LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NELLE ABITAZIONI

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LA SICUREZZA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NELLE ABITAZIONI Caterina Bocchi Direzione Generale Demoskopea

ASPETTI DI METODO TITOLO: “VERIFICA DELLO STATO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NELLE ABITAZIONI” UNIVERSO DI RIFERIMENTO: il totale delle abitazioni costruite prima del 1990 (circa 19.650 mila – Fonte Istat, Censimento 2001 e Annuario dell’attività edilizia 2003) nord est nord ovest CAMPIONE: 500 casi, stratificati per area geografica e ampiezza di centro centro sud i criteri di campionamento hanno tenuto inoltre conto dei seguenti elementi . età del capofamiglia . presenza in famiglia di figli fino a 15 anni d’età unità di rilevazione: l’abitazione principale unità di intervista: il capofamiglia o la persona responsabile della manutenzione dell’abitazione

ASPETTI DI METODO RILEVAZIONI E CONTROLLI: interviste personali domiciliari. Controlli esterni svolti con secondo contatto telefonico (7% dei casi) e controlli interni sul 100% dei questionari previsti; campione netto finale: 489 casi

L’universo di riferimento e l’analisi degli interventi sugli impianti

IL PROFILO DELLE ABITAZIONI Base: totale campione (n=489) In sintesi: abitazioni oggetto della rilevazione Occupate da più di 10 anni Occupate da meno di 10 anni Costruite tra il 1950 e il 1990 Costruzione antecedente al 1950 Di proprietà degli intervistati In affitto o altro Valori percentuali

Superficie media tra i 50 e 100 mq. Villetta singola o bifamiliare IL PROFILO DELLE ABITAZIONI Base: totale campione (n=489) In sintesi: abitazioni oggetto della rilevazione In condominio Superficie media tra i 50 e 100 mq. Villetta singola o bifamiliare Meno di 50 o più di 101 mq. Valori percentuali

IL PROFILO DELLE ABITAZIONI Base: totale campione (n=489) Le ristrutturazioni domestiche delle abitazioni italiane costruite prima del 1990 (entrata in vigore legge 46/90) hanno coinvolto dal ’90 a oggi il 64% delle abitazioni concentrandosi su rifacimenti totali di alcuni ambienti (es. bagno, cucina)

CONCENTRAZIONE DELLE RISTRUTTURAZIONI Escludendo gli interventi sull’impianto elettrico le ristrutturazioni sul totale abitazioni (64) hanno riguardato soprattutto 53 in affitto 67 di proprietà TIPO DI CONTRATTO 73 oltre 100 mila abitanti 64 da 30 a 100 mila abitanti 57 fino a 30 mila abitanti AMPIEZZA CENTRO 59 senza figli conviventi con figli fino a 15 anni PRESENZA FIGLI IN FAMIGLIA 55 ceti inferiori 65 ceti medi 74 ceti superiori CLASSE SOCIALE % QUINDI… popolazione con maggiore disponibilità economica, con figli, residenti in gradi centri, con abitazioni di proprietà

LE RAGIONI DEGLI INTERVENTI 7 MOTIVI LEGATI ALLA SICUREZZA 8 PER ADEGUAMENTO ALLA NORMA 34 ESIGENZE PERSONALI E DI ABBELLIMENTO 24 51 % GUASTI E ROTTURE (interventi non rinviabili) MOTIVI ESTETICI, DI ABBELLIMENTO (su 100 ristrutturazioni) La “sicurezza” o l’”adeguamento alla norma” risultano palesemente le “cenerentole” delle motivazioni d’intervento “… non è che do il via a lavori importanti per adeguarmi alla norma soprattutto se in casa va tutto bene e non c’è nessun problema…” “… non voglio sprecare soldi. Se tutto va bene in casa vado avanti così… basta stare un po’ attenti…”

TROPPO POCO IMPORTANTE (7%) Il valore della sicurezza si configura di fatto come un driver ancora TROPPO POCO IMPORTANTE (7%)

Poco più della metà delle abitazioni (52%), però, hanno avuto interventi sull’impianto elettrico Più in dettaglio…

