IL TESTO POETICO Il testo poetico è caratterizzato da spazi bianchi. Un testo così è detto in versi.

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IL TESTO POETICO Il testo poetico è caratterizzato da spazi bianchi. Un testo così è detto in versi.

Significante e Significato, Denotazione e Connotazione. La parola possiede due dimensioni. Queste due dimensioni possono essere tradotte con le parole Significante e Significato. Il significante della parola è dato dal suono della parola stessa, mentre il significato è dato dal significato letterale che viene assegnato a quella determinata parola. Ad una parola possono essere assegnati diversi significati. Il significato letterale e proprio della parola è detto significato denotativo o denotazione. Il significato che assume la parola in base al contesto della frase è detto significato connotativo o connotazione

L’io lirico e l’interlocutore Nella poesia occorre distinguere l’autore reale con colui che nel testo dice “io” perciò detto io lirico. Nel testo lirico inoltre compare un “tu” immaginario, un interlocutore (si tratta di un elemento interno al testo, distinto dal lettore reale).

Campi semantici e Parole chiave La lingua è una rete di parole che si richiamano l’una all’altra. In poesia dobbiamo definire cos’è un campo semantico, esso è l’insieme di alcune parole i cui significati, sono riconducibili a un unico argomento. La parola attorno a cui ruota un campo semantico si chiama parola chiave.

Le figure retoriche In un testo poetico il significato si esprime anche grazie all’uso di figure retoriche. Esse si distinguono in figure retoriche: di significato; d’ordine; di suono.

Le figure retoriche di significato: Similitudine stabilisce un collegamento tra due elementi, con l’uso di avverbi di paragone (come). Es. Lorenzo è furbo come una volpe. Metafora consiste nel trasferire a un oggetto il termine di un altro Es. Lorenzo è una volpe. Analogia si basa sullo stesso procedimento della metafora, solo che il nesso tra le due parole non è immediatamente logico. Es. Le mani del pastore erano un vetro levigato da fioca febbre

Sinestesia l’accostamento di due termini che si riferiscono a campi sensoriali diversi. Es. fredde luci Personificazione  consiste nel considerare oggetti come persone. Iperbole  esprimere un concetto esagerando. Antitesi  consiste nell’accostamento di due termini o concetti di senso opposto. Ossimoro  consiste nell’accostamento di due parole dal significato opposto che sembrano contraddirsi a vicenda.

Le figure retoriche d’ordine: Anastrofe  invertire l’ordine di due o più parole Parallelismo  dispone in ordine simmetrico due parole con lo schema A+B, A+B. Chiasmo  dispone a incrocio due parole con lo schema A+B, B+A. Climax  dispone parole o concetti in ordine crescente d’intensità Anafora  consiste nella ripetizione di una o più parole all’inizio dei versi successivi. Enjambement  la separazione di una parte della frase tra due versi ad esempio la separazione tra soggetto/verbo.

Le figure retoriche di suono Assonanza  quando due parole hanno uguali le vocali. Consonanza  quando due parole hanno le consonanti uguali. Allitterazione consiste nella ripetizione degli stessi suoni in due o più parole vicine. Onomatopea  è la riproduzione di un suono naturale come un verso di un animale o un rumore (come il rumore della pioggia). Paronomasia  è l’accostamento di parole di suono simile, ma con significato diverso. Es. Avara- Amara.

La metrica Il testo poetico è scritto in versi, l’insieme dei versi costituisce la strofa. Per indicare i tipi di versi occorre contare le sillabe.

Il computo sillabico Il conteggio delle sillabe che compongono un verso viene chiamato computo sillabico. Inizialmente il verso deve essere considerato come un’unica parola lunga. Dopo bisogna capire dove cade l’ultimo accento tonico (ossia in quale sillaba dell’ultima parola del verso, la voce nel pronunciarla ha maggiore intensità.

Una parola è: Piana se ha l’accento tonico sulla penultima sillaba; Sdrucciola se lo ha sulla terzultima; Tronca se lo ha sull’ultima. I versi di conseguenza si dicono piani, sdruccioli o tronchi a seconda che sia piana, sdrucciola o tronca la loro ultima parola. In un verso piano si contano tutte le sillabe. In uno sdrucciolo una in meno. E in uno tronco una in più.

Le figure metriche Per il conteggio delle sillabe dobbiamo considerare anche le figure metriche, come: Sinalefe consiste nella fusione di due sillabe in una sola. Sineresi  permette la fusione di due vocali interne alla stessa parola. Dialefe  contraria alla sinalefe, consiste nella separazione in sillabe di due vocali. Dieresi  contraria alla sineresi, permette di mantenere distinte due vocali interne ad una stessa parola.

Le rime La rima è l’identità di suono tra due versi, a partire dalla loro ultima vocale tonica. Vari tipi di rime: Baciata AABB Alternata ABAB Incrociata ABBA Ripetuta ABCABC Invertita ABCCBA Incatenata ABABCBCDC

Rimalmezzo cade tra l’ultima parola di un verso e l’ultima parola in chiusura (in chiusura sarebbe l’ultima parola del verso prima della virgola/punto) del verso successivo. Rima interna si ha quando rimano fra loro l’ultima parola di un verso e una parola interna. Rima ipermetra quando rimano tra loro una parola sdrucciola e una piana. Una poesia può avere anche schema libero, quando non presenta rime.

Fatto da: Francesco Coppola e Paolo D’Alicandro