La Basilicata e il Mezzogiorno

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Transcript della presentazione:

La Basilicata e il Mezzogiorno Dopo il “Rapporto SVIMEZ 2016 sull’economia del Mezzogiorno” Slides intervento di Riccardo Padovani, Direttore SVIMEZ Potenza, 13 febbraio 2017, Università degli studi della Basilicata

La ripresa in Italia è più lenta rispetto al resto d’Europa Fig.1. Tassi di crescita annuali e cumulati del PIL in termini reali (%) (a) Paesi 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Mezzogiorno 4,5 -13,2 -1,2 1,0 -12,3 Centro-Nord 9,7 -7,8 -0,1 0,7 -7,1 Italia 8,5 -9,0 -0,3 0,8 -8,3 Basilicata -0,5 -12,8 0,5 5,5 -8,0 Unione europea (28 paesi) 17,0 0,9 1,4 2,0 2,9 Area dell‘Euro (18 paesi) 14,7 -0,9 1,7 Area non Euro 23,9 6,1 2,7 2,8 9,0 Germania 10,2 5,3 1,6 7,1 Spagna 27,7 -6,3 3,2 -3,3 Francia 13,8 2,6 0,6 1,3 3,9 Grecia 32,0 -26,0 -0,2 -26,2 (a) Calcolati su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2001-2015: l’Italia è stata l’unico grande Paese europeo a presentare una dinamica della produttività complessivamente negativa Fig. 2. Totale economia - Tassi di crescita annuali e cumulati del valore aggiunto per occupato (%) (a) Paesi 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Mezzogiorno -2,6 -4,6 -0,5 0,0 -4,7 Centro-Nord -1,3 -4,9 -0,3 0,1 -4,8 Italia -1,4 -4,5 Basilicata -4,0 -1,6 0,5 -1,0 Unione europea (28 paesi) 10,0 2,3 0,3 0,7 3,0 Area dell‘Euro (18 paesi) 6,5 1,7 2,2 Area non Euro 19,4 5,0 0,8 1,3 6,4 Germania 10,9 -0,9 0,6 -0,2 Spagna 8,0 2,1 0,4 2,8 Francia 12,3 12,7 Grecia 16,8 -8,4 0,2 -9,9 (a) Calcolati su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2015: il Mezzogiorno cresce più del Centro-Nord. In Basilicata l’aumento più forte Fig. 3. Variazione del PIL (Tassi annui e cumulati di variazione %) (a) 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Mezzogiorno 4,5 -13,2 -1,2 1,0 -12,3 Centro-Nord 9,7 -7,8 -0,1 0,7 -7,1 Italia 8,5 -9,0 -0,3 0,8 -8,3 Basilicata -0,5 -12,8 0,5 5,5 -8,0 Potenza -2,2 -5,3 2,2 4,9 -0,6 Matera 3,1 -24,4 -2,9 6,4 -19,6 Unione Europea (28 paesi) 17,0 0,9 1,4 2,0 2,9 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

Fig. 4. Andamento delle esportazioni (variazioni % medie annue*) 2011 2012 2013 2014 2015 III° trim. 2016/ III° trim. 2015   Mezzogiorno 10,57 8,08 -8,52 -4,42 4,01 0,20 Centro-Nord 11,58 3,23 1,09 3,07 0,45 Italia 11,47 3,79 -0,07 2,24 3,32 0,43 Basilicata -3,04 -17,49 -10,64 11,34 156,10 76,64 - autoveicoli -3,85 -35,31 -22,07 19,99 279,25 106,67 *Calcolate su valori a prezzi correnti

Fig. 5. Andamento delle esportazioni dal 2006 al 2015 (indice 2006=100)

Il divario nel PIL per abitante torna a ridursi Fig. 6. PIL per abitante del Mezzogiorno e della Basilicata, (indici: Centro-Nord = 100) (a) Anni Prodotto per abitante del Mezzogiorno Prodotto per abitante della Basilicata euro % 2000 14.524 56,2 15.839 61,3 2007 18.371 56,9 19.512 60,5 2008 18.473 57,0 19.537 60,3 2009 17.944 58,0 18.524 59,9 2010 17.914 56,8 18.339 58,2 2011 18.037 56,1 18.993 59,1 2012 17.900 57,1 18.798 2013 17.652 18.717 2014 17.515 18.708 60,0 2015 17.886 56,5 19.807 62,6 (a) Calcolati su valori a prezzi correnti

