III parte – 2016 Excursus ruah e pneuma Excursus adozionismo

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Transcript della presentazione:

III parte – 2016 Excursus ruah e pneuma Excursus adozionismo Atti degli apostoli III parte – 2016 Excursus ruah e pneuma Excursus adozionismo

Atti 1, 12 - 14 12 Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell'Uliveto, che è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato. 13 Quando furono entrati, salirono nella sala di sopra dove di consueto si trattenevano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo d'Alfeo e Simone lo Zelota, e Giuda di Giacomo. 14 Tutti questi perseveravano concordi nella preghiera, con le donne, e con Maria, madre di Gesù, e con i fratelli di lui.

Il gruppo dei discepoli L’ascensione si è verificata sul monte degli Ulivi (dista da Gerusalemme 880 metri) La “sala di sopra” forse è il luogo dove fu celebrata l’ultima cena (Luca 22, 12) oppure è la casa di Maria, madre di Giovanni (Atti 12, 12) Sono presenti, oltre ai discepoli, anche i familiari di Gesù. Qui è l’unico punto di Atti nel quale si menziona Maria

La preghiera È un’attività costante dei primi cristiani Esprime un sentimento comune La preghiera è sempre correlata con il dono dello Spirito (vedi anche Luca 11,13; Romani 8, 15-16, 26-27)

Atti 1, 15 - 20 15 In quei giorni, Pietro, alzatosi in mezzo ai fratelli (il numero delle persone riunite era di circa centoventi), disse: 16 «Fratelli, era necessario che si adempisse la profezia della Scrittura pronunciata dallo Spirito Santo per bocca di Davide riguardo a Giuda, che fece da guida a quelli che arrestarono Gesù. 17 Perché egli era uno di noi e aveva ricevuto la sua parte di questo ministero. 18 Egli dunque acquistò un campo con il salario della sua iniquità; poi, essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero. 19 Questo è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nella loro lingua "Acheldama", cioè "campo di sangue". 20 Infatti sta scritto nel libro dei Salmi: "La sua dimora diventi deserta e più nessuno abiti in essa"; e: "Il suo incarico lo prenda un altro".

Fratelli? la fratellanza in Cristo è la condizione che caratterizza tutti i cristiani ma se andiamo oltre nella lettura scopriamo che gli apostoli sono nominati separatamente dal resto della chiesa (Atti 11,1; 12,17) come pure gli anziani (Atti 21,17-18) fratelli vengono anche chiamati i Giudei (Atti 2,29; 3,17) i Giudei chiamano i cristiani fratelli (Atti 2,37)

Giuda e il campo Matteo 27, 5 Atti 1, 23 5 Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi. 18 Egli dunque acquistò un campo con il salario della sua iniquità; poi, essendosi precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero. 6 Ma i capi dei sacerdoti, presi quei sicli, dissero: «Non è lecito metterli nel tesoro delle offerte, perché sono prezzo di sangue». 7 E, tenuto consiglio, comprarono con quel denaro il campo del vasaio perché servisse per la sepoltura degli stranieri. 8 Perciò quel campo, fino al giorno d'oggi, è stato chiamato: Campo di sangue. 19 Questo è divenuto così noto a tutti gli abitanti di Gerusalemme, che quel campo è stato chiamato nella loro lingua "Acheldama", cioè "campo di sangue

I Salmi Le citazioni appartengono rispettivamente a Salmo 69: 25 Sia desolata la loro dimora, nessuno abiti le loro tende, Salmo 109: 8 Siano pochi i suoi giorni: un altro prenda il suo posto.

Atti 1, 21 -26 21 Bisogna dunque che tra gli uomini che sono stati in nostra compagnia tutto il tempo che il Signore Gesù visse con noi, 22 a cominciare dal battesimo di Giovanni fino al giorno che egli, tolto da noi, è stato elevato in cielo, uno diventi testimone con noi della sua risurrezione». 23 Essi ne presentarono due: Giuseppe, detto Barsabba, che era soprannominato Giusto, e Mattia. 24 Poi in preghiera dissero: «Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, indicaci quale di questi due hai scelto 25 per prendere in questo ministero apostolico il posto che Giuda ha abbandonato per andarsene al suo luogo». 26 Tirarono quindi a sorte, e la sorte cadde su Mattia, che fu incluso tra gli undici apostoli.

