re che veniva venerato come un semidio. Il resto dei comuni cittadini era composto perlopiù da coltivatori di mais (cereale che era ancora sconosciuto nel resto del pianeta), artigiani e mercanti, i quali, nonostante l'assenza di cavalli e della ruota (non esistevano in America), riuscirono a tracciare fitte rotte commerciali su grandi distanze
Fagioli, cacao e mais erano gli alimenti alla base dell'alimentazione dei Maya. Essi erano abili incisori e intagliatori di oro, metallo che però ebbe un valore esclusivamente decorativo, poiché nella loro cultura non era contemplata la moneta. Le guerre non erano molto frequenti ma quando si decideva di espandersi o proteggersi da un nemico, i nobili che detenevano il potere militare si mettevano alla testa di eserciti ben disciplinati, composti da soldati e comuni cittadini chiamati alle armi, e si lanciavano nel combattimento equipaggiati di archi, frecce, lance e rudimentali spade. I Maya diedero vita ad una vera civiltà monumentale, poiché al fianco di case e di magazzini dei cittadini comuni (in legno e fango), costruirono numerosi ed imponenti edifici in pietra, destinati alla corte del re e alle funzioni religiose.
Fagioli, cacao e mais erano gli alimenti alla base dell'alimentazione dei Maya. Essi erano abili incisori e intagliatori di oro, metallo che però ebbe un valore esclusivamente decorativo, poiché nella loro cultura non era contemplata la moneta. Le guerre non erano molto frequenti ma quando si decideva di espandersi o proteggersi da un nemico, i nobili che detenevano il potere militare si mettevano alla testa di eserciti ben disciplinati, composti da soldati e comuni cittadini chiamati alle armi, e si lanciavano nel combattimento equipaggiati di archi, frecce, lance e rudimentali spade. I Maya diedero vita ad una vera civiltà monumentale, poiché al fianco di case e di magazzini dei cittadini comuni (in legno e fango), costruirono numerosi ed imponenti edifici in pietra, destinati alla corte del re e alle funzioni religiose.
SCRITTURA La scrittura maya sembra essere la più antica tra le scritture precolombiane. Essa è giunta a noi sotto forma di iscrizioni incise su pietra o impresse su stucco, molto diffusi erano anche i codici scritti su carta ricavata dal legno (ce ne sono pervenuti solo quattro). La scrittura maya, poichè ha struttura logografica, è molto simile al giapponese infatti i caratteri, detti Glifi, possono rappresentare sia un oggetto sia un suono sillabico. Le iscrizioni sono organizzate in colonne, ciascuna larga due glifi, e devono essere lette dall'alto in basso e da sinistra a destra. Finora sono stati individuati circa 700 glifi diversi.
MATEMATICA I Maya avevano un sistema di numerazione vigesimale (ha per base il numero 20) basato sulla considerazione delle dita delle mani e dei piedi e della posizione dei caratteri. A loro si deve l'invenzione dello zero. Usavano solo tre simboli per rappresentare i numeri: il punto (.), la linea (_) e zero (una conchiglia vuota). Sapevano fare le quattro operazioni, la radice quadrata e l'elevazione al cubo. Inoltre conoscevano le frazioni e il concetto di infinito.
ASTRONOMIA L'interesse principale degli astronomi maya era il passaggio del Sole allo zenit, evento possibile per la loro latitudine. I loro templi sono molto alti proprio per avere una visuale dei punti piu lontani dell'orizzonte. Essi osservavano accuratamente Venere (Kukulkan), infatti avevano un Almanacco (Codice di Dresda) con la descrizione dell'intero ciclo di Venere. Il Codice di Dresda è composto da 74 pagine e tratta tematiche religiose e rituali, come il moto orbitale di Venere, il calcolo delle sue fasi, le previsioni delle eclissi solari e lunari e le cerimonie per il nuovo anno. Per i Maya il ciclo di Venere era importante perchè credevano che fosse associato alla guerra, dunque lo utilizzavano per calcolare il momento esatto in cui incoronare un nuovo re o dichiarare guerra ai loro nemici. Anche la Via Lattea era oggetto di grande venerazione e veniva chiamata “Albero del Mondo”.