Fig. 7. La ripresa dell’economia del Sud condizione essenziale anche per lo sviluppo del Centro-Nord E’ bene rimarcare ancora una volta, come la ripresa della domanda interna nel Mezzogiorno, sperimentata a partire dal 2015, abbia un effetto positivo sulle prospettive di crescita di tutto il Paese: lo sviluppo del Centro-Nord è infatti legato in buona misura anche all’andamento favorevole dell'economia meridionale, data la forte integrazione tra i mercati delle due parti del Paese. Recenti analisi della Banca d’Italia mostrano come il Sud rappresenti un mercato di sbocco fondamentale della produzione nazionale, pari a oltre un quarto di quella del Centro-Nord, oltre tre volte il peso delle esportazioni negli altri paesi della UE. Inoltre, circa il 40% della spesa per investimenti al Sud attiva produzione nel Centro- Nord. Ciò vuol dire che il Paese intero rischia di non seguire il ciclo positivo internazionale se alla ripresa delle regioni del Centro-Nord non si affianca in modo duraturo e non estemporaneo quella delle regioni meridionali.

2015: i consumi in ripresa anche al Sud, pur se meno intensa che nel resto del Paese Fig.8. Tassi annui e cumulati di variazione % dei consumi finali interni (a) Categorie 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Mezzogiorno Spese per consumi finali famiglie 3,9 -12,6 -0,1 0,7 -12,0 Alimentari, bevande e tabacco 1,8 -14,7 -14,8 Vestiario e calzature -1,3 -16,7 -2,1 1,0 -15,9 Abitazioni e spese connesse 1,5 -2,2 -0,5 0,3 -1,8 Altri beni e servizi 6,4 -17,7 0,6 1,6 -16,4 Spese per consumi finali AAPP e ISP 6,7 -7,0 -1,7 -0,6 -7,6 Totale 4,7 -11,0 -10,7 Centro-Nord 6,2 -5,0 0,9 1,2 -3,9 4,3 -10,2 0,5 0,2 -10,0 -4,4 1,3 -2,9 -2,8 0,4 -2,5 7,5 -4,8 2,0 10,1 -0,7 7,1 0,8 -3,2 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2015: in netta ripresa in Basilicata i consumi delle famiglie Fig.8 bis. Tassi annui e cumulati di variazione % dei consumi finali interni (a) Categorie 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Basilicata Spese per consumi finali famiglie 1,7 -9,8 -0,4 2,3 -7,8 Alimentari, bevande e tabacco -2,4 -11,3 -1,0 -0,7 -12,0 Vestiario e calzature 4,8 2,1 5,0 2,8 4,9 Abitazioni e spese connesse 1,9 -8,2 -5,2 0,9 -7,4 Altri beni e servizi 1,4 -12,4 4,6 -8,4 Spese per consumi finali AAPP e ISP 3,2 -9,6 -3,0 -1,7 -11,1 Totale 2,2 -9,7 -1,2 1,0 -8,9 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2015: dopo sette anni di calo, gli investimenti aumentano anche nel Mezzogiorno Fig. 9. Gli investimenti nei settori (tassi annui e cumulati di variazione %) (a) Branche 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Mezzogiorno Agricoltura, silv. e pesca 0,4 -56,5 -10,8 9,5 -52,3 Industria -2,9 -42,7 -11,4 -0,7 -43,1 In senso stretto -4,5 -42,6 -12,7 -1,6 -43,5 di cui: Manifatturiera -6,4 -46,5 -3,6 .. Costruzioni 8,9 -43,2 -1,8 5,4 -40,1 Servizi 20,6 -39,9 -5,2 0,9 -39,4 Totale 13,3 -41,4 -6,8 0,8 -40,9   Centro-Nord 9,1 -28,5 -4,6 -2,1 -30,0 19,7 -27,8 -2,4 1,8 -26,5 18,4 -24,5 -2,2 1,7 -23,3 16,7 -13,0 1,9 31,9 -55,4 -5,3 2,9 -54,2 16,9 -26,1 0,6 -25,7 17,4 -26,7 -2,5 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2015: in Basilicata aumento degli investimenti più che doppio rispetto al resto del Paese Fig. 9 bis. Gli investimenti nei settori (tassi annui e cumulati di variazione %) (a) Branche 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015   Basilicata Agricoltura, silv. e pesca 16,8 -67,6 11,4 8,9 -64,7 Industria -23,2 29,6 12,5 0,7 30,5 In senso stretto -23,8 12,2 … di cui: Manifatturiera -5,7 38,8 19,8 Costruzioni -18,6 14,8 Servizi 10,4 -18,8 11,8 2,0 -17,2 Commercio, riparazioni, alberghi e ristoranti, trasp. e comunic. -0,2 -36,5 24,8 5,5 -33,0 Intermediaz. monetaria e finanz.; attività immobil. 19,6 -9,0 10,3 1,5 -7,6 Altre attività di servizi 1,6 -26,3 6,2 0,4 -26,0 Totale 1,9 -16,5 12,0 -14,8 (a) Calcolate su valori concatenati – Anno di riferimento 2010