Criteri dell’apostolo Bisogna essere vissuti con gli apostoli sino dal momento del battesimo di Gesù e fino alla sua morte Bisogna essere stati testimoni della resurrezione di Gesù

Modalità della scelta ai criteri rispondono due fratelli in Cristo che sono praticamente equivalenti, da parte di una valutazione umana Gli apostoli invocano il Signore perché è l’unico a conoscere i curi degli uomini Il tirare a sorte non è un gioco di fortuna, ma è un modo di ricevere la volontà di Dio (nell’A.T. era accaduto in Prov. 16, 33 ed in I Sam. 10, 20-21)

Atti 2, 1-13 Atti 2:1 Come giunse il giorno della Pentecoste, essi erano tutti riuniti con una sola mente nello stesso luogo. 2 E all'improvviso venne dal cielo un suono come di vento impetuoso che soffia, e riempì tutta la casa dove essi sedevano. 3 E apparvero loro delle lingue come di fuoco che si dividevano, e andarono a posarsi su ciascuno di loro. 4 Così furono tutti ripieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, secondo che lo Spirito dava loro di esprimersi. 5 Or a Gerusalemme dimoravano dei Giudei, uomini pii, da ogni nazione sotto il cielo. 6 Quando si fece quel suono, la folla si radunò e fu confusa, perché ciascuno di loro li udiva parlare nella sua propria lingua. 7 E tutti stupivano e si meravigliavano, e si dicevano l'un l'altro: «Ecco, non sono Galilei tutti questi che parlano? 8 Come mai ciascuno di noi li ode parlare nella propria lingua natìa? 9 Noi Parti, Medi, Elamiti e abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadocia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frigia e della Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia che è di fronte a Cirene e noi residenti di passaggio da Roma, Giudei e proseliti, 11 Cretesi ed Arabi, li udiamo parlare delle grandi cose di Dio nelle nostre lingue!». 12 E tutti stupivano ed erano perplessi, e si dicevano l'un l'altro: «Che vuol dire questo?». 13 Altri invece li schernivano e dicevano: «Sono ripieni di vin dolce!».

Atti 2, 1 Pentecoste Pentecoste, per gli ebrei, è la festa delle settimane e si celebra nel 50esimo giorno successivo alla Pasqua (7settimane dopo) Pentecoste segna il termine della mietitura Pentecoste, all’epoca di Gesù, era il giorno in cui si commemorava il dono della Legge (Esodo 19)

Atti 2, 1-2 (il contesto) Tutti insieme (apostoli e vari discepoli, uomini e donne) erano nella «stanza alta» o «stanza di sopra» (di cui anche 1, 13). Si presume potesse trattarsi di uno dei locali annessi al Tempio in quanto in una casa privata difficilmente ci sarebbero state tutte quelle persone. Altra ipotesi è che questa stanza coincidesse con quella dell’ultima cena (Mc. 14,15 oppure Lc. 22, 8,15) I discepoli erano riuniti assieme perché attendevano la manifestazione che Gesù Cristo aveva promesso. Certo non potevano immaginare cosa sarebbe accaduto Il suono colpisce l’attenzione, ma la percezione del vento, legato a quel suono evoca il timore di Dio (I Re 19, 11; Ez. 1,4). Dio è invisibile ma la sua potenza si rende visibile nel vento (ruah in ebr. – pneuma in gr.). Il vento è potente e libero e non si lascia contenere, anzi riempie gli spazi.

Atti 2, 1-3 percezione di Dio Udito = il suono Tatto/udito = violenza del suono/vento Vista = le lingue di fuoco