La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Nicoletta Pannuzi | ISTAT SAPIENZA UNIVERSITÀ.

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Transcript della presentazione:

La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Nicoletta Pannuzi | ISTAT SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA 25-26 NOVEMBRE 2016 CONVEGNO SCIENTIFICO LA SOCIETÀ ITALIANA E LE GRANDI CRISI ECONOMICHE 1929-2016

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Il rischio di povertà ….. All’incremento del 2010 è seguita una sostanziale stabilità e i livelli sono prossimi a quelli osservati nel periodo 2004-2006 ….. ….. l’incidenza cresce tra il 2009 e il 2010 per poi rimanere costante, ma le soglie del 2012, del 2013 e del 2014 sono inferiori a quelle del 2009-2011.

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. La dinamica, seppur ritardata, si osserva anche con la misura relativa della spesa per consumi …… Quasi 400 euro …. l’incidenza aumenta solo tra il 2011 e il 2012, ma le soglie del 2013, 2014 e 2015 sono inferiori a quella sia del 2011 sia del 2012; un ulteriore aumento si registra tra il 2014 e il 2015, accompagnato però da un aumento della l.p..

Perché ritardata? Si ricorre al risparmio e all’indebitamento….. 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Perché ritardata? Si ricorre al risparmio e all’indebitamento….. il credito al consumo (ma anche il sovra-indebitamento) è cresciuto tra il 2008 e il 2010, per poi diminuire. Ha svolto la sua funzione di shock-absorber consentendo – anche se a tassi di interesse molto più alti di quelli dell’area dell’euro – di limitare e ritardare gli effetti della riduzione del reddito sulle spese per consumo (BI, 2016).

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. La storia è leggermente diversa se si tiene conto del potere d’acquisto: misure assolute Dal 2010 la quota delle persone in povertà cresce; la misura assoluta basata sulla spesa per consumi nel 2015 raggiunge il valore più elevato degli ultimi 10 anni anche a seguito della ingente perdita del potere d’acquisto.

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. ..o delle difficoltà sperimentate dalle famiglie (misura di deprivazione) L’andamento è speculare a quello del potere d’acquisto (molti degli indicatori sono legati alle capacità di acquisto di beni) e ricalca quello della misura assoluta (in leggero anticipo rispetto ai consumi), seppur con una dinamica più enfatizzata (i livelli nel 2015 rimangono comunque superiori a quelli pre-crisi) .

Le code della distribuzione 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Le code della distribuzione L’intensità della povertà è aumentata ed è diminuita la quota di reddito detenuta dal primo decimo e dal primo 5%: la diminuzione del reddito disponibile è stata più marcata tra i più poveri, sia in termini nominali ….. …… sia in termini reali: l’andamento dell’inflazione mostra un aumento dei prezzi più marcato proprio per le classi di spesa più basse.

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. La durata in povertà Se fino al 2008 la quota di chi rimaneva in condizione di rischio di povertà per almeno tre anni è andata diminuendo, dal 2009 è tornata a crescere con un aumento più accentuato tra coloro che vi rimangono per tutto il periodo di osservazione panel (4 anni).

Il grado della deprivazione 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Il grado della deprivazione È diminuita la quota di chi non presenta sintomi (in leggera ripresa) o ne presenta solo 1, in aumento la quota di chi presenta 3 o più sintomi (in particolare aumenta l’incapacità di riscaldare adeguatamente l’abitazione, la difficoltà nel consumare un pasto proteico almeno ogni due giorni, la vulnerabilità rispetto all’affrontare spese impreviste e al fatto di non potersi permettere una settimana di ferie lontano da casa),

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. I soggetti più colpiti Minori, giovani e adulti peggiorano in termini relativi, gli anziani migliorano ….

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. I soggetti più colpiti Linea assoluta …..minori, giovani e adulti peggiorano anche in termini assoluti, gli anziani rimangono stabili.