Basilicata: Il settore automotive traina gli investimenti industriali Fig. 10. Andamento degli investimenti nell'industria in senso stretto in Basilicata (numeri indice: 2000=100), scala a destra per i mezzi di trasporto manifatturiero Totale industria senso stretto energia, acqua e altre utilities altri settori manifatturieri mezzi di trasporto

2015: crescita del prodotto più forte al Sud in tutti i settori, tranne che nell’energetico. in Basilicata, crescita tumultuosa dell’industria manifatturiera e forte aumento anche nei servizi Fig. 11. Tassi di variazione % cumulati del valore aggiunto per settore e ripartizione (a) Mezzo giorno Basili cata Centro Nord Variazioni % 2008-2014 2014-2015 2008-2015 Agricoltura -11,7 -10,5 5,2   7,3 2,3 1,6 -5,3 -8,4 6,8 Industria -32,0 -20,4 -17,1 -0,3 8,6 1,1 -32,2 -13,5 -16,2 In senso stretto -30,3 -18,5 -0,9 11,5 1,7 -31,0 -9,2 -12,1 di cui: Ind. manifatturiera -33,8 -13,3 1,9 18,6 1,4 -32,5 -19,4 -12,0 Ind. non manifatturiera -20,3 3,9 -15,6 -7,7 3,7 -26,4 7,7 -12,5 Costruzioni -35,3 -26,3 -29,7 -1,8 -1,3 -34,6 -27,6 -30,6 Servizi -6,7 -7,6 -3,0 0,8 4,1 0,3 -6,0 -3,8 -2,7 Totale -12,3 -11,9 -6,8 5,4 0,5 -11,6 -7,2 -6,3 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

Mezzo giorno Basili cata Centro Nord Fig. 12. Contributi dei settori alla variazione complessiva del valore aggiunto (%) (a) Mezzo giorno Basili cata Centro Nord 2008-2014 2014-2015 Agricoltura -0,38 -0,48 0,07 0,24 0,11 0,03 Industria -6,84 -6,75 -4,83 -0,05 2,58 0,28 In senso stretto -4,41 -4,80 -3,01 -0,11 2,75 0,35 Ind. Manifatturiera -3,65 -5,18 -2,58 0,15 2,32 0,26 Ind. non manifatturiera -0,75 0,38 -0,43 -0,26 0,42 0,09 Costruzioni -2,42 -1,89 -1,79 0,05 -0,06 Servizi -5,05 -4,73 -2,13 0,62 2,69 0,22 Totale -12,31 -11,91 0,83 5,37 0,54 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

2015: tutte le regioni meridionali interrompono la recessione 2015: tutte le regioni meridionali interrompono la recessione. Basilicata, Abruzzo e Molise guidano la ripresa Fig. 13. Variazione del PIL nelle regioni meridionali. (Tassi medi annui e cumulati di variazione %) (a) Regioni 2001-2007 2008-2014 2014 2015 2008-2015 Abruzzo 4,2 -7,7 -2,0 2,5 -5,4 Molise 5,0 -18,7 0,7 2,9 -16,3 Campania 5,4 -16,2 -1,7 0,2 -16,0 Puglia 2,1 -11,6 -1,0 -11,4 Basilicata -0,5 -12,8 0,5 5,5 -8,0 Calabria 3,6 -14,1 -0,3 1,1 -13,1 Sicilia 5,8 -1,3 1,5 -11,8 Sardegna 6,7 -10,1 -9,9 Mezzogiorno 4,5 -13,2 -1,2 1,0 -12,3 Centro - Nord 9,7 -7,8 -0,1 -7,1 Italia 8,5 -9,0 0,8 -8,3 (a) Calcolate su valori concatenati – anno di riferimento 2010