CALENDARIO MAYA
CALENDARIO MAYA Il calendario inventato dai Maya veniva utilizzato anche da altri popoli dell'America centrale (Aztechi e Toltechi). Si tratta di un calendario molto elaborato, basato su più cicli di durata diversa: il ciclo Tzolkin, lungo 260 giorni, era un calendario religioso basato sulla combinazione di due cicli più brevi, uno di 13 giorno e un altro di 20. il ciclo Haab lungo 360 giorni, era un calendario civile legato al ciclo delle stagioni. Era composto da 18 mesi di venti giorni, ai quali si aggiungevano 5 giorni considerati particolarmente sfortunati. il Lungo computo indicava il numero di giorni dall'inizio dell'era maya. I Maya credevano che il 21 dicembre 2012 sarebbe dovuto avvenire un cataclisma, che avrebbe causato la fine del mondo.
RELIGIONE La religione era un elemento molto importante della vita quotidiana e per secoli i Maya si impegnarono nel costruire monumenti e palazzi in onore di divinità della natura che favorissero la loro felicità. Molto famose le piramidi che furono erette per il dio Sole, le quali sono molto simili a quelle presenti in Egitto e in Mesopotamia, cosa che ancora oggi solleva parecchi interrogativi tra gli studiosi. I Maya pensavano che il loro mondo fosse un intermezzo tra il Cielo delle Divinità e l'Inferno, dimora di mostri spaventosi che portavano siccità e carestie. Gli dei dovevano dunque essere propiziati ogni giorno con rituali e offerte che favorissero la benevolenza divina e l'arrivo delle piogge, elemento fondamentale per la vita. La lotta tra bene e male dunque, veniva semplificata in un combattimento tra forze favorevoli alla vita (pioggia, acqua, piante ecc...) ed elementi di distruzione (siccità, terremoti, carestie...).
IL MISTERO DEL DECLINO Il declino della civiltà Maya rimane un vero e proprio mistero. Nel '500 gli Spagnoli scoprirono e soggiogarono questa popolazione nascosta nella giungla, ma ormai era solo un ricordo della magnificenza che aveva vissuto nel passato. Dagli studi e dai ritrovamenti archeologici infatti si è calcolato che tra il 760 e il 930 d.C, una delle più grandi civiltà della Terra entrò in un declino tanto veloce quanto inspiegabile: le grandi città divennero in pochi decenni cumuli di macerie e gli abitanti degli altipiani migrarono o sparirono nel nulla. Una delle teorie piu accreditate ritiene che la fine dei Maya sia da mettere in relazione con i cambiamenti climatici, soprattutto con la siccità. Un'altra teoria sostiene che la causa sia da imputare ad un'aspra guerra tra due città- stato rivali Qualcuno negli anni ha anche voluto accostare questo mistero alle immense doti astronomiche dei Maya, ipotizzando che essi fossero alieni giunti sulla Terra per colonizzarla e che, ad un certo punto, decisero di tornare nell'alto della volta celeste!
LA TOMBA DEL SERPENTE
LA TOMBA DEL SERPENTE In Belize, stato dell'America Centrale, gli archeologi della Northern Arizona University hanno scoperto quella che potrebbe essere la più grande tomba reale della civiltà Maya, a pochi mesi dal ritrovamento di un'intera città. Il sepolcro è stato scoperto scavando l'imponente scala di un edificio cerimoniale del complesso di Xunantunich. All'interno del monumento funebre si celava la salma di un uomo che gli studiosi ritengono essere un membro della famiglia reale della Dinastia del Serpente, la dinastia che circa 1300 anni fa sottomise quasi tutta la regione, chiamata così per via dell'emblema a forma di testa di serpente che la contraddistingue. Nella tomba, oltre a ossa di cervo e di giaguaro, sei perle di giada (probabilmente di una collana) 13 lame di ossidiana e 36 recipienti di ceramica, sono stati rinvenuti anche una serie di pannelli geroglifici che potrebbero essere la chiave per una migliore comprensione del contesto storico. Le particolarità della struttura (una delle più grandi camere funerarie mai scoperte in Belize), hanno molto colpito Jaime Awe, l'archeologo a capo della spedizione: di norma infatti, le tombe Maya venivano costruite come aggiunte alle strutture esistenti, mentre questa pare essere stata eretta appositamente per lo scopo primario di racchiudere la tomba.
Elisa Francese e Giulia Pili Grazie per la vostra attenzione Elisa Francese e Giulia Pili