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Ciò conferma il forte legame con l’andamento dell’occupazione e del mercato del lavoro…. Dato non significativo a partire dal 2014.

Legame più stretto tra povertà, deprivazione e intensità di lavoro….. 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Legame più stretto tra povertà, deprivazione e intensità di lavoro….. Totale Adulti 18-64 …..diminuiscono coloro che non presentano sintomi, mentre aumentano coloro che ne presentano due o tutti e tre….. soprattutto tra gli adulti 18-54 e di conseguenza tra i minori. Minori

La situazione post-crisi (?) 25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. La situazione post-crisi (?) Rischio più elevato per alcuni sottogruppi (odds ratio)

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Le coppie e i monogenitori con figlio maggiorenne in cerca di occupazione (15,3% delle famiglie - 16,2% degli individui): Italiani residenti nel Mezzogiorno, in medi o piccoli comuni, con basso capitale umano. La presenza di un solo reddito, in alcuni casi da pregressa attività lavorativa, in altri da pensioni o sussidi sociali o da altri trasferimenti, non è sufficiente a garantire i minimi standard di vita all’eventuale coniuge o al figlio ancora non inserito nel mercato del lavoro. I livelli di spesa per consumi equivalenti sono i più bassi (inferiori a 600 euro mensili). Le famiglie ampie dei disoccupati adulti (7,9%-11,3%): la metà risiede al Nord, coppie con figli o monogenitori -45-54 anni- (l’80% ha 4 o più componenti e in 2/3 dei casi almeno un figlio è minore) con gravi problemi di disoccupazione anche di entrambi i genitori, basso capitale umano, residenti in medio-piccoli comuni e in abitazioni prese in affitto. La geografia della povertà assoluta (cluster analysis, gruppi ordinati per livello di spesa media equivalente)

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Le famiglie dei lavoratori con più figli minori (34,9% e 50,9%): per metà residenti al Nord, di lavoratori dipendenti (solo una su dieci è di autonomi), mediamente istruiti, vista anche la giovane età – i due terzi hanno meno di 44 anni- e la presenza di stranieri (sono oltre la metà, anche in famiglie miste). La difficoltà economica di queste famiglie nasce dal fatto che i bassi profili professionali e quindi i limitati redditi da lavoro non riescono a sostenere il peso economico dei numerosi componenti a carico (che in un quarto dei casi includono anche un membro aggregato) e, per una famiglia su due, di una casa in affitto. Si tratta infatti di famiglie monoreddito nel 60% dei casi e con almeno due occupati in un ulteriore terzo. La geografia della povertà assoluta (2) (cluster analysis, gruppi ordinati per livello di spesa media equivalente)

25-26 NOVEMBRE 2016 | SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA La dinamica della povertà negli anni di crisi letta attraverso le diverse misure di povertà e deprivazione. Gli anziani soli (23,7% - 12,6%): single o in coppia – la metà donne – ritirate dal lavoro o in altra condizione (casalinghe o pensionate sociali), poco istruiti, italiani prevalentemente residenti in piccoli comuni del Mezzogiorno, in abitazioni di proprietà o in ususfrutto. Le famiglie di operai (10,4% -5,8%): single e coppie giovani monoreddito, diffusa la presenza di stranieri, oltre la metà, anche con elevato capitale umano. Il 50% vive in abitazioni prese in affitto, un terzo in abitazioni a titolo gratuito, spesso ottenute come parziale compenso per l’attività lavorativa svolta. I lavoratori metropolitani del Nord (7,8%-3,3%) single giovani senza figli (in maggioranza donne), lavoratori, stranieri in 2/3 dei casi, con elevato capitale umano, vivono in affitto in grandi città del Nord, hanno i livelli di consumo equivalente più elevati (1.088 euro mensili). La geografia della povertà assoluta (3) (cluster analysis, gruppi ordinati per livello di spesa media equivalente)