I divari regionali nella UE a 28: colpite dalla crisi le regioni della Convergenza della UE a 15; prosegue, invece, la crescita nelle regioni della Convergenza dei 13 Paesi nuovi entranti Fig. 14. Tassi di crescita del PIL pro capite in PPA nel periodo 2001-2014 per Paese e area di intervento comunitario (dati cumulati) Paese Area intervento 2001-2007 2008-2014 Italia Comp 16,4 -2,1 Grecia 41,4 -15,5 Area Euro 64,0 6,7 Conv 17,7 -4,1 35,7 -17,3 77,0 15,5 Totale 16,6 -2,4 37,9 -16,6 70,2 11,1 UE a 28 29,0 4,5 Spagna 39,3 -5,6 Slovenia 48,1 -1,5 46,3 12,5 49,2 -3,4 39,7 2,7 31,8 6,0 39,8 -5,5 44,6 0,2 Area Euro a 18 28,3 2,0 Francia 21,6 Slovacchia 95,7 24,6 38,8 2,3 37,0 14,6 73,8 20,5 29,8 24,2 6,4 83,9 22,5 Area non Euro 30,4 Portogallo 36,6 0,4 73,2 19,2 51,1 19,4 34,2 6,2 53,5 21,2 36,0 7,7 35,2 3,8 56,6 20,9 UE a 15 27,6 4,1 Regno Unito 28,2 -0,2 Ungheria 61,1 13,0 31,4 -1,3 34,3 -1,7 38,0 20,7 27,9 3,7 28,4 43,5 18,6 Germania 28,9 13,8 Nuovi Paesi UE (13) 69,0 13,7 Bulgaria 80,3 19,0 Austria 25,0 12,1 56,4 20,4 Polonia 50,4 40,6 Belgio 9,3 59,3 18,8 47,5 32,7 Danimarca 10,0 47,8 33,5

Graduatoria di “competitività regionale” delle aree della Convergenza: quasi tutte le prime posizioni occupate dai nuovi paesi membri; le regioni della Convergenza del Mezzogiorno solo al 13° posto Fig.15. Indice di competitività regionale (RCI) e sub-indici Basic, Efficiency e Innovation nelle regioni della convergenza, per paese membro dell'UE (UE=0) Paesi Basic   Efficiency Innovation RCI Indice Gradua-toria Regno Unito 0,11 2 -0,06 1 -0,13 -0,02 Estonia 0,45 -0,62 4 -0,07 -0,18 Slovenia -0,15 3 -0,16 -0,45 -0,21 Repubblica Ceca -0,25 5 -0,35 -0,65 6 -0,38 Portogallo 8 -0,63 -0,88 13 Polonia -0,42 7 -0,70 -1,00 14 Ungheria -0,67 12 -0,73 -0,82 11 -0,72 Slovacchia -0,54 9 -0,81 10 Croazia -0,94 -0,79 Spagna -0,24 -1,16 15 -0,86 Lituania -0,80 -0,68 Lettonia -0,99 -0,84 Italia -1,11 -0,87 Francia -0,41 -1,41 17 -0,52 -0,93 Bulgaria -1,37 16 -1,15 -1,30 -1,25 Grecia -1,32 -1,28 -1,14 -1,27 Romania -1,53 -1,12 -1,61 -1,33

Bassa competitività anche delle regioni italiane più avanzate: la Lombardia, prima regione italiana in graduatoria, solo al 128° posto tra le 272 regioni europee. Le regioni del Sud occupano dal 187° posto in giù. Con la Basilicata al 227° Fig.16. Le regioni italiane nella graduatoria delle 272 regioni europee, in base all’indice di competitività regionale (RCI) (UE=0) Regioni Basic   Efficiency Innovation RCI Graduatoria Lombardia 139 111 134 128 Emilia Romagna 172 116 155 141 Lazio 175 145 118 143 Piemonte 150 153 152 Veneto 166 170 158 Abruzzo 200 181 187 Molise 215 193 225 201 Campania 217 224 178 Sardegna 220 227 194 222 Basilicata 218 228 226 Puglia 219 236 207 232 Calabria 235 214 233 Sicilia 246 202 Italia 10 12 9 13

La mancanza di armonizzazione fiscale nella UE rende impari la concorrenza tra le regioni della Convergenza dell’Est e quelle della UE a 15 Fig. 17. Tassazione sul lavoro e sui redditi di impresa, aliquote implicite in % (a) Stati membri Tassazione sul lavoro (b)   Tassazione sui redditi da capitale delle imprese (c) 2000 2012 Posto in graduatoria nell'UE a 28 nel 2012 Germania 39,1 37,8 11 .. Spagna 30,5 33,5 16 28,8 17,8 Francia 39,4 39,5 6 29,8 28,1 Italia 42,1 42,8 2 18,3 25,9 Bulgaria 38,1 24,5 27 Repubblica Ceca 41,2 38,8 7 21,4 Croazia 29,2 22 Lituania 31,9 20 4,0 4,1 Ungheria 41,4 39,8 5 34,0 10,6 Polonia 33,6 33,9 15 37,1 13,0 Romania 30,4 21 Media Area Euro 38,3 38,5 Media UE 36,3 36,1 (a) rapporto percentuale tra gettito e base imponibile calcolati su dati di contabilità nazionale. – (b) Nella definizione adottata in ambito UE, le imposte sul lavoro comprendono le imposte sul lavoro dipendente, i contributi sociali, la quota di imposte e contributi pagati dai lavoratori autonomi e la componente Irap del costo del lavoro. La base imponibile è data dai salari e dalla parte dei redditi misti imputabile al lavoro. - (c) L’imposizione sul capitale a carico delle imprese comprende le tasse sui redditi e i profitti delle imprese inclusi i guadagni in conto capitale. La base imponibile è data dalla somma di risultato netto di gestione delle imprese, interessi, rendite, dividendi e redditi da assicurazione ricevuti dalle imprese.

Le previsioni per il 2016 e il 2017 confermano la (lenta) ripresa in entrambe le macroaree Fig.18. Previsioni per alcune variabili macroeconomiche, circoscrizioni e Italia, variazioni %, s.d.i. Mezzogiorno Centro-Nord Italia 2015 2016 2017   2015 (a) PIL 1,0 0,3 0,9 0,7 1,1 0,8 Consumi totali 0,6 0,5 Consumi delle famiglie sul territorio 1,2 Esportazione di beni (a) 9,8 1,7 3,6 3,8 4,3 3,4 Investimenti totali 1,8 2,0 2,1 - Investimenti in macchine, attrezzature, mezzi di trasporto 3,2 1,6 2,4 2,5 2,2 - Investimenti in costruzioni -0,4 0,0 -0,5 1,5 Reddito disponibile delle famiglie (nominale) Occupazione totale (unità di lavoro) 0,2 0,4 Tasso di disoccupazione 19,4 20,1 20,4 8,8 8,7 8,6 11,9 12,2 12,4 (a) Al netto dei prodotti petroliferi, a prezzi correnti.

Maggiore la crescita dell’economia meridionale prevista per il 2016 in base alle nuove stime Fig.19. Aggiornamento previsioni per alcune variabili macroeconomiche (variazioni %) Mezzogiorno Centro-Nord Italia Luglio 2016 PIL 0,3 0,9 0,8 Consumi finali interni 0,6 0,5 Novembre 2016 0,4 2017 1,1 1,0

2015: Il lavoro al centro della ripartenza del Sud: più forte recupero, anche per i giovani. In Basilicata un aumento dell’occupazione quattro volte maggiore rispetto alla media nazionale Fig. 20. Occupati per sesso e classe d'età (anno 2015 e primi 3 trim 2016) Circoscrizioni Totale Maschi Femmine 15-34 35-49 50 ed oltre   Media 2014 - 2015. Variazioni ass. in migliaia Basilicata 6,4 4,8 1,6 3,0 -0,3 3,7 Mezzogiorno 94,1 62,4 31,7 23,7 -18,1 88,5 Centro-Nord 91,7 76,9 14,8 -51,1 -89,4 232,2 Italia 185,8 139,3 46,5 -27,4 -107,5 320,7 Variazioni % 3,4 4,0 2,3 7,6 5,7 1,7 1,5 1,8 -0,7 4,5 0,6 0,8 0,2 -1,4 -1,2 1,1 0,5 -0,5 -1,1 Media 2015 - 2016 (primi 3 trimestri). Variazioni ass. in migliaia 2,2 3,3 .. 109,0 72,3 36,7 39,9 -32,1 101,1 197,7 90,9 106,8 41,5 -70,8 227,1 306,7 163,2 143,5 81,4 -102,9 328,2 1,2 -0,9 4,7 1,9 -1,3 5,0 1,0 4,2 1,4 -1,0 4,4