IL PROFILO DELLE ABITAZIONI Base: totale campione (n=489) In sintesi: abitazioni oggetto della rilevazione 9.543.000 Assenza di interventi sull’impianto elettrico All’interno di un progetto di ristrutturazione importante Con interventi specifici al di fuori di progetti di ristrutturazione 10.107.000 Nel 52% dei casi di riferimento sono stati realizzati interventi sugli impianti elettrici negli ultimi 10 anni Valori percentuali

Questi interventi sembrano rispondere ad esigenze più funzionali che estetiche I concetti di sicurezza/adeguamento alla norma cominciano ad emergere con maggior visibilità Più in dettaglio…

INTERVENTI IMPORTANTI SULL’IMPIANTO ELETTRICO FATTI NELGI ULTIMI 10 ANNI HANNO FATTO ALMENO UN INTERVENTO: 52% ·     rifacimento totale dell'impianto 20 ·     installazione dell'impianto di terra 8 ·     installazione del differenziale 6 ·     sostituzione delle prese/messe prese schermate 4 ·     sostituzione dei cavi elettrici/interruttori ·     lavori per mettersi in regola con la legge 3 ·     aggiunta di prese per apparecchi domestici ·     cambiato i contatori 2 ·     sostituzione dei fili rigidi con fili flessibili ed antifiamma ·     spostamento delle prese/collocazione diversa delle prese 1 ·     impianto elettrico parziale/bagno e cucina ·     Altro 10 NATURA DEGLI INTERVENTI IMPORTANTI % Att. La dichiarazione di conformità è stata rilasciata solo nel 44% dei casi in cui sono stati effettuati interventi

Ma, qual è lo stato attuale degli impianti elettrici domestici rispetto ai dispositivi richiesti dalla legge 46/90?

La descrizione degli impianti rispetto ai dispositivi rilevati

PRESENZA DI UN INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO GENERALE VICINO AL CONTATORE Il 67% delle abitazioni campionate possiede un interruttore magnetotermico

ma… Risulta essere più diffusa … PRESENZA DI UN INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Risulta essere più diffusa … ma…

Tale dispositivo è, per i più, un oggetto sconosciuto Solo ¼ delle famiglie che lo possiedono conosce l’esistenza e la funzione del “Tasto T” ed effettua la prova (ancorché in modo sporadico)

VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DELL’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Base: hanno un interruttore differenziale (n=413) No, non sapevo del tasto “T” Fruizione sconosciuta in più della metà dei casi Sapevo del tasto “T”, ed ho provato Sapevo del tasto “T”, ma non ho mai fatto la verifica

Sapevo del tasto “T”, ed ho provato VERIFICA DEL FUNZIONAMENTO DELL’INTERRUTTORE DIFFERENZIALE Base: hanno un interruttore differenziale (n=413) Sapevo del tasto “T”, ed ho provato Circa 1 volta al mese Ogni 2/3 mesi ...con quale frequenza esegue il test? Ogni 4/5 mesi Più raramente L’ho fatto solo una volta all’inizio Valori percentuali

FREQUENZA CON CUI SCATTA IL DIFFERENZIALE Valori percentuali ma…

quando e perché scatta? ….Perdura un “mistero”

Le prese elettrice sono tutte schermate sono presenti nel 50% circa delle abitazioni campionate Le prese a terra nel 72% dei casi Ma… La garanzia viene fornita da altri Occorre “affidarsi” Manca la percezione emotiva delle proprie possibilità/ diritto di esercitare direttamente il controllo sulla sicurezza “… l’ha detto l’elettricista…” “… l’impianto è nuovo/appena rifatto…”

…e la sicurezza?

Abbiamo identificato 3 rischi 1) rischio di incendio in caso di corto circuito; 2) rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate; 3) rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale adeguato

I risultati sono allarmanti: il rischio di incendio interessa il 13% delle abitazioni

riguarda il 52% degli impianti il rischio di fulminazione per la presenza di apparecchiature inadeguate o danneggiate riguarda il 52% degli impianti

riguarda il 18% degli impianti il rischio di fulminazione per la mancanza di un interruttore differenziale riguarda il 18% degli impianti

12.576.000 abitazioni In sintesi … oltre il 64% del totale pari a… hanno almeno un rischio per la sicurezza

Oltre il 50%sono a rischio nonostante abbiano subito interventi Sono a rischio e non hanno subito interventi

