LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE.
Commento sull’articolo 3 della costituzione italiana. L’articolo 3 sancisce il principio di uguaglianza secondo cui tutti i cittadini devono avere pari dignità sociale ed essere uguali dinanzi alla legge, per tanto a qualsiasi religione estrazione sociale opinioni politiche si appartenga ognuno ha diritto alla libertà alla propria opinione alle proprie credenze. L’articolo 3 inoltre stabilisce che sia la repubblica a provvedere ad un’uguaglianza economico sociale permettendo a tutti i cittadini di sviluppare e realizzare le proprie aspirazioni, la propria personalità. Ognuno di noi infatti ha diritto ad un istruzione per poter diventare un giorno un lavoratore coinvolto nell’organizzazione del paese.
IL SESSISMO Il sessismo è considerato una forma di discriminazione basata sul genere sessuale. Le idee sessiste si manifestano in una sorta di pensiero secondo cui gli individui possono essere giudicati semplicemente in base a caratteristiche fisiche o del gruppo di appartenenza in questo caso maschi e femmine. Fanno parte del sessismo alcuni atteggiamenti e convinzioni come: la presunta superiorità di un genere rispetto ad un altro; l’odio per le donne (misoginia) e per gli uomini (misandria) e l’abitudine di inquadrare le persone in base agli stereotipi di genere e ai relativi pregiudizi.
Nel corso della storia persone che non rientravano in un genere come gli intersessuali o persone che rifiutavano il proprio genere di nascita o orientamento sessuale (gay, lesbiche, transessuali…) sono oggetto ancora oggi di discriminazioni sessiste. In tutte le società conosciute maschile e femminile sono definiti come generi sociali ben distinti. All’opposto c’è l’antisessismo il quale sostiene che esiste un diritto alle differenze individuali e si pone delle domande sui ruoli di genere. La discriminazione sessuale è illegale moltissimi paesi, tuttavia molti hanno leggi che danno diritto o privilegi maggiori a un sesso rispetto all’altro.
Differenze tra maschi e femmine. Sebbene non dovrebbero esserci più differenze di genere, questo accade ancora oggi, spesso tendiamo a categorizzare le persone in base a come scrivono, all’abbigliamento che indossano e alle espressioni verbali che usano. Quando si parla di differenze di genere bisogna prendere in considerazione varie discipline, tra cui la psicologia, che si serve di argomenti biologici o neurofisiologici per argomentare alcune tesi.
DIFFERENZE BIOLOGICHE: In queste discipline è preferibile parlare di sesso piuttosto che di genere. Essere maschio o femmina è determinato dalla differenza della coppia di cromosomi XY (maschio) XX (femmina), essi determinano la differenza nel fenotipo maschile e femminile. DIFFERENZE PSICOSOCIALI: E’ nell’ambito psicosociale che si può parlare propriamente di differenze di genere correlate a modelli di relazione interpersonale: ruoli, aspettative, opportunità diverse. In psicologia il corpo diventa sede di molteplici significati quindi è possibile parlare di una sorta di semantica del corpo, in riferimento alla concezione che queste scienze hanno del corpo sono stati fatti diversi studi che delineano le differenze di genere.
DIFFERENZE TRA UOMO E DONNA. NEL CONVERSARE. Tendono ad essere interrotte durante la conversazione, a formulare richieste indirette, e a sostenere maggiormente la conversazione degli interlocutori. Tendono ad intervenire di più con affermazioni o richieste dirette e ad interrompere di più gli interlocutori. COMPETENZE VERBALI. Le ragazze hanno una competenza di linguaggio maggiore rispetto ai ragazzi. I ragazzi hanno minori competenze di linguaggio rispetto alle ragazze.