Il Mezzogiorno ancora distante dai livelli pre crisi Nel 2015 occupati al Sud ancora sotto la soglia “psicologica” dei sei milioni Il Mezzogiorno ancora distante dai livelli pre crisi Fig. 21. Andamento dell’occupazione (dati trim destagionalizzati, T4 2008=100)

La Basilicata è una delle poche regioni del Sud a mostrare una tendenza più rapida al ritorno dell’occupazione ai livelli pre-crisi Fig. 22. Andamento degli occupati tra il 2008 e 2015 per settore di attività e area geografica Regioni e circoscrizioni Agricol- tura Industria   Servizi Totale In senso stretto Costru- zioni Commercio, alberghi e ristoranti Altre attività dei servizi Variazioni assolute in migliaia Basilicata 0,0 2,1 -5,8 -3,7 0,6 -2,0 -1,5 -5,2 Mezzogiorno -15,3 -121,9 -210,5 -332,4 -57,9 -76,1 -134,0 -481,7 Centro-Nord 4,0 -299,3 -273,8 -573,0 -26,0 451,1 425,1 -143,9 Italia -11,3 -421,2 -484,2 -905,4 -83,9 375,0 291,1 -625,6 Variazioni % -0,2 6,2 -27,9 -6,9 1,7 -2,2 -1,2 -2,7 -3,6 -13,6 -33,2 -21,7 -4,2 -2,5 -3,0 -7,5 0,9 -7,4 -20,8 -10,7 -0,8 5,9 3,9 -0,9 -1,3 -8,5 -24,8 -13,2 -1,8 3,5 1,9

Fig. 23. Andamento degli occupati per settore di attività (anno 2015 e primi 3 trimestri 2016) Regioni e circoscrizioni Agricol- tura Industria   Servizi Totale In senso stretto Costru- zioni Commercio, alberghi e ristoranti Altre attività dei servizi Media 2014-2015 Variaz. assolute in migliaia Basilicata -0,3 2,6 -0,6 2,1 -1,1 5,7 4,6 6,4 Mezzogiorno 21,0 -12,6 7,1 -5,6 34,3 44,3 78,7 94,1 Centro-Nord 10,1 10,6 -22,9 -12,2 -2,1 95,9 93,8 91,7 Italia 31,1 -2,0 -15,8 -17,8 32,2 140,3 172,5 185,8 Media 2014-2015 Variazioni % 8,1 -3,6 4,3 -3,1 6,9 3,9 3,4 5,5 -1,6 1,7 -0,5 2,7 1,5 1,8 1,6 2,4 0,3 -0,1 1,2 0,8 0,6 3,8 0,0 0,7 1,3 1,1 Media 2015-2016 (primi 3 trimestri) Variaz. assolute in migliaia 2,2 0,9 0,4 -1,2 -0,8 20,1 33,1 -23,2 9,9 35,6 43,3 78,9 109,0 21,5 13,3 -50,4 -37,1 59,1 154,3 213,4 197,7 41,6 46,4 -73,6 -27,2 94,6 197,6 292,3 306,7 Media 2015-2016 (primi 3 trimestri) Variazioni % 15,9 1,0 -1,3 -0,7 5,2 -5,3 1,4 4,9 -4,8 1,9 5,0 -4,9