La percezione del rischio

LE VALUTAZIONI SULL’IMPIANTO ELETTRICO/1: LA SICUREZZA L’80% degli intervistati definisce ottimisticamente “sicuro” il proprio impianto elettrico Sicuro Non completamente sicuro Completamente da rifare Non sono in grado di giudicare Non solo Con voti medio alti viene giudicato FUNZIONALE ESTETICAMENTE VALIDO ADEGUATO ALLE NORME DI LEGGE ma…

Tutta questa tranquillità pacificata e acritica si incrina immediatamente al primo stimolo di approfondimento almeno per due ragioni fondamentali: Il vissuto emotivo dell’elettricità che veicola fantasmi di pericolosità tanto più forti quanto più se ne ignora la tecnica, le leggi, le norme, ecc. “… io guardi non so neanche perché si accende la lampadina… so che è perché ci sono gli elettroni ma … e poi? È una forza oscura che non posso governare…!!” la necessità (area maggioritaria) di affidarsi a qualcuno delegando ad altri la protezione e la sicurezza che si vorrebbero offrire a se stessi e alla propria famiglia “… io non ho il controllo della situazione e questo mi mette in ansia…!!”

La conoscenza della legge 46/90 e gli interventi di adeguamento realizzati e previsti

Solo il 57% degli intervistati dichiara di conoscere la legge 46/90 ma ne cita elementi generici adeguamento alle norme di sicurezza messa in regola dell’impianto obbligo della messa a terra Il 20% dei conoscitori, però, non ricorda assolutamente cosa prescriva

INTERVENTI SPECIFICI DI ADEGUAMENTO ALLA LEGGE 46/90 Base: conoscono la legge 46/90 (n=280 Hanno effettuato interventi…

Essere esposti a rischi e incidenti fenomeni di sovraccarico Il risultato sembra positivo ma le zone “oscure” sono ancora molte (è comune, per es., attaccare numerose spine alla stessa presa) Si delinea un diffuso senso di preoccupazione e disagio determinato dalla consapevolezza di Essere esposti a rischi e incidenti dispersione scossa fenomeni di sovraccarico surriscaldamento

ma, nella maggior parte dei casi, La percezione di rischio è diffusa consistente ma, nella maggior parte dei casi, rimossa

L’allarme scatta solo a fronte di situazioni “estreme” (es L’allarme scatta solo a fronte di situazioni “estreme” (es. fili scoperti) per il resto sembra dominare un Fatalismo distratto che neutralizza i vissuti ansiogeni sperando che qualcun altro (proprietari, amministratori di condominio ecc.) “ci pensi” o “ci abbia pensato”

CULTURA DELLA SICUREZZA DOMESTICA Allo stato attuale “dell’arte” sembra necessario intervenire (prima ancora che a livello tecnico operativo) in termini di CULTURA DELLA SICUREZZA DOMESTICA che risulta al momento coerente scontornata disinvestita

Le cause sono diverse LA CASA E’ SIMBOLICAMENTE PERCEPITA COME ACCOGLIENTE E PROTETTIVA  DISSONANZA COGNITIVA RISPETTO AL RICONOSCIMENTO DEL RISCHIO

SI PREFIGURA UNA SOGLIA DI SICUREZZA MEDIA ACCETTABILE, GIA’ “GARANTITA” DAGLI IMPIANTI ATTUALI

SI VERIFICA UNA BASSA PROPENSIONE AGLI INVESTIMENTI (MARCATAMENTE PROPRIETARI DELLA PROPRIA ABITAZIONE) CHE NON SIANO “LUDICI” O GRATIFICANTI ALLA VISTA

MANCANO PARAMETRI OGGETTIVI CON I QUALI VALUTARE AUTONOMAMENTE LA SICUREZZA E LA QUALITA’ DEGLI IMPIANTI

Sembra quindi necessario intervenire con forza per conferire all’impianto elettrico domestico identità e valore come fonte di sicurezza protezione comfort vivibilità benessere

DOMESTICITA’ PIU’ RASSICURANTE E GRATIFICANTE Puntando su una promessa di DOMESTICITA’ PIU’ RASSICURANTE E GRATIFICANTE tante prese uso contemporaneo di molti elettrodomestici massimo utilizzo della tecnologia “esplorazioni” in direzione domotica ecc. evitando…

il puro ricorso ad argomentazioni tecnico-incomprensibili, nonché ad appelli generici o alle “grida” legislative urlate e poi destinate all’oblio