2011-2014: via dal Sud 160 mila giovani e 77 mila laureati Fig. 24. I flussi migratori calcolati in base ai cambi di residenza nel periodo 2011-2014 Voci Unità (%)   Mezzogiorno Basilicata Emigrati 503.678 19.381 - di cui laureati 114.593 22,8 4.719 24,3 - di cui giovani (15-34 anni) 249.165 49,5 9.012 46,5 71.963 28,9 2.772 30,8 Rientrati 270.872 12.666 37.968 14,0 2.119 16,7 88.966 32,8 4.428 35,0 16.534 18,6 978 22,1 Saldo migratorio netto -232.806 -6.715 -76.625 32,9 -2.600 38,7 -160.199 68,8 -4.584 68,3 -55.429 34,6 -1.794 39,1

Fig. 25. I flussi migratori calcolati in base ai cambi di residenza nel periodo 2002-2014 Voci Unità (%)   Mezzogiorno Basilicata Emigrati 1.627.188 64.601 - di cui laureati 281.256 17,3 12.696 19,7 - di cui giovani (15-34 anni) 843.367 51,8 31.385 48,6 181.653 21,5 7.727 24,6 Rientrati 973.601 40.265 102.428 10,5 5.786 14,4 365.188 37,5 15.439 38,3 48.253 13,2 2.799 18,1 Saldo migratorio netto - 653.587 -24.336 - 178.828 27,4 -6.910 28,4 - 478.179 73,2 -15.946 65,5 - 133.400 27,9 -4.928 30,9

Fig. 26. Matera 2019 e il Patto per la Basilicata (milioni di euro) SETTORE PRIORITARIO (assi interventi) INTERVENTO STRATEGICO (titolo del progetto) IMPORTO TOTALE RISORSE ASSEGNATE (a) ULTERIORI RISORSE (b) IMPATTO FINANZIARIO (2016 - 2017) Totale PON 2014-2020 e altre Fonti Nazionali FSC 2014-2020 (ASSEGNATE) 2007-2013 INFRASTRUTTURE 1.861,19 321,10 1.540,09 1.331,49 208,60 131,28 14,00 Centro intermodale di Ferrandina 7,00 1,03 5,97 0,00 Colleg. Murgia Pollino: Pisticci - Tursi - Valsinni 1° stralcio 53,50 5,35 48,15 Velocizzazione Potenza - Bari - Matera 60,00 Colleg. Murgia Pollino: Matera - Ferrandina - Pisticci e interventi raccordo Lauria-Sinnica-A3 337,24 2,50 334,74 Colleg. Murgia Pollino: Gioia del Colle, Matera 130,00 1,00 129,00 Agenda digitale (Totale) 170,00 140,70 29,30 10,70 18,60 1,97 6,00 TURISMO E CULTURA 308,25 232,61 75,64 27,19 48,45 17,21 25,90 Sostegno all’attuazione e realizzazione interventi previsti per Matera Capitale della Cultura 2019 106,40 101,40 5,00 15,00 Interventi di potenziamento degli attrattori turistici 10,00 2,90 Matera valorizzazione asse Via Ridola/ Piazza del Sedile 4,85 3,40 1,45 Appia regina viarum 2,00 AMBIENTE 973,62 590,80 382,81 203,49 179,33 127,50 31,00 SVILUPPO PRODUTTIVO - ATTRAZIONE INVESTIMENTI 408,22 268,00 140,22 31,40 108,82 18,00 28,00 WELFARE E LEGALITA' 278,00 179,50 98,50 78,50 20,00 TOTALE 3.829,28 1.592,02 2.237,26 1.672,06 565,20 293,99 103,90 (a) Con precedenti programmazioni; oggetto di AdP, APQ, CIS; assegnate con provvedimenti di legge; ecc. (b) Risorse FSC 2014-2020, POR, Programmi operativi nazionali, altre Fonti Nazionali.

Piano finanziario per annualità Fig. 27. Risorse destinate a Matera 2019 con la Legge di Stabilità 2016 (milioni di euro) Interventi Piano finanziario per annualità 2016 2017 2018 2019 Totale Programma opere pubbliche (Comune di Matera) (a) 1,5 5,0 8,5 2,0 17,0 Dossier Matera 2019 (Fondazione Matera-Basilicata 2019) (a) 0,5 1,0 2,5 7,0 11,0 Restauro rione Sassi e altopiano murgico di Matera (b) 20,0 16,0 14,0 48,0 (a) Comma 345. Interventi autorizzati al Ministero delle Attività Culturali e del Turismo. (b) Comma 347. Spesa autorizzata in esecuzione degli articoli 5 e 13 della legge 11 novembre 1986, n